mercoledì 30 marzo 2022

Abbandonare un gatto (M. Haruki)

Il primo libro in assoluto che leggo di Murakami è un libro molto personale. Ho letto una storia che, per sua stessa ammissione, l'autore si è portato dentro per anni come una spina rimasta in gola. Una storia che è sedimentata giorno dopo giorno fino a che non si sono rotti gli argini ed ha avuto il bisogno di raccontare. 


 Racconta di suo padre, del loro rapporto, delle loro occasioni mancate, dei silenzi ma anche di momenti condivisi e di aspettative più o meno corrisposte.

Racconta di un uomo che si è sentito abbandonato dalla sua famiglia e che si è portato dentro per sempre il peso che da ciò è derivato.

Un racconto intimo, non romanzato: ho avuto la sensazione che l'autore aprisse il cassetto dei ricordi e tentasse di mettere in ordine immagini che affollavano in modo scomposto la sua mente. Mettere ordine, dare corpo, lasciare che i ricordi prendessero forma non dev'essere stato semplice. E l'idea di essere un figlio qualunque di un uomo qualunque che matura in lui verso la fine del racconto non l'ho interpretata come la volontà di sminuire il loro essere padre e figlio. Tutt'altro. 

Mi ha fatto riflettere su quanto ognuno di noi si elemento semplice di un universo fatto di tanti, tantissimi elementi semplici ma quanto ognuno sia a suo modo speciale. Scontato? Non molto... perchè magari si tende a non pensare che la storia di ognuno, seppur nella sua semplicità, è un tassello importante per la vita di qualcun altro, un esempio importante anche se spesso non sembra che sia così soprattutto nelle esistenze più umili, quelle considerate più ordinarie, uguali a tante altre. 

Ognuno di noi è una delle innumerevoli, anonime gocce di pioggia che cadono su una vasta pianunra. Una goccia che ha una sua individualità, ma è sostituibile. Eppure quella goccia di pioggia ha i suoi pensieri, ha la sua storia e il dovere di continuarla. Non lo dobbiamo dimenticare. Anche se si perde la propria individualità per essere inglobati e annullati in una qualche massa.

Il libro dal punto di vista estetico si presenta molto bene. Belle le illustrazioni, copertina rigida, formato gradevole da tenere tra le mani. Lo stile di scrittura è didascalico. Essendo ricordi non sono presenti dialoghi ma considerazioni che accendono i riflettori non solo sul loro rapporto di padre e figlio ma anche sulla cultura giapponese, sulla guerra, sulle abitudini di un popolo che io, sono sincera, sento molto lontano.

Murakami è un autore che non conosco per cui non so fare confronti con altre sue opere. Così come conosco poco la cultura giapponese tanto da avere la sensazione di non avere un grosso feeling con la letteratura orientale. Limite mio, senza ombra di dubbio.

Devo riconoscere, però, pur non potendo fare grandi paragoni, che l'autore riesce a creare un rapporto intenso con il lettore seppur con poche pagine. E non è cosa da tutti.
***
Abbandonare un gatto
Murakami Haruki
Einaudi editore
76 pagine
15.00 euro copertina rigida, 8.99 Kindle

martedì 29 marzo 2022

Il testimone chiave (S. Savioli)

 

Seconda indagine per l'agenzia investigativa Cantoni. Secondo mistero da risolvere. 

Tornano ne Il testimone chiave i personaggi nati dalla fantasia di Sarah Savioli: Cantoni, investigatore privato titolare dell'omonima agenzia, Tonino suo fidato collaboratore ed Anna. Collaboratrice anche lei, fidata anche lei, ma piuttosto sui generis visto che non ascolta e raccoglie le testimonianze di persone informate sui fatti ma... di animali e piante. Una dote, una capacità che non ha sempre avuto ma che ha sviluppato nel tempo, a seguito di una piccola ischemia cerebrale, e che non è del tutto comprensibile da parte di chi gli stà accanto. Qualcuno la compatisce, qualcuno cerca di comprenderla, qualcun altro la consdiera un po' svitata piuttosto che dotata. E lei lascia anche che si pensi questo. Non è certo l'approvazione degli altri ciò che le interessa. Questa è una caratteristica che mi è piaciuta molto di Anna: si accetta, accetta le sue capacità con tutte le stranezze che comportano ma, a livello più umano, si accetta come persona. Ha mal di schiena, è un po' pasticciona, ha dei limiti che conosce molto bene anche nei rapporti personali ma si accetta con ironia.

