sabato 31 ottobre 2020

La bambina dagli occhi di ghiaccio (C. O'Connell)

La bambina dagli occhi di ghiaccio, di Carol O’Connel, non è un libro recente. E nemmeno nuovo tra le mie mani visto che l’ho preso in occasione di uno scambio con un’altra amante della lettura.

Purtroppo mi sono accorta tardi che si tratta di un libro parte di una serie che ha l'agente Khaty Mallory come protagonista. È una giovane donna dal passato misterioso e dalla mente particolarmente contorta. Assieme ai suoi colleghi ha a che fare con la morte di un'anziana ex prostituta che, a ben guardare, non le ė affatto nuova. Tutt'altro. Attorno alla figura di questa ex prostituta si snoda il passato di Kathy che, ne sono certa, fa parte di un percorso narrativo avviato con i titoli precedenti.

Alcuni passaggi mi sono sfuggiti ma credo che ciò sia dovuto al fatto che la sua figura si sia delineata nelle avventure precedenti della serie, come è giusto che sia.

Quella della protagonista è una figura complessa, come se il suo equilibrio mentale, fisico e psicologico si reggesse su delicatissime basi che, in questo caso, vengono minacciate molto da vicino. E’ caparbia ma dai modi particolari. Fredda, appare come una persona fredda e distaccata ma a ben guardare ci si rende conto che non è affatto così. Si tratta di un thriller ben strutturato, ad alta tensione e la figura della protagonista è molto particolare. Per comprendere meglio la sua figura e la sua storia ora non mi resta che tornare a ritroso e cercare tutti i capitoli precedenti, quelli che mi sono persa.

È una vicenda autoconclusiva, è vero, ma compaiono tanti personaggi rispetto ai quali ho subito avuto la sensazione che l'autrice desse per scontato che il lettore ne conoscesse il ruolo o le caratteristiche.

Dall'aggressione dell'ex prostituta emergono degli elementi che richiamano dei delitti (in questo caso non si parla di delitto visto che la donna è in fin di vita, ma non è morta) insoluti del passato e in qualche modo legati a Kathy... Un elemento dopo l'altro, il quadro va via via definendosi non senza colpi di scena, svelando legami che nessuno avrebbe mai immaginato o voluto immaginare.

Un consiglio a chi, come me, si trova spiazzato davanti a tanti nomi e tanti incarichi... carta e penna, prendete appunti. Solo così sono riuscita ad inquadrare bene la situazione e i rapporti esisenti tra i vari personaggi. Il rischio era quello di perdermi e non ne avevo alcuna voglia!
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La bambina dagli occhi di ghiaccio
Carol O'Connell
Piemme
400 pagine

giovedì 29 ottobre 2020

Balla, sogna, ama (S. Flack)

Balla, sogna, ama è un libro che parla del mondo della danza. E' una storia di sacrifici, di fatica, di scelte importanti ma anche di costante attenzione per la forma fisica, per il peso, per le forme. Un mondo che, sono sincera, ad un certo punto mi ha dato la nausea quando ad una ballerina a cui cresce un po' il seno - com'è normale che sia - si arriva a chiedere di dimagrire proprio lì, in quel punto in cui si esprime tutta la sua femminilità perchè quelle rotondità sono viste come un impedimento alla pratica della danza.

E' una storia che in diversi passaggi mi ha davvero disturbata e non esagero. Ho pensato alle tante privazioni a cui le ballerine si sottopongono ma anche alla pressione psicologica, soprattutto, che subiscono costantemente ed ho sentito i nervi a fior di pelle.

E' una storia ben scritta, una lettura scorrevole ma anche piuttosto prevedibile. Almeno così è sembrata a me, quando si sono poste alla protagonista alcune scelte importanti, quando si è trovata davanti ad alcune situazioni rispetto alle quali l'epilogo si intuisce senza fatica.

