martedì 31 agosto 2021

La principessa sposa (W. Goldman)

 

Non è una classica storia d’amore anche se l’amore c’è.

Non è la classica avventura anche se l’avventura non manca.

Non è il classico mistero anche se qualche cosa di misterioso lo si legge tra le righe in più punti.

La Principessa Sposa è un esperimento narrativo molto singolare. Singolare, mi viene in mente questo aggettivo per descrivere il tutto.

Un uomo, padre di famiglia, alle prese con un figlio a cui intende regalare da tempo una copia di un libro che lui stesso ha amato: gli veniva letto da suo padre prima di dormire e raccontava una bellissima storia di principesse e cavalieri, di principi e regni, di buoni e di cattivi.

Quando, però, fatto il dono, si rende conto che suo figlio non ha il suo stesso entusiasmo e cerca di capire il perché si rende conto, leggendo il libro, che suo padre ne aveva modificato a suo tempo il contenuto tagliuzzando la trama qua e là e dando delle sferzate piuttosto originali agli eventi.

Le parti più pesanti e logorroiche erano state tagliate dal suo papà-lettore e, di fatto, la storia che lui credeva fosse contenuta in quel libro appare diversa da quella che realmente è.

Decide, così, di dare nuova vita a quella storia prendendosi la stessa libertà di suo padre ma non limitandosi a leggere a voce una storia diversa quanto a scriverla dando vita ad una nuova, originale stesura.

Ecco, dunque, la storia della Principessa Battercup che perde il suo grande amore  Westley ed accetta la corte del futuro Re non certo perché innamorata – e su questo è chiara fin dall’inizio – quanto per salvarsi la vita da morte certa.

- Hai due possibilità: sposarmi e diventare la donna più ricca e più potente nel raggio di mille miglia, regalare tacchini per Natale e darmi un figlio, o morire tra strazi e tormenti in un futuro molto prossimo. A te la scelta.
- Non ti amerò mai.
- Non saprei che farmene del tuo amore.
- Va bene, allora sposiamoci.

Semplice, no? E invece no! Perché dopo un rapimento e dopo aver fatto la conoscenza di pittoreschi personaggi la Principessa (ed anche il lettore) si rende conto che la situazione è un po’ più complicata del previsto.

Botte da orbi, sfide all’ultimo sangue, rapimenti e liberazioni vengono raccontate con dei paragrafi in grassetto nei quali è lo stesso autore che interviene per dare conto di un taglio di pagine e pagine laddove necessario. Lo stesso autore si fa protagonista dalla narrazione motivando in prima persona le sue scelte.

Non mancano le battute ironiche in bocca a personaggi alquanto singolari che danno vita ad una storia fantastica che non posso paragonare a nient’altro letto prima d’ora.

Se mi è piaciuto? Non del tutto, probabilmente perché mi ha spiazzata e mi ha presa in contropiede. Ed intendo tutta la struttura narrativa così come il finale. Si tratta di una lettura particolare, di un genere difficile da definire restando, comunque, nel fantastico.

Se lo consiglio? Bhè, sì a chi ama sperimentare e a chi ama lasciarsi stupire. 

No a lettori che amano restare negli schemi. Io l’ho letto ma, lo ammetto, non lo rileggerei.
***
La principessa sposa
William Goldman
Marcos y Marcos
329 pagine
19.00 euro copertina flessibile, 11.99 Kindle

lunedì 30 agosto 2021

Non perdiamoci di vista (F. Bosco)

 La foto di copertina è quella di un falò sulla spiaggia ma la storia si avvia in inverno, nell'ultimo giorno di un anno che non ha riservato grosse sorprese per Benedetta costretta a suonare trombette e alzare in alto i calici con la compagnia di sempre, senza grossi scossoni.

Un altro anno scivola via per la compagnia di via Gonzaga: un gruppo di amici consolidatosi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ora quarantenni che hanno a che fare con figli difficili da gestire, situazioni amorose disastrose e la speranza di quella scossa che possa portare, per tutti, un vento di novità che tarda ad arrivare. La compagnia diventa quasi un ripiego e quell'entusiasmo che avrebbe acceso gli animi anni prima inizia ora a scemare. 

Non sono più ragazzini Benedetta, Antonella, Costanza, Letizia, Anita, Woody, Andrea anche se fanno finta di avere tutto il tempo del mondo davanti.

Benedetta si barcamena tra un ex marito con il quale gestire il ménage con i due figli - Vittoria e Francesco - un lavoro da fisioterapista, una madre che vive con lei e che ha sempre applicato la tecnica della disciplina di ferro in casa sua, fin da quando era bambina.

