sabato 29 novembre 2014

Un cuore in silenzio (N. Sparks)

Un altro libro di Nicholas Sparks che si lascia leggere senza troppe pretese. Anzi, in alcuni punti devo dire di aver pensato che fosse un po' troppo scontato per poi riservarmi delle sorprese nella parte finale. 

Ammetto anche di aver versato qualche lacrimuccia... Non ridete, però! Probabilmente sono in un periodo in cui il mio equilibrio psicologico è piuttosto instabile ed anche una storia così può amplificare emozioni che, altrimenti, non sarebbero affiorate allo stesso modo.
Dopo aver letto altri due libri di questo autore - Ogni giorno della mia vita e Un segreto nel cuore - sono tornata alle storie romantiche, al sentimentalismo con questo libro che ha per protagonista un uomo che vive, da sempre, oppresso da un dolore di cui non riesce a liberarsi e da un senso di colpa che indirizza molte delle sue azioni verso gli altri, donne comprese.
E' proprio sulla scia di sentimenti di questo tipo che Taylor - questo è il suo nome - si imbarca in un'altra storia (non è la prima) spinto verso Denise da un sentimento strano, che non riesce mai a trasformarsi in amore.
Denise è una mamma alle prese con un bambino che ha dei problemi. Lei, abituata ad affrontare la vita da sola non avendo mai avuto un compagno accanto (il piccolo Kyle è figlio di una storia durata poche ore) si trova ad incrociare lungo la sua strada un uomo sensibile, delicato, attento, premuroso con lei e con il suo bambino. L'amore perfetto! Questo è quello che crede ma ben presto si rende conto che in Tyler c'è qualche cosa che non conosce e che la spaventa... un'ombra scura che incombe sul loro rapporto. Non riesce a darle una forma, una dimensione ma avverte che c'è.

Sparks, come al solito, scrive bene. Scrive in modo scorrevole e riesce a proporre personaggi particolari, capaci di stupire anche se - come accennavo sopra - all'inizio mi sono sembrati un po' troppo scontati. 

Ho preso in prestito questo libro in biblioteca e, a giudicare dalla copertina un tantino consumata - mi viene da pensare che sia un romanzo letto e riletto da molti lettori. Lettrici, probabilmente. Eh si, perché il genere è quello che è cucito addosso a Sparks: il genere romantico, storie d'amore, storie di sentimenti e di emozioni. Un genere che gli ha portato fortuna visto che la lista dei libri che ha scritto è piuttosto lunga e visto che alcuni dei suoi titoli hanno avuto anche un adattamento cinematografico.
In ogni caso, genere romantico che sia, non l'ho trovato troppo sdolcinato. C'è una storia da raccontare, una storia nella storia. E devo dire che è anche emozionante. 
Lo ripeto: probabilmente sto vivendo un periodo particolare per cui mi lascio emozionare con poco... ma ho letto volentieri questo romanzo: mi sono piaciuti gli sviluppi così come il finale.

Lo consiglio a chi ha voglia di leggere un romanzo romantico, con un lieto fine anche se la storia, in se, è piuttosto turbolenta!

venerdì 28 novembre 2014

Il miracolo della Stella di Natale ( B. Cavanaugh) - Venerdì del libro

E' un vero e prorio miracolo quello che avviene tra le braccia della piccola Maria. Un miracolo che ha fatto nascere le "Stelle di Natale", caratteristica pianta natalizia. Ed è una piccola leggenda, quella di Maria, che esprime profonda saggezza cristiana ed umana: è l'amore il vero, grande dono ed è l'amore che rende tutto possibile.
Il miracolo della Stella di Natale è un racconto di Brian Cavanaugh con illustrazioni di Dennis Rockhill che propone la storia in doppia lingua. L'altro titolo è, infatti, Milagro de la Flor de Nochebuena.

L'autore dedica il libro ai suoi nipoti, e dice:
Il miracolo della Stella di Natale è un libro dedicato a coloro che sanno stupirsi e sognare, ascoltando le storie meravigliose, i miti e le leggende che fanno sfavillare il Natale. E quindi ai più piccoli e a chi, giovane o anziano, ha un cuore di bambino. 
...
Possa la luce della stella della meraviglia, la stella del mattino, guidare e proteggere ognuno di voi lungo il viaggio della vita.
Il titolo originale è Miracle of the Poinsettia, con traduzione dall'originale di Olga Riva. La prima edizione è del 2001, la prima edizione italiana del 2006.
Le illustrazioni si trovano al centro delle due pagine e sui lati viene proposto il testo: sul lato esterno della pagina di destra c'è il testo in italiano, su quello della pagina di sinistra c'è il testo in spagnolo. Si tratta di un omaggio ai Paesi dell'America Latina che hanno tramandato la storia dalla sua tradizione.
L'arricchimento reciproco a cui siamo chiamati nel nostro mondo multiculturale può iniziare per dei bambini da un storia come questa.
  Questo è quanto si legge nell'ultima di copertina.

