giovedì 29 agosto 2019

Aspirante fata (S. Kinsella)

Dopo aver conosciuto Ella e la sua famiglia ho letto anche il secondo volume della serie che Sophie Kinsella ha scritto per le lettrici più giovani: Aspirante Fata.
Ella è una bambina che sa che un giorno - quando sarà più grande - diventerà una fata. E' una caratteristica di tutte le donne di famiglia quella di essere, da adulte, delle fate e toccherà anche a lei.
Intanto, in attesa di crescere, la sua quotidianità è fatta di avventure strampalate che hanno per protagonista la ragazzina e sua madre, Fata Mammetta, che è un fata un po' distratta e sempre pronta a combinare un sacco di guai. 

Così è stato nel primo volume, così è anche stavolta.

Questa volta ho trovato le storie davvero molto elementari, più di quanto non lo fossero nel primo volume: forse l'autrice ha dato per scontato che chi si fosse trovato a leggere il volume n. 2 avesse già tutti gli elementi in mano per riconoscere i personaggi o, semplicemente, il primo volume ha funzionato di più.
Fatto sta che, pur non disprezzando letture per ragazzi, che di tanto in tanto mi concedo anche per staccare con letture più impegnative e più pesanti, stavolta mi sono sembrati episodi scritti in modo semplice - forse troppo - ma anche così inverosimili da far storcere il naso anche agli amanti della magia. 

Che sia alle prese con una scimmia scherzosa o con un armadio magico, è sempre la mamma che crea pasticci ed Ella che corre ai ripari. Che ci sia di mezzo una valanga di gelato o un'altra (perchè anche nel primo volume si parlava di lei) festa di compleanno da organizzare, il copione è sempre lo stesso e, alla lunga, trovo che diventi un tantino ripetitivo.
Ok, Ella sta facendo pratica per diventare fata e dimostra di sapere il fatto suo ma mi aspettavo una crescita, anche se minima, dei personaggi. 

Apprezzabile, come nel primo volume, la copertina rigida e le pagine finali con dei giochini per i giovani lettori ma nel complesso mi aspettavo qualche cosa di più. 
Se penso che ci ho speso pure 12.90 euro per comprarlo mi dispiace un po'. Mi aspettavo davvero qualcosa di più del primo volume che, se può essere gradevole perchè permette di conoscere personaggi e storie nuove, poi però rappresenta pur sempre un precedente per i volumi successivi.
***
Aspirante Fata
Sophie Kinsella
Mondadori Editore
165 pagine
12.90 euro

giovedì 22 agosto 2019

Magica amicizia (A. Bouchard)

Nei miei ultimi giorni di ferie al mare mi sono concessa una pausa - dopo un libro piuttosto importante - con alcune storie per ragazzi. Tra queste rientra Magica Amicizia che ho letto in e-book facendo prendere al lettore anche un po' di sabbia!

E' un libro di Andrea Bouchard che contiene anche delle illustrazioni che mi sono piaciute (non so dire se siano a colori oppure no, io ho il Kindle in bianco e nero) ma sono graziose e completano la storia.

I protagonisti sono quattro bambini nati tutti nello stesso giorno e depositari di alcune caratteristiche che li accomunano più di quanto essi stessi possano pensare.
Pandora è una bambina dolce tanto da profumare di crema al limone. Con un sorriso riesce a trasformare un sasso in un cioccolatino e riesce a far comparire dal nulla delle succulente torte.
Musli ama gli animali con i quali comunica in modo straordinariamente efficace.
Mobli ama le invenzioni e ne sa sempre una più degli altri tanto da riuscire anche ad entrare in contatto - non si sa bene come - con gli oggetti che lo circondano.
Viola ha un rapporto speciale con la natura: vive in una casa sull'albero e si arrampica con sorprendente velocità e abilità.  

