martedì 12 novembre 2013

La vita accanto (Mariapia Veladiano)

Breve ma intenso. E non lo dico tanto per dire ma perchè è così. Il libro La vita accanto di Mariapia Veladiano conta poco più di 160 pagine e si legge in fretta. Non perchè superficiale. Tutt'altro. Lo si legge in fretta perchè tanta è la voglia di andare avanti di una pagina e poi di un'altra per scoprire qualche cosa di più della storia. 
Quando un libro mi piace tra noi è così: faccio fatica a lasciarlo andare, mi spiace chiuderlo e riporlo sul comodino nell'attesa di un momento da dedicargli ed ogni volta che arrivo alla fine di un capitolo non riesco a resistere alla tentazione di iniziarne un altro pur sapendo di avere un impegno e non potermi trattenere con lui.
Tra noi è stato così. 
Mi è stato proposto dalla mia amica bibliotecaria alla quale avevo chiesto una storia serena e tranquilla, che non mi facesse avere gli incubi la notte (perchè a furia di leggere gialli, thriller e roba del genere a volte mi è capitato di sognare le ultime scene di cui avevo letto poco prima di addormentarmi).
Non c'è da immaginarsi un romanzo rosa. No, non è questo il caso. Assolutamente.
E' un romanzo profondo, intenso, delicato e... poetico. Eh si, proprio così, nonostante l'argomento.

Rebecca è una bambina brutta. Nata brutta da una coppia di bellissimi genitori. Questo la porta a vivere ai margini della società fin da piccina, a vivere nascosta, reclusa fino ad arrivare a svolgere un lavoro nell'ombra. E' brutta ma speciale: ha un gran talento che le permette di esprimere tutta se stessa nella consapevolezza che il suo posto, nel mondo, non sarà mai un posto di primo piano piano.
Anche negli affetti si trova a vivere ai margini, in particolare per quanto riguarda sua madre. Una mamma che si ammala dopo la sua nascita...
Non dico altro della trama perchè merita di essere letto senza che sia svelato altro.

Lasciatemi dire che non è solo la sua storia quella che viene raccontata ma anche la storia di un profondo dolore che segnerà, anche se in modo indiretto, anche lei.

La narrazione è attenta, puntuale, delicata ma forte allo stesso tempo. Il racconto si dipana su diversi piani temporali e questo tiene il lettore attento su più fronti tanto da alimentare in lui l'ingordigia per il prosiego. L'autrice - che mi era del tutto sconosciuta - mi ha catturata. Ha saputo alimentare la mia curiosità, ha saputo toccare le corde della mia sensibilità di donna, di figlia e di madre. 
Ha saputo anche invitarmi alla riflessione in più punti...
Propongo qualche passo per rendere l'idea.

Da piccole le bambine pensano di poter diventare qualsiasi cosa: principesse, dottoresse, maestre, attrici. Una bambina brutta sa di essere sempre e solo brutta.
Una bambina brutta non ha progetti per il proprio futuro. Lo teme e non lo desidera perchè non lo sa immaginare migliore del presente. Ascolta i progetti delle altre bambinee sa da sempre che non la riguardano. Così pensa di non sentire dolore se le capita di intuire il desiderio di chi descrive il so futuro di modella, cantante, hostess, ballerina, avvocato, medico, impiegata, insegnante. Quello è il mondo delle altre. Lei a volte si scopre a pensareche forse esiste un lavoro che si possa fare restando nascosti, in casa, nel buio. Ma non lo conosce e ha paura di chiedere.
***
Una bambina brutta non ama nemmeno il passato dal momento che non porta niente di bello da ricordare. Vorrebbe invece con tutta se stessa cancellare i ricordi cattivi ma non può, perchè anche il dolore di un'offesa è vita, preferibile al niente dell'indifferenza.
***
Dio? dice lei con ironia nella voce. Se esistesse andrebbe licenziato per giusta causa, incapacità, assenteismo, e poi giustiziato per crudeltà, bruciato per eresia contro le verità che lui stesso ha proclamato. Già fatto, dico io. Già frustato, crocifisso, ucciso e sepolto.

Ringrazio Simonetta per avermelo consigliato. Grazie davvero. Così come ringrazio l'autrice per quanto è stata capace di trasmettermi.
Con questo libro partecipo alla gara di lettura Io leggo italiano.

3 commenti:

  1. Bello, mi hai già fatta appassionare e non tarderò a prenderlo e a portarlo sul mio di comodino :)
    Anch'io sto per pubblicare una recensione di un libro che mi ha appassionata e che (purtroppo) ho finito ieri.
    Più tardi, se ti va, passa a trovarmi ;)

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  2. Mi hai incuriosita, non è proprio il mio genere ma so benissimo a chi potrei regalarlo.

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  3. Ciao, io l'avevo letto un pò di tempo fa e (prima di innamorarmi della Ferrante!) l'avevo eletto il miglior libro del 2013 (vai qui http://mammacosaleggi.blogspot.it/2013/06/un-libro-bellissimo.html).
    Spero ti piacerà.
    Un saluto

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