La storia in se è molto semplice ma profonda.
La tradizione vuole che a Natale tutti i bambini portino un dono al Bambin Gesù. Anche Maria vorrebbe farlo ma è povera e non possiede nulla di bello da potergli portare.
E' una particolare "voce" a suggerire a Maria cosa fare.
... a Gesù Bambino piacerà qualsiasi cosa tu gli darai, l'importante è che tu glielo offra con il cuore. E' l'amore ciò che rende speciale ogni regalo.
Sarà proprio l'amore a compiere il miracolo e a mettere tra le mani di Maria un dono meraviglioso.

I riferimenti religiosi sono evidenti e Maria incarna l'immagine di ogni essere umano che, con l'amore, può compiere dei veri e propri miracoli.
A noi è piaciuta molto. Il testo è comprensibile anche da parte dei più piccoli, le immagini rendono la storia ancora più efficace di quanto non sia la sola lettura.
Trovo che sia una bella storia da mettere sotto l'albero di Natale: il libro è di formato quadrato, piuttosto grande, cartonato, è edito da Jaca Book e costa 14.50 euro. Noi l'abbiamo trovato in biblioteca andando alla ricerca di letture adatte per il periodo natalizio.
E questa la nostra segnalazione per il Venerdì del libro di oggi. Qualcuno lo conosce? Impressioni?
***
Il miracolo della Stella di Natale
Brian Cavanaugh
Jaca Book
14.50 euro

martedì 25 novembre 2014

Storie di donne...

Lo sanno anche i muri. Il 25 novembre, oggi, si celebra la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
In rete mi sono imbattuta in molteplici contributi: pensieri, immagini, commenti...
Io vorrei dare il mio contributo, nel celebrare questo giorno, proponendo una serie di letture che hanno per protagoniste donne.
Donne coraggiose, donne che camminano a testa alta, donne che hanno trovato la loro strada nella vita nonostante tutto.
I libri che propongo sono una selezione di quelli che mi sono rimasti maggiormente in mente e nel cuore ma parto con il suggerimento di una lettura che ancora mi manca e che mi attende nella libreria di casa.

Io ci sono. La mia storia di non amore, di Lucia Annibali con Giusi Fasano.
Gli anni che verranno saranno quelli di un'altra Lucia. La donna che sono stata finora non esiste più e non è che la rinneghi. E' che davanti allo specchio ce n'è una nuova più consapevole, più forte, più determinata, più coraggiosa e, anche se può sembrare strano, più bella. Mi sento bella nella mia dignità e nel mio orgoglio; amo il mio viso più di quanto lo amassi quando era perfetto, lo amo perchè mi sono sudata ogni piccolo, piccolissimo passo in avanti per vederlo migliorare.
E poi una carrellata di libri che ho letto già:

Nessuno può toglierti il sorriso, di Valentina Pitzalis.
Amare non vuol dire annullarsi. Ora lo so e vorrei tanto che tutte le donne ne fossero consapevoli: non sono la tua bambola, ho il mio cervello e devo potermi confrontare con gli altri per arricchire la relazione. Altrimenti si resta isolati e non si cresce. Ci si deve staccare dal "male" e bisogna cercare specialisti che possano aiutare i nostri mariti e compagni, perchè noi non siamo psicologhe o medici e l'amore non basta.
La mia 'ndrangheta, di Rosy Canale/Emanuela Zuccalà.
Questo libro non contiene rivelazioni eclatanti o segreti taciuti: l'unica verità in queste pagine è l'essenza delle sue protagoniste. I fatti di cronaca, spesso atroci, sono serviti per contestualizzare la narrazione che si sviluppa in maniera parallela. Ma questo, nonostante tutto, non è banalmente un libro di 'ndrangheta. Chi lo considera tale alimenta le tenebre, negando la possibiltà di vedere altro in San Luca, in Calabria, nel mondo. E' invece un racconto di speranza che vorrebbe premiare la volontà e la fede di chi ha fatto parte di quest'esperienza unica e straordinaria: il Movimento delle donne di San Luca.
Philomena, di Martin Sixsmith.