Nel momento in cui i quattro bambini si incontrano, tutti nel giorno del rispettivo compleanno, la loro vita cambia: entra in scena un pericoloso criminale che rapisce bambini, hanno a che fare con un mistero da risolvere ed una soluzione da trovare ma, soprattutto, hanno un legame d'amicizia da difendere e preservare, così quello che costi.

Così, ognuno mette in campo il suo talento per riuscire a salvare parecchi bambini rapiti dal cattivone di turno e, tra di essi, anche due di loro (ma lasciamo il dubbio sui loro nomi, giusto per non svelare tutto).

Onestamente, seppur ben scritto, ho trovato la storia molto semplice anche se carica di fantasia e di un pizzico di magia. Se questo può essere, da una parte, un pregio per i lettori più giovani, può essere un difetto per i giovani lettori più incalliti in quanto potrebbe risultare prevedibile ed anche un tantino monotona. 
Quelli che vorrebbero essere colpi di scena non lo sono poi così tanto e tutto scivola via in modo avventuroso, è vero, ma estremamente semplice ed anche un tantino prevedibile.
E' classificato come libro per ragazzi ma credo che sarebbe stato opportuno indicare un'età di lettura non troppo alta: ho letto libri per ragazzi di ben altro stampo e capaci di tenere incollato alle pagine anche un lettore maturo. Mettere un'età per la quale il libro è consigliato - o magari c'è ma io non mi ci sono imbattuta? Bho, non mi sembra - darebbe qualche indicazione in più per chi lo volesse leggere.
 
Se lo proponessi a mia figlia, che ha 14 anni, lo rispedirebbe al mittente senza troppi complimenti.
***
Magica amicizia
Andrea Bouchard
Salani Editore
183 pagine
5.99 euro in e-book

martedì 20 agosto 2019

Un compleanno fantastrofico (A. Strada)

Una storia semplice, adatta ai lettori più giovani, ma che contiene un importante messaggio: non cercare mai di essere diversi da ciò che si è per farsi accettare dagli altri.

Teresa è una bambina che non ha mai avuto una festa di compleanno perchè la sua famiglia ha sempre ritenuto che una festa del genere fosse troppo comune. Ora, alle soglie dei suoi nove anni, punta i piedi: vuole una festa di compleanno come tutti gli altri bambini suoi coetanei. 

La sua non è una famiglia come tutte le altre: ognuno dei suoi membri è un tantino particolare (come la zia che fa la cartomante, la mamma che è una frana in cucina e tutti gli altri): sarà davvero una buona idea invitare i suoi compagni di classe? Coloro che - tranne il suo amico del cuore - la guardano sempre un po' di traverso perchè considerata strana? 
Ma si... proviamoci! E festa sia.

Ognuno cercherà di fare la sua parte, in alcuni casi andando anche contro la propria natura (prima tra tutte, la mamma che preparerà un torta!!!) pur di accontentare Teresa ma ci sono tutte le premesse affinchè la festa si riveli un vero distastro.

Teresa ce la mette tutta e cerca di attirare i suoi compagni di classe (piuttosto scettici, a dire il vero) promettendo una festa mirabolante e grandi attrazioni. Non è tanto per lei che i suoi compagni accettano quanto per le promesse che sembrano tali da offrire uno spettacolo davvero unico.

Ma non è semplice mantenere promesse che, già in partenza, sono quasi impossibili come coinvolgere gli animali di casa in mirabolanti performances... e ben presto ogni magagna verrà scoperta da tutti.

Delusione? Non proprio... perchè se ognuno recupera il suo reale modo di essere e lo offre agli altri con sincerità, le cose possono cambiare!

In questo libro si parla di famiglia, di amicizia, di originalità. Non lo si fa in modo approfondito, non c'è da aspettarsi che i personaggi vengano delinati in modo approfondito ma è una lettura gradevole per ragazzini che vogliano conoscere una storia divertent ma che abbia anche qualche cosa da dire e da trasmettere.

