Non si può certo dire che sia una lettura da ombrellone, non tanto per i contenuti - che pure sono particolari - quanto per la mole del volume che arriva quasi a 600 pagine. Io, però, Shining di Stephen King ce l'ho fatto diventare visto che l'ho portato con costanza con me al mare in questi giorni nonostante la sdraio da scaricare, l'ombrellone, le due seggioline, la borsa con gli asciugamani, il frigo, i giochi e tutto il resto.
Si tratta di un famosissimo romanzo di King - non serve che lo dica io! - dal quale è stato tratto anche un film - che non ho visto - e credo che la trama sia nota a tutti o, se non altro, a molti.
L'
Overlook è un hotel che si trova sulle montagne del Colorado. E' un luogo isolato - si trova a 65 chilometri dal più vicino centro abitato - ed è un posto inquietante, misterioso ed attorno al quale circolano voci molto particolari che assumeranno sempre più concretezza con l'evolversi della storia.
Jack Torrence, dopo essere stato allontanato dal suo lavoro di insegnante per avere aggredito uno studente, accetta l'incarico di custode all'Overlook dove si trasferisce per l'inverno - periodo in cui la struttura è chiusa - assieme a sua moglie e suo figlio Danny di cinque anni.
Danny non è un bambino come tutti: possiede un dono, l'aura, che gli permette di percepire ciò che altri non riescono nemmeno lontanamente ad immaginare, di vedere fatti accaduti o che accadranno in futuro. E non è il solo: prima che tutti i dipendenti dell'hotel se ne vadano dopo aver concluso il loro periodo lavorativo, Danny incontra Dick Hallorann, cuoco afroamericano dell'hotel - e i due si riconoscono in quanto hanno lo stesso dono anche se, per stessa ammissione di quest'ultimo, Danny brilla molto più di qualunque altra persona nelle loro stesse codizioni abbia mai incontrato. Il dono del ragazzino è molto potente, più potente di quanto Dick non abbia avuto modo di rilevare in tutte le altre persone come loro che ha incontrato.
Il compito di Jack, in particolare, è quello di tenere sotto controllo la caldaia dell'albergo che potrebbe avere degli sbalzi di temperatura e provocare tragiche conseuenze. Sarà proprio vivendo giorno dopo giorno nell'Overlook che qualche cosa cambierà Jack fino a farlo sconfinare nella pazzia.
Ex alcolizzato, l'uomo è riuscito a tenersi lontano dall'alcol fino a riacquisire quell'equilibrio che ora lo ha portato a riallacciare i rapporti con sua moglie e suo figlio. Ma nell'Overlook tutto ciò viene nuovamente rimesso in discussione fino a rendere quell'uomo un pericolo.
Non dico altro. Non credo che serva.
Mi limito ad alcune considerazioni.
La storia - un thriller ad alta tensione nel quale King non rinuncia al soprannaturale - è strutturata in modo tale da fornire moltissime informazioni al lettore. La personalità dei personaggi, in particolare di Jack, viene resa alla perfezione con dovizia di particolari. E' un uomo fragile che ha anche avuto degli atteggiamenti violenti nei confronti di una famiglia con la quale ora è alla ricerca di una nuova serenità. La sua fragilità è palpabile e il contatto con l'hotel maledetto lo metterà a dura, durissima prova.
King indaga nella realtà dell'alcolismo e dei rapporti familiari, guarda a fondo nell'anima dei protagonisti ed oltre a mettere nelle mani del lettore una storia ad alta tensione, che lascia con il fiato sospeso fino all'ultima parola (soprattutto chi, come me, non ha visto il film) consegna anche dei personaggi che offrono più di un motivo per farsi amare ma anche odiare, in diversa misura l'uno dall'altro. Non lesina dettagli, descrizioni, riferimenti, ricordi per dare vita ad un romanzo ricco e articolato senza mai scadere nel banale perchè ogni elemento fornisce al lettore una tessera utile per meglio comprendere la storia.
Io ho odiato profondamente la moglie di Jack quando non è stata capace di reagire alla violenza compiuta da suo marito nei confronti di suo figlio in epoca non sospetta, quando ancora l'Overlook non era nei piani. Nella stessa misura, ho apprezzato il suo ruolo nella parte finale del libro quando ha lottato con le unghie e con i denti per difendere il ragazzino.
Ho anche provato compassione per un Jack Torrence incapace di controllare il male che si è impossessato di lui e trovo che in questo vada riconosciuta una grande abilità all'autore: far emergere il lato umano di colui che diventa un mostro, in preda ad una forza che non riesce a controllare.
Un mostro, ecco cosa diventa Jack, ma suo figlio riesce perfettamente a comprendere che quell'essere non è suo padre... e a scorgere umanità in quegli occhi nel momento in cui la cosa si allontana - anche solo per pochi attimi - da lui. Ecco, ho molto apprezzato questa capacità di King: non crea personaggi cattivi ma li rende vittime di qualche cosa di cattivo salvaguardando, comunque, il loro lato umano e amorevole che fa fatica a lottare ed emergere rispetto al male che ha più forza. E' come se volesse dire che non c'è uomo cattivo al mondo ma ci sono vittime della cattiveria e del male che si impossessano di loro.
Finale ad altissima tensione, letto con fatica in alcuni punti (probabilmente per via della scarsa concentrazione in alcuni momenti, sotto l'ombrellone) ma comunque gran ben libro.
***
Shining
Stephen King
Bompiani Editore
588 pagine
14.00 euro