sabato 16 dicembre 2023

Il quaderno dell'amore perduto (V. Perrin)

 

Ognuno di noi ha la sua storia. Ognuno porta impressi nella mente i propri ricorsi, ha segnati addosso i propri errori, porta sottopelle le proprie emozioni, i propri amori.

Non tutti ne parlano, però. E quella storia rischia di restare negli archivi della memoria, destinata ad essere archiviata definitivamente.

L'idea sviluppata da Valérie Perrin nel suo libro Il quaderno dell'amore perduto è una di quelle che mi sono balenate spesso in mente quando era in vita mia nonna ma che - per mia colpa - non ho mai concretizzato. Avrei tanto voluto scrivere su carta i suoi ricordi, dare forma al suo passato per renderlo eterno ma non l'ho fatto e me ne dispiaccio ogni giorno di più. La guerra e tutto ciò che è arrivato con lei, i soldati, le famiglie in difficoltà, la fame, la speranza, la lotta con le unghie e con i denti per guadagnarsi un futuro avrebbero meritato di avere una forma concreta.

E' ciò che fa la Perrin nel momento in  cui affida al suo personaggio principale - Justine - il compito di trascrivere i ricordi dei pazienti che assiste nella casa di riposo in cui lavora. Di Héléne, in particolare.

Un compito delicato, il suo, e che ben presto la coinvolgerà in una maniera tale da influenzare anche la sua, di vita. Perchè se con la penna in mano va a caccia di ricordi e li fissa su carta si rende conto, allo stesso tempo, di avre anche lei qualche cosa con cui fare i conti per scrivere il suo presente ed il suo futuro.

Lettura un po' faticosa in alcuni punti ma tutto sommato gradevole anche se non del tutto spensierata. La penna della Perrin è comunque delicata, indaga nell'animo umano in profondità ed arriva con delicatezza al lettore ma, allo stesso tempo, con potenza. La potenza degli affetti, dei legami, degli allontanamenti e dei riavvicinamenti, della conquista, della ricerca, del dolore. Probabilmente ho amplificato il tutto proprio perché emotivamente coinvolta, con il pensiero di mia nonna e della sua vita che fu...

Si scopre anche un mistero del passato... ed onestamente ho pensato che, a ben guardare, ogni storia credo ne possa nascondere uno, più o meno importante che sia.

All'inizio ho dovuto faticare un po' per mettere a fuoco l'obiettivo che aveva in mente l'autrice ma andando avanti con la lettura è apparso tutto più chiaro. La narrazione si snoda su due piani personali, com'è giusto che sia - secondo il mio parare - quando si ha a che fare con il racconto di storie ambientate in epoche diverse.

Particolarmente toccante è il riferimento ai "dimenticati della domenica", a quelle persone che restano sole nelle strutture, nelle case di riposo... una realtà molto vicina a tutti noi anche se i "dimenticati" non appartengono alla nostra famiglia.

Uno spunto per riflettere...
***
Il quaderno dell'amore perduto
Valérie Perrin
Edizioni E/o
pag. 326
16.00 euro copertina flessibile, 11,99 Kindle, Audiolibro

lunedì 11 dicembre 2023

L'enigma della camera 622 (J. Dicker)

 

Un thriller proprio no. Un giallo sì. Una storia d’amore pure. Ma soprattutto il frutto di un gran lavoro narrativo con la costruzione di un’impalcatura di fatti, persone, situazioni che ha davvero dell’incredibile. Non solo perché in alcuni passaggi quanto narrato ha dell’inverosimile ma perché i continui rimandi a situazioni passate, con una capatina nel presente per tornare a reggere il filo del discorso credo abbiano richiesto un gran lavoro da parte dell’autore.

L’enigma della camera 622 di Joel Dicker è, prima di tutto, il frutto di un gran lavoro di “costruzione” di una storia ricca, ricchissima, tanto da lasciar pensare in alcuni momenti l’autore si stesse dilungando troppo in particolari inutili, superflui. Andando avanti con la lettura, però, ci si rende conto che ogni elemento è importante per dare vita al quadro d’insieme che porta il lettore a concentrarsi per non perdere nessun particolare. Perché il rischio è proprio quello di perdersi nei meandri del racconto di tre anni prima, tre anni dopo, quindici anni prima, quindici anni dopo…
Innanzitutto troviamo lo stesso autore come protagonista del libro. Non un’autobiografia, non è questo il discorso. Joel è il protagonista della vicenda che porta a scoprire il vaso di Pandora legato all’enigma della camera 622 il cui numero è scomparso nel lussuoso hotel Palace de Verbier visto che le stanze passano dalla 621 alla 621bis per proseguire con la 623.
Come mai? Se lo chiede Joel che si trova in quell’hotel davanti ad un caso irrisolto: nella camera 622 quindici anni prima è stato commesso un delitto rimasto, appunto, irrisolto. Con Joel inizia ad indagare una giovane donna spinta dalla sua curiosità e… chissà che tutto ciò non finisca in un libro?
Da qui prende le mosse di una storia fatta di ambizione, di inganno, di amori, aspettative disilluse, di progetti e morte, purtroppo.
Tutto ruota attorno a personaggi più o meno ambiziosi, legati al mondo bancario e al mondo finanziario svizzero in un turbinio di situazioni che si rincorrono e che portano il lettore a fare continui salti nel passato per mettere insieme i pezzi di una storia piuttosto complessa e, in alcuni punti, anche piuttosto inverosimile. 

I conti tornano, però. 

L’autore, secondo il mio parere, è riuscito a far incastrare ogni tessera. Basti pensare che ci vogliono più di 300 pagine per capire l’identità della persona trovata morta nella camera 622. Persona che il lettore sa di dover cercare tra le tante che in quelle 300 pagine vengono presentate con dovizia di particolari.
Posto il gran lavoro messo su carta, non ho ancora ben capito se il libro mi sia piaciuto oppure no.
Tante ripetizioni (nomi e cognomi ripetuti all’infinito) mi hanno un po’ intontita, devo dire la verità, tanto che al mattino – avendo letto qualche pagina prima di andare a dormire – mi sono spesso svegliata con quei nomi in testa tante sono state le volte in cui li ho letti… è come ripetere Mario Rossi decine, centinaia di volte, nome e cognome, nome e cognome, nome e cognome… La mole del libro ovviamente richiede di chiamare spesso in causa i personaggi ma l’uso continuo e costante di nome e cognomi (per alcuni, poi, non per tutti) mi è sembrato qualche cosa di ossessivo.
Personaggi che lasciano molto a desiderare… situazioni a tratti assurde… una storia d’amore di fondo e tante, tante pagine… l’ha tirata un po’ per le lunghe, diciamolo…

Di certo non è un libro che rileggerei.
***
L'enigma della camera 622
Joel Dicker
Editore La nave di Teseo
pag. 637
18.00 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle, Audible