Ho molto apprezzato l'uso della font leggimi, appositamente studiata per chi ha difficoltà di lettura e in particolare per chi ha problemi di dislessia così come l'utilizzo di una spaziatura più ampia del normale per favorire la lettura. Inoltre, il testo è sempre allineato a sinistra e le parole non vengono mai sillabate così come le illustrazioni non interrompono le righe del testo.
Buona, ottima cosa, per favorire la lettura anche per chi avesse delle difficoltà.
***
Un compleanno fantastrofico
Annalisa Strada
Piemme (collana Il battello a vapore)
154 pagine
9.00 euro

domenica 18 agosto 2019

Shining (S. King)

Non si può certo dire che sia una lettura da ombrellone, non tanto per i contenuti - che pure sono particolari - quanto per la mole del volume che arriva quasi a 600 pagine. Io, però, Shining di Stephen King ce l'ho fatto diventare visto che l'ho portato con costanza con me al mare in questi giorni nonostante la sdraio da scaricare, l'ombrellone, le due seggioline, la borsa con gli asciugamani, il frigo, i giochi e tutto il resto.

Si tratta di un famosissimo romanzo di King - non serve che lo dica io! - dal quale è stato tratto anche un film - che non ho visto - e credo che la trama sia nota a tutti o, se non altro, a molti.

L'Overlook è un hotel che si trova sulle montagne del Colorado. E' un luogo isolato - si trova a 65 chilometri dal più vicino centro abitato - ed è un posto inquietante, misterioso ed attorno al quale circolano voci molto particolari che assumeranno sempre più concretezza con l'evolversi della storia.

Jack Torrence, dopo essere stato allontanato dal suo lavoro di insegnante per avere aggredito uno studente, accetta l'incarico di custode all'Overlook dove si trasferisce per l'inverno - periodo in cui la struttura è chiusa - assieme a sua moglie e suo figlio Danny di cinque anni.

Danny non è un bambino come tutti: possiede un dono, l'aura, che gli permette di percepire ciò che altri non riescono nemmeno lontanamente ad immaginare, di vedere fatti accaduti o che accadranno in futuro. E non è il solo: prima che tutti i dipendenti dell'hotel se ne vadano dopo aver concluso il loro periodo lavorativo, Danny incontra Dick Hallorann, cuoco afroamericano dell'hotel - e i due si riconoscono in quanto hanno lo stesso dono anche se, per stessa ammissione di quest'ultimo, Danny brilla molto più di qualunque altra persona nelle loro stesse codizioni abbia mai incontrato. Il dono del ragazzino è molto potente, più potente di quanto Dick non abbia avuto modo di rilevare in tutte le altre persone come loro che ha incontrato.

Il compito di Jack, in particolare, è quello di tenere sotto controllo la caldaia dell'albergo che potrebbe avere degli sbalzi di temperatura e provocare tragiche conseuenze. Sarà proprio vivendo giorno dopo giorno nell'Overlook che qualche cosa cambierà Jack fino a farlo sconfinare nella pazzia.

Ex alcolizzato, l'uomo è riuscito a tenersi lontano dall'alcol fino a riacquisire quell'equilibrio che ora lo ha portato a riallacciare i rapporti con sua moglie e suo figlio. Ma nell'Overlook tutto ciò viene nuovamente rimesso in discussione fino a rendere quell'uomo un pericolo.

Non dico altro. Non credo che serva.
Mi limito ad alcune considerazioni.
La storia - un thriller ad alta tensione nel quale King non rinuncia al soprannaturale - è strutturata in modo tale da fornire moltissime informazioni al lettore. La personalità dei personaggi, in particolare di Jack, viene resa alla perfezione con dovizia di particolari. E' un uomo fragile che ha anche avuto degli atteggiamenti violenti nei confronti di una famiglia con la quale ora è alla ricerca di una nuova serenità. La sua fragilità è palpabile e il contatto con l'hotel maledetto lo metterà a dura, durissima prova.