Philomena è la storia straordinaria di una donna straordinaria. Philomena Lee era un'adolescente ingenua, il cui unico peccato fu quello di rimanere incinta al di fuori del matrimonio. "Segregata" in un convento da una società irlandese dominata dalla Chiesa cattolica, diede alla luce un bellissimo bambino. Per tre anni si prese cura del piccolo Anthony, lavorando per tutto il tempo nelle lavanderie del convento. Poi, come migliaia di altre "donne perdute", Philomena fu costretta a rinunciare a suo figlio per poter essere liberata dalla condizione di schiavitù o quasi in cui si trovava.
Avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola di Sabine Dardenne.
... mi sono isolata volontariamente per mettere insieme i pezzi di questo gigantesco e spaventoso puzzle, in mezzo al quale ero sopravvissuta Voglio classificarlo nella mia memoria a modo mio, in un modo che spero definitivo. Solo un libro sullo scaffale. E poterlo dimenticare molto presto.
Io, Nojoud, dieci anni, divorziata, di Nojoud Ali.
Nojoud viene dallo Yemen. Nojoud ha solo dieci anni. Nojoud non è che una bambina. Una bambina divorziata. Perché anche se ha un lieto fine, questa non è una favola. E la storia di una battaglia, invece. La storia di una bambina che, in un paese in cui le donne sono spesso schiave inermi, ha saputo combattere con il cuore e il coraggio di una leonessa. E stata costretta a sposare un uomo che non aveva mai visto. Un uomo di trent'anni. Lei non ne aveva che otto. E stata picchiata. E stata obbligata a rinnegare la sua infanzia. Nojoud aveva paura. Nojoud voleva giocare. Voleva andare a scuola. Nojoud non è che una bambina. Ha pianto così tanto, ma nessuno la ascoltava. Ha supplicato suo padre, sua madre, sua zia. "Non possiamo fare niente. Se vuoi, vai in tribunale da sola" le hanno risposto. Così, una mattina, Nojoud è scappata dalla sua casa-prigione. Si è incamminata da sola verso il tribunale di Sana'a. Si è ribellata alla legge degli uomini. Ha chiesto il divorzio. In un paese in cui oltre la metà delle spose sono bambine tra gli otto e i dieci anni, Nojoud ha trovato il coraggio di dire no.
Queste sono le storie di donne che mi vengono in mente a pelle... senza pensarci troppo. Donne che hanno subito violenza seppur in modo diverso, con diversa intensità e con differenti modalità ma che, in ogni caso, hanno saputo reagire con coraggio.
Sono tutte storie vere... poi ci sono anche i romanzi che però non sono delle testimonianze di vita ma storie inventate... ma si questa è un'altra storia...
Mi impegno ad aggiornare questo post qualora mi venisse in mente qualche altro titolo di storie che hanno come protagoniste donne. Storie vere, storie di speranza e di coraggio. Storie di donne. 

sabato 22 novembre 2014

Aspettando Natale...

Dite che è troppo presto per iniziare ad impacchettare regali da mettere sotto l'albero di Natale? A ben guardare un tantino presto lo è davvero però... se non facevo i pacchetti il rischio era quello di cambiare idea ancora decine di volte così ho tolto gli undici libri comprati per le mie amiche dalla mia vista e non ci penso più. Eh si, perchè nel vedere quegli undici libri in bellavista mi sorgevano dubbi ad ogni minuto: avrò scelto quello giusto per Alice? 
E per Roberta, avrò sbagliato genere? 
Federica apprezzerà la mia scelta? 
La storia raccontata in quel libro piacerà a Daniela? 
Vanessa si aspetterà qualche cosa di diverso? 
E così via fino ad arrivare a tutti e unidici... Qualcuna si troverà anche un libro diverso da quei cinque o sei che le avevo proposto... spero di essere perdonata ma è stato più forte di me...

Ecco dunque che oggi pomeriggio mi sono armata di sacchetti, nastri, mollettine colorate, buste, nastro adesivo, penna e decorazioni varie per dare il via all'impacchettamento.
 
I pacchettini per le amiche più vicine sono pronti. Per le più lontane sono pronte le buste PIEGO DI LIBRI che partiranno nei prossimi giorno sperando che arrivino sane e salve a destinazione. Per qualcuna ho pensato ad un biglietto, per qualche altra ad una dedica sulla prima pagina del libro... così, come mi sentivo ispirata in quel momento. 

L'aver invitato le mie amiche ad accettare, qualora avesse fatto loro piacere, un libro come dono di Natale da parte mia mi ha messo addosso una certa euforia fin da subito. Magari sono un tantino pazzerella ma... non ho mai regalato tanti libri tutti insieme e quest'anno sono davvero felice soprattutto perchè so che andranno a persone che apprezzano un libro come regalo.
Non sempre è così, dobbiamo dirlo. A volte capita di vedere delle facce un tantino deluse davanti ad un pacchetto contenente un libro e non parlo di bambini che, magari, avrebbero preferito un videogioco oppure un mostro da costruire... No no... parlo anche di adulti che, pur ringraziando con un sorriso, fanno ben trasparire che non avranno tempo o voglia di leggere quelle pagine. Non voglio dire che sia così in assoluto, ci mancherebbe! Spesso, però, si è trattenuti dal comprare un libro in dono perchè non si ha la certezza della reazione di chi lo riceverà.

Stavolta no. Stavolta sono sicura che il regalo sarà gradito. Poi la storia potrà anche non piacere, potrà non piacere lo stile in cui un certo autore scrive, ci si potrà imbattere in un finale scontato ma tutto ci può stare: ogni lettore ha i suoi gusti e ciò che a me è piaciuto tanto potrebbe non piacere ad altri. 
E' un rischio che voglio correre. Magari avremo così occasione di discutere di quanto letto e dare nuovamente vita al libro già solo nel parlarne. Non è anche questo un modo per promuovere la lettura?

A ben guardare, poi, non finisce qui visto che sto decidendo quali libri comprare per lo scambio "Regala un libro per Natale" e... può forse passare un Natale senza che i miei bimbi abbiano dei libri sotto l'albero? Ecco, dunque, che i libri regalati non saranno undici ma qualcuno in più... almeno cinque in più... poi vedremo...

