Ho portato i miei bimbi ad un laboratorio di lettura in una libreria in zona, come di consueto facciamo ogni lunedì. Sono andati entrambi carichi di buona volontà, si sono seduti in silenzio ma ad un certo punto mi hanno rivolto entrambi uno sguardo interrogativo ed io so bene perchè.
Non siamo nuovi ad esperienze di questo tipo per cui abbiamo anche qualche termine di paragone... allo stesso tempo, però, non ho alcuna ambizione, non voglio certo fare la "maestrina", ma solo condividere alcune considerazioni da mamma e, magari, aprire un confronto in merito, grazie anche all'esperienza di chi tiene laboratori di lettura, di chi legge abitualmente ai bambini... a chi, insomma, può avere più cognizione di causa della sottoscritta.
Sapevo già che lo spazio a disposizione per i bambini, in quella libreria, non era certo ampio e, soprattutto, tra i libri (in una libreria non potrebbe essere altrimenti) per cui con il rischio di avere persone che sarebbero circolate per sbirciare tra gli scaffali.
Ci siamo stati altre volte per cui a questo eravamo abituati.
Ci siamo stati altre volte per cui a questo eravamo abituati.
Oggi, però, mi sono trovata davanti ad una una decina (o forse più) di bambini e bambine letteralmente accalcati l'uno sull'altro, praticamente addosso ad una ragazza che tentava di leggere qualche cosa. Ben venga che ci siano tanti bimbi che amano partecipare ad iniziative di questo tipo ma erano in tanti concentrati in uno spazio piccolo e, secondo me, sistemati male. Qualcuno voltato di spalle a sfogliare un libro per conto suo, qualche altro in piedi per cercare il libro più adatto a se... Un laboratorio in cui ha dominato l'anarchia... Senza un minimo di regole, senza ... che ne so... senza ordine.
La lettrice ha fatto scegliere ad ogni bambino un libro: ognuno di loro se ne stava in attesa con un librino in mano chiedendo continuamente "io... io... io" oppure "il mio... il mio...." e creando una specie di mercato.
La lettrice, davanti alle tante richieste, ad un certo punto ha detto: "Che facciamo? Leggo veloce veloce? Che dite?".
Io mi sono dovuta allontanare dal gruppetto, tanta era la tentazione di dettare qualche regola.
Se aggiungiamo poi qualche nonna che era con il nipotino di un paio d'anni e lo chiamava a voce alta per farlo stare buono ed ogni tanto, sempre a voce alta, interveniva per dire "... non si preoccupi, a casa di libri ne ha tanti... ha anche quelli che sta leggendo lei... vede come gli piace? No.... fermo... no... non si tolgono i libri di mano alla signora... Ma no, amore, daiiiiii!!! Non disturbare i bambini, non tirare i capelli alla bimba, daiiiiiii... scusate ma sapete, è piccolino....".
Se aggiungiamo poi qualche nonna che era con il nipotino di un paio d'anni e lo chiamava a voce alta per farlo stare buono ed ogni tanto, sempre a voce alta, interveniva per dire "... non si preoccupi, a casa di libri ne ha tanti... ha anche quelli che sta leggendo lei... vede come gli piace? No.... fermo... no... non si tolgono i libri di mano alla signora... Ma no, amore, daiiiiii!!! Non disturbare i bambini, non tirare i capelli alla bimba, daiiiiiii... scusate ma sapete, è piccolino....".
Correggetemi se sbaglio.
Un minomo di spazio i bambini dovrebbero pur averlo, per non accalcarsi l'uno sull'altro e darsi fastidio a vicenda. Non dico che si dovesse ampliare la libreria per questo ma, se non altro, evitare che stessero letteralmente l'uno sull'altro. Dalla foto si vede bene la situazione... Magari un pochino più distanti, con uno spazio organizzato meglio, no?
E poi, come si può far scegliere un libro ad ogni bambino? Si crea una forte aspettativa in ognuno di loro poi magari non si riesce a leggerli tutti e qualcuno se ne va con il muso lungo per la delusione... i bambini hanno l'idea che solo quel libro viene letto per lui perchè l'ha scelto per cui si sente autorizzato a distrarsi mentre si legge il libro degli altri. E poi, avendo davanti più di dieci bambini, come si può pensare di accontentare tutti? Solo leggendo in fretta, anzi, in frettissima... Ma dov'è l'utilità di un laboratorio fatto così? Se si fanno scegliere libri ai bambini, poi, il lettore non è preparato nemmeno un po': non che ci voglia una laurea ma, almeno, un minimo di intonazione, di "anima" nel leggere una storia. Io credo che sia necessaria una certa preparazione altrimenti i bimbi capiscono l'improvvisazione di chi legge e prendono il sopravvento.
Leggere di fretta? Veloce veloce? Ma no, dai! Come si fa! I bambini vanno ammaliati con le parole, coccolati con la storia, per stimolare a dovere la loro fantasia altrimenti che senso ha?
Non sarebbe meglio proporre delle letture scelte prima, magari adeguatamente preparate, e trasmettere ai bambini che si tratta di storie lette per la gioia di tutti e non che ognuno debba limitarsi al suo libro? La mamma, di sera, potrà leggere ad ogni bambino un libro da lui scelto. Nel caso del laboratorio con così tanti bambini no, dai!
Forse sono io in errore ma, onestamente, sono stata tentata di portare via i miei figli dopo cinque minuti.
Eppure, non molto tempo fa, un labotatorio di lettura davvero ben concepito ha letteralmente rapito i miei figli e gran parte (dire tutti sarebbe un po' troppo, forse) coloro che erano in quella sala.
Una lettura a due voci, in un contesto divero (non una libreria ma una biblioteca) con bambini messi comodamente seduti su dei cuscini, con uno spazio sufficiente per non disturbarsi l'un l'altro, con un bel testo scelto in precedenza e interpretato in modo molto coinvolgente... Insomma, certe cose non si possono fare tanto per fare. Mi sbaglio? Se tra quei bambini, oggi pomeriggio, ce ne fosse stato uno che partecipava per la prima volta, magari nemmeno troppo interessato, credete forse che tornerà per un'altra esperienza di lettura di questo tipo? Io ho i miei dubbi.