King indaga nella realtà dell'alcolismo e dei rapporti familiari, guarda a fondo nell'anima dei protagonisti ed oltre a mettere nelle mani del lettore una storia ad alta tensione, che lascia con il fiato sospeso fino all'ultima parola (soprattutto chi, come me, non ha visto il film) consegna anche dei personaggi che offrono più di un motivo per farsi amare ma anche odiare, in diversa misura l'uno dall'altro. Non lesina dettagli, descrizioni, riferimenti, ricordi per dare vita ad un romanzo ricco e articolato senza mai scadere nel banale perchè ogni elemento fornisce al lettore una tessera utile per meglio comprendere la storia.

Io ho odiato profondamente la moglie di Jack quando non è stata capace di reagire alla violenza compiuta da suo marito nei confronti di suo figlio in epoca non sospetta, quando ancora l'Overlook non era nei piani. Nella stessa misura, ho apprezzato il suo ruolo nella parte finale del libro quando ha lottato con le unghie e con i denti per difendere il ragazzino. 

Ho anche provato compassione per un Jack Torrence incapace di controllare il male che si è impossessato di lui e trovo che in questo vada riconosciuta una grande abilità all'autore: far emergere il lato umano di colui che diventa un mostro, in preda ad una forza che non riesce a controllare. 

Un mostro, ecco cosa diventa Jack, ma suo figlio riesce perfettamente a comprendere che quell'essere non è suo padre... e a scorgere umanità in quegli occhi nel momento in cui la cosa si allontana - anche solo per pochi attimi - da lui. Ecco, ho molto apprezzato questa capacità di King: non crea personaggi cattivi ma li rende vittime di qualche cosa di cattivo salvaguardando, comunque, il loro lato umano e amorevole che fa fatica a lottare ed emergere rispetto al male che ha più forza. E' come se volesse dire che non c'è uomo cattivo al mondo ma ci sono vittime della cattiveria e del male che si impossessano di loro.

Finale ad altissima tensione, letto con fatica in alcuni punti (probabilmente per via della scarsa concentrazione in alcuni momenti, sotto l'ombrellone) ma comunque gran ben libro.
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Shining
Stephen King
Bompiani Editore
588 pagine
14.00 euro

mercoledì 14 agosto 2019

Io e Fata Mammetta (S. Kinsella)

Sto leggendo un libro un tantino pesante e mi sono presa una pausa. Eh sì! A volte ci vuole. Spezzare un momento e riprendere poi una lettura più pesante con la mente libera. Io la pausa l'ho fatta con un libro per ragazzi, Mondadori editore, frutto della fantasia di un'autrice nota per bene altro: Sophie Kinsella.
Ammetto la mia ignoranza: non sapevo che avesse scritto anche storie per ragazzi - ragazzine in questo specifico caso visto che è una storia al femminile (anche se, lo dico sempre, la lettura non ha sesso ne' età, secondo me) - che hanno a che fare con la magia.

Si tratta di Io e Fata Mammetta, dove per io si intende quella ragazzina con il vestitino blu che si vede in copertina e che racconta in prima persona le avventure che vive con sua madre.

Ella Brook è una ragazzina con gli occhi azzurri e i capelli castani. Ha una mamma speciale ed anche lei è destinata a diventare tale, come tutte le donne della sua famiglia. E' una fata. Una fata un po' pasticciona, a dire il vero, che non è molto pratica con la sua moderna bacchetta e le sue magie. Ella è la sua aiutante e spesso è lei che la tira fuori dai guai.

Il libro è strutturato in racconti di momenti di vita di Ella e della sua famiglia: sono racconti simpatici, che potrebbero essere adatti alla vita di ogni famiglia del mondo se non fosse per la voglia di Fata Mammetta (così diventa la mamma quando pesta tre volte i piedi a terra e dice la sua formula magica) di usare la magia per semplificarsi la vita e semplificare quella dei suoi cari.

