Sono un padrone, un nazista, un beduino egiziano, un dominatore nato.
Si definisce così Alex Wolff, alias Achmed Rahmha, il protagonista dell'ultimo romanzo di Ken Follett che ho appena terminato di leggere.
Una spia. Un uomo sicuro di se, senza scrupoli, pronto a tutto per la causa. Pronto a mentire, ad uccidere, a rapire un bambino, ad infliggere sofferenze psicologiche pur di raggiungere il suo scopo: carpire informazioni militari che, riferite ai suoi superiori, permetteranno ai nazisti di vincere la guerra.
Corre l'anno 1942, la seconda guerra mondiale è in corso. Alex Wolff è l'arma segreta del generale Rommel che, in Nord Africa, sta collezionando vittorie, una dietro l'altra contro gli inglesi. Ed è oramai questione di pochissimo prima che arrivi la vittoria schiacciante.
L'asso nella manica di Rommel risponde al nome di Alex Wolff... Mezzo egiziano e mezzo tedesco, ha tutte le carte in regola per potersi infiltrare senza troppi problemi tra nelle retrovie del fronte alleato al Cairo dove riesce ad impadronirsi di segretissimi piani di battaglia che vengono puntualmente trasmessi grazie ad una comunicazione in codice, per radio. Un uomo spietato, determinato, astuto, dal sangue freddo. Questa è l'immagine che viene data di un personaggio che può vantare anche una buona dose di fortuna dalla sua parte.
William Vandam è alle sue costole. E' l'ufficiale inglese che ha il compito di scovare Wolff, trovare il codice di trasmissione della spia e fare in modo che arrivino ai tedeschi informazioni che possano determinare - a loro insaputa - il capovolgersi delle sorti della guerra.
Vandam è vedovo, ha un figlio - Billy - che pur comparendo nella storia con un ruolo marginale ben presto diventerà molto importane nello svolgersi dell'avventura.
Accanto ai due personaggi principali, anche due personaggi femminili daranno un importante contributo allo svolgersi delle situazioni:
Sonja, un'affascintante danzatrice del ventre che farà il gioco di Wolff e lo aiuterà nella più e più volte
Elène, molto bella, egiziana, da sempre si fa mantenere dagli uomini con cui stringe relazioni che puntualmente colano a picco. Convinta com'è di voler cambiare vita, si trova lungo la strada di Vandam e diventerà una pedina importante nel gioco d'astuzia messo a punto per catturare Wolf.
Si tratta di un romanzo di spionaggio che agli inizi mi è sembrato un po' lento, soprattutto nelle spiegazioni di piani di battaglia, colloqui militari e via dicendo. Lentezza che va via via scomparendo quando la storia entra nel suo pieno sviluppo per accelerare e subire un'impennata verso l'alto nelle ultime pagine.
Un romanzo meticoloso, nel quale l'autore mi è sembrato molto attento nei particolari, molto preciso nel dipingere con le parole gli scenari in cui si ambientano i vari momenti.
Io ho letto un'edizione uscita nel 2004 in un'edizione speciale per Repubblica, su licenza Mondadori: era in vendita con il quotidiano ed io l'ho trovato in biblioteca. Sul retro copertina è indicato il prezzo di 5.90 + il prezzo del quotidiano, da vendersi esclusivamente in abbinamento con Repubblica. Complessivamente la storia si snoda su 387 pagine e devo dire che la parte più coinvolgente è arrivata - almeno secondo il mio punto di vista - più o meno a pagina 250... La prima parte mi è sembrata ricca di personaggi (per lo più militari) con ruoli da memorizzare, incarichi, linguaggio militare... più avanti mi è sembrato di arrivare nel pieno del romanzo.
Non ho letto molti altri libri di Ken Follett per cui non posso fare confronti tra l'uno e l'altro titolo. Posso dire che Il codice Rebecca - titolo originale The key to Rebecca - propone una buona dose d'avventura e di tensione, una buona cura per i personaggi ed una capacità descrittiva che più volte mi ha fatto immaginare davvero quel deserto, quelle piramidi, quella casa galleggiante...
