venerdì 27 dicembre 2013

Sotto il nostro albero....

Babbo Natale ci conosce molto bene...  Ecco cosa abbiamo trovato sotto al nostro albero. 
Avremo modo di parlarne in modo dettagliato.


 
E chissà che anche la Befana non voglia farci qualche sorpresina di questo tipo? Vedremo...
Io sto anche pensato di farmelo da sola qualche regalino di questo tipo, sempre per via della solita "malattia" che mi porta a comprare libri pur avendone diversi nuovi da leggere... Mi sono ripromessa di non esagerare ma almeno uno, uno solo, potrò concedermelo, no? Anzi... avete qualche interessante suggerimento?

A mia madre, poi, ho regalato:

Prima o poi lo leggerò anche io e saprò dirvi!
Buone Feste e buone letture a tutti.

martedì 24 dicembre 2013

Il piccolo albero di Natale (R. Karl - M. Anne) e AUGURI DI BUONE FESTE!!!

Bisogna essere necessariamente grandi e grossi per valere qualche cosa? Chi l'ha detto che i più piccini, i meno vistosi, i più discreti valgano meno degli altri? 
E' un discorso valido a livello universale, questo. Abeti compresi.
Eh si, perchè la storia de "Il piccolo albero di Natale" che abbiamo ascoltato ieri in biblioteca, in occasione dell'ultimo incontro in programma con l'iniziativa "A Natale fioccano libri in biblioteca" parla proprio di questo.

Un piccolo abete si sente inutile, insignificante. Non come quei grandi abeti maestosi che dominano il bosco... Eh no. Lui no. Lui è piccino, nessuno si accorge di lui se non qualche animale selvatico per fare la pipì sulle sue radici...

Ma arriva il giorno in cui tutto questo cambia ed anche per lui ci sarà un posto importante nel mondo: anche se più piccolo non vuol dire che sia meno importante degli altri.

La storia che abbiamo ascoltato ci è piaciuta molto e lancia un importante messaggio scritto a misura di bambino. Oltre a "Il piccolo albero di Natale", in biblioteca le due operatrici hanno letto anche "Il gatto nella Mangiatoia", libro altrettanto particolare ed altrettanto natalizio dove viene narrato il singolare punto di vista di un gatto che si trova a vivere una situaziona alquanto speciale.

La sala in cui sono state proposte le letture era gremita di bambini e famiglie: un ottimo modo per avvicinarsi al Natale con un pomeriggio fatto di letture, canti natalizi ed anche la realizzazione di un originale centrotavola da sfoggiare in occasione del cenone natalizio...


E con le nostre creazioni vi auguriamo un Sereno Natale.
Per gli auguri di Buon Anno c'è tempo, no? 

Ps. ci si aggiorna per un resoconto dei libri trovati sotto l'abero che (ho questa sensazione chissà come mai) non mancheranno!

venerdì 20 dicembre 2013

Ricette spaziali (M. Colli, G. Mauri, E. Verri)

Sono ancora in tempo per suggerire un libro da mettere sotto l'albero di Natale? Spero di si perchè il libro "Ricette Spaziali", Erickson Editore, merita proprio! E per questo Venerdì del libro pre-natalizio mi sembra proprio adatto.
E' un libro molto carino che aiuta i più piccoli a capire, in modo divertente, cosa fare per seguire un'alimentazione corretta e sana. 

Grazie all'arrivo di un piccolo esserino spaziale, un normale famigliola si trova alle prese con la necessità di nutrilo... E come fare? Non si può certo rimpinzare di schifezze di ogni genere perchè... suona un campanello d'allarme visto che cambia di colore ogni volta che prova malessere dovuto al mal di pancia... e non è un bello spettacolo!
Ecco, dunque, che bisogna nutrirlo con alimenti sani, nutrienti, golosi si ma non pesanti o poco salutari. E nel leggere la storia i bambini imparano quei comportamenti che poi possono adottare nella loro vita.

