Giornata intensa, quella di oggi... e proiettata a suo modo verso la festa della mamma.
Così l'ho interpretata.
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La consegna dell'attestato e di alcuni volumi in dono |
Questa mattina si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione a chi, come me, ha partecipato al gruppo di lettori volontari "
Il Contafavole". Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con le altre lettrici volontarie che erano al cospetto dell'Assessore alla Cultura Annalinda Pasquali e di Ermanno Pacini che ci ha guidate in questa avventura, dopo aver ritirato gli attestati di partecipazione con i volumi che ci sono stati donati, dopo la foto di gruppo e dopo aver iniziato anche a pensare ai prossimi appuntamenti, mentre tornavo a casa - da sola, in macchina -
pensavo...
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...i miei cuccioli che tentano di avvicinarsi sempre più a me! |
Auguri a quelle mamme che mettono un po' del loro tempo a disposizione degli altri.... non per questo lo sottraggono alla loro famiglia ma lo mettono a frutto in modo diverso dal solito. Nel mio caso, ad esempio, i miei bimbi sono stati sempre con me durante le letture ed hanno vissuto con me questa esperienza anche imparando che ci sono momenti in cui la mamma va condivisa con altri bambini e che quel rapporto esclusivo che si ha tra le mura di casa deve cedere il posto ad un'esperienza più allargata. E' stato motivo di crescita per me e per loro. Con me c'erano altre mamme ma anche nonne, zie, insegnanti.
Nel pomeriggio sono stata all'apertura di un oratorio allestito da un gruppo di genitori di un quartiere del mio Comune, in collaborazione con il parroco.
Si tratta del LABORATORIO DEI SOGNI: pensato, allestito e gestito da un gruppo di genitori che hanno ritenuto utile per i loro figli mettersi a disposizione, a turno, dei bambini del quartiere per permettere loro di passare un po' di tempo insieme, sotto la loro sorveglianza e sotto la loro guida.
Mentre sentivo le voci festose dei bimbi presenti, mentre guardavo i genitori intervenuti, pensavo...
In un'epoca in cui ognuno è sempre più tenato di pensare a se stesso, non è roba da poco trovare un gruppo di mamme e di papà che decidono di portare avanti un progetto comune, mettendosi a servizio in modo volontario dopo aver dipinto pareti, pulito locali, decorato angolini di questo o quel muro, cucito tendine e tutto il resto. Ho pensato: che bel modo di festeggiare la festa della mamma... tutti insieme, attorno ad un obiettivo comune che si traduce semplicemente nel BENESSERE dei nostri figli!
Non l'ho detto a nessuno ma ammiro persone così. Un gruppo di famiglie molto affiatate tra lorom tra le quali mi sono sentita un'estranea, all'inizio... Io non vivo in quel quartiere e sono un po' più distante dal gruppo, non faccio parte di quella cerchia di amicizie anche se, grazie alla scuola (e un po' anche al mio carattere, lo ammetto) ho iniziato a stringere rapporti con loro trovandomi molto bene.
Quel senso di "smarrimento", però, è durato solo un'attimo perchè sentivo che c'era qualche cosa di più forte nell'aria, qualche cosa che permette di abbattere anche quelle titubanze che possono esserci, all'inizio, in situazioni di questo tipo. Vorrei poter dare anche io un contributo alla riuscita di questo progetto e mi sono sentita ben accetta da tutti: questo ha arricchito anche me. Sarebbe bastato ignorare l'apertura dell'oratorio, starmene a casa per i fatti miei (come magari qualche altro ha pure fatto!) e le cose sarebbero andate in modo diverso, no? Credo che, però, avrei perso molto. Avrei perso lo spirito di gruppo che quelle persone mi hanno trasmesso ed anche l'occasione per condividere il mio tempo e crescere facendo anche un'esperienza simile.
Poi, dopo l'apertura dell'oratorio, sono andata in Chiesa dove si celebrava una funzione religiosa in memoria di una mia amica, una giovane mamma scomparsa due anni fa in concomitanza con la Festa della Mamma. Ero lì, seduta sulle sedie laterali, e pensavo...
Quanti progetti aveva fatto la mia amica per sua figlia... quanto amore aveva messo in ogni gesto, in ogni decisione, in ogni scelta... Quanto avrà sofferto, durante la malattia, al pensiero di dover lasciare sua figlia così piccola, più che tutti gli altri...
Quanto ci manca la sua voce, il suo sorriso, la sua esuberanza, il suo modo di preoccuparsi per la sua piccina... A lei il mio pensiero e l'augurio di trovarsi, ora, in un posto migliore... anche se qui ci manca tanto, ci manca tutto di lei!
Ed a cena, a casa mia: nella stessa stanza quattro generazioni per una fascia d'età che va dai 6 a 93 anni. I miei figli, io e mio fratello con la sua ragazza (uno dei due, perchè l'altro è in viaggio per lavoro), mia madre, mia nonna, mio padre, mio marito.
E pensavo... Quanto amore era racchiuso stasera in casa mia? Quante preoccupazioni, quante soddisfazioni, quante lacrime e quanti sorrisi accumulati nel corso degli anni da tutti coloro che erano in casa mia?
Chissà se mia madre e, prima di lei mia nonna, aveva immaginato da giovane che la sua vita sarebbe stata così come è stata?
Giornata intensa e carica di riflessioni... Probabilmente sono io che
penso troppo, ma la giornata di oggi mi è sembrata ricca di tanti spunti che mi hanno rimandato, in un modo o nell'altro, alla festa della mamma... Se a tutto ciò sommiamo anche i regalini che i miei figli hanno sistemato in salotto (realizzati a scuola) e le dolci poesie che non sono riusciti a trattenere fino a domani... bhè... credo di aver festeggiato a dovere la festa della mamma!