Non c'è un vero e proprio amore nella sua vita. O meglio, gli ingredienti per un amore ci sarebbero pure ma, in sostanza, è più una mancanza quella che avverte Benedetta dietro ai silenzi e alle assenze di un uomo che è stato il suo amore da adolescente e che ha ritrovato a distanza di anni, potenzialmente pronto a recuperare quel rapporto interrotto improvvisamente anni prima, con più entusiasmo di prima e con un sentimento più maturo. Questo è ciò che sembra.

La storia narrata da Federica Bosco è la somma di tante storie perché ogni personaggio ha un suo trascorso ed ha qualche cosa da dire. E forse è stato proprio questo che mi ha un tantino depistata perché quella che avevo immaginato come fulcro della storia - la storia d'amore tra Benedetta e il suo amore d'altri tempi - cede il passo in più punti ad altro scadendo più d'una volta sul banale e diventa uno dei tasselli delle vicende che si susseguono.

Devo ammettere che la lettura è andata avanti a rilento, mi sono distratta spesso trovando delle parti ripetitive e portate per le lunghe anche quando non sarebbe servito.

Interessanti gli argomenti trattati (l'amicizia, le aspettative, le ambizioni, la diversità, i rapporti tra ex coniugi e i riflessi che la separazione possono avere sui figli) ma toccando un po' di tutto, senza approfondire niente in particolare.

Una delle figure che ho apprezzato maggiormente è stata quella di Mattia, un giovane disabile che si riscatta agli occhi di un mondo troppo spesso tentato di considerare la disabilità come diversità, come un limite. Anche qui devo dire che è tutto molto soft e molto veloce, nella realtà le cose non sono così immediate così come nella realtà i tempi e i modi per affrontare situazioni di bullismo (altro argomento trattato) sono un tantino differenti. 

La lettura è piacevole ma, per me, un tantino dispersiva. Ovviamente è una opinione personale, magari mi aspettavo maggiore approfondimento su personalità che ben si sarebbero prestate a dire molto di più di quel poco che hanno detto.

Lettura d'intrattenimento senza troppe pretese. Trama un po' troppo dispersiva ma il messaggio arriva forte e chiaro: è necessario affrontare la vita di petto, perchè spesso la vita gioca qualche brutto scherzo e non lascia grossi margini per temporeggiare. Questo, almeno, è quello che ci ho letto io.
***
Non perdiamoci di vista
Federica Bosco
Garzanti Editore
304 pagine
5.00 euro copertina flessibile, 12.00 euro copertina rigida, 9.99 kindle

sabato 28 agosto 2021

Tre gocce d'acqua (V. D'Urbano)

Un libro intenso che propone emozioni forti con uno stile che arriva dritto al lettore senza filtri. Lo stile di Valentina D'Urbano non mi è nuovo. Ho conosciuto l'autrice con Acquanera ed anche stavolta, come allora, affronta il tema dei legami tra le persone.

 Tra fratelli. O quasi.

Perché Pietro, Celeste e Nadir di fatto non sono fratelli.
Celeste e Pietro lo sono.
Pietro e Nadir lo sono.
Ma Celeste e Nadir non hanno legami di sangue.

Malgrado ciò tra loro si consolida, giorno dopo giorno, un legame talmente forte da fare male. Tutto ruota attorno alla figura di Pietro: quel ragazzino, prima, quel giovane, poi, che fa scelte importanti, definitive che lo porteranno lontano dai suoi affetti, fuori da quel legame a tre che non può non risentire della sua lontananza.

La loro storia è fatta di un presente doloroso e di un passato vissuto con intensità, tanto da creare un equilibrio a tre che tante volte ha vacillato ma mai è stato davvero minacciato da vicino fino a che... 

I tre protagonisti sono la prova vivente di quanto legami di sangue, quelli veri o quelli che diventano tali per una strana ed inspiegabile alchimia, battano tutti gli altri, sempre.  

Nella vita dei tre protagonisti si intrecciano vicende quotidiane e situazioni più grandi di loro: la malattia di Celeste, l'interesse di Pietro per la situazione sociale in Siria ed i suoi studi di politica, il comportamento quasi indecifrabile di Nadir. Il tutto, con personaggi ben delineati dal punto di vista psicologico, con una narrazione intensa, toccante, vera e capace di rendere alla perfezione le sensazioni, i momenti di debolezza, l'euforia di certi momenti narrati tra le pagine. E la sofferenza, la perdita, il distacco... Quello di Valentina D'Urbano è un romanzo coinvolgente e capace di indagare nell'animo umano in modo schietto ed efficace. Non si può non amare con loro, non soffrire con loro... 

Gli aspetti storici, sociali e politici legati alla scelta di Pietro non risultano invadenti rispetto alla storia principale e restano quasi sullo sfondo pur estendendo la propria ombra sulle vite di Celeste e Nadir, inevitabilmente.