Ho sorriso sul finale perchè mi è decisamente piaciuto. Non ne avrei potuto immaginare uno differente. Devo anche dire, però, che la storia mi è sembrata piatta fino ad oltre la metà e quando sono arrivate alcune situazioni destabilizzanti l'averne intuito gli sviluppi ha tolto quel pizzico di tensione che mi aspettavo di trovare, da un momento all'altro.

I riflettori si accendono su una realtà fatta di sacrifici, tanti, che non sempre corrispondono a delle soddisfazioni professionali. Si accendono su una competizione costante anche tra amiche (una prima ballerina che si fa male apre le porte alla sua sostituta, tanto per capirci...) ed è normale che sia, soprattutto in un ambiente molto selettivo. Ma, avendo una figlia femmina, ho sofferto per quelle situazioni che annullano la persona sull'altare di un successo che potrebbe non arrivare mai. 

Più e più volte viene ripetuto che lo scopo di una ballerina non è vivere ma danzare. E onestamente questa cosa non mi piace. Non è un ambiente che fa per me, non è un assunto che posso concepire perchè ha il sapore dell'annullamento completo di una persona, di una vita, soprattutto quando le protagoniste sono così giovani. 

E' un ambiente che conosco poco e probabilmente è un mio limite ma nel complesso la lettura non mi è piaciuta più di tanto anche perchè non ho trovato un adeguato approfondimento sui personaggi che, secondo il mio parere, avrebbero avuto molto da dire più che manifestarsi come delle semplici comparse, come mi sono sembrate.
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Balla, sogna, ama
Sophie Flack
Newton Compton Editori
281 pagine
4.99 euro ebook Kindle

mercoledì 28 ottobre 2020

Incontro d'estate (T. Capote)

 

La prima stesura di Incontro d’estate è stata realizzata in base ad un manoscritto di Truman Capote, ritrovato dopo la sua morte nella sua vecchia casa di Brooklyn, tra lettere e carte abbandonate.

La versione definitiva, quella che è arrivata ai lettori (nel mio caso in un’edizione del maggio 2006 che ho reperito in biblioteca) è frutto del lavoro dei curatori che hanno chiarito alcuni passaggi poco chiari avendo cura di riproporre, fedelmente, il manoscritto dell’autore. Le correzioni inserite – così viene precisato tra le note finali del libro – sono state inserite solo per rendere chiaro ciò che nel manoscritto non lo era.

Protagonista del breve libro Incontri d’estate è la diciassettenne Grady McLain. Figlia di un noto finanziere, giovane ribelle ed anticonformista già in famiglie (porta un nome da maschio perché era un maschio che sua madre desiderava al posto suo), riesce a convincere i suoi a restare a casa durante l’estate, mentre loro vanno in crociera.

Un’estate a New York sembra una scelta strana, controcorrente, ma Grady non ha dubbi: è una delle sue scelte dettate da un capriccio ma che ha, alla base, la voglia di vivere la sua grande storia d’amore con Clyde, un giovane veterano di guerra di origini ebree che lavora come parcheggiatore in città.

E’ il fuoco di un’estate quello che lega i due ragazzi, o qualche cosa di più?

Se, da una parte, Grady ha accanto un amico d’infanzia – Peter – che è segretamente innamorato di lei, dall’altra la ragazza intende vivere appieno la sua storia d’amore estiva con quel ragazzo è così lontano da lei per origini ed estrazione sociale da attrarla maledettamente.

L’estate di New York viene vissuta dai due protagonisti con una famelica volontà di cogliere ogni attimo e non lasciare cadere nessuna occasione ma anche con dei continui controsensi che si materializzano con allontanamenti e riavvicinamenti, indifferenza e passione, gelosia e complicità.

Ho avuto l’impressione che i ritmi fossero altissimi: la narrazione è così serrata come se si volesse far perdere la cognizione del tempo così come – questa è stata la mia impressione – si è persa traccia della famiglia in crociera.

Sono due giovani irrequieti che vivono una storia strana, fatta di scelte estreme che si alternano a momenti lasciati al caso. Così come sembra lasciato al caso anche il finale.

