Federico Maria Rivalta nel suo libro, primo della serie di Riccardo Ranieri, Un ristretto in tazza grande, mi ha fatto sorridere e mi ha condotta lungo i tortuosi percorsi che hanno portato a risolvere un mistero piuttosto intricato.
Tempo fa avevo letto il suggerimento di Paola per un vecchio Venerdì del libro ed avevo preso un appunto... ora sono riuscita a leggere il libro che all'epoca consigliava. Devo dire che confermo il suo giudizio positivo. Non è un capolavoro, diciamolo, ma è un libro piacevole, ben scritto, con un buon intreccio, ironia e simpatia.
Tempo fa avevo letto il suggerimento di Paola per un vecchio Venerdì del libro ed avevo preso un appunto... ora sono riuscita a leggere il libro che all'epoca consigliava. Devo dire che confermo il suo giudizio positivo. Non è un capolavoro, diciamolo, ma è un libro piacevole, ben scritto, con un buon intreccio, ironia e simpatia.
Ranieri è un giornalista che frequenta gli ambienti del Golf Club Frassanelle.
La tranquilla routine del club, tra le colline del Parco dei Colli Euganei, nei pressi di Padova, viene turbata da una serie di morti che vederanno invischiato, suo malgrado, proprio Ranieri.
E' lui il primo a rinvenire il cadavere del primo uomo assassinato e da quel momenti si susseguono una serie di eventi che lo vedranno con i piedi sempre più affondati nel magma di un caso che, da una parte, vorrebbe seguire in qualità di giornalista improvvisamente promosso alla cronaca ma che, dall'altra, è costretto a seguire in quanto venutosi a trovare più volte nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Qualcuno ha anche cercato di ucciderlo e, sulle prime, non riesce proprio a capire cosa possa avere lui a che fare con quelle morti. Pian piano i nodi della storia iniziano ad allentarsi e Ranieri si troverà a portare avanti delle indagini a modo suo.
E' un giallo che mi ha fatto sorridere, Ranieri viene a trovarsi in situazioni esilaranti ed affronta ciò che gli accade con ironia. Nel leggere alcuni dialoghi mi sono proprio divertita, ho provato ad immaginare determinate scene ed è stato uno spasso. Tutto ciò non penalizza il mistero di fondo: ci sono delle morti tra loro collegate, c'è un assassino da stanare, ci sono dei suicidi, delle circostanze molto particolari che rappresentano dei tasselli di un grande puzzle che va via via componendosi.
Il protagonista mi è simpatico. E' un gran pasticcione, disordinato, capace di sbagliare aeroporto e riuscire comunque a prendere il suo aereo nonostante i pantaloni che gli scendono per via di un bottone saltato nel togliere la cintura che faceva suonare tutti gli allarmi.
Non sono riuscita ad immaginarlo visto che la descrizione fisica non è così dettagliata ma il tipo mi piace. Mi auguro che con il prossimi volumi della serie possa avere qualche elemento in più, dal punto di vista descrittivo, per farmi un'idea più precisa su di lui, soprattutto dal punto di vista fisico.
E poi è un collega, ammetto di averlo guardato con occhio non troppo critico! Ho immaginato come mi sarei comportata io se mi fossi trovata al suo posto. Per una volta si è trovato dall'altra parte della barricata ed è divertente questo suo doppio ruolo.
Non manca una donna che gli fa girare la testa e che, essendo colei che porta avanti l'indagine, ha anche un ruolo di potere. Fa un tantino la preziosa, è sempre tanto occupata ma... la situazione si fa via via interessante.
Il finale? Non posso svelare nulla in merito perchè toglierei il gusto della lettura ma posso dire che si tratta di un giallo scritto in modo scorrevole, con un protagonista che piace (almeno a me) e che diverte. Ci sono gli ingredienti giusti per apprezzare la lettura e, perchè no, andare alla ricerca delle puntate successive visto che si tratta del primo di una serie.
Con questa lettura partecipo alla Visual Challenge in quanto in copertina è visibile una tazza, parola utile per questo mese.