Gran bel libro che indaga nell'animo umano, che porta a galla debolezze e punti di forza di un rapporto difficile da definire ma ben chiaro nella mente del lettore che non può - almeno per me è stato così - restare indifferente davanti alla storia di Pietro, Celeste e Nadir. 

I legami di sangue sono affilati, recidono qualsiasi altra cosa.

Mi sono commossa, in alcuni passaggi, mi sono innervosita in altri. Ho sofferto con loro, ho amato con loro. Bello, libro consigliato.
***
Tre gocce d'acqua
Valentina D'Urbano
Mondadori Editore
372 pagine
19.00 euro copertina rigida - 9.99 Kindle

venerdì 27 agosto 2021

Lo zio cadavere (I. Macpherson)

 

Una storia che ne contiene tante altre con un narratore che tenta rubare la scena al protagonista (che sembra, a sua volta, fare fatica a tenersi stretta questa prerogativa) e che sembra lasciare da parte la trama per raccontare ai lettori “altro” parlando in prima persona come se non stesse raccontando la storia di altri ma la propria: questo è quanto ho trovato nel libro Lo zio cadavere che mi ha lasciata decisamente interdetta.

Non mi aspettavo un libro di questo tipo, una storia che prende direzioni diverse da una riga all’altra, un protagonista che sembra perdersi in elucubrazioni mentali che, alla fine, hanno un loro senso, personaggi strampalati che gli gravitano attorno e che offrono dei dialoghi altrettanto strampalati e apparentemente senza senso.

Si tratta di un romanzo fuori da ogni canone letterario che io abbia fino ad ora incontrato.

Un giallo: sì ma anche di più.

Una commedia: sì, ma molto di più.

Una tragedia: sì, ma che viene narrata strappando anche un sorriso.

Devo ammettere di aver perso il filo del discorso più di una volta, di aver incontrato personaggi che mi sono sembrati caduti dal cielo e che mi hanno tirato per la giacchetta più volte, portandomi lungo un percorso che mi allontanava dalla storia principale per poi spingermi di nuovo dentro di essa.

O meglio, questa è la sensazione che ho avuto io. Ho anche avuto la sensazione di essere messa in un angolo, in diversi momenti, e di dover ricominciare a leggere da capo per via di quell’idea latente, ma costante, di aver perso qualche cosa per strada.

Poi è arrivato il colpo di scena e le strade che si sono prospettate davanti ai miei occhi di lettrice sono sembrate molte pur essendone una sola (e non certo quella immaginata). Ed è stata la sorpresa più grande ed inaspettata.

Devo dire che la casa editrice merita un plauso per la coraggiosa scelta di voler portare all’attenzione dei lettori italiani autori anglofoni che si esprimono in modo particolare e affatto scontato, decisamente fuori dalle righe come viene ampiamente dimostrato con questo romanzo che io ho avuto occasione di leggere grazie alla collaborazione in essere con Thrillernord. In questo caso la casa editrice ha puntato i riflettori su un romanzo difficile da classificare che oserei definire sperimentale.

Consigliato a chi ama le sorprese, a chi legge fuori dal gregge.
***
Lo zio cadavere
Ian Macpherson
8tto Edizioni
288 pagine
18.00 euro copertina flessibile - 8.99 Kindle

martedì 24 agosto 2021

La festa dei limoni (M. Braico)

 Una storia raccontata con il cuore e con quell'ironia che rende più leggero un fardello per sua natura molto pesante.

È quella raccontata da Marco Braico nel libro La festa dei limoni. Una storia, la sua storia, che vede un uomo combattere con un mostro arrivato all'improvviso a sconvolgere i suoi piani e a consumarlo, giorno dopo giorno, senza alcuna clemenza. Quel mostro ha un nome ben preciso: Leucemia, con la lettera maiuscola, come lo stesso autore precisa, per rispetto nei suoi confronti. Un rispetto che non diventa mai, però, sottomissione. No, perché il protagonista, il professor Longo (professore di matematica e fisica al liceo) lotta con tutte le sue forze, per sè e per la sua famiglia, per quel figlio che lo segue da casa tenendo i conti dei suoi valori del sangue e quella moglie che si trova improvvisamente senza il suo compagno di vita con il quale sa di non poter combattere.

A motivare l'autore un doppio obiettivo, per sua stessa ammissione: cercare di raccogliere fondi con la vendita del libro per poter comprare attrezzature per l'ospedale in cui è stato curato ma anche dare una testimonianza di come ha vissuto la malattia in ospedale e lanciare un messaggio di speranza per l'epilogo che la malattia ha avuto.

Una prima osservazione: dalla copertina non si riesce a risalire in nessun modo al tipo di storia narrato. 

Accanto all'immagine si legge:

Un padre, un figlio. Ci sono legami che possono salvarti la vita.