Sta proprio qui il nocciolo della questione e l'insegnamento che arriva, secondo me, da questo libro: prendere le scorciatoie - in questo caso usare la magia - non è buona cosa. Magari ci possono essere delle scorciatoie che semplificano la vita ma spesso le conseguenze sono più dannose di quanto non si volesse.

Lo è nel caso di una gara sportiva, dove il gioco di squadra è più produttivo (e decisamente più onesto) di qualche magia lanciata a destra o a sinistra.
Lo è nel caso in cui si debba riordinare casa, dove mamma e figlia riescono a lavore insieme, di buona lena e con allegria, in modo molto più produttivo di quanto non sia fare un incantesimo ed ordinare a spugnette e spazzoloni di pure punto e basta.

Il libro è di facile lettura e non è possibile dare un giudizio stilistico particolare visto che la storia è pensata appositamente per giovani lettori. Posso dire che le storie sono divertenti e non sono fine a loro stesse, lanciano un messaggio ben preciso del quale ogni giovane lettore può fare tesoro, non senza farsi una risata davanti alle situazioni in cui Fata Mammetta va a ficcarsi!

Ella dimostra di essere una ragazzina in gamba, intuitiva, dal cuore buono. 
Un personaggio positivo anche quando la sua mamma tanto positiva non è, per via di scelte sbagliate o perchè un tantino imbranata.

Lettura leggera, adatta ai lettori più giovani e con alcuni giochi alla fine del libro nonchè con la ricettina dei dolcetti delle fate: magari prima o poi ci provo pure io a farli (senza ingredienti magici, però!!! Visto che non li ho!).

Se posso permettermi, forse è un tantino costoso se si pensa ai contenuti ma considerando che è un libro con copertina rigida e che si presenta anche piuttosto bene, è giusto così.
***
Io e Fata Mammetta
Sophie Kinsella
Mondadori Editore
164 pagine
12.90 euro - copertina rigida

venerdì 9 agosto 2019

Quello che non siamo diventati (T. Fusari)

Intenso, commovente, toccante.
L'ultimo libro di Tommaso Fusari - che ho conosciuto con Tempi duri per i romantici - è uno di quelli che si fa fatica a lasciar andare.

Quando un libro mi piace lo capisco subito. Se già dalle prime pagine faccio fatica a staccarmene, se non sento la necessità di alzarmi continuamente dal divano, di andare a bere, di affacciarmi dalla finestra o, se sono al mare, di andare a rinfrescarmi in acqua allora vuol dire che l'autore ha fatto centro.
Con Quello che non siamo diventati mi sono trovata in piedi al mattino alle 6.00 con il libro in mano e nessuna voglia di tornare a letto ancora un po', come invece capita altre volte quando per un motivo o per un altro - spesso a causa del camion dell'immondizia! - mi sveglio troppo presto.

Con Sara e Michael è stato feeling fin dalle primissime pagine. Fin dal momento in cui è iniziato a trasparire quel dolore latente che nell'uno e nell'altro personaggio emerge con chiarezze.
Sono due fratelli, Sara e Michael. Lei è la più grande. Sono soli al mondo: orfani da tanto tempo, hanno perso anche la nonna che era l'unico legame rimasto con la loro famiglia. Oramai cresciuti, pur vivendo sotto lo stesso tetto si sono pian piano allontanati tanto da non far caso l'uno alla sofferenza dell'altro.
Eppure si sono amati molto, da bambini. Poi qualche cosa si è rotto e quelle promesse fatte allora, quelle situazioni condivise che li avevano legati a doppio filo sono andate via via allentandosi, fino a disperdersi nei meandri di un'esistenza insoddisfacente per entrambi.
Eppure... nessuno dei due sente la necessità di relazionarsi in modo vero e sincero con l'altro. Fanno ognuno al propria vita, i propri incontri ed anche i propri scontri, come se fossero degli estranei che condividono lo stesso tetto.