Devo ammettere che la parte che mi è piaciuta di più di questo secondo romanzo è la descrizione della sfera personale più che l'indagine in quanto tale. Sono i rapporti tra persone che mi hanno incuriosita maggiormente, in particolare quello tra Anna e suo padre (che a ben guardare è un rapporto dolorosamente inesistente) ma anche quello di Anna con sua sorella che arriva ad una stabilità che all'inizio della storia sembrava lontana. E poi anche la sfera umana di Cantoni, il suo capo, mi ha colpita. Quell'uomo così silenzioso e burbero che sembra non avere un cuore ma che invece...

Altro punto di forza della protagonista, secondo il mio parere, oltre ad essere un personaggio molto reale nonostante la sua dote, è l'ironia con la quale affronta la vita. Per lei è una sorta di ancora  di salvataggio che l'aiuta a venire fuori da ogni situazione, anche dalla più dolorosa. L'ironia è un filtro con il quale affronta le varie situazioni che le si pongono davanti e l'uso del quale appare vincente sia nei risvolti concreti che la riguardano che ai fini narrativi, strappando anche qualche sorriso. 

Anna, grazie alla sua particolare capacità, impara ad ascoltare quello che molto spesso il resto delle persone non sente o che, più semplicemente, fa finta di non sentire. Conosce punti di vista diversi, ascolta racconti che a volte sbalordiscono per la loro semplicità ma anche per la loro realtà e sono racconti che invitano a riflettere in modo, a volte disarmante.

Questa volta l'agenzia Cantoni indaga sulla morte di un anziano signore che ha lasciato una cospicua eredità alla sua badante straniera. Cosa, questa, che insospettisce i figli (uno dei due figli in particolare) tanto da indurlo a chiedere l'aiuto di un'agenzia investigativa per fare luce su quella che ritiene essere stata una circonvenzione d'incapace. 

La storia raccontata dal figlio della vittima, però, ben presto si rivela di gran lunga diversa da quella che è in realtà. Nelle more dell'indagine cambiano i punti di vista, cambiano le prospettive ed emergono informazioni inaspettate sempre, guarda un po', suggerite dalle confidenze di piante ed animali più o meno inclini alle chiacchiere. 

Scrittura scorrevole, storia non violenta ma che mantiene alta la curiosità su come si siano davvero svolte le cose, animali determinanti così come determinante è l'acume di Anna che, pur non riuscendo a mettere ordine nella sua vita con troppa semplicità, aiuta a mettere ordine nelle vite degli altri. 

Essendo il secondo volume di una serie consiglio la lettura in ordine pur trattandosi di una storia autoconclusiva (è una raccomandazione che faccio sempre perchè le serie, nate come tali, hanno un loro perchè dal punto di vista cronologico).

Lettura piacevole, non troppo impegnativa, di svago.
***
Il testimone chiave
Sarah Savioli
Feltrinelli editore
304 pagine
16 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle

mercoledì 23 marzo 2022

E l'amore anche ha bisogno di riposo (D. Jančar)

 

Dolorosa.

La lettura del libro E l’amore anche ha bisogno di riposo, letto in collaborazione con Thrillernord, è stata dolorosa. Di quel dolore che arriva da lontano ma che è più vicino che mai, che graffia l’anima e si deposita in ogni angolo della mente e del corpo (perché a tratti, per me, è stato anche un dolore fisico) di un lettore che non riesca a restare indifferente a fatti realmente accaduti (perché le storie di guerra, seppur inventate, sono tutte molto simili a vicende reali) che richiamano con prepotenza un presente che batte con forza all’uscio di casa di ognuno di noi.

È dolorosa la storia di Sonja che, per salvare la vita al suo amore, tenta il tutto per tutto senza sapere che le conseguenze del suo gesto si rifletteranno, in un modo o nell’altro, anche nella sua esistenza.

È dolorosa la storia di Valentin che, liberato dalla prigionia, si trova ad affrontare un presente che non gli  fa sconti e che lo sottopone a prove sempre più dure tanto da cambiarlo nel profondo.

È dolorosa anche la storia di Ludwig che sotto l’uniforme da ufficiale delle SS è pur sempre un giovane con le sue insicurezze e i suoi dubbi nei confronti di un futuro incerto per tutti.