Ammetto di aver pensato ad una storia diversa da quella che ho trovato tra le pagine. Non che mi sia dispiaciuto ciò che ho letto. No. Ma mi aspettavo una storia del tutto incentrata sul rapporto tra padre e figlio mentre a farla da padrone è il rapporto tra il protagonista e la malattia. In questo contesto si inserisce l'intuizione di suo figlio - dieci anni - che dimostra un grande spirito di osservazione ed una gran perspicacia nel suggerire delle considerazioni che saranno utili ai medici per comprendere qualche cosa in più in merito alla vicenda del professor Gabriele Longo.

Lo stile narrativo è molto scorrevole e capace di coinvolgere il lettore anche grazie a quella capacità di sdrammatizzare che il protagonista dimostra nel suo quotidiano. Pur essendo scritto da una mente matematica, il risultato raggiunge l'obiettivo: arrivare al lettore in modo semplice e diretto, senza eccessive pretese.

Gabriele è un uomo forte che non teme di mostrare, però, anche i suoi momenti di smarrimento, le sue debolezze, le sue paure. Perché nella lotta con la malattia non è possibile non avere paura: quello che può cambiare è l'atteggiamento con il quale si affronta la lotta e il nostro professore sa il fatto suo.

Tutti gli altri personaggi restano in secondo piano davanti alla lotta del professore con la malattia e all'ambiente ospedaliero. Resta in secondo piano sua moglie così come suo figlio che, pur avendo un ruolo importante nella vicenda, lascia spazio al vero protagonista della storia senza reclamare in alcun modo la luce dei riflettori. Entrambi, assieme all'ambiente scolastico e ai suoi studenti, sono la vera forza motrice che sta alla base dell'atteggiamento del professore: lotta per loro, prima che per sè stesso, senza tregua!

Mi sono piaciuti i richiami agli studenti, gli stralci delle loro lettere, dei loro pensieri, ulteriori motivi per amare la vita, quella che Gabriele vuole tenersi stretta.
***
La festa dei limoni
Marco Braico
Piemme editore
210 pagine
18.00 euro copertina flessibile - 8.99 ebook (dal sito della casa editrice)

lunedì 23 agosto 2021

Rovina e ascesa. GrishaVerse (L. Bardugo)

Appena ho letto il titolo del terzo volume della serie GrishaVerse ho pensato che non ci fosse niente da scoprire nella lettura della storia visto che sintetizzava alla perfezione ciò che sarebbe accaduto. Invece no. Perché se fino ad un certo punto gli sviluppi fanno pensare che possa realmente non esserci molto di più di un'intuizione legata al titolo devo ammettere che non mancano i colpi di scena che mi portano a dire che dei tre è questo il capitolo migliore.

Non mi vergogno a dire che mi sono emozionata con una storia fantasy per ragazzi.

In questo terzo capitolo della saga mi sono anche commossa davanti al sacrificio, ai legami spezzati o che avrebbero potuto essere tali, alla consapevolezza di dover rinunciare a qualche cosa per qualche cosa di più grande. 

Ancora una volta Alina si trova a scappare con molte cicatrici nell'anima, molte perdite che pesano sulla sua coscienza, molte minacce alle costole. 

Scappa non per vigliaccheria ma per riuscire ad organizzare al meglio l'attacco all'Oscuro che dovrà essere, questa volta, definitivo. Non vuole più essere in ostaggio della paura, del timore di fallire. Sa che è lei l'asso nella manica di un regno che trema ogni giorno di più sotto la minaccia di chi si serve di creature mostruose che arrivano dall'oscurità. Quella stessa oscurità che è fonte del suo potere.

In questo capitolo si svelano tanti segreti.

Si scopre chi è, davvero, quella creatura che si nutre di oscurità e che si serve dell'oscurità per tentare di conquistare il regno di Ravka.

Si scopre qualche cosa di più su Mal: quell'orfanello che, all'epoca, fu compagno di sventura di Alina e che le è cresciuto accanto, quel ragazzo impavido pronto a giurare fedeltà a quella giovane che è, da sempre, nel suo cuore ma che sa di non poter avere perchè destinata a qualche cosa di più grande.

Si scopre qualche cosa di più anche sul passato di Alina e su quei legami ai quali, fino a quel momento, non è stata capace di dare un nome o un perché. 

Pronta ad affrontare una nuova guerra, con un esercito sempre più sbrindellato ma fedele, Alina è consapevole di dover sacrificare ciò che ha di più caro per il bene e la pace del regno?

In un crescendo di sorprese, di segreti svelati, di misteri portati alla luce, di scontri sanguinosi, non mancano momenti di grande emozione così come non mancano risvolti importanti in una storia d'amore che non è affatto invadente rispetto alla narrazione principale ma che la qualifica e la impreziosisce. 
Se dovessi dire quale sia il mio personaggio preferito direi il principe di Ravka. Mi ha fatto tanta tenerezza quanto nel volume precedente mi aveva stupita per il suo coraggio e per le sue scelte. 
 
