Una "donna in eccedenza". Questa è la definizione che viene data alle classiche zitelle nell'Inghilterra degli anni '30. Violet è una "donna in eccedenza". Dopo aver perso il suo fidanzato a causa della guerra, dopo aver subito a lungo il suo status Violet decide di dare una scrollata alla sua vita andando anche contro i precetti dell'epoca.
Non è semplice, sia chiaro, ma a 38 anni suonati, quando oramai per la società dell'epoca si è destinate ad essere in eccedenza per tutta la vita, Violet prova a cambiare il proprio destino e a lasciare un segno. Dopo aver trovato un lavoro come dattilografa a Winchester, la protagonista del libro di Tracy Chevalier cerca la sua strada all'interno di una delle realtà femminili più importanti dell'epoca: l'associazione delle ricamatrici della cattedrale. Ago e filo non hanno mai fatto parte della sua realtà eppure le cose possono cambiare. Così come può cambiare la tradizione che vede che ad interessarsi di un'altra realtà legata alla vita della cattedrale sia di unico appannaggio maschile (o quasi): la tradizione campanaria.
La prima parte del libro mi è sembrata decisamente lenta.
Nella seconda parte ci sono delle evoluzioni che, però, non bastano per rendere la storia più frizzante al punto tale da farmi dimenticare tutta la lentezza precedente se non fosse per lo sprint finale che, a ben guardare, ho gradito.
Non sono riuscita proprio a capire, nella prima parte, che tipo di storia l'autrice volesse narrare. Tutto molto armonico e gradevole dal punto di vista stilistico ma a tratti eccessivamente descrittivo e pronto a perdersi su dettagli che nulla hanno dato, a mio parere, alla storia.
Vengono toccati argomenti importanti (tanto più se si pensa all'epoca storica in cui la storia si snoda) come l'omosessualità, i pregiudizi nei confronti di chi è considerato sesso debole, combattere per trovare il proprio spazio in una società che di spazio ne intende concedere davvero poco... Vengono presentati personaggi dalla forte personalità: penso a Violet ma anche a Gilda che probabilmente eguaglia (se non supera) la stessa figura della protagonista. Ed anche la madre di Violet, a suo modo, è una donna forte.
I personaggi maschili onestamente mi sono sembrati piuttosto fumosi. Lo è Arthur, un uomo che non sono ben riuscita a decifrare ma che mi avrebbe fatto piacere conoscere più a fondo anche in funzione del ruolo che assume negli sviluppi della storia. Un personaggio dalle grandi potenzialità, secondo il mio parere, ma non adeguatamente approfondito.
E poi Jack: mi è sembrata una figura buttata nel mezzo della storia senza un perché... ma non dico altro per non spoilerare.
Il finale? Moderno. E per quanto mi riguarda soddisfacente. Un finale diverso avrebbe sminuito l'intento dell'autrice. Parere personale, ovviamente.
La ricamatrice di Winchester
Tracy Chevalier
Neri Pozza Editore
287 pagine
18.00 euro copertina flessibile