Per ora i pacchetti sono fatti e non dovrei lasciarmi indurre in tentazione anche se... non è che ci voglia molto ad aprire un pacchetto, cambiare un libro e rifarlo, no? 
Scherzo!!! Oramai ciò che è fatto è fatto.... 
Buone letture a tutti e non dimenticate di mettere qualche libro sotto l'albero di Natale...

venerdì 21 novembre 2014

Veloce come il desiderio (L. Esquivel) - Venerdì del libro

Jùbilo e Lucha si sono amati ma la loro storia è finita. Ora Jùbilo è solo, sofferente, in preda ad una malattia che lo ha ridotto a poco più di un fantoccio, cieco ma non insensibile.
La loro figlia Lluvia non conosce il motivo di ciò che ha fatto ergere un muro tra i suoi genitori e si rende conto che non è solo questo che non conosce della loro storia, del loro passato. 
Ora che suo padre dipende da lei per via di una grave malattia che lo consuma di giorno in giorno, Lluvia ripercorre le tappe più importanti della vita dei suoi genitori e scopre segreti mai rivelati, intense emozioni, legami che si allentano ma non si spezzano.
Per questo Venerdì del libro vorrei proporre una lettura che mi ha positivamente colpita. La copertina mi è sembrata un fumetto e mi ha fatto pensare ad una storia romantica. Tutti quei colori, quelle forme così perfette, quel trasporto che coinvolge i due protagonisti.... Avevo immaginato una storia d'amore e così è stato. Non una storia d'amore punto e basta. Si tratta di qualche cosa di più, e di bello.

Nel libro Veloce come il desiderio, l'autrice - Laura Esquivel - racconta la storia di Jùbilo e Lucha su due piani temporali. Jùbilo di oggi è un uomo alle soglie del trapasso, ospite in casa di sua figlia che lo accudisce in tutto e per tutto e che cerca di trovare anche un modo per comunicare con lui. Jùbilo di ieri è un bambino prima, un ragazzo ed un uomo poi che ha un dono: ha una spiccata sensibilità per i suoni e non solo. Riesce a sentire le persone che ha accanto in modo molto profondo ed intenso. Non solo le persone, a dire il vero. Questa sua spiccata sensibilità lo porterà ad intuire il pensiero degli altri ed anche a carpire ogni minima vibrazione dell'universo. Una dote che, però, pian piano lo porterà verso la sua fine.

Nel rapportarsi con il padre anziano e malato Lluvia percorrerà le tappe salienti di una vita fatta di interpretazioni, di passione, di amore ma anche di dolore e sofferenza. Oramai costretto sul letto di morte, Jùbilo riuscirà a gioire ancora per la possibilità di comunicare con gli altri uscendo da quella solitudine e da quel silenzio nei quali è chiuso da anni.

Ambientato in Messico, il racconto fa emergere i forti legami che ci sono tra i vari protagonisti, tra marito e moglie ma anche tra padre e figlio. Il protagonista, Jùbilo, viene mostrato al lettore in tutta la sua fragilità ma anche nella sua forza. Una vita straordinaria, la sua, ma a ben guardare comune a tante altre soprattutto per via dell'epilogo verso la quale va indirizzandosi.
Si tratta di una storia intensa, rivissuta dalla figlia con gran sensibilità. In alcuni intensi passaggi - vengono narrati anche momenti tragici ed estremamente difficili - le pagine sembrano vibrare tra le mani del lettore. 

Mi è piaciuto e lo suggerisco. Anzi, dirò di più: è l'ennesima prova di come non sia poi così necessario andare a cercare titoli blasonati e super-pubblicizzati per leggere bei libri. Io l'ho preso in biblioteca e sono contenta di averlo fatto.
***
Veloce come il desiderio
Laura Esquivel 
Garzanti editore
11.88 euro (23.000 lire)

lunedì 17 novembre 2014

Quest'anno regalo un libro per Natale... anzi, più di uno!

Ho aderito con immenso piacere all'iniziativa lanciata da Federica MammaMoglieDonna denominata Regala un libro per Natale: si tratta di uno scambio di libri per bambini in cui ogni mamma manda ai bambini dell’altra uno o più libri ovviamente adatti a loro.


Abbiamo aderito in tante ed ora abbiamo avuto notizia degli abbinamenti. Io sono stata abbinata a Caterina che ha tre bei maschietti di quasi 9, quasi 7 e quasi 3. Inutile dire che sia subito scattata la caccia al titolo più adatto per ognuno... 
Mi auguro che Caterina voglia darmi qualche indizio, per meglio conoscere i gusti dei suoi bimbi e... sto già programmando un'uscita in libreria per scegliere il libro adatto per i nostri nuovi amici.

Ma non basta.
A dire il vero ho avuto anche un'altra ideuzza...
Qualche settimana fa ho scritto un post sul mio profilo Facebook personale nel quale comunicavo ai miei amici che avevo voglia di regalare libri a Natale a chi avesse avuto voglia di riceverne. In cambio? Niente, solo la certezza che i libri da me donati sarebbero stati letti.