Non c’è da aspettarsi una storia d’amore. O meglio, è l’amore che muove le intenzioni di Sonja, è il ricordo del suo amore quello che aiuta Valentin a resistere. Ma non è un amore dolce, spensierato, dalle tinte rosa. Non c’è da aspettarsi un romance, per intendersi. No. Tutt’altro. Quella narrata – a dispetto del titolo che fa pensare ad altro – è una storia di morte, di sofferenza, di sacrificio, di paura, di vite spezzate, famiglie separate, giovani dispersi chissà dove, finiti forse sotto un telo dentro ad un camion.

L’amore vince sempre su tutto? Sarebbe curioso poterlo chiedere ai protagonisti di questa storia ed ascoltare con attenzione una loro risposta…Sarei curiosa di ascoltare, soprattutto, quella di Sonja…

Certo è che la guerra cambia le persone, vincitori o vinti che siano. Cambia gli animi, cambia i sogni, cambia le priorità, cambia il modo di pensare. Cambia la vita. Di chi muore, è ovvio. Ma anche di chi resta a fare i conti con i rottami di un’esistenza profondamente segnata da qualunque parte della barricata si sia stati. Perché la guerra è questo che fa: uccide anche quando si respira ancora, ci si muove ancora, si mangia e si parla. Uccide e basta. Perché anche chi sopravvive all’orrore della guerra muore dentro.

Lo stile dell’autore è molto efficace. Soprattutto quando offre ai lettori ricordi di tempi passati propone flussi di pensieri in cui non servono virgolettati per dare l’idea dei dialoghi, in cui le ripetizioni sono necessarie per sottolineare alcuni concetti e determinate espressioni. Accanto ad una narrazione più descrittiva, ai dialoghi diretti c’è tutta una parte più di pancia, così mi viene da dire, che arriva al lettore come un missile!

Ci ho messo più del previsto ad arrivare alla fine – ho fatto tanta fatica a trattenere le lacrime davanti a racconti di uccisioni a bruciapelo, torture indescrivibili, privazioni inumane - e strada facendo mi sono resa conto che l’autore ha strutturato una storia che ha preso direzioni diverse da quelle che la presentazione potrebbe far pensare. Ho fatto un po’ di fatica con i nomi, sia di persone che di località, ma ho rimediato prendendo appunti.

Alla fine tutti i conti tornano. Ma a che prezzo?
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E l'amore anche ha bisogno di riposo
Drago Jančar
La Nave di Teseo
pag. 400
19.00 euro copertina flessibile, 11.99 euro Kindle

domenica 20 marzo 2022

Green. La trilogia delle gemme vol. 3 (K. Gier)

 La trilogia delle gemme è arrivata al gran finale. 

Finalmente, aggiungo io. Perché ad un certo punto ho pensato che la narrazione fosse un po' troppo trascinata per le lunghe. La storia arriva a maturazione con continui salti nel passato che, lo ammetto, ad un certo punto ho anche fatto fatica a seguire ed ho smesso di cercare di comprendere appieno tanta era la voglia di arrivare a capire quale sarebbe stato il gran finale.

Un breve cenno alla storia, ai suoi sviluppi precedenti, viene dato anche in questo terzo capitolo per permettere a chi avesse perso gli altri due di orientarsi. Devo ammettere che chi iniziasse la lettura da qui a mo' di volume unico si perderebbe tanti dettagli che, invece, sono necessari per capire bene di cosa stiamo parlando. 

Siamo con Gwendolin e Gideon, due giovani che hanno il gene dei viaggi nel tempo. Lei ha visto cambiare la sua vita in due settimane: è da due settimane, infatti, che ha scoperto di avere questo dono e di essere la protagonista di una grande avventura. Non mancheranno pericoli e imparerà sulla sua pelle che niente è come sembra. Nemmeno lo scopo della sua missione è quello che le è sempre stato detto. Dovrebbero essere in ballo le sorti dell'umanità: ma è davvero così? I pericoli che Gwen e Gideon si trovano ad affrontare sono davvero necessari per salvare il mondo?

Non posso andare oltre nei dettagli della trama che è piuttosto intricata: basti sapere che i due viaggiano nel tempo (e non sono gli unici) alla ricerca di un cronografo perduto che dovrebbe essere la chiave di volta di tutta l'avventura. Metteteci un pizzico di romanticismo, buoni e cattivi che non si capisce bene da quale parte stiano, incontri con personaggi vissuti nel passato, qualche cambiamento di vicende che avrebbero dovuto andare diversamente ed il gioco è fatto. 