Il libro è stutturato in modo vario e divertente, con delle schede struttura come dei quiz a cui rispondere con una x sulla risposta che si ritiene giusta ma anche con dei giochi da ritagliare e da fare con gli amici o con mamma e papà. Il tutto aiuta i lettori più giovani ad imparare comportamenti positivi in fatto di alimentazione. E poi ci sono anche delle ricette semplici e gustose che gli stessi bambini - con l'aiuto di mamma o di papà - possono realizzare per la loro soddisfazione non solo dello stomaco ma anche dello spirito.

Ma l'alieno cosa fa? Si diverte? Gioca? E' contento? Molto dipende da come mangia, lo si capisce dalle prima pagine ed è questo il leit motiv dell'intero libro. Cresce... si si, cresce... ed è tutto da vedere grazie anche alle simpatiche immagini che completano la sotria.

E' un libro che suggerisco caldamente, che sono contenta di aver letto e che vorrei trasformare presto in qualche cosa di concreto non solo in termini di comportamenti a tavola ma anche di ricettine. Per il momento l'ho letto io ma lo proporrò presto (ora è alle prese con un'altra lettura) alla principessa di casa.... 

Con questo libro partecipo anche alla gara di lettura Io leggo italiano che, con il finire dell'anno, volge verso la fine. 

mercoledì 18 dicembre 2013

In nome della madre (E. De Luca)

Mi sono ritrovata con il libro di Erri De Luca "In nome della madre" tra le mani senza averlo cercato. L'ho avuto in prestito dalla biblioteca, su suggerimento della bibliotecaria, che me l'ha suggerito come libro da leggere in fretta e che avrebbe potuto lasciare un segno. Le avevo chiesto una lettura positiva, di quelle che non mettono addosso l'angoscia, che non chiedono un eccessivo impegno psicologico perchè in questo periodo sento di aver bisogno di letture così. Lei me l'ha messo in mano insieme ad un altro suggerendone la lettura in questo periodo.

Non avevo mai letto recensioni di questo libro (e non ho mai letto altro di De Luca perchè, soprattutto nel periodo in cui i suoi libri sono stati tanto pubblicizzati, non mi ha mai attirata più di tanto) per cui non sapevo cosa aspettarmi. Non sapevo cosa aspettarmi nemmeno in merito alla scrittura di De Luca essendo per me noto di "fama" ma non per aver letto suoi libri. 

Il libro è breve. La storia è una delle più note in assoluto, quella di Maria che per grazia dello Spirito Santo aspetta un figlio. Una giovane vergine, promessa sposa, che si ritrova a vivere una gravidanza non voluta ne' cercata ma accettata ed accolta come solo la madre di Cristo poteva fare. Senza addentrarmi in valutazioni di carattere religioso in merito al prodigio compiuto dallo Spirito Santo e tutto il resto, mi limito a dire la mia sul testo che ho letto.
E' Maria che parla, che condivide i suoi pensieri. Sono pensieri di una madre che sa di non essere come tutte le altre. Una madre in attesa di un figlio che vorrebbe tanto fosse come tutti gli altri ma che sa già che non sarà così. Quella che parla è una donna che prova le stesse paure e gli stessi slanci d'animo di una qualsiasi donna in attesa del suo primo figlio ma che sa di aver accettato un compito di immensa grandezza: dare alla luce il Figlio di Dio.
Ho trovato il libro molto poetico in alcuni passi, un po' meno in altri. Non credo che possa essere definito un capolavoro con una storia di base che non è poi così originale. E' comunque una lettura piacevole, che mi ha fatto rivalutare la figura di Maria come donna soprattutto quando l'ho trovata davanti alle sue debolezze e alle sue paure piuttosto che nei momenti di cieca fiducia in Dio.
L'ho letto in breve tempo, non ha lasciato un segno indelebile così come, probabilmente, la bibliotecaria pensava, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto.
Il momento in cui mi è stato proposto è stato, indubbiamente, azzeccato. Leggere un libro del genere nel periodo natalizio è più che a tema... anche se credo che la storia vada oltre ogni periodo ed ogni stagione.