Proclamato da più parti come il primo, grande capolavoro di Capote, io proprio non sono riuscita a trovare empatica con nessuno dei protagonisti. Mi sono persa nella velocità con cui si sono susseguiti gli eventi ed ho avuto la voglia di saltare pagine su pagine. Cosa, questa, che non ho fatto perché tutto sommato di pagine da leggere ne sono davvero poco.

Sono pagine dense di vita, questo sì. Sono pagine dense di fragilità e di sentimenti. Anche questo.

Ma io non sono riuscita a vedere tra queste pagine quel capolavoro di cui tanti parlano. Un mio limite, evidentemente, ma so già – ed ho finito ieri sera di leggere il libro – che è una di quelle storie che dimenticherò in fretta e che mi lascia, tuttora, con tanti punti interrogativi a cui non sono capace di dare risposta.
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Incontro d'estate
Truman Capote
Garzanti
132 pagine
13.50 euro copertina flessibile

lunedì 26 ottobre 2020

Il morso della vipera (A. Basso)

E' bella. Molto bella. E la sua bellezza, la sua avvenenza, sono le chiavi che aprono ogni porta. 

Lei è Anita. Anita Bo. E' bella e ne è perfettamente consapevole così come lo sono tutti coloro che le stanno attorno a partire dai suoi genitori che hanno sempre chiuso un occhio sulla sua carriera scolastica disastrosa perchè l'essere bella sarebbe bastato! Le basta sbattere le ciglia e fare un sorriso per ottenere ciò che altri non riuscirebbero ad ottenere mai. Pasticcini gratis compresi! Le hanno sempre detto che la bellezza le sarebbe bastata nella vita.

E lei ci ha creduto. Ci crede. Se lo dicono tutti, sarà così! E non ha bisogno di altro.

Di motivi per stare serena, Anita, ne ha più di uno. Le ha messo gli occhi addosso un ragazzo facoltoso, bello come un dio greco e pronto a sposarla. Le ha promesso una vita serena tra le mura domestiche a sfornare figli e dolcetti in cucina, in una grande e tranquilla casa di campagna. Lo ha promesso e lei sa che è una promessa che può mantenere.

Ma proprio nel momento in cui le sarebbe bastato dire sì senza troppo sforzo Anita sente uscire dalla sua bocca parole che non avrebbe mai immaginato di pronunciare. "Eh no! Io voglio lavorare!". Lavorare? Lei... che anche nella tabaccheria di suo padre cerca sempre di dare una mano per il minimo sindacale... Lei che un lavoro non ci ha mai pensato proprio a cercarlo. Lei che ora si ritrova a chiedere sei mesi di tempo per mettersi alla prova e dimostrare di sapersi arrangiare. 

Ecco, dunque, che si ritrova a fare la dattilografa per una piccola casa editrice che traduce gialli americani e pubblica racconti che lei ha il compito di dattilografare. Una lettera dopo l'altra, con pazienza e costanza... perchè un fulmine con la macchina da scrivere non lo è mica!!

Inizia così ad avere confidenza con storie misteriose, con omicidi, assassini, commissari più o meno esperti che fino a quel momento le erano del tutto indifferenti ma che ora entrano, con una certa irruenza, nella sua vita soprattutto dal momento in cui si trova davanti ad un vero e proprio caso, legato ad una persona in carne ed ossa, sulla cui storia la bella Anita si troverà ad indagare in un contesto molto particolare e in un modo altrettanto particolare, con un "complice" anch'egli particolare.

Siamo nel 1935, il fascismo è agli apici della sua affermazione e le camicie nere si trovano dietro ogni angolo per controllare che tutto proceda come il regime vuole che sia. E la sua indagine non rientra certo nei canoni del fascismo. Anzi, è una pericolosa iniziativa quella che Anita prende infilandosi in una situazione pericolosa. Molto pericolosa. 