Si tratta di un fantasy adatto per giovani lettori che amino l'avventura fantastica ed anche le storie d'amore a loro misura. 

Ad un certo punto devo ammettere che la narrazione mi è sembrata tirata troppo per le lunghe ed onestamente avrei tolto qualche pagina... sul finale la storia arriva ad una svolta che, secondo me, poteva arrivare molto prima. 

Va detto che la struttura narrativa non è affatto semplice soprattutto per via dei salti nel passato, degli incontri con i personaggi dell'epoca... ad un certo punto ho anche smesso di cercare di capire con esattezza il contesto storico e la cognizione del tempo ed ho lasciato correre senza soffermarmi troppo sui dettagli.

Non è una lettura che sconsiglio ma va considerata per quella che è, senza troppe pretese. 

Un ultimo dettaglio: ad un certo punto nella mia mente ho cercato di dare un volto ai protagonisti perché dalle descrizioni mi sono parsi davvero belli ed affascinanti, tanto da sentire il bisogno di dare loro forma concreta.
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Green. La trilogia delle gemme vol. 3
Kerstin Gier
TEA editore
432 pagine
12.00 euro copertina flessibile, 7.99 kindle

sabato 19 marzo 2022

Gli insospettabili (S. Savioli)

Ne conosco diverse di persone che parlano con le piante e con gli animali ma le ho sempre guardate con affetto e con una certa sufficienza, quasi come si fa con i bambini piccoli che parlano con il loro amico invisibile. 

Probabilmente se incontrassi Anna, la protagonista del libro Gli insospettabili di Sarah Savioli farei lo stesso. 

La guarderei con una certa tenerezza, con un sorriso a mezza bocca e, nella mente, il solito pensiero "...eccone un'altra!". Poi, però, se mi rivelasse qualche dettaglio riferitole dalle piante grasse di casa - perchè io di animali in casa non ne ho - tipo che di pomeriggio adoro sgraffignare un quadratino di cioccolata al latte dalla dispensa o di quanto sia brutto il pigiama che indosso quando lavoro a casa... allora potrei cambiare atteggiamento.

Ed è un po' quello che dev'essere capitato a tutti coloro che Sarah ha attorno ed a cui ha rivelato il suo dono: parla con le piante e con gli animali, li comprende e loro comprendono lei. Non è sempre stata così, Anna. Ad un certo punto della sua vita ha iniziato a rendersi conto di avere degli interlocutori molto particolari, a seguito della formazione di un piccolo ematoma cerebrale di cui non si è resa conto prima... non le sono rimasti problemi di nessun tipo, dopo quell'episodio. Anzi, ha realizzato di possedere una sensibilità che in precedenza non aveva e che si traduce in interessanti chiacchierate con essere viventi non umani. Ed ha deciso di mettere questa sua capacità a servizio di un investigatore privato con il quale inizia a collaborare.

Mentre lui e il suo collega interrogano portieri, vicini di casa o signore al parco lei si dedica ad animali di compagnia e piante che possono essere fonti di informazioni molto interessanti.

Nel primo caso che viene raccontato in quello che è il libro d'esordio dell'autrice, l'agenzia Cantoni (per cui lei lavora, appunto) indaga sulla morte di un uomo, volato giù dalla finestra. Indaga per conto della madre che vuole vederci chiaro in quello che non crede possa essere stato un incidente o un suicidio.

Lo stile è piuttosto scorrevole e lo inquadro tra i libri d'evasione che mi hanno permesso di farmi anche qualche risata per le situazioni descritte. Un'investigatrice davvero molto particolare, una mamma affettuosa, una collega di lavoro un po' scontrosa, a tratti, ma ben presto si capisce il perchè. Non è una investigatrice per caso, visto che collabora con un'agenzia e fa la sua parte nel decifrare il mistero che si trova ad avere per le mani, ma è sicuramente sui generis per la tipologia di testimonianze che raccoglie.

Non posso negare che, pur essendo leggero e scorrevole, nella prima parte mi sia chiesta quando sarebbe arrivata la svolta perché sentivo di averne bisogno. E quando è arrivata mi ha presa in contropiede perché non me l'aspettavo così!