Triste. Molto triste tutto ciò e terribilmente verosimile. Quante volte capita di perdere pian piano contatto con gli altri senza nemmeno rendercene conto? Capita tra amici, tra coniugi, tra fidanzati e, in questo caso, anche tra fratelli anche se si condivide la stessa sofferenza. Anzi, forse è proprio questa sofferenza che li divide, declinata in modo differente dall'uno e dall'altra.
Sara che si è sempre sentita responsabile per quel fratello più piccolo al quale avrebbe voluto tanto fare da punto di riferimento.
Michael che non ha avuto la vita che sognava, nemmeno la minima parte di quella vita che avrebbe reso i suoi genitori orgogliosi di lui.

Sara che vive tra casa e lavoro, Sara che sta per avere una promozione, Sara che sta per pagare lo scotto di un corteggiamento che cova sotto la cenere e che è pronto a manifestarsi con la violenza di un vulcano in eruzione.
Michael che vive di espedienti, Michael che sembra aver trovato la donna della sua vita e che è sul punto di partire con lei lasciandosi tutto alle spalle, Michael che non riesce a trovare il coraggio di dire a sua sorella che presto sarà lontano da lei, dal suo passato e dal suo presente che gli va così stretto.

Ma la vita, si sa, riserva delle sorprese e quei pesanti silenzi possono anche crollare al suolo con il fragore di un cristallo che va in mille pezzi, lasciando anche delle ferite più o meno profonde, destinate a sanguinare ma anche a far male pur non sanguinando più.

Di questo libro ho amato lo stile di scrittura. Fusari coccola il lettore quando c'è da coccolarlo ma lo mette davanti alla dura realtà quando questo la storia richiede.
Usa uno diverso stile narrativo quando la protagonista della vicenda è Sara rispetto a quando lo è suo fratello: uno stile più ruvido, in questo secondo caso, più coriaceo rispetto alla delicatezza riservata a Sara.
Ci sono tanti modi di andarsene. Si può andare via anche restando esattamente dove siamo, perchè le distanze non sono tra le persone, ma tra i cuori.
 I personaggi mi sono piaciuti entrambi ma dei due mi è subito sembrata Sara la più fragile, anche quando la storia era ancora agli inizi e lei si mostra come la forte della situazione, la responsabile, la donna di casa.

Non sono dei protagonisti perfetti. Tutt'altro.
Sono entrambi fragili ma affrontano in modo diverso la loro fragilità. 
Sara la soffoca con quel senso di responsabilità che le è derivato dall'essere sorella maggiore.
Michael la soffoca prendendo a morsi la vita, senza mai abbandonarsi ai ricordi che, anzi, tende a tenere lontani, come se non fossero suoi.
Eppure i ricordi sono i protagonisti accanto al presente di entrambi. L'autore propone ogni tanto dei flashback molto efficaci.
Ho molto apprezzato anche questo.

Non è certo una novità - molto spesso alla narrazione vengono intervallati spezzoni di esperienze passate - ma Fusari lo fa con garbo, lasciando anche al lettore il modo di tirare le somme in modo autonomo, senza imboccarlo fino alla fine.
Bravo. Ho molto apprezzato!

