venerdì 26 marzo 2021

La restauratrice di libri (K. Poladjan)

La restauratrice di libri, letto in collaborazione con Thrillernord, non è stato un libro di semplice lettura, per me. Innanzitutto per via dei nomi che ho fatto fatica a memorizzare ed anche per lo stile narrativo usato dall’autrice oltre che dalla storia narrata. Non è un libro che si legge giusto per distrarsi, per riempire il tempo. Va letto con attenzione, questa è l’impressione che ho avuto io, anche per via del tema di cui parla: il genocidio armeno.


Helene Mazavian è una  restauratrice di libri tedesca ma con origini armene da parte di sua madre, Sara. E’ una giovane donna che ama il suo lavoro e che non si è mai preoccupata più di tanto del suo passato pur essendo vissuta accanto ad una donna, sua madre, che non ha mai risparmiato racconti o immagini di ciò che i suoi occhi hanno visto, che le sue orecchie hanno udito all’epoca.

Non avrebbe mai immaginato che il suo nuovo lavoro, a Erevan – capitale dell’Armenia – avrebbe portato con se molto di più di un’attività di restauro.

Il suo compito è quello di restaurare e portare a nuova luce antichi manoscritti deteriorati e imparare le tecniche della legatoria armena. Tra il materiale che arriva nelle sue mani c’è un evangeliario del XVIII secolo che riporta nel colophon  la lista di tutti coloro che lo hanno custodito, fino ad arrivare, nel 1915, tra le mani di una famiglia che vive sulla costa del Mar Nero.

Durante il suo lavoro si imbatte in una frase molto particolare: «Hrant non si sveglia, aiutami, fallo svegliare» . Una frase che le rimane impressa e che avvia, per il lettore, una nuova storia, su un diverso piano temporale. Si arriva al 1915 con una storia che riporta alla memoria coloro che hanno posseduto per ultimi quel prezioso oggetto: Hrant e Anahid sono due fratelli – lei è la maggiore dei due e se ne sente responsabile – che si trovano ad affrontare la fuga verso la costa dopo che i soldati turchi hanno ucciso i loro genitori. Soli, smarriti, con un futuro oscuro davanti, i due ragazzini sembrano emergere dalle pagine dal libro con tutta la sofferenza che la loro situazione comporta. La loro è la storia di un popolo…

E mentre l’autrice racconta la loro storia, torna a raccontare di Helene che si trova quasi a vivere una vita parallela in quel posto che non le appartiene ma che non le è poi così estraneo come ha sempre pensato. Grazie ad una foto che sua madre le ha messo tra le mani, con dei nomi, un luogo ed una data sul retro, la ragazza si metterà sulle tracce di antenati d’Armenia. Inizialmente con una certa indifferenza poi sempre più presa, Helene si troverà a fare una ricerca appassionata anche per capire la storia di quei due bambini in fuga. Nella sua ricerca la giovane donna porterà a galla ricordi dimenticati, situazioni negate, quasi sepolte e legate al genocidio armeno che, fino a quel momento, le era quasi indifferente.

Le difficoltà che ho incontrato sono probabilmente dovute alla scarsa conoscenza, da parte mia, delle vicende narrate. E lo stile dell’autrice mi è sembrato a tratti frettoloso, freddo, come se desse molto per scontato. In altri punti, invece, ho trovato tra le righe tanto dolore.

Più che la storia di Helene – della quale ho fatto fatica a comprendere appieno la personalità – ho seguito con maggiore interesse la storia di Hrant e Anahid. Ho sofferto con loro, sono entrata in confidenza con un pezzo di storia che mi sfuggiva. Ed è stato violento, doloroso…  triste. 

Non è un libro per tutti, sono sincera. Per chi ha sete di conoscenza e non si lascia abbattere da uno stile particolare è più che consigliato. Per chi si aspetta un romanzo scorrevole, che scivola via in poche ore, meglio di no.
***
La restauratrice di libri
Katerina Poladjan
Sem editore
224 pagine

1 commento:

  1. Ciao, mi chiamo Greta Icardi dagli Stati Uniti, voglio condividere un'esperienza straordinaria che ho avuto con l'onnipotente dottoressa Adeleke, mio ​​marito Greg ha chiesto il divorzio ero davvero devastata ho pianto giorno e notte ogni giorno ho detto a un mio amico della situazione e mi ha parlato del potente incantatore Dr Adeleke mi sentivo un po' scettico al riguardo ma ho deciso di provarlo ho fatto tutto quello che mi ha chiesto di fare e mi ha promesso il risultato di 24 ore e la mattina dopo con mia grande sorpresa è stato Greg in ginocchio a implorarmi di perdonarlo e accettarlo di nuovo sono così felice tutto grazie alla dottoressa Adeleke che può anche aiutarti a contattare aoba5019@gmail.com / WhatsApp +27740386124. In bocca al lupo

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