Molto simpatica, seppur fantasiosa, l'idea di far parlare gli animali e, soprattutto, molto simpatica la voce che viene data loro: è vero, non è un audiolibro per cui non ho sentito nulla con le orecchie, ma leggendo i vari virgolettati, le inflessioni che vengono attribuite ad ogni cane o gatto che prende la parola lo identificano e lo rendono simpatico a suo modo. Più che il caso da risolvere l'attenzione viene  catturata da loro. Per me è stato così!

Secondo me non è adatto a chi si aspetta il giallo classico, con tanta azione e misteri inestricabili ma anche qui il mistero non manca e le varie situazioni si intrecciano a dovere. Lo trovo adatto a chi non voglia avventurarsi in qualche cosa di pesante, di violento (si indaga su una morte, è vero, ma le descrizioni sono molto discrete ed allo stesso tempo efficaci) e chi simpatizzi con gli animali. Si legge senza troppi affanni e credo che sia adatto anche per giovani lettori che vogliano avvicinarsi al giallo in modo non traumatico, divertente e non banale.
***
Gli insospettabili
Sarah Savioli
Feltrinelli editore
240 pagine
16.00 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle

domenica 13 marzo 2022

Wings (V. Ferraro)

Un progetto originale, quello della Red Oak Manor Collection di cui Wings è il primo volume. 

Si tratta di dieci libri, tutti autoconclusivi, che danno vita ad una serie scritta da autrici diverse e che, potenzialmente, possono essere letti indipendentemente gli uni dagli altri.

Io ho iniziato dal principio, dal primo della serie e devo dire che leggere la storia di June e Jace non mi è dispiaciuto affatto. Partendo dal presupposto che non amo particolarmente i romance, mi sono trovata tra le mani una storia d'amore che parte da lontano e che viene raccontata con degli sbalzi temporali che rendono alla perfezione l'idea di quanto un amore possa resistere al passare del tempo e alle varie vicissitudini che i due innamorati possono affrontare stando lontani, convinti di essersi persi.

In breve, lei è una ragazzina cresciuta in un orfanotrofio. Lui è il nipote del ricco proprietario. Bellissimo lui, altrettanto bella lei. Si conoscono da bambini tra le mura di quel posto che per lei è casa, si perdono e si ritrovano legati da una passione incontrollabile e forse più grande di loro visto che hanno rispettivamente 15 e 17 anni. Una passione destinata ad essere troncata di netto visto che lui non può restare e lei non se ne può andare. Le loro vite si legheranno a doppio filo, volenti o nolenti. E ben presto un sentimento tanto profondo, seppur giovanile, tornerà a chiedere il conto.

Può un amore adolescenziale legare profondamente due anime? A questo interrogativo l'autrice risponde con chiarezza e non risparmia anche momenti intimi con tanto di descrizioni dettagliate di ciò che accade. Se solo penso che ho una figlia dell'età della protagonista, immaginare quelle scene mi ha fatto davvero drizzare i capelli in testa! Ma siamo nel 2022 per cui...

Tornando al libro, da non amante di questo genere avevo subito immaginato che sarebbero state queste parti a darmi più fastidio di tutto il resto (non perché voglia fare la pudìca ma perché sono sempre più convinta che un bravo autore riesca a trasmettere la passione, la tensione erotica tra due innamorati senza dover necessariamente esagerare con i particolari, soprattutto pensando che libri di questo tipo possano finire tra le mani di lettori piuttosto giovani) invece... Invece ciò che mi ha infastidita maggiormente della storia - che seppur con un finale facilmente immaginabile - mi ha coinvolta, sono state le eccessive elucubrazioni mentali di lui così come di lei sul loro legame. Ho trovato concetti ripetuti più e più volte e credo che questo poteva essere evitato. Per il resto, una bella storia d'amore - che non necessariamente per essere tale deve essere tutta rose e fiori - con personaggi ben strutturati (più lui che lei) anche se con un epilogo scontato.

Un buon libro d'evasione, una favola moderna che mi ha fatto sognare un po' e che, in questo periodo, ci voleva per staccare con le tante brutture che vediamo e sentiamo attorno a noi.