Non posso scendere nei dettagli della storia perchè rischierei di togliere il gusto della lettura chi non avesse ancora preso tra le mani il destino di Alina e dei suoi amici. Posso dire, però, che si tratta di una storia che mi ha catturata, che ho letto con impazienza di arrivare alla fine ed i cui personaggi mi mancano già. 
***
Rovina e ascesa. GrishaVerse
Leigh Bardugo
Mondadori editore
288 pagine  
18.90 copertina rigida - 9.99 Kindle

domenica 22 agosto 2021

Assedio e tempesta. GrishaVerse (L. Bardugo)

Secondo volume della serie GrishaVerse, anche Ascesa e rovina si apre con la spiegazione di alcuni termini particolari che verranno usati durante la narrazione. Un dettaglio che ho molto gradito e che mi era sfuggito (non l'avevo segnalato) nel parlare del primo volume dove, pure, è presente.

Alina, la protagonista, deve fare una scelta e deve capire di chi può fidarsi e di chi, invece, no. 
 
Non è un compito semplice visto che gli elementi che entrano in gioco sono parecchi ed i personaggi che Alina e i suoi sostenitori incontrano lungo il cammino sono capaci di stupirla, in un senso o nell'altro.
Sta scappando, si sta nascondendo assieme ad alcuni fedelissimi che le hanno giurato fedeltà. Può davvero fidarsi di tutti loro. Quell'orfanella di un tempo, oramai, non esiste più. Alina è cresciuta ed ha acquisito consapevolezza: non è una ragazzina come tutte le altre, è una Grisha (Soldati del Secondo Esercito dominatori della Piccola Scienza) ed è la più potente Evocaluce che si sia mai incontrata. 

Ricercata per tutto il Mare Vero, piegata dal senso di colpa per le vite cadute a causa sua nella Faglia d'Ombra, Alina sta cercando di costruirsi un nuovo futuro altrove, dove nessuno la conosca e, soprattutto conosca i suoi poteri. 
Facile a dirsi, meno a realizzarsi.
Il suo paese è in pericolo e lei sa bene di avere un ruolo importante nella difesa di Ravka, quella terra che sarà sempre in pericolo fino a che l'Oscuro, quell'essere potente e misterioso del quale ha imparato - sulla sua pelle - di non potersi fidare tornerà a reclamare il controllo su di lei e sul suo potere per utilizzarlo a suo favore.

In questa seconda avventura compare un personaggio nuovo che mi ha piacevolmente colpita Nikolai, figlio minore del re, con un ruolo molto particolare e, soprattutto, capace di stupire
Alina matura, è più consapevole del suo ruolo e fa scelte importanti. Lavora per organizzare un esercito che possa aiutarla nel compito che sa di dover portare avanti e fa tesoro di alleanze che mai avrebbe pensato potessero davvero concretizzarsi. Impara a conoscere a fondo i suoi alleati e deve sacrificarsi per il bene del suo popolo, anche se questo vorrà dire non ascoltare ciò che le dice il suo cuore. 

Decide di affrontare il pericolo senza timori, è pronta a tutto anche se questo vorrà dire mettere a repentaglio la sua stessa vita.

L'azione non manca, il ritmo è crescente per una storia che ha saputo catturarmi e tenermi incollata alle pagine. 
Non ho mai suggerito dei fantasy ai miei figli - conoscendo i loro gusti - ma sono certa che se incontrassero Alina, Mal e il loro esercito ne verrebbero conquistati forse più di quanto non abbiano fatto con me.
***
Assedio e tempesta. GrishaVerse
Leigh Bardugo
Mondadori Editore
300 pagine
18.90 copertina rigida - 9.99 Kindle

martedì 17 agosto 2021

L'occhio del leopardo (H. Mankell)

È l'Africa la grande protagonista del libro L'occhio del leopardo. L'Africa con il suo fascino ed i suoi misteri, le sue superstizioni e la sua cultura, i suoi costumi e le sue emozioni. 

A raccontare tutto ciò è Hans Olofson: un uomo che arriva nello Zambia inseguendo un sogno che non era il suo, senza un obiettivo preciso in mente a dire il vero. 

 Ho avuto l'impressione che nel presentare la figura di Hans Olofson, con dei continui tuffi del passato che ne tratteggiano la personalità assieme alla descrizioni della sua esperienza africana, l'autore abbia voluto mettere tra le mani dei lettori un personaggio che non si svela mai completamente.

Non ho ben capito dove volesse arrivare quell'uomo: ha voluto inseguire un sogno non suo quasi come riscatto di una vita che non ha avuto altrove ma senza un obiettivo ben preciso. Per questo a tratti quell'uomo sembra spaesato, perso tra i suoi pensieri, le sue congetture, in un'Africa che non fa sconti e che ben presto presenta anche il suo volto violento.