Hanno risposto in undici, tutte donne, alcune più vicine ed altre più lontane. Alcune sono amiche amiche, altre sono amiche virtuali nel senso che non ci siamo mai viste e parlate ma ci conosciamo come amiche telematiche. 
Ho subito iniziato a fare mente locale per individuare il libro adatto per ognuna. Per le mie amiche più vicine avevo già un'idea - conoscendole - di cosa potesse essere adatto a loro. Comunque, a tutte ho proposto cinque titoli chiedendo loro di indicarmi se avessero già letto qualche cosa e lasciare a me la scelta oppure ho chiesto di indicarmi un paio di titoli (tra quelli da me proposti) tra cui scegliere. In ogni caso sarà una sorpresa per tutte.

Alcuni libri li ho comprati on line, altri in libreria. Ora sono in attesa di quello che dovrebbe essere l'ultimo pacco il cui arrivo è previsto tra domani e mercoledì.
Poi, via alle spedizioni per le amiche più lontane... non prima di aver inserito un bigliettino per ognuna.
Alcuni dei libri scelti per gli undici doni li ho letti ed apprezzati - tranne uno, ma non vedo l'ora di conoscere il punto di vista della destinataria visto che è piaciuto a molti ma non a me - altri invece mi hanno attirata parecchio leggendo in giro recensioni e suggerimenti.
Magari me li farò pure prestare quando saranno stati letti dalle mie amiche.

Mi sono divertita un mondo nel cercare i titoli giusti... ne ho selezionati tanti, ho fatto elenchi, ho
depennato, ho scelto e in più di un caso ho cambiato idea all'ultimo momento... Se non mi sbrigo a fare i pacchetti va a finire che cambio idea ancora mille volte!!!

venerdì 14 novembre 2014

Come curare un'ala spezzata (B. Graham) - Venerdì del libro

In occasione della nostra ultima tappa in biblioteca un libro di gran formato ha attirato l'attenzione di mia figlia. Negli ultimi tempi tende a scegliere libri che iniziano ad essere "da grandi", come dice lei, ed i grandi libri cartonati non rientrano in questa categoria ma con questo ha fatto un'eccezione. Lo ha sfogliato per un momento, l'ha preso in mano e si è diretta verso la bibliotecaria per chiederlo in prestito. 
Solo arrivati a casa ho potuto sfogliarlo e rendermi conto di quanto fosse particolare.
Si tratta di un libro con delle grandi illustrazioni e con poche parole. Uno di quelli che vanno letti interpretando le immagini e che ognuno può leggere a modo suo, con la sua sensibilità.



Il libro, che si intitola Come curare un'ala spezzata, ha il sostegno di Amnesty International UK per il contributo ad una migliore comprensione dei diritti umani e dei valori su cui si fondano.
Questo è scritto sull'ultima di copertina. Ma che c'entra un'ala spezzata con i diritti umani e tutto il resto?

Billy è un bimbo come tanti altri che si imbatte, un giorno, in un colombo ferito. Lo trova abbandonato a se stesso su un marciapiede della sua città, lasciato lì per terra tra l'indifferenza di chi è troppo preso dalla frenesia della vita quotidiana per poter essere salvato. Billy, però, si ferma. In mezzo a tutta quella gente è convinto di poter aiutare quel piccolo esserino indifeso e lo porta a casa dove troverà amore, cibo e qualche cosa che lo aiuterà a volare di nuovo.

La storia di Billy aiuta a riflettere sull'indifferenza di una società che è troppo presa dai ritmi incalzanti di ogni giorno per poter essere attenta alle esigenze di qualcuno in difficoltà. Proprio come accade con il colombo.
Aiuta a riflettere su come l'indifferenza possa essere combattuta con un gesto semplice ma allo stesso tempo coraggioso: è quello che compie Billy, fermandosi in mezzo a tanta gente per raccogliere il colombo in difficoltà.
Aiuta anche a riflettere su come sia possibile rialzarsi anche dopo una ferita profonda. Ci vorrà tempo, ci vorrà coraggio, ci vorranno le dovute cure ed anche una dose di fiducia ma, alla fine, si potrà tornare a volare.

Trovo che sia una storia bellissima, seppur nella sua semplicità. Un ottimo strumento per affrontare con i bambini temi che non sono mai troppo precoci perchè anche un bambino può avere un'ala spezzata lungo il suo volo ed anche un bambino può essere vittima dell'indifferenza di chi ha accanto, anche in famiglia. Anche un bambino può tornare a volare... 
E' una storia tenera e profonda, quella che mi sento di proporre per questo Venerdì del libro, che si lascia assaporare, un'immagine dopo l'altra. Le parole sono quasi superflue perchè ciò vedono gli occhi parla da solo.

Ps. non aspettatevi di trovare un vademecum di primo soccorso per uccelli... non è questo il discorso...
***
Come curare un'ala spezzata
B. Graham
Il Castoro editore
13.50 euro

martedì 11 novembre 2014

Vorrei essere un fiore (E. Battut)

L'erba del vicino è sempre più verde... proprio così. Questo pensava quella piccola piantina spuntata dal terreno in primavera. Ogni volta che guardava accanto a se e vedeva un bel fiorellino con la corolla colorata... bhè... avrebbe voluto essere lui. La piantina amava il cielo azzurro, il sole e l'aria fresca ma non era del tutto felice: avrebbe voluto essere bello come quel fiorellino che vedeva poco più in là e si rattristava, giorno dopo giorno, vedendolo fiorire mentre lui restava esile e senza corolla..