Nell'edizione che ho letto io la copertina è diversa dall'edizione ufficiale Mondadori e devo dire che è anche più accattivante dell'altra. Dovrebbe essere uscita anche un'edizione che comprende un doppio titolo e non dovrebbe essere altro che un doppio romanzo, questo ed un altro libro di Ken Follett in un'unica edizione ma non so dire nulla in merito perchè ho solo visto una copertina con doppio titolo on line, nulla di più.
Il personaggio di Alex Wolff, in particolare, viene descritto come un uomo dalle diverse sfacettature... Un uomo senza scrupoli, freddo e calcolatore al quale, però, non manca un profilo più umano. Più volte Ken Follett ne mette in risalto le paure, le sensazioni, l'animo che, secondo l'immagine che ne fornisce la corazza della spia, sembrerebbero inesistenti in lui.
In un periodo di guerra - il romanzo è ispirato ad una storia vera - le storie personali dei personaggi si intrecciano con i loro ruoli in seno all'organizzazione militare di cui rispettivamente fanno parte. Storie di vita che debbono necessariamente adeguarsi alla prospettiva di una possibile sconfitta... di un'invasione... di un dominio avversario... Vandam è un ufficiale inglese da cui possono dipendere le sorti della guerra ma allo stesso tempo è un padre che si trova a dover fare una scelta importante per la vita di suo figlio.
Sarebbe stato terribile per il bambino, spaventoso, ma la cosa peggiore era ormai avvenuta; vivere sotto il regime nazista, con suo padre in un campo di concentramento, sarebbe stato ancora più spaventoso.
Si definisce così Alex Wolff, alias Achmed Rahmha, il protagonista dell'ultimo romanzo di Ken Follett che ho appena terminato di leggere.
Una spia. Un uomo sicuro di se, senza scrupoli, pronto a tutto per la causa. Pronto a mentire, ad uccidere, a rapire un bambino, ad infliggere sofferenze psicologiche pur di raggiungere il suo scopo: carpire informazioni militari che, riferite ai suoi superiori, permetteranno ai nazisti di vincere la guerra.
Corre l'anno 1942, la seconda guerra mondiale è in corso. Alex Wolff è l'arma segreta del generale Rommel che, in Nord Africa, sta collezionando vittorie, una dietro l'altra contro gli inglesi. Ed è oramai questione di pochissimo prima che arrivi la vittoria schiacciante.
L'asso nella manica di Rommel risponde al nome di Alex Wolff... Mezzo egiziano e mezzo tedesco, ha tutte le carte in regola per potersi infiltrare senza troppi problemi tra nelle retrovie del fronte alleato al Cairo dove riesce ad impadronirsi di segretissimi piani di battaglia che vengono puntualmente trasmessi grazie ad una comunicazione in codice, per radio. Un uomo spietato, determinato, astuto, dal sangue freddo. Questa è l'immagine che viene data di un personaggio che può vantare anche una buona dose di fortuna dalla sua parte.
William Vandam è alle sue costole. E' l'ufficiale inglese che ha il compito di scovare Wolff, trovare il codice di trasmissione della spia e fare in modo che arrivino ai tedeschi informazioni che possano determinare - a loro insaputa - il capovolgersi delle sorti della guerra.
Vandam è vedovo, ha un figlio - Billy - che pur comparendo nella storia con un ruolo marginale ben presto diventerà molto importane nello svolgersi dell'avventura.
Accanto ai due personaggi principali, anche due personaggi femminili daranno un importante contributo allo svolgersi delle situazioni:
Sonja, un'affascintante danzatrice del ventre che farà il gioco di Wolff e lo aiuterà nella più e più volte
Elène, molto bella, egiziana, da sempre si fa mantenere dagli uomini con cui stringe relazioni che puntualmente colano a picco. Convinta com'è di voler cambiare vita, si trova lungo la strada di Vandam e diventerà una pedina importante nel gioco d'astuzia messo a punto per catturare Wolf.
Si tratta di un romanzo di spionaggio che agli inizi mi è sembrato un po' lento, soprattutto nelle spiegazioni di piani di battaglia, colloqui militari e via dicendo. Lentezza che va via via scomparendo quando la storia entra nel suo pieno sviluppo per accelerare e subire un'impennata verso l'alto nelle ultime pagine.
Un romanzo meticoloso, nel quale l'autore mi è sembrato molto attento nei particolari, molto preciso nel dipingere con le parole gli scenari in cui si ambientano i vari momenti.