La protagonista è, comunque, l'Africa così come lo è il difficile rapporto tra bianchi e neri. 

Gli sforzi messi in atto dal protagonista per cambiare le cose, per abbattere le distanze, per trovare un punto di equilibrio non portano dove vorrebbe. Quello che Hans definisce il più calpestato dei mondi fa fatica a guardare al futuro con occhi diversi e più liberi.

Devo ammettere che la lettura è andata avanti più a rilento di quanto non avessi previsto e faccio anche fatica a raccontare in modo efficace (questa è la mia sensazione, stavolta) cosa ho trovato in questa storia se non la sofferenza di una terra che si manifesta che ho ben trovato nelle parole del protagonista quando ammette di aver compreso che l'Africa è stata immolata sull'altare dell'Occidente e derubata del suo futuro per due o tre generazioni.  

Hans è speranzoso, è certo che sia il momento di dare una svolta, che ora tutto ciò sia passato. Ma è davvero così? Lui cerca di immaginare l'Africa del futuro e la vede nelle mani delle donne, donne che sostengono il continente sulla loro testa. Siamo nel febbraio del 1988 quando Hans sta per dare una svolta alla sua vita e alla sua esperienza africana: si chiede cosa abbia realmente costruito durante il periodo in cui è stato in quei luoghi, fa i conti con quella che si delinea come una sconfitta su tutta la linea, almeno secondo il suo punto di vista.

Ma a lui cosa resta dell'Africa? Partito nelle vesti di un vagabondo con una meta non troppo definita, chi è Hans Olofson dopo la sua esperienza in quella misteriosa terra?
***
L'occhio del leopardo
Henning Mankell
Marsilio editore
333 pagine
18.00 euro copertina rigida - 11.99 Kindle

mercoledì 11 agosto 2021

Tenebre e ossa. GrishaVerse (L. Bardugo)

La mia precedente esperienza con questa autrice è stata archiviata con un NI per via di una storia (si tratta di La nona casa) con la quale ho fatto fatica ad entrare in sintonia. Tutto troppo per me. Troppi dettagli, troppi elementi disturbanti, troppe questioni date per scontate... ho voluto, però, dare una seconda opportuntà a Leigh Bardugo soprattutto alla luce dei tanti suggerimenti che mi sono arrivati in merito alla serie GrishaVerse.

 Così ho deciso di leggere il primo della serie, Tenebre e ossa.

Devo dire che questa volta è andata decisamente meglio. Classificato come fantasy per ragazzi devo dire che ne rispetta appieno i canoni e mi ha coinvolta grazie anche ad una narrazione scorrevole e ricca di dettagli che, questa volta, non sono spiazzanti come avvenuto in precedenza.

Consapevole del fatto che si tratta di una trilogia mi sono posta alla lettura sapendo che la storia non sarebbe stata autoconclusiva. 

La voce narrante è quella di Alina: un'orfana, apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici più o meno manifesti. Ha accanto un amico, Mal: un ragazzino che vive la sua stessa esperienza di orfano e con il quale ha condiviso gioie e dolori arrivando a serbare un sentimento che si avvicina molto all'amore, seppur taciuto.

Vivono in un mondo in cui le minacce ed i pericoli sono dietro la porta e dove ognuno ha un suo ruolo, dal più umile al più importante e prestigioso. Una delle zone più minacciose in assoluto è la Faglia d'Ombra, una striscia di oscurità che divide in due il regno ed è proprio qui che Alina e Mal, assieme a tutti gli altri, vengono attaccati da creature spaventose. Sarà proprio in questa circostanza che Alina mostrerà, suo malgrado, di avere un potere che nessuno mai le avrebbe riconosciuto: è un potere molto particolare, quello di evocare la luce e ciò le permetterà di essere selezionata per far parte dei Grisha, un gruppo prescelto di creature magiche che sono agli ordini dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re. 

Ben presto si renderanno tutti conto del grande potere che è celato dietro quella ragazzina magra ed impaurita e lei stessa fa fatica a realizzare quando potrebbe essere decisivo il suo ruolo nel distruggere la Faglia e riportare la pace e l'unità nel regno. L'Oscuro, il primo a convincersi della preziosità del dono di Alina, la prende sotto la sua ala protettrice ed ha grandi progetti per lei.

Niente, però, è quello che sembra. Alina si può fidare di quell'uomo misterioso ed affascinante o i suoi intenti sono tutt'altro che pacifici? 

Dubbi, tanti dubbi iniziano ad affollare la sua mente di ragazzina che sembrava aver ottenuto il suo posto nel mondo. Ma tanti dubbi iniziano anche ad affollare il suo cuore diviso tra l'amore di sempre per Mal e l'attrazione per l'Oscuro dal fascino misterioso.