Non so se cercherò gli altri volumi... magari più avanti. Però ammetto che il progetto è interessante ed originale e sono curiosa di capire come le altre autrici abbiano fatto la loro parte.
***
Wings
Valentina Ferraro
‎ Independently published
458 pagine
13.90 euro copertina flessibile, 18.90 copertina rigida, Kindle Unlimited

giovedì 3 marzo 2022

Il mio nome è nessuno. Il ritorno (V. M. Manfredi)

 

Dopo la lunga guerra di Troia Odysseo vorrebbe tanto tornare a casa ma la strada è ancora lunga e piena d'insidie. 

Nel secondo volume della trilogia Il mio nome è nessuno, Valerio Massimo Manfredi racconta le tante avventure vissute da Ulisse e dai suoi fedeli uomini tra ciclopi, sirene ammaliatrici, creature mostruose e tanto altro ancora, prima di tornare a casa, venti anni dopo aver lasciato la sua Itaca, sua moglie Penelope e suo figlio Telemaco. 

Le vicende le conosciamo tutti e non intendo dilungarmi sui dettagli ma mi permetto alcune considerazioni.

La prima riguarda una incongruenza che ai miei occhi è parsa macroscopica (o forse sono troppo pignola io? Non so...). Odysseo è naufragato sull'isola di Calypso, vive alla meno peggio tra gli alberi, si copre di foglie come un qualsiasi altro naufrago poi passa del tempo con bella dell'isola intrattenendosi dando sfogo agli amorosi sensi... Quando alla fine decide di tornarsene a casa cerca di costruirsi una zattera con della legna (e va bene), usando un'accetta (e ci può stare) ma anche un trapano. Un trapano? Bho... sarà con le batterie o a corrente? Ho riletto più volte quel passaggio e l'idea che Odysseo potesse usare un trapano proprio mi è sembrata davvero ridicola. 

Poi, però, manifestando questa mia perplessità, un'amica di Instagram (grazie #_insidebook_) mi ha spiegato che  il trapano (diverso ovviamente da quello elettrico che abbiamo noi) era usato fin dalla più remota antichità. I più antichi erano ad arco e servivano appunto per fare fori precisi, anche nella pietra. Gli antichi avevano pochi strumenti ma efficaci! Il bello di condividere le proprie perplessità sta proprio in questo... aiutarsi a comprendere ciò che non si sa! 

La seconda è legata alla ripetitività dei racconti di Odysseo che si dilunga - secondo me si dilunga troppo - a raccontare, nella seconda parte del libro, quello che gli è accaduto. Raccontato una volta, anche se gli interlocutori sono diversi, credo che si potesse fare a meno di fargli dire sempre le stesse cose così come avrei risparmiato le tante elucubrazioni mentali che caratterizzano la parte finale della storia.

La terza è ciò che mi è piaciuto di più e che mi ha emozionata: il ritorno ad Itaca. L'incontro con Argo, l'emozione del figlio, della sua nutrice e poi l'incontro con Elena. Bello, emozionante ma anche duro in quanto tra le mura della sua dimora Odysseo torna ad essere quel guerriero assetato di sangue che non ricordavo dalle mie rimembranze di scuola.

Non ricordavo, onestamente, la strage compiuta tra le mura della sua dimora e mi sono chiesta se un buon sovrano avesse dovuto rincorrere a tutti i costi la vendetta o se avesse potuto perdonare. Anche lui se lo chiede, a dire il vero, e l'ho trovato molto umano in questo... certo è che tutta l'emozione provata poche pagine prima è stata spazzata via in un attimo.

Complessivamente la storia mi è piaciuta, sono tanti gli approfondimenti offerti dall'autore con dovizia di particolari. Tante le figure che ruotano attorno al protagonista e la narrazione è comunque scorrevole anche nei passaggi in cui l'ho trovata un po' ripetitiva. Io qualcosina avrei limato, diciamo così.

La parte finale, gli ultimi capitoli in assoluto, sono stati una sorpresa per me che, sempre da riminescenze scolastiche, sistemavo Ulisse al suo posto di sovrano accanto a sua moglie punto e fine. Invece...

Prossimamente intendo anche leggere il terzo volume: so che non è un prosieguo nel vero senso della parola ma mi incuriosisce molto per cui credo che lo cercherò. Anche se con delle pecche lo stile di Manfredi mi piace. L'ho già detto e lo confermo.
***
Il mio nome è nessuno. Il ritorno
Valerio Massimo Manfredi
Mondadori editore
pag. 335 pagine
19.00 euro copertina rigida, 12.00 euro copertina flessibile, 7.99 kindle