Con questo libro partecipo alla gara di lettura Io leggo italiano.

venerdì 13 dicembre 2013

Non volare via (S. Rattaro) - Venerdì del libro

Non volare via è il secondo libro che leggo di Sara Rattaro, un'autrice a me sconosciuta fino a che la mia bibliotecaria di fiducia non mi ha consigliato di leggere qualcosa di suo. Ho iniziato con Un uso qualunque di te, recensito qui qualche giorno fa con l'aspettativa che la seconda lettura in programma fosse migliore. In effetti Non volare via mi è piaciuto di più anche se mi aspettavo qualche cosa di diverso. Per questo Venerdì del libro ve ne suggerisco la lettura e, magari, vi invito a lasciare un commento dopo che lo avrete letto o, meglio ancora, se l'avete letto già... mi piacerebbe confrontarmi con qualche altro lettore su questo romazo.


Il libro narra la storia di una famiglia. Matteo, il più piccolo di casa, è un bambino audioleso. Un dettaglio, questo, che all'inizio della storia mi ha molto toccato visto che mi trovo a vivere in famiglia un problema di questo tipo anche se a livelli molto meno seri. Matteo è un bambino che ha bisogno di più attenzioni di sua sorella per via del suo problema. Matto è il collante della famiglia. E questo, nello svolgimento della storia mi ha irritata un po' perchè credo che una famiglia non possa e non debba restare unita solo perchè c'è un bambino disabile.
L'ho vista come una discriminazione attuata dai genitori che sono loro stessi a considerare il loro figlio diverso dagli altri. Suo padre ha una storia fuori dal matrimonio. Viene scoperta e accettata da sua madre per quieto vivere. Anche lei, alla fine, avrà una storia fuori dal matrimonio. Accettata dal marito con conseguente vita da parte di tutti e due, alle spalle dei figli che nulla sanno, o che nulla dovrebbero sapere. Fino a che... succede qualcosa nella vita di questi genitori ed il treno cambia binario.

Non voglio giudicare niente e nessuno, mi sento l'ultima persona al mondo che possa giudicare. Parlo solo delle mie emozioni e delle mie reazioni nella lettura di un libro così.
Mi sono detta: un bambino audioleso deve essere preso in giro (perchè di fatto questo è quando si simula una famiglia felice nella consapevolezza, da parte di entrambi i genitori, che non è così) da suo padre e sua madre per essere protetto più di un bambino "normale"? Cosa vuol dire, poi, normale? Genitori che si ignorano e vivono vite parallele, davanti ai loro figli (al loro figlio perchè con la sorella è un discorso diverso) sono autorizzati ad essere falsi e a non affrontare le loro responsabilità? Può, la disabilità, essere un alibi? Oppure mentire al proprio figlio è un'estrema forma d'amore nei suoi confronti? Ammetto di averci pensato a lungo e di non essermi data una risposta.
Alla fine del libro trionfa l'amore, il legame familiare, e tutti i buoni propositi. Come avvenuto nel libro che ho letto in precedenza, di questa autrice, anche in questo caso alla fine mi è sembrato tutto un po' troppo artificioso...

Nonostante questo, ammetto di essere stata toccata da parecchi passaggi. Mi sono rivista molto nelle situazioni legate alla paura nell'affrontare i problemi di un figlio, nella forza che la mamma tira fuori per stargli accanto e fare di tutto per lui, nel terrore di non fare mai abbastanza ed anche nello spirito di sacrificio che ogni madre è capace di tirare fuori per i suoi figli. Ma... mi sono posta anche un sacco di interrogativi.

Fondamentalmente il libro parla di una situazione familiare travagliata e non è Matteo il fulcro della storia anche se ne è un elemento importante. Cosa che io, invece, mi aspettavo. Mi aspettavo un libro maggiormente incentrato su Matteo e non, come invece è, su storie d'amore incrociate che riguardano i genitori. Anche stavolta avevo aspettative diverse. Alla fine del libro mi sono anche detta che forse l'autrice ha dei problemi (non me ne voglia) con persone che hanno storie fuori dal matrimonio visto che ho letto due libri su due e su entrambi si parla di qualcuno che tradisce il proprio partner, per un motivo o per l'altro, con più o meno coinvolgimento emotivo.