Ho trovato la narrazione incalzante e preparatoria per i veri colpi di scena che, me lo auguro, arriveranno con i prossimi capitoli. 

Il bello e dannato - presente.

L'amico di sempre per il quale batte il cuore - presente.

La ragazzina orfana dai grandi poteri - presente.

Ci sono elementi che possono richiamare i canoni classici delle favole a lieto fine ma... sarà davvero così?
***
Tenebre e ossa. GrishaVerse
Leigh Bardugo
Mondadori editore
240 pagine
17.90 copertina rigida, 9.99 Kindle

martedì 10 agosto 2021

Il sole a mezzanotte (T. Cook)

Non lo farò più. Non leggerò più libri da cui sono stati tratti dei film se il film l'ho visto già.

Non perché stavolta sia stata una delusione, ma perché ho (ovviamente) letto senza nessuna curiosità sapendo come si sarebbe svolta la storia e, soprattutto, conoscendo l'epilogo. Tempo fa mi sono imbattuta in una grandissima delusione con La custode di mia sorella dove, nel film, è stato cambiato il finale e mi sono arrabbiata tantissimo. Però avevo letto il libro prima per cui l'emozione della lettura non è stata in nessun modo scalfita dal finale. Stavolta la lettura è stata veloce e, seppur emozionante (perché, conoscendo la storia, non avrebbe potuto essere altrimenti) non mi ha dato alcuna soddisfazione avendo visto il film che segue, passo passo, la narrazione.

 Katie Price soffre di una malattia rara che le impedisce di stare al sole anche per pochi attimi.

Vive segregata in casa ed è rassegnata a questa sua condizione fino a che, compiuti 18 anni, non vuole assaporare il gusto della vita, quella vera. Dopo essere uscita una sera per suonare la chitarra in stazione ed aver incontrato un ragazzo che, da sempre, vede passare sotto la sua finestra, per Katie si apre una porta che non avrebbe mai pensato di poter aprire: quella dell'amore. 

I due ragazzi imparano a conoscersi anche se lei ritarda il più possibile il momento di dover svelare il suo segreto e questo comporterà delle conseguenze...

Come indicato dall'autrice in coda al libro nel fornire  spiegazioni in merito alla malattia di Katie - lo xiroderma pigmentoso - ciò che le accade è molto più veloce di quanto non si verifichi nella realtà ma si è trattato di una scelta dovuta alla narrazione e alla necessità di circoscrivere gli eventi in un ristretto arco temporale.

In un periodo storico in cui sento sempre più spesso parlare - ed anche a sproposito - di limitazione della libertà la storia di Katie mi è arrivata al cuore. Non è libera di vivere la sua vita come fanno tutti i suoi coetanei ma Katie riesce a trovare comunque la forza di sorridere a quella vita che le è stata concessa. Da come viene proposta è una ragazza che non si piange addosso, forte e decisa, consapevole di avere una vita diversa da quella degli altri e che ogni minimo errore potrebbe avere delle conseguenze fatali. Kate è una ragazza che ha la forza di scegliere, ad un certo punto, e non subire gli eventi ma determinarli.

La storia narrata è molto toccante, emozionante, triste ma la forza di quella ragazza e l'amore che la avvolge, la bellezza di quei momenti che decide di concedersi, rendono la situazione meno difficile di quanto non avrebbe potuto essere qualora gli atteggiamenti di coloro che ha avuto attorno fossero stati diversi.

Ho amato la figura del padre di lei: un uomo solo intento a custodire il suo tesoro più grande con dolcezza, fermezza (quando necessario) ma con un amore smisurato, la cui intensità emerge agli occhi di tutti soprattutto sul finale.

Consiglio di leggere il libro prima di vedere il film, per chi non l'avesse mai fatto. Le emozioni saranno amplificate. E forse chi è abituato a lamentarsi per la propria condizione smetterebbe di farlo, pensando a situazioni come quella di Katie.
***
Il sole a mezzanotte
Trish Cook
Bur Rizzoli
202 pagine
12.00 euro copertina flessibile - 6.99 Kindle

sabato 7 agosto 2021

Il fiume dentro di noi (K. Powell)

 

Se solo potesse parlare il fiume avrebbe molto da raccontare: amori, passioni, segreti... 

Il fiume non ha voce ma, a modo suo, può sempre dire qualche cosa ad un orecchio attento.

Il fiume dentro di noi narra una storia di giovinezze interrotte, di segreti e silenzi, di amori e di legami conquistati e legami più o meno solidi.  E lo fa con uno stile incalzante, proponendo salti temporali che permettono di avere a disposizione tutti quegli elementi che servono al lettore per comprendere determinate dinamiche e situazioni.

