Il suo obiettivo è chiaro: entrare nella vita di ricchi vedovi, conquistarli, spennarli e abbandonarli. In soldoni è questa la storia di Fleur Daxeny donna molto bella e di gran fascino pronta a tutto per arrivare al risultato che si è posta.
Tutto quello che programma le riesce anche bene e ogni volta è pronta a voltare pagina senza troppi rimpianti.
Fleur è un personaggio con il quale si rischia di entrare in conflitto fin da subito. Per me è stato così. Mi sono detta fin dalle prime pagine che fosse poco credibile come personaggio, che fossero troppo esagerati i suoi comportamenti, troppo facile che non venga mai scoperta da nessuno... poi, durante la lettura, mi sono resa conto che di truffatori in giro ce ne sono tanti e tanti sono anche donne. Se ne sentono dalle cronache quotidiane reali, perché non dovrebbe essere credibile un personaggio di un romanzo che si comportasse in quel modo?
Ecco, dunque, che l'iniziale conflitto si è trasformato in un senso di disagio davanti ad una donna che possa comportarsi in quel modo. La sua capacità di conquistare non solo un uomo ma un'intera famiglia, in un momento così delicato come quello che segue alla perdita di una moglie, di una sorella, di una madre ben presto si rivela come un toccasana per tutti con la consapevolezza, da parte del lettore, che è tutto destinato a finire. Il vedovo di turno rinasce a nuova vita ed anche coloro che gli stanno attorno e che si rendono conto che esiste un presente con Fleur ma che un passato, senza di lei, è come se non fosse mai esistito. O, comunque, non è stato ciò che ognuno di loro ha creduto.
In una commedia degli equivoci, del detto non detto, dell'apparire a tutti i costi diversi da come non si è realmente ma anche nella quale il denaro domina su tutto, si toccano tematiche importanti come la mancanza di dialogo, l'importanza dei rapporti interpersonali che non si limitino alla partita di golf o all'aperitivo di sera, a quanto conti l'apparenza e cosa voglia dire, davvero, essere felice.
Pensavo di avere tra le mani una storia leggera, che mi avrebbe anche fatto sorridere invece mi ha fatto prima innervosire, poi riflettere. Ho incontrato personaggi profondamente soli, la stessa Fleur lo è. Mi sono innervosita per alcuni comportamenti, ho gioito per delle piccole, grandi conquiste, ho odiato alcuni personaggi troppo superficiali per essere inseriti in un certo contesto e ho provato tanta, tanta tenerezza per i due adolescenti che compaiono improvvisamente l'uno nella vita dell'altro come se fosse una reciproca medicina.
Una è Zara, la figlia di Fleur. A soli 13 anni porta sulle spalle un vissuto che non ha niente a che fare con la spensieratezza della sua età ed è molto più matura di ciò che si potrebbe pensare. E' una ragazzina sola che non ha mai conosciuto suo padre e del quale non sa nemmeno il nome (per scelta della madre) e che è stata iscritta a 5 anni nelle migliori scuole che, però, l'hanno vista lontana anche dall'unico affetto rimastole, quello di sua madre. Magra, molto magra, troppo magra e perfettamente consapevole di avere una madre che fa quello che fa per una precisa scelta, Zara porta anch'essa un'aria di novità in una famiglia che già deve molto a sua madre in fatto di cambiamenti.
E poi Anthony. Adolescente di poco più grande di Zara, è figlio del vedovo di turno. Profondamente solo anche lui pur vivendo in una famiglia che non lesina attenzioni nei suoi confronti. Eppure...
Sono tutte queste esistenze che si incrociano e che, seppur destinare a fare i conti con una grandissima delusione (fatta eccezione per Fleur che va dritta verso il suo obiettivo) potrebbero subire una decisa virata verso una direzione inaspettata.
Lieto fine? Mha... dipende dai punti di vista.
Ps: magari il nome dell'autrice, su due piedi, non dice molto ma se dicessi Sophie Kinsella renderei l'idea dello stile del racconto?
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La signora dei funerali
Madeleine Wickham
Mondadori editore
285 pagine
9.50 copertina rigida, 7.79 copertina flessibile, 6.99 Kindle