Quanto era bello quel fiorellino!
Quanto avrebbe voluto essere come lui!
Quanto avrebbe voluto avere quei bei petali colorati!
Cosa avrebbe dato per essere meno alto, magari, ma più colorato e profumato!

La tristezza lo invadeva ogni giorno di più fino a che... fino a che la natura fece emergere la sua vera identità: non era una minuscola piantina ma un bellissimo albero che, nel massimo della fioritura, era pieno di fiori!
Tra le pagine il fiore e la piantina vengono messe a confronto, l'una cresce nelle pagine di sinistra, l'altra cresce (e butta sempre un occhio dall'altra parte) su quelle di destra.

Vorrei essere un fiore è un libro Bohem, con poche frasi ed immagini semplici che sembrano uscite dalla matita di un bambino. L'edizione che ho avuto io tra le mani è del 2003 ed il titolo originale è Eine kleine Pflanze, scritto ed illustrato da Eric Battut.

Lo abbiamo letto in occasione di un laboratorio di lettura proposto a scuola ed abbiamo sfogliato il libro mentre leggevamo, in modo di permettere ai bambini di seguire il testo ma anche le illustrazioni.
E' un libro che parla dell'accettazione di se, di come ognuno abbia i propri talenti nascosti e di quanto non ci si debba confrontare con gli altri visto che ognuno ha qualche cosa di bello da offrire.
Magari non è un concetto semplice da capire da parte dei più piccoli ma è comunque un messaggio importante. 
Io l'ho visto come invito ad avere fiducia in se stessi, ad avere fiducia nelle proprie potenzialità che, alla fine, in un modo o nell'altro (e con una tempistica che può essere diversa da quella di altri) emergono in modo inequivocabile.

Non mi sono mai imbattuta in questo libro in libreria e credo che sia piuttosto difficile da trovare in vendita: noi l'abbiamo trovato in biblioteca e l'abbiamo preso in prestito proprio per via del laboratorio di letture.
Anzi, ora che ci penso, il prestito è in scadenza e debbo ricordarmi di restituirlo al più presto!

sabato 8 novembre 2014

Se chiedi al vento di restare (Paola Cereda)

Solitamente non mi lascio attirare più di tanto dalle nuove uscite, soprattutto quando sono troppo pubblicizzate e quando si leggono ovunque recensioni positive già prima che il libro fosse in libreria. Se chiedi al vento di restare è una nuova uscita. Ci siamo incontrati - io ed il libro - in occasione della visita a casa di parenti nel pote del primo e due novembre. Mi ha attirata la copertina e l'ho comprato. 
Non sapevo di cosa parlasse, non conoscevo l'autrice, non avevo letto alcuna recensione ne' come presentazione ne' come commento critico. L'ho portato con me alla cassa e, dopo aver pagato - ed aver ascoltato la ragazza alla cassa che cercava di convincermi a comprare un'altra ultima uscita quella, sì, molto pubblicizzata - l'ho infilato in borsa.

Ho capito subito che si trattava di un libro un po' strano. Strano perchè avvolto da un alone di mistero, di suggestione, di cose dette-non dette che mi hanno catapultata in una storia molto singolare. Singolare è la protagonista, Agata. Singolare è il luogo in cui vive, l'isola senza nome. Così come singolare è la nascita di sua figlia Isola... una bambina molto particolare e che avrà un ruolo determinante nello svolgimento della storia.

Anche questo libro inizia con la nascita di un bambino. Una bambina, per la precisione. Ultimamente mi sono imbattuta in parecchi libri in cui protagonisti sono dei bambini: Agata viene alla luce contemporaneamente alla morte della madre che l'ha partorita e la sua infanzia non sarà affatto semplice. A dire il vero, la sua vita non sarà mai semplice: lei, però, si dimostrerà coraggiosa, fiera ed anche ribelle in determinate situazioni.
Incontrerà qualcuno che le starà accanto anche e soprattutto quando tutti gli altri tendono ad allontanarsi da lei.

Non vorrei dire molto sulla trama perchè merita di essere letto. Mi limito a riportare la presentazione del libro che si trova sulla bandella interna, la stessa proposta nel sito della casa editrice, Piemme:
Agata non sa nulla dell’amore e della bellezza. È una ragazza semplice, cresciuta su un’isola nel mezzo del Mediterraneo, da un padre distante, che è solo capace di toccare il ferro della sua fucina, e una zia bigotta, invecchiata anzitempo e terrorizzata all’idea di volerle bene.
Al posto di una madre, un’assenza, sotto forma di un vestito azzurro sepolto in un armadio. Al posto delle carezze che meriterebbe, parole dure che feriscono come schiaffi.
È la scoperta della passione a cambiare per sempre il corso della sua esistenza. Per la cucina, grazie alla creazione di una salsa capace di dispensare il buonumore e far gustare il mondo. Per un giovane addestratore di cavalli in un circo, Dumitru, che le fa capire, in un muto linguaggio di soli gesti, che la vita non è un inferno, come le hanno fatto sempre credere. È il piacere di un istante, un paio di scarpe rosse che danno scandalo, un ballo silenzioso con l’uomo amato e la pienezza che si prova solo realizzando i propri sogni.
Così Agata inizia finalmente e vivere, a ribellarsi a un mondo chiuso, schiacciato dal moralismo, dalla corruzione, dalla prepotenza. Ma lì è nata, e lì vuole rimanere.
Capirà che l’amore e la bellezza, in fondo, sono come il vento. Se non chiedi loro di restare, rimarranno a riempire i tuoi giorni.
Un romanzo mediterraneo, forte, fantasioso, originale, allegro e profondamente umano.
Il romanzo è scritto in modo molto originale, somma un pizzico di magia con suggestioni di luoghi incantati. Una favola moderna, se vogliamo, che stupisce con quei dialoghi che spuntano all'improvviso senza che il lettore se lo aspetti...
E' vero, Agata è una ragazza semplice alla quale è mancata la figura della madre. Nessuno le ha mai parlato di lei. A nessuno la bambina ha mai chiesto nulla. Cresce praticamente da sola e da sola incontra i segni della sua crescita: la maturità sessuale, la maturità e l'indipendenza professionali grazie ad una invenzione che sa di miracoloso...

