Lo ha fatto con l'ingenuità dei suo sette anni, prima, ma anche con il peso delle sue scelte, poi.
Amerigo è il protagonista del libro Il treno dei bambini: nel 1946, anno in cui prende avvio la storia, è uno di quei bambini che sono stati destinati a delle famiglie del Nord per un periodo della loro vita, in attuazione di una iniziativa del Partito Comunista che, a quell'epoca, voleva offrire un'occasione a bambini senza genitori o che, pur avendoli, vivevano in una situazione di povertà.
Amerigo sulle prime non si rende conto di ciò che lo aspetta, non comprende la scelta di sua madre di mandarlo al Nord. Piano piano, però, questa esperienza si carica di aspettative e di desideri...
Ben presto, però, il ragazzino si rende conto di quale grande sacrificio dovrà fare e, con lui, tutti gli altri. Deve separarsi dal suo ambiente, dai suoi affetti, dalle sue certezze che, seppur fragili, eppure ci sono, per andare incontro all'ignoto che si cela dietro quel treno in cui tanti bambini sono saliti verso il Nord.
Da quel Sud Italia che non ha molto da offrire a chi fa i conti ogni giorno con la miseria, appena conclusa la Seconda guerra mondiale, verso quel Nord di belle speranze dove ci sono famiglie pronte ad accogliere ragazzini abituati a vivere per strada, senza genitori o rimasti soli con uno di essi nelle difficoltà quotidiane: è questo il viaggio che affronta quel treno.
Questo il tragitto di un'esistenza che passa da un affetto tiepido (quello di sua madre, sempre troppo silenziosa e sempre troppo poco espansiva verso quel ragazzino) e da un abbandono (quello di un padre mai conosciuto, partito per l'America) ad una nuova quotidianità in cui c'è condivisione ma anche benessere e affetto, anche se all'inizio mascherato da diffidenza, soprattutto da parte dei piccoli della casa che offre accoglienza.
Per un legame che si allenta ce n'è uno che nasce e si consolida. Un legame destinato, però, ad interrompersi nel momento in cui quei bambini dovranno fare ritorno a casa loro. Se così sarà, visto che per alcuni quella che doveva essere l'esperienza di una stagione diventa una nuova quotidianità stabile e definitiva.
Amerigo fa sorridere con il suo modo ingenuo e scanzonato di affrontare la vita, con i suoi ragionamenti, i suoi discorsi. In alcuni passaggi avrei voluto stringerlo al petto, soprattutto quando quel suo sorriso di ragazzino senza troppi pensieri inizia a velarsi per via della consapevolezza di quello che gli sta accadendo.
Amerigo vive un'esperienza che lo segna profondamente e che lo porterà a fare delle scelte importanti attorno alle quali si troverà poi a riflettere nutrendo anche qualche rimpianto.
La cifra stilistica cambia e matura con il maturare del ragazzino.
Lo stile narrativo non lascia indifferenti: uno stile diretto, vero, reale che rende vivi quei ragazzini sporchi e dagli occhi grandi, con quelle scarpe troppo strette ma altrettanto preziose per potervi rinunciare.
La scelta dell'autore di proporre due diversi di rivolgersi al lettore - nella prima e nella seconda parte - secondo il mio parere è vincente. Per lo meno a me questa scelta è piaciuta.
Il romanzo racconta situazioni realmente accadute, all'epoca. Fa luce sulla scena politica dell'epoca, propone momenti e iniziative che si ritrovano nella storia. E offre emozioni grandi al lettore che sappia comprendere il messaggio che quel ragazzino lancia.
La felicità ha un prezzo. Ma qual è, poi, la felicità? Dove la si trova? In quali ambienti, dentro a quali abbracci? E chi lo dice che un amore poco manifestato non sia altrettanto grande di quello che si manifesta in modo più chiaro e immediato? Chi lo dice che il sacrificio di una madre, che permette a suo figlio di allontanarsi dalle sue braccia e dal suo cuore per aspirare ad una vita migliore, non sia comunque il segno di un amore grande?
Amerigo si interroga su tutto questo e induce il lettore a fare lo stesso.Da madre mi sono molto emozionata. Da madre, prima che da lettrice.
Ho sofferto con quei personaggi, ho sorriso con loro. Li ho compresi ed anche ammirati per le loro scelte. Così come li ho criticati per altre...
Libro coinvolgente, scritto in modo coinvolgente e forte di una trama coinvolgente. Lo consiglio.
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Il treno dei bambini
Viola Ardone
Einaudi Editore
200 pagine
17.50 copertina flessibile, 8.99 kindle