In perfetto stile Sophie Kinsella.
Il libro Sai tenere un segreto mi ha fatto sorridere, divertire ma anche arrabbiare, rattristare, emozionare.
Emma è una ragazza come tante, con le sue debolezze, i suoi punti di forza e... i suoi segreti.
Qualche segreto, chi non ne ha?
Bhè... parecchi segreti.
Piccini, mica tanto grandi, ma un bell'elenco.
Si sforza quotidianamente di essere come tutti vorrebbero che lei fosse, per non deludere chi ha vicino cerca di farsi piacere ciò che non le piace, cerca di trattenersi ogni volta che vorrebbe protestare, cerca di sorridere quando nel suo intimo vorrebbe solo piangere. Una ragazza accomodante? Chiamiamola così. Ha un fidanzato che l'ama, che la adora, che farebbe di tutto per lei e che lei cerca di autoconvincersi che sia quello giusto, in principe azzurro che ogni donna vorrebbe. Eppure, eppure...
Eppure quando si trova in aereo, convinta di essere sul punto di morire per via di una turbolenza che le sembra piuttosto turbolenta, inizia a raccontare tutti i suoi segreti ad uno sconosciuto, in quell'aereo che la sta riportando verso casa dopo una trasferta (disastrosa) di lavoro.
Uno sconosciuto... e che sarà mai! Potrà mai incontrarlo di nuovo? Certo che no!
Invece, scopre essere il suo capo e, fino a qui, la storia parrebbe prendere la piega di una certa prevedibilità.
Tra i due c'è una simpatica complicità e tutto ciò che accade ad Emma la rende un'eroina un po' sfortunata ma tanto simpatica.
Potrebbe andare tutto liscio? Certo che no.
La storia non risparmia una buona dose di divertimento per il lettore, messo davanti ad una pasticciona di prima categoria che sembra essere arrivata davanti al vero principe azzurro. Non manca, però, un retrogusto amaro quando la situazione inizia a precipitare con segreti che non sono più tali, con amici che tutto mi sono sembrati meno che amici (io avrei preso a calci ognuno di loro in un certo momento) per poi risollevarsi quando, finalmente, Emma riesce a liberarsi della zavorra che si porta dietro.
Ad un certo punto, convinta di essere arrivata al lieto fine e vedendo che mancavano ancora parecchie pagine mi sono anche chiesto cosa ancora potesse accadere... E c'è stata qualche sorpresa.
Emma mi è piaciuta molto: una ragazza davvero simpatica, infelice (anche se ci vuole un po' a cpiare di esserlo) ma simpatica. Fin dall'inizio mi sono detta che meritasse un po' di serenità, quella ragazza, ed ho sperato che arrivasse il momento in cui il suo vero io potesse venire alla luce senza costrizioni. Come si può vivere in quel modo? Suvvia, non è semplice. Soprattutto se la nostra protagonista non riesce a starsene a bocca chiusa e proprio non ce la fa a tenere un segreto.
In alcuni momenti l'ho adorata (penso al pic-nic con al famiglia) mentre in altri l'avrei presa a schiaffi.
E poi c'è lui. Non il suo fidanzato no... Connor sembra quasi finto: la descrizione che lei ne fa, di un Ken biondo, rende perfettamente l'idea. Sembra proprio un personaggio finto, costruito con la plastilina.
No, per lui intendo l'altro, il grande capo, il riccone, l'uomo d'affari, Jack.
Devo ammettere che, dalle descrizioni che ho seguito, mi è parso che fosse più maturo di lei ma poi mi sono resa conto che non sono mai stati dati elementi che potessero portare in questa direzione. Non so come mai me l'ero immaginato brizzolato all'interno di quei jeans e quelle magliette che spesso gli vengono infilate addosso dall'autrice. Non ci sono elementi sull'età ma a me piace pensare che fisicamente sia così. Un bell'uomo, bello e misterioso, taciturno, capace di ascoltare (fin troppo capace, a dire il vero). Non fa pesare il suo essere il grande capo ma riserva qualche sorpresa, non del tutto positiva per la povera Emma.
Ci sarà il lieto fine? Bhè, non resta che leggerlo!
A me è piaciuto e con questa lettura partecipo alla Challenge La ruota delle letture per l'obiettivo libro con copertina rosa.