I personaggi che incontra lungo la sua strada sono molto particolari, ognuno sembra avere qualche cosa di speciale (anche se non sempre in modo positivo). Agata avrà il coraggio di prendere la sua vita in mano e, con essa, anche quella di molte altre persone. La sua vita sarà segnata da gioie e dolori ma mai ha camminato a testa bassa tra la gente, mai ha fatto un passo indietro davanti agli altri. 

Cosa c'è di più bello di una carezza in un giorno di dolore?
Se lo chiede l'autrice ad un certo punto della narrazione ed è un interrogativo che mi ha trasmesso molto calore pensando alle carezze ricevute proprio in momenti di dolore... ma anche vuoto, per le carezze che avrei voluto ricevere in quei momenti e che non sono arrivate.

Insomma... è un romanzo particolare che si lascia leggere e che appassiona il lettore che voglia lasciarsi andare e che voglia credere nei sogni. Perchè, come ben si dice nel libro... ciò che conta di un sogno, è esserci nel mezzo.
***
Se chiedi al vento di restare
Paola Cereda
edizioni Piemme
14.50 euro

venerdì 7 novembre 2014

Baby Ranocchio (J. M. Strid) - Il Venerdì del libro

Questa è la storia di Baby Ranocchio, che precipitò dalle stelle e combinò un sacco di pasticci.
E' la storia di come scappò di casa e viaggiò attraverso pianure deserte.
E' anche la storia di come rotolò giù dalla montagna e finì nella fredda neve.
Ed è la storia di coloro che lo trovarono e di come alla fine tutto finì per il meglio.
Baby Ranocchio è il protagonista, assieme alla sua famiglia adottiva, del libro che porta il suo nome. E' un ranocchio piovuto dal cielo e diventato parte integrante di una famiglia di normali ranocchi tutti verdi e piuttosto tranquilli. Lui, però, tanto tranquillo non è visto che ne combina di tutti i colori... tanto che viene sempre sgridato e alla fine decide di scappare di casa...

Il libro che proponiamo oggi per questo Venerdì del libro ha delle belle illustrazioni ed un testo scritto con caratteri molto simpatici e ben leggibili. La storia strappa anche qualche sorriso anche se il finale, per Baby Ranocchio, sembra segnato... sembra, ma non lo è.

Nella sua semplicità questo libro affronta - a ben guardare - il tema dell'integrazione, della diversità (perché Baby Ranocchio, a differenza dei suo fratelli adottivi, è proprio cattivissimo) e di come l'amore possa superare ogni ostacolo, anche quello che sembra insuperabile. 

Il racconto è divertente ma, onestamente, il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non certo perché la storia abbia un lieto fine, ci mancherebbe... Ciò che mi è sembrato poco educativo è il fatto che tutte le piccole malefatte messe in atto da Piccolo Ranocchio alla fine diventano delle opere d'arte ammirate da tutti... come se i dispetti che ha compiuto da bambino fossero qualche cosa da ammirare, da esaltare.

L'aver messo il telefono in forno o aver dipinto nel sonno la faccia di Papà Ranocchio viene raccolto in immagini che diventano delle opere d'arte... insomma, tutte le sue cattive azioni vennero esposte in un museo e gente da tutto il mondo vene da ogni parte del mondo per vederle... Insomma, non si lascia intendere che si può diventare famosi ed ammirati anche compiendo cattive azioni? Io ho avuto questa impressione. Magari i bambini nemmeno ci fanno caso però, a ben guardare.... voi che ne dite?

lunedì 3 novembre 2014

Philomena (M. Sixsmith)


Il titolo del libro - Philomena - è fuorviante. Lascia pensare alla storia di una donna... una donna a cui è stato tolto suo figlio (come si dice nell'ultima di copertina) ma, a ben guardare, si narra la storia di un bambino che è stato strappato a sua madre. La storia è la stessa, è vero, e si tratta di una storia vera, di una vicenda realmente accaduta... ma faccio notare questa cosa del titolo perché io mi aspettavo che la storia fosse incentrata sulla madre... invece per il 90% del libro si parla del figlio di lei. 
Certo, la storia parte con Philomena e a Philomena torna a per la maggior parte del libro, per la maggior parte delle 457 pagine, si parla della vita di Mike, nato Anthony ma ribattezzato Michael una volta adottato da una famiglia di genitori americani.