Io ho letto un'edizione uscita nel 2004 in un'edizione speciale per Repubblica, su licenza Mondadori: era in vendita con il quotidiano ed io l'ho trovato in biblioteca. Sul retro copertina è indicato il prezzo di 5.90 + il prezzo del quotidiano, da vendersi esclusivamente in abbinamento con Repubblica. Complessivamente la storia si snoda su 387 pagine e devo dire che la parte più coinvolgente è arrivata - almeno secondo il mio punto di vista - più o meno a pagina 250... La prima parte mi è sembrata ricca di personaggi (per lo più militari) con ruoli da memorizzare, incarichi, linguaggio militare... più avanti mi è sembrato di arrivare nel pieno del romanzo.
Non ho letto molti altri libri di Ken Follett per cui non posso fare confronti tra l'uno e l'altro titolo. Posso dire che Il codice Rebecca - titolo originale The key to Rebecca - propone una buona dose d'avventura e di tensione, una buona cura per i personaggi ed una capacità descrittiva che più volte mi ha fatto immaginare davvero quel deserto, quelle piramidi, quella casa galleggiante...
Nell'edizione che ho letto io la copertina è diversa dall'edizione ufficiale Mondadori e devo dire che è anche più accattivante dell'altra. Dovrebbe essere uscita anche un'edizione che comprende un doppio titolo e non dovrebbe essere altro che un doppio romanzo, questo ed un altro libro di Ken Follett in un'unica edizione ma non so dire nulla in merito perchè ho solo visto una copertina con doppio titolo on line, nulla di più.
Il personaggio di Alex Wolff, in particolare, viene descritto come un uomo dalle diverse sfacettature... Un uomo senza scrupoli, freddo e calcolatore al quale, però, non manca un profilo più umano. Più volte Ken Follett ne mette in risalto le paure, le sensazioni, l'animo che, secondo l'immagine che ne fornisce la corazza della spia, sembrerebbero inesistenti in lui.
In un periodo di guerra - il romanzo è ispirato ad una storia vera - le storie personali dei personaggi si intrecciano con i loro ruoli in seno all'organizzazione militare di cui rispettivamente fanno parte. Storie di vita che debbono necessariamente adeguarsi alla prospettiva di una possibile sconfitta... di un'invasione... di un dominio avversario... Vandam è un ufficiale inglese da cui possono dipendere le sorti della guerra ma allo stesso tempo è un padre che si trova a dover fare una scelta importante per la vita di suo figlio.
Sarebbe stato terribile per il bambino, spaventoso, ma la cosa peggiore era ormai avvenuta; vivere sotto il regime nazista, con suo padre in un campo di concentramento, sarebbe stato ancora più spaventoso.
I personaggi femminili non sono personaggi di secondo piano malgrado in alcune descrizioni si faccia riferimento alla cultura del posto secondo la quale in treno sono gli uomini ad accomodarsi sui posti a sedere mentre le donne siedono a terra con i bambini e, si dice nessuno l'avrebbe aiutata non solo perchè era egiziana ma perchè era una donna. E le donne, come i cammelli, andavano picchiate di tanto in tanto.
Vabbè, stendiamo un velo pietoso su questa cosa che non è certo un'invenzione dell'autore quanto una trista realtà che va ben oltre una storia di spionaggio militare in periodo di guerra!
Oltre a colui che viene presentato fin dall'inizio della storia come spia ci sono altri personaggi che mostrano una condotta alquanto dubbia. Un turbinio di interessi, mosse e contromosse, tradimenti e atti di coraggio si alternano donando un certo spessore alla storia.
Lo stile di scrittura è scorrevole (anche se ho notato alcuni errori di trascrizione di alcune parole ma la colpa non è certo dell'autore quanto, credo, di chi ha curato l'edizione italiana) e ricco di dettagli. Un linguaggio semplice ma non per questo sterile.
Il finale è prevedibile? Non del tutto, anche se ad un certo punto ho caldamente sperato che finisse così...
La seconda parte è ricca di sorprese... un po' meno la prima. E' comunque un romanzo che - per chi ama il genere - si lascia leggere senza intoppi.
***
Il codice Rebecca
Ken Follett
La biblioteca di Repubblica, licenza Mondadori
387 pagine