Alice Basso torna con una storia in cui l'ironia non manca, con un personaggio femminile che si mette in discussione e che si trova a ribaltare le sue convinzioni in merito al concetto di "sicurezza" e di "famiglia". Anita è una donna che si mette in gioco, alla quale gli stereotipi dell'epoca vanno stretti così come vanno strette le imposizioni del regime. 

Mi ci voleva una storia così: leggera ma non troppo, scritta con quel pizzico d'ironia che alleggerisce anche le storie più tragiche e, allo stesso tempo, che propone tematiche delicate come la morte di una ragazza ed il mistero che vi gravita attorno, la disperazione di un madre, le restrizioni del regime, la voglia di vita di una giovane dell'epoca...

La parte che mi è piaciuta più di tutte in assoluto è il dialogo tra Anita e la sua amica del cuore, la bruttina ma intelligente. Lei bella ma oca, la sua amica bruttina ma brava e gran lavoratrice: sarà proprio la sua amica a mettere in discussione l'assunto secondo cui essere bella debba essere per forza una fortuna, soprattutto nei rapporti interpersonali. Bel passaggio, molto... Che fa riflettere anche le donne dei nostri tempi, non solo quelle del '35.

Altro bel colpo, Alice. Dopo Vani, un altro gran bel colpo con Anita!
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Il morso della vipera
Alice Basso
Garzanti
302 pagine
16.90 copertina flessibile, 9.99 kindle

sabato 24 ottobre 2020

Quel che affidiamo al vento (L. I. Messina)

Non ho molta familiarità con la letteratura orientale. O meglio, ogni volta che ho tra le mani un libri di autori orientali ho la sensazione di avere tra le mani qualche cosa di molto fragile.

Ed anche questa volta, con Quel che affidiamo al vento, ho avuto la stessa sensazione con una storia che è stata anche dolorosa, per me. Lo sarebbe per chiunque abbia perso qualcuno. 

 

E' un libro delicato che mette a nudo le fragilità dei protagonisti in un contesto di condivisione molto particolare: quella del lutto, in un modo molto particolare.

Esiste un posto, sul fianco della Montagna della Balena, in cui si recano persone che hanno una caratteristica comune, quella di aver perso qualcuno. Giovani, anziani, donne, uomini, ragazzi, mariti, figli, mogli... sono una massa eterogenea di persone che si recano nel giardino di Bell Gardia per affidare al vento le loro parole indirizzate a qualcuno che non c'è più. Sono come una massa di giocattoli rotti che cercano un modo per poter tornare a funzionare. E non necessariamente perchè morto ma anche perchè lontano o fisicamente vicino ma lontano con la mente e con l'anima.

In quel giardino c'è una cabina telefonica la cui cornetta non mette in collegamento con altri se non con il vento.

Un rito, un'abitudine, un tentativo, l'ultima speranza o la chiave per superare il senso di vuoto che un'assenza ha causato: per ognuno l'esperienza a Bell Gardia è differente ma il minimo comune denominatore resta lo stesso.

La gestione del lutto diventava in quell'occasione manutenzione della felicità di intere comunità.  

Ecco quel che accade nel giardino.

In questo contesto si inseriscono le figure di Yui e Takeshi: entrambi hanno perso qualcuno, entrambi portano nel cuore un dolore grande, entrambi vanno in quel giardino e, anche se Yui solitamente non parla, le parole di Takeshi si sommano a tutte quelle che vengono affidate al vento da migliaia di altre persone. E a Yui va bene così.

A Yui lo tsunami dell'11 marzo 2011 ha portato via madre e figlia.

Takeshi ha una bambina che non parla più da quando è morta sua madre. 

Due solitudini che si incontrano, due anime ferite che cercano... che cosa? Forse cercano di rimarginare ferite che li tengono ancorati a terra come una zavorra di cui fanno fatica a liberarsi. Forse cercano solo un modo per non sentirsi soli, nella condivisione di un'esperienza che li porta a conoscere altre persone legate al suolo come loro ma cariche di speranza e di quella luce che, con la cornetta in mano, illumina i  loro occhi.

Nessuno potