E' il terzo libro che leggo di questo autore e, devo dire, che rispetto agli altri è quello che mi è piaciuto meno. Ho letto "L'ultimo giurato" senza troppa fatica, lo stile di scrittura è scorrevole ed il genere mi piace, ma a dire il vero mi sono trovata in più momenti ad aspettare una svolta che, però, non è arrivata.
Ho preferito di gran lunga "Il cliente" se proprio volessi fare un paragone.
La storia narra le vicende che entrano nelle pagine della cronaca di un
periodico diretto da un giovane giornalista che, sulla scia di una buona
dose di fortuna ed anche dell'entusiasmo dettato dalla sua giovane età,
si trova a far crescere una realtà editoriale che, alla fine, gli
frutterà parecchio.
"The Ford County Times" ospita, tra le sue pagine, le storie più disparate. Quella che segna maggiormente le sorti del giornale, ed anche del suo editorie Willie Traynor, è la morte di una donna che viene brutalmente assassinata davanti agli occhi dei suoi bambini dopo essere stata stuprata in casa sua.
Una storia che ha subito un colpevole e che accende i riflettori su una famiglia tanto potente quanto malavitosa: il ragazzo viene ritenuto colpevole dell'omicidio e condannato all'ergastolo.
"The Ford County Times" ospita, tra le sue pagine, le storie più disparate. Quella che segna maggiormente le sorti del giornale, ed anche del suo editorie Willie Traynor, è la morte di una donna che viene brutalmente assassinata davanti agli occhi dei suoi bambini dopo essere stata stuprata in casa sua.
Una storia che ha subito un colpevole e che accende i riflettori su una famiglia tanto potente quanto malavitosa: il ragazzo viene ritenuto colpevole dell'omicidio e condannato all'ergastolo.
E sta proprio qui il
nodo della storia. Perchè ergastolo non vuol dire pena di morte - come
molti avrebbero voluto - ma vuol dire libertà a tempo debito. Vuol dire
vendette e morti, vuol dire indagini, articoli di giornale ma sempre e
comunque tanta sofferenza e scompiglio nella vita degli abitanti di un
piccolo centro di provincia.
Willie incrocerà nel suo cammino diversi personaggi, uno dei quali lo
segnerà particolarmente ed al quale si affezionerà in modo affettuoso e
cordiale: si tratta di una donna, ed al tempo stesso di una famiglia, di
colore il cui ruolo nella storia apre anche una parentesi sulla realtà
del tempo che voleva (siamo negli anni '70) le prime aperture verso una
società multietnica con il riconoscimento ai neri degli stessi diritti
dei bianchi. Un momento di svolta su questo fronte.
Il finale è arrivato senza troppo clamore e mi ha lasciato un po'
d'amarezza a dire il vero. Ma la scorrevolezza della lettura ha
bilanciato tale sensazione: a volte mi trovo tra le mani libri che non
riesco a leggere per uno stile di scrittura ferraginoso, poco scorrevole
a prescindere dalla storia narrata. In questo caso, anche se è mancato
quello scatto in avanti che mi aspettavo da una pagina all'altra, ho
comunque portato avanti la lettura con piacere ed anche con una moderata
curiosità che poi è svanita quando mi sono resa conto che il finale non
era poi così scoppiettante come avrei voluto.
Per questo Venerdì del libro mi sento comunque di suggerire questa lettura agli amanti del genere. Grisham ha scritto di meglio... ma anche "L'ultimo giurato" non è male.