Ogni tanto cambia il soggetto narrante e questo non rende monotona la storia, soprattutto fa emergere punti di vista diversi. Così come ogni volta l'autrice inserisce delle note, delle massime che sono toccanti e fanno pensare.

La mamma passa come il personaggio più forte ma, a ben vedere, ha anche lei le sue debolezze. Il papà di Matteo viene descritto come un uomo di secondo piano, con poco carattere... poi però qualche cosa cambia. La sorella di Matteo ha un ruolo determinante nello svolgimento della storia ma se dicessi quale toglierei il gusto della lettura.

Tutto sommato il libro mi è piaciuto ma mi aspettavo qualche cosa di meglio.
Anche stavolta ho scritto di getto e non so se sono riuscita ad esprimere appieno il mio pensiero. 

Propongo alcuni dei pensieri lasciati dall'autrice tra un capitolo e l'altro.

La verità fa male. E' per questo che inventiamo bugie. Se non siamo abbastanza pronti allora neghiamo, anche l'evidenza se necessario. Neghiamo le nostre paure e la voglia di avere successo, le nostre avidità, qualunque esse siano, e il timore di non farcela. Non lo facciamo per ottenere  di più ma solo perchè le cose restino come prima, per mantenere l'illusione che nulla sia cambiato. 
Mentiamo così spesso che non riusciamo più a riconoscere il vero anche quando tutto crolla e la realtà è lì, sotto ai nostri occhi. Fingere ci imprigiona.

Diventare amanti senza sentirsi ipocriti è praticamente impossibile. Ma non esiste soluzione, e fare molta attenzione è l'unica legge da seguire alla letter, per rispetto. Già, ipocriti.

domenica 8 dicembre 2013

Polar Express (Chris Van Allsburg)

I due libri proposti
Sabato scorso abbiamo partecipato al primo di tre incontri, organizzati nei sabato pomeriggio di dicembre, nella biblioteca del mio Comune per delle letture e dei laboratori a tema natalizio."A Natale fioccano storie in biblioteca", così è stata denominata un'iniziativa che apprezzo particolarmente visto che ci permette (parlo al plurale visto che si tratta di incontri per bambini e famiglie) di trascorrere un pomeriggio assieme ai nostri figli in modo coinvolgente, educativo e creativo.
Le storie
Ormai credo che sia chiaro che a noi piace frequentare biblioteche. Ci piaccioni i libri, le storie ed anche i lavori manuale. Per questo cerco sempre di prendere al volo ogni occasione per partecipare ad iniziative che rientrano nell'ambito di questo nostro interesse. Sabato scorso di bambini ce n'erano davvero tanti e le storie proposte sono state "Polar Express" e "Il piccolo Babbo Natale".

"Polar Express" è stata la storia che è piaciuta di più sia a me che a mia figlia. Il piccoletto non c'era per via di un compleanno così, questa volta, l'esperienza è stata riservata alle due donne di casa.
L'edizione che hanno portato le due lettrici che hanno tenuto l'incontro è molto bella: un bel libro cartonato con delle bellissime illustrazioni, belle grandi e suggestive. Mentre leggevano il libro era poggiato su di un leggio in modo che i bambini potessero ammirare le illustrazioni: ne ho visti alcuni letteralmente con la bocca spalancata e gli occhi sgranati nel seguire la storia grazie anche alle illustrazioni ed è stato davvero bello.
La storia narrata probabilmente è nota a tutti: un bambino chiede un dono speciale a Babbo Natale, un campanellino di una sua renna. Un campanellino molto speciale, che viene udito solo da chi sogna, da chi crede nello spirito del Natale, a prescindere dalla sua età. 
La principessa di casa mi ha anche chiesto di prenderlo in prestito o di cercarlo in libreria, segno che le è piaciuto molto.