E' una lettura che consiglio, una lettura che strappa anche qualche lacrima ma che, comunque, lascia aperta la porta della speranza, alla fiducia, all'amore.
Quello vero.
Quello con la A maiuscola.
Quello tra fratello e sorella.
***
Quello che non siamo diventati
Tommaso Fusari
Mondadori Editore
260 pagine
17.00 euro

domenica 4 agosto 2019

DreiW 2036 (A. Cadamuro)

Non amo i distopici, chi mi conosce o semplicemente mi segue lo sa. Partecipando a della challenge di lettura, però, capita spesso di trovare questo genere tra gli obiettivi così mi trovo, puntualmente, a leggerne uno.
Stavolta ho scelto un autore del tutto sconosciuto per me, Alessio Cadamuro, che propone una storia in cui ha sommato distopia, viaggi nel tempo, presente e futuro, amore ed avventura. 
Un romanzo che si legge facilmente, non complicato e scorrevole anche se - non posso non dirlo - mi sono imbattuta in diversi errori che andrebbero corretto, per lo meno nella versione e-book. Non so dire se si ripetano nella cartacea ma mi auguro di no.

Non è un racconto stilisticamente ricercato, questo anche va detto. La narrazione è semplice e piuttosto acerba ma non per questo meno gradevole.

L'avventura è ben strutturata, il protagonista cattura fin da subito l'attenzione e le sfide che si trova davanti offrono anche una certa vivacità ad una storia che riserva qualche sorpresa.

Dico fin da subito che mi è piaciuto il finale e trovo che sia il frutto di una positiva intuizione.

DreiW 2036: siamo in un futuro in cui il governo domina la vita di tutti grazie a social network e anche alle www - le drei W - di internet che non solo tengono tutti schedati ma anche controllati a vita.
Non siamo molto lontani dall'oggi che stiamo vivendo e, a ben guardare, oggi siamo sulla strada giusta per arrivare agli eccessi del 2036 dove gli uomini sono dipendenti in tutto e per tutto dalle tecnologie, sempre connesso con un unico, potente social network che permette alle informazioni di circolare, che permette a tutti di sapere tutto di tutti gli altri. Soprattutto al governo. Un governo totalitario che ha vietato l'uso della carta (considerato un reato) ed ha obbligato, invece, l'uso di questi dispositivi utilizzando anche un braccio armato - le DreiW - che ha il compito di mantenere il controllo e riportare sulla retta via coloro che si discostassero da ciò che il governo impone. Giorno dopo giorno la libertà appare sempre più lontana, sacrificata sull'altare del controllo supremo.

Fantascienza, distopia e cyberpunk si sommano in una storia in cui il protagonista - un giovane e promettente fisico che risponde al nome di Martin Freis - ha perso le gambe in un incidente sul lavoro e, a seguito di ciò, si trova a lavorare per il governo al Dipartimento Numerale di Derna, l'ente incaricato di analizzare e catalogare le tendenze del Social. Un lavoro tranquillo, che non gli crea nessun problema. Sarà proprio lui, però, la chiave di volta: a lui spetterà un incarico delicato e di fondamentale importanza per tutta l'umanità. Entrerà in contatto con un futuro in cui gli uomini - così come concepiti - si saranno del tutto estinti e dove sarà la cibernetica a mantenere in vita esseri bionici con il cervello umano.

L'ho letto in una giornata e con la voglia di sapere come la storia andasse a finire. Pur non amando il genere, lettura promossa. Non posso dire a pienissimi voti ma promossa.
***
DreiW 2036
Alessio Cadamuro
229 pagine
Kindle Unlimited

sabato 3 agosto 2019

Lo strano vizio del professor Mann (A. Ghebreigziabiher)

Ad essere strano non è solo il vizio del protagonista - e non svelerò di che vizio si tratta nemmeno sotto tortura - ma lo è il libro nel suo complesso.
Eh sì perchè per tutto il libro l'autore - che ha anche lui un cognome stranissimo e per me impronunciabile - propone uno stile di scrittura nel quale non mi ero mai imbattuta fino ad ora. 
Non c'è una narrazione, un racconto ma vengono alternati una serie di monologhi che non sono altro che dialoghi proposti dal punto di vista di uno solo dei due personaggi che parlano. 
Sono monologhi... ma non nel senso che il personaggio che parla, parla da solo ma fa capire che sta parlando con qualcun altro...

