lunedì 31 luglio 2023

Hotel Silence (Auður Ava Ólafsdóttir)

 

Se riparare la propria esistenza fosse facile come riparare un rubinetto o un tavolo che zoppica…

Se l’abilità nell’aggiustare le cose valesse anche per ridare un senso alla propria vita, recuperare ciò che si è perduto per strada e tornare ad avere uno scopo, un obiettivo da raggiungere…
Se solo tutto ciò fosse possibile Jónas non starebbe programmando la propria morte. 

Perché è questo, di fatto, che ha deciso di fare.

Le cose non sono andate come avrebbe voluto e l’unica scelta possibile, secondo lui, è farla finita.

Non in casa, però, per risparmiare lo strazio del ritrovamento del suo cadavere a sua figlia. In un posto lontano, anonimo, dove nulla lo lega alla vita nemmeno per un sottilissimo filo. Un posto estraneo, tra estranei, senza qualcosa che possa mettere in dubbio questa scelta che, di fatto, in dubbio – da quando è stata presa – non è stata messa mai.

Jónas è alla silenziosa ricerca del metodo perfetto per togliersi la vita ed ha con sé la sua inseparabile cassetta degli attrezzi. Quella che tante volte ha usato per aggiustare le cose e che anche stavolta gli sarà utile, non per aggiustare però. 

Quando arriva nel posto che ha scelto per farla finita – l’Hotel Silence, in un posto che è stato martoriato dalla guerra civile – dovrà fare i conti con qualcosa che non si aspettava: trova persone, situazioni, attimi che a poco a poco lo coinvolgono e lo portano a rivalutare se non altro i tempi per attuare la sua decisione.

Ammetto di essermi chiesta, all’inizio, dove si volesse andare a parare ma di aver intuito l’epilogo. Quella svolta che, di fatto, mette Jónas davanti ad una situazione che non aveva messo in conto, ad un certo punto è piuttosto prevedibile.

La storia di Jónas contrappone l'assenza di prospettive di un uomo che non ha più nulla che lo tenga attaccato alla vita a ciò che, invece, la guerra ha portato con persone che avrebbero tanto voluto continuare a vivere e che, invece, sono state stroncate da un proiettile o una bomba. Contrappone la devastazione dell'anima di un uomo che sente di essere rimasto solo alla devastazione di una terra nella quale ogni donna ha visto l'orrore con i suoi occhi e lo ha vissuto con il suo corpo, ogni bambino ha visto morire un padre, uno zio, un fratello, un nonno.

Il contrasto tra chi si sente vuoto e chi si è trovato ad avere il vuoto attorno a sé pur non avendolo mai cercato e voluto. Il contrasto tra il sentirsi inutile e il sentirsi improvvisamente importante per qualcosa, per qualcuno. 

Credo che sia la prima volta che mi approccio ad un'autrice islandese. Non ricordo di aver letto altri autori che arrivino da questo posto. Ho trovato uno stile efficace, diretto, senza troppi fronzoli. Ho trovato la vita tra le pagine del suo libro. Una vita che semplicemente accade, si rinnova i ogni momento e ti travolge. Anche quando non vorresti che fosse così.

Ps. molto bella, secondo me, la copertina. Molto rappresentativa della solitudine che prova il protagonista, di come si sente davanti ad un mondo sconfinato che, però, non gli offre più nessuno stimolo. O, almeno, questo è ciò che crede.
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Hotel Silence
Auður Ava Ólafsdóttir
Einaudi editore
pag. 188
18.50 euro copertina rigida, 12.00 euro copertina flessibile

giovedì 6 luglio 2023

La rinnegata (V. Usala)

  

Nel leggere la storia di Teresa ha avuto la sensazione che tutto attorno si fermasse. 

Ho immaginato di vedere lei camminare per i vicoli di un paesello dell'entroterra sarda in cui vive, a testa alta e con la schiena dritta mentre tutto il resto restava immobile, quasi in apnea per lasciarla passare come se solo gli sguardi dei presenti si spostassero su di lei, con lei e tutto il resto restasse immobile, anche i respiri.

In quella terra antica - che è protagonista accanto ai personaggi principali - sono le figure femminili che emergono con forza, a dispetto di una tradizione e di un sentire comune che vorrebbero altro per loro.

Innanzitutto Teresa: bella, bellissima, con un marito spesso lontano, impegnata a gestire la taverna del paese (attività avviata con il suo Bruno), fiera e forte nel suo incedere sicuro.... e sulla bocca di tutti proprio tra quelle quattro mura di un paesino che, di fatto, è la sua casa. 