Terminata la lettura, si è passati al laboratorio creativo e, grazie alle indicazioni delle due operatrici, abbiamo (io ho fatto ben poco, a dire il vero) realizzato un simpatico biglietto di auguri con il faccione di un dolcissimo Babbo Natale!
Appuntamento a sabato prossimo con nuove storie che fioccheranno, per bambini dai 5 anni in su, in biblioteca.


lunedì 2 dicembre 2013

Un uso qualunque di te (S. Rattaro)

Raramente leggo due libri dello stesso autore uno dietro l'altro. Mi capita se sono dei sequel (anche se spesso lascio passare del tempo tra l'uno e l'altro intercalando le due letture con un autore diverso) oppure nel caso in cui il primo mi sia piaciuto talmente tanto da avermi lasciata addosso una certa... fame... di qualcos'altro scritto altrettanto bene.
Non è questo il caso. L'altro giorno sono stata in biblioteca e me ne sono tornata a casa con due libri della stessa autrice: "Un uso qualunque di te" e "Non volare via".

Nel parlare con la mia amica bibliotecaria avevo capito che uno dei due mi avrebbe toccata particolarmente ma ero certa che dei due fosse questo. Invece ho capito tutto il contrario... Per non togliermi il gusto della lettura non ho letto la trama ne' dell'uno ne dell'altro e mi sono messa subito a leggere. Ora che ho terminato "Un uso qualunque di te" so che mi aspetta qualche cosa di meglio con il secondo (appena iniziato) e, lo ammetto, ne sono contenta.
Ne sono contenta perchè il libro appena letto non mi è piaciuto più di tanto. L'ho trovato ben scritto ma molto scontato, dal finale facilmente prevedibile ed anche un po' troppo assurdo.

Viola è una donna sposata da anni con un uomo che è suo marito solo di facciata visto che lo tradisce e lo ha sempre tradito. Lui l'ama ed è la sua roccia. Lei vive una vita che non sente sua ma le va bene così. Lei ha una personalità molto particolare... insicura, instabile, piuttosto strana. Suo marito è la sua certezza, colui che risolve i problemi, che scioglie i nodi, che raffredda le acque troppo bollenti. Viola e Carlo hanno una figlia: Luce. Una ragazza che è ha un feeling speciale con suo padre e che si trova, senza preavviso, tra la vita e la morte.

Tra una telefonata ed un lettino d'ospedale, l'autre narra la storia di Viola, di Carlo, di Luce passando da un capitolo di racconto al presente ad uno che rimanda ad anni prima, da un racconto diretto per mano di Viola che si rivolge direttamente a sua figlia a spezzoni di una vita che sembra lontana anni luce.
Si va avanti e indietro nel tempo per comporre un puzzle che delinea i tratti di una famiglia apparentemente unita ma fondamentalmente instabile.

Ben presto, a seguito del malore della ragazza, la vita di Viola e di Carlo cambia inesorabilmente. Non si può più tornare indietro dal punto in cui si è arrivati, un vero punto di non ritorno...
Non voglio svelare troppo la trama ma mi limito a dire cosa mi ha lasciato l'amaro in bocca... Ebbene, Viola tradisce da sempre suo marito e, da un certo momento in poi del racconto, diventa un'eroina. E' come se con un gesto estremo voglia redimere la sua intera vita di menzogne, di falsità, di doppia vita. 

Anche io farei di tutto per salvare la vita dei miei figli, non dico di no. 
Ognuno può commettere degli errori e non sto certo qui a giudicare.
Però non mi è piaciuciuta la velocità con la quale si è voluti arrivare al finale e, soprattutto, ho trovato il tutto un po' troppo fantastico con una donna che cancella tutto il male che ha fatto alla sua famiglia in un attimo... Mi è sembrato troppo... semplice. Poi c'è il risvolto sentimentale, una figlia da salvare.... mha...

A metà libro si capisce come andrà a finire la storia. E onestamente sono rimasta un tantino delusa.
Non posso dire di più, rischierei di svelare troppi dettagli e rovinare la lettura... mi limito a dire che il secondo libro preso in biblioteca, e che ora sto leggendo, si propone come migliore.

Con questa lettura partecipo alla gara in corso Io leggo italiano.