Devo ammettere che in alcuni punti ho rischiato di perdermi, come se mancasse qualche cosa, un aggancio per comprendere del tutto cosa stesse succedendo. Certo è che le atmosfere sono rese alla perfezione con quel bosco che sembra catturare anche l'anima, quel fiume che nasconde nelle sue profondità verità mai raccontate ma pronte ad essere svelate sotto la superficie di un'acqua che non è disposta a restituire altro se non storie difficili da comprendere ed accettare.

Nell'Inghilterra degli anni Cinquanta quella raccontata è una storia di classi sociali, di doveri impliciti dovuti a dati di fatto con i quali non si può scendere a compromessi. Una storia di debolezze, di silenzi, di quei non detti che possono avere conseguenze irreparabili. Una storia di paure, di emozioni spesso taciute e covate nel proprio intimo a tal punto da diventare dolorose. Sono diverse le esistenze che si intrecciano tra loro, tutte segnate da una mancanza, da un tormento, da un profondo dolore più o meno evidente o covato sotto la cenere.

Non c'è da aspettarsi un'indagine e la ricerca di un colpevole come si può pensare dopo aver assistito, nelle prime righe, al ritrovamento di un cadavere. Non ci sono commissari, denunce e niente del genere. L'autrice porta il lettore a ritroso nelle vite dei protagonisti e fornisce, raccontando la loro storia, gli elementi necessari per comprendere come si è arrivati ad avere quel cadavere che viene restituito dal fiume.

Lettura in collaborazione con Thrillernord, adatta a chi ama la letteratura inglese, le atmosfere misteriose, le storie che vanno decifrate e che non vengono rese al lettore con troppa facilità.
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Il fiume dentro di noi
Karen Powell
Edizione e/o
267 pagine
17.08 euro copertina flessibile - 11.99 Kindle

venerdì 6 agosto 2021

Il blu delle rose (T. Laudadio)

 

Una favola distopica che propone un mondo non troppo lontano dal nostro dal punto di vista temporale ma molto lontano sul fronte della ricerca scientifica in fatto di Dna e manipolazione genetica.

Quella raccontata da Tony Laudadio nel libro Il blu delle rose è una storia nella quale l'umanità subisce gli effetti di scelte scientifiche che mirano ad attuare una politica preventiva contro la nascita di potenziali delinquenti individuando - ed eliminando - feti che presentino il gene C che determina, appunto, un potenziale pericolo.

I feti che presentano quel gene sono potenzialmente dei criminali per cui vanno eliminati prima ancora di nascere. 

Questo porta a vivere un'esistenza tranquilla ma porta anche con se' una questione morale davanti alla quale la scienziata Elisabetta Russo si è sempre posta antecedendo gli interessi della società e della scienza a quelli personali di chi mette in dubbio che si possa agire in questo modo. Si è arrivati ad avere una precisa legge che impone aborti a gestanti che portano in grembo un potenziale criminale e chi non si attiene a quanto previsto è di per se un fuorilegge.

Quando, però, venticinque anni dopo l’entrata in vigore della legge Genesi (così è denominata la legge introdotta dal governo sulla base dei risultati delle ricerche scientifiche di cui Elisabetta è stata un attore fondamentale) le certezze della donna iniziano a vacillare mettendola in pericolo, gli equilibri fino a quel momento raggiunti iniziano a vacillare. 

La storia è terribile: se si pensa che si possa fare pulizia di chi potenzialmente potrebbe essere pericoloso, obbligando donne ad abortire per il bene della società e, soprattutto, eliminando non solo un potenziale criminale ma anche - chi lo sa - un potenziale sportivo, un artista, un abile artigiano e così via discorrendo, la prospettiva è davvero terribile.

Soprassedendo sulla facilità con cui si gestisce il problema, trovo la trama estremamente prevedibile con personaggi che si comportano in modo facilmente immaginabile fin dalle primissime pagine. Opinione personale, ovviamente. Gli eventi si susseguono con estrema facilità senza dare il giusto peso (soprattutto sul fronte morale) a scelte che vanno a limitare in modo definitivo la libertà delle persone. La figura di Elisabetta, pur con le sue contraddizioni e i suoi sensi di colpa, è molto superficiale dal mio punto di vista e non si va oltre una favola che lascia presagire al lieto fine senza dare, in realtà, un finale definitivo. I cambiamenti su più fronti sono tanto improvvisi e veloci quanto prevedibili.

Avrei potuto fare tranquillamente a meno di questa lettura. E non perché il distopico non è propriamente il mio genere preferito quanto per la superficialità di una trama che parte con una terribile originalità ed anche con dovizia di particolari sul fronte della terminologia scientifica ma poi si perde in sviluppi frettolosi e poco approfonditi.

Per me è un no ma, lo ribadisco, è una opinione personale.
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Il blu delle rose
Tony Laudadio
NN Editore
272 pagine
17.00 euro copertina flessibile - 7.99 Kindle