Le primissime pagine narrano dell'avvio di un'indagine da parte di un giornalista, l'autore del libro, incaricato da una donna di fare delle ricerche...
Ed inizia la storia. La storia di Philomena: una giovane incinta e senza marito, una peccatrice abbandonata dalla sua famiglia in un convento. La giovane partorisce un bel bambino che resta con lei in convento fino all'età di tre anni dopo di che... arriva il momento della separazione. Il bambino viene dato in affidamento e lei deve lasciare il posto in cui ha vissuto con lui dalla nascita fino a quel momento. E' una separazione traumatica per entrambi, attuata con metodi a dir poco ortodossi da parte dell'istituto religioso. Sono gli anni '50 ed è un periodo in cui in Irlanda, luogo in cui si trova il convento, si moltiplica il numero dei bambini e delle bambine nate in luoghi di quel tipo e dati in adozione con metodi di questo tipo. 

Dal momento del distacco dalla mamma e fino al 1995 la storia di Mike viene narrata con dovizia di particolari, di anno in anno. La storia di Philomena, dal 1956 al 1989 viene riassunta in una ventina di pagine, quelle finali... 

Ecco perché dico che il romanzo è incentrato sulla figura di suo figlio e non sulla sua come, invece, il titolo mi aveva fatto pensare. Si parla molto della sua omosessualità e di come abbia dovuto tenerla nascosta proprio per via del suo lavoro, dell'ambiente in cui si è trovato a lavorare... ma si parla anche con una certa insistenza di locali gay, di un angolo di vita piuttosto libertino da questo punto di vista ed ho fatto fatica a conciliare i due aspetti: il rigore mantenuto nel luogo di lavoro (dove, alla fine... tutti sapevano ma nessuno parlava) e le notti sfrenate in certi locali.
Era un uomo gay in un partito omofobico, un orfano senza radici in un mondo di certezze radicate.
Titolo fuorviante - il titolo in lingua originale dice ben altro "The lost child of Philomena Lee" - che credo abbia anche qualche cosa a che fare con il film che dal libro è stato tratto... ma comunque resta un romanzo che non mi ha delusa.
Ben scritto, racconta di un periodo storico molto particolare - Mark vive in America ed ha un ruolo di spicco a livello politico - racconta i tormenti ed i vuoti lasciati in un bambino prima, ragazzo e uomo poi dall'allontanamento da sua madre. Nessuno gli ha mai raccontato la verità e lui sente di aver bisogno di sapere, di conoscere, di comprendere il perché... Si sente continuamente abbandonato, Mike. Rifiutato. Non voluto. Ma a ben guardare non sono gli altri che non l'accettano, tutt'altro. Il problema è dentro di lui. Non si sente meritevole di quella felicità che, di volta in volta, si lascia volontariamente sfuggire. 
"Sono sempre stato un orfano. Non ho mai avuto legami in questo mondo, e quando ho desiderato trovarne le suore mi hanno allontanato. Poi ho cercato di costruirmi un'identità, ma l'ho fraintesa. Il partito mi ha dato un luogo di cui sentivo di poter far parte, ma Rudy ha ragione: per averlo ho dovuto vendermi. E più di tutto ho desiderato l'amore e il conforto di stare con te, Pete, ma l'ho distrutto....".
I suoi stati d'animo sono palpabili, il suo sentirsi inadeguato anche nei momenti di maggiore successo lo si respira nell'aria... 

All'inizio ho fatto un po' di fatica a mettere a fuoco la situazione. Si parla di un'indagine, poi si parla di politica, poi di un orfanotrofio, poi ancora di politica... e poi ho trovato tanti nomi, un susseguirsi di nomi e di luoghi che mi hanno un po' disorientata... ma nell'insieme è la storia che è piuttosto complessa e, come nella vita vera, sono tanti i personaggi che interagiscono tra loro ed in diversi livelli sia temporali che sociali.
Ho trovato qualche errore di battuta nello scrivere alcune parole ma per il resto il libro scorre e coinvolge... Pensare, poi, che è stata una storia vera e che quel Mike è Mike Hesse, personaggio di spicco nella politica americana di quei tempi... bhè... fa riflettere.
Lei, Philomena Lee, ha anche avuto dei contatti con Papa Francesco... la sua è una storia che simboleggia il sistema delle adozioni di quel tempo in Irlanda. 
Nel leggere questo libro credo di aver commesso un solo errore: ho sbirciato la sezione finale, quella delle foto, e le immagini mi hanno svelato l'epilogo... non avrei dovuto farlo... Ho comprato tempo fa questo libro perché incuriosita da un editoriale di Alfonso Signorini che ne suggeriva la lettura facendo riferimento al magico legame che esiste tra madri e figli. Sono contenta di aver seguito il suo consiglio.
E lo consiglio a mia volta.
***
Philomena. Una storia vera
Martin Sixsmith
Edizioni Piemme
18.50 euro