Solo in alcuni casi c'è un vero e proprio dialogo ma mai, e dico mai, un racconto, una narrazione.

Il libro si apre così, tanto per capirci...
Certamente, certo, sì, commissario Corda. Le racconto tutto, si figuri. Vice, ho capito, mi perdoni. Che poi le ho fatto un complimento, no? Se l'ho scambiata per il titolare è buona cosa, giusto? Come in che senso? Vuol dire che lei è già pronto per il grande salto, certamente, certo, sì.
Ed è, senza ombra di dubbio, tutto molto originale. E' questa la prima osservazione che mi sento di fare: al di là della storia - che a ben guardare è piuttosto semplice - il libro è molto originale proprio per via di questa scelta dell'autore.

Ma cosa accade? 
Il 25 marzo 2017 Corrado Moretti e Federica Palmisani denunciano la scomparsa del figlio adottivo Benjie, di undici anni. I due sostengono che al momento si trovava in compagnia di Ercole Mann, anni quarantasei, professore di musica senza fissa occupazione, che vive a casa dei genitori. Maria (casalinga) e Albertch (insegnante di educazione fisica in pensione affetto da demenza senile) entrambi ciechi, nonchè proprietari dello stabile in cui vivono, tra gli altri, i Moretti.  

Ad indagare sul caso è il vice commissario Corda, Paolo Corda che vive con una moglie che, da qualche tempo a questa parte, non parla più. Per scelta.

Le indagini prendono avvio con interrogatori che porteranno Corda a conoscere una serie di personaggi alquanto particolari, ognuno dei quali ha una storia da raccontare ed ognuno dei quali gli lascerà nelle mani degli indizi su ciò che può essere accaduto. Piccoli frammenti di poco conto, questo sembrano essere, che però sono gli unici elementi di cui Corda dispone per cercare di venire a capo del mistero.

Ciò che più mi ha catturata di questa lettura non è stata la storia - la trama, come dicevo, è molto semplice e non riserva grosse sorprese - ma sono i personaggi e la loro complessità. Ognuno, a partire dal vice commissario Corda, diventa protagonista di una storia parallela a quella del dottor Mann. Ognuno vive le proprie fobie, la propria disperazione, i propri dubbi e le proprie convinzioni in modo così sommesso nella quotidianità - come se tutti i condomini fossero uguali e non avessero nulla da dire - da risultare particolarmente violento ed intenso nel momento in cui qualcuno dà loro voce, anche se in modo indiretto. Cosa che fa Corda nel momento in cui inizia gli interrogatori.

Ecco l'ulteriore particolarità di questo libro: racconta tante storie in una storia, lo fa con uno stile particolare ed anche senza dilungarsi troppo visto che i capitoli non sono lunghissimi. Una così ricca mole di contenuti sviluppata in poco più di 200 pagine... bravo, secondo me l'autore è stato bravo.

Il lettore si imbatte nella storia di Benjie e della sua adozione, delle sua sindrome di Aspergher ma anche in due sorelle gemelle che si scambiano l'identità, tanto per citare qualche esempio. Soprattutto si imbatte in un commissario che ha una vita piuttosto complessa da vivere, che si trova a scontare i suoi errori tra le mura di casa.

Il personaggio che mi è piaciuto più di tutti è la dottoressa Marinelli, che segue Corda e sua moglie in una terapia di coppia nel tentativo di aiutare entrambi. Ebbene, si manifesta come un personaggio a sua volta fragile, con i conti aperti con la vita, e che assume consapevolezza della sua situazione proprio durante le sedute con i signori Mann. 

Consiglio questa lettura a chi fosse alla ricerca di qualche cosa di particolare, non della solita narrazione. C'è un mistero da svelare, è vero, ma anche a tal proposito non è il solito giallo. 
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Lo strano vizio del professor Mann
Alessandro Ghebreigziabiher
Ofelia Editrice
220 pagine
euro13.00