Sulla bocca di quella che è la sua gente ma che non lesina chiacchiere, mormorii, allusioni. 

Mai. Tanto più quando deve fare i conti con una dolorosa perdita che segnerà profondamente la sua esistenza ma davanti alla quale continuerà ad andare avanti con fierezza e con spirito d'indipendenza, per lei e per i suoi figli. Quell'indipendenza che nessuno le perdona, in quella terra. Teresa è una donna rinnegata: rinnegata dalla sua stessa madre prima, rinnegata dalla sua gente poi. 

E poi c'è Maria. Rinnegata anche lei per aver creduto che le cose potessero andare diversamente per una serva condannata ad essere tale per tutta la vita. Rinnegata per aver scelto la libertà da uno status che l'avrebbe voluta sottomessa.

Due donne diverse, lontane ma legate da un filo sottile ma resistente che le porta a guardarsi da lontano per poi incontrarsi in circostanze che nessuno avrebbe mai voluto si verificassero.

La rinnegata è un romanzo d'esordio potente: con una scrittura efficace l'autrice mi ha toccata nel profondo. Ho pianto, non mi vergogno a dirlo. Mi sono commossa ed ho pensato alle tante donne che hanno avuto, nel tempo, la sorte di Teresa e Maria. Donne giudicate, additate, allontanate da tutti, da altre donne che probabilmente vedevano, in loro, ciò che avrebbero voluto ma non hanno avuto il coraggio di essere. 

Gran bel libro. Mi ha colpito la copertina in biblioteca e sono felice di aver ceduto al suo richiamo.
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La rinnegata
Valeria Usala
Garzanti editore
208 pagine
16.00 euro copertina rigida, 5.90 copertina flessibile, 7.99 Kindle

mercoledì 5 luglio 2023

Il ladro gentiluomo. La serie de l'Allieva vol. 7 (A. Gazzola)

Alice Allevi è il classico personaggio che si potrebbe pensare di portare sotto l'ombrellone. Non per farci due chiacchiere tra un pezzo di cocco ed un'aranciata fresca quanto per seguirla nelle sue avventure di medico legale.

 

Stavolta, nell'ottavo libro della serie, Alice si ritrova a fare da spola tra Domodossola (dove è stata confinata) e casa a Sacrofano con qualche capatina all'Istituto di Medicina Legale dove è cresciuta.

Chi conosce la serie trova la solita Alice un po' sbadatella e in cerca della sua collazione nel mondo ma, c'è un ma. Stavolta Alice vive un cambiamento importante nella sua vita. Ciò che colpisce maggiormente, infatti, sono le sue vicende personali piuttosto che quelle sul fronte lavorativo. 

Si trova ad indagare - a modo suo - sul caso del ritrovamento di un diamante nello stomaco di un suicida. E ciò avviene a seguito di un episodio che la vede come protagonista perfettamente in linea con la sua caratteristica di sbadatella per eccellenza. Da qui prende le storia che la vede anche alle prese con nuove persone delle quali crede di potersi fidare...

Lo stile di Alessia Gazzola è sempre lo stesso: scorrevole, a tratti scanzonato, ma stavolta viene introdotto qualche cosa in più. Innanzitutto vengono inseriti riferimenti al mondo d'oggi (basti pensare che ad un certo punto la vicina di casa di Alice dice a Conforti, quel C.C. di sempre, di somigliare in modo impressionante ad un certo attore, tal lino Guanciale! 

E poi Alice vive una vicenda personale che la segna nel profondo, come avverrebbe per ogni donna. E' a questo punto che ho notato un cambiamento in lei. L'ho vista meno svanita, più ancorata al presente, più concreta, non la solita ragazzina sulle nuvole, per capirci.

Mi è mancato molto il personaggio di Calligaris - che compare ma solo marginalmente -  così come compare marginalmente il suo vecchio, grande amore... in compenso c'è Conforti che ruba la scena sul fronte personale, più di quanto non abbia fatto fino ad oggi.

Il finale onestamente non me lo aspettavo. E penso più al finale delle sue vicende personali che non a quelle del caso...

Lettura da ombrellone (anche se sono sempre dell'idea che sotto l'ombrellone ognuno porti quello che vuole, anche un trattato di filosofia) che mi ha fatto compagnia. E con un finale che a ben guardare lascia aperto più d'uno spiraglio. 

C'è un seguito ma per ora mi sa che non lo leggerò. Ok Allevi, ma a piccole dosi.

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Il ladro gentiluomo. La serie de l'Allieva (vol. 7)
Alessia Gazzola
TEA editore
304 pagine
12.00 euro copertina flessibile, 18.60 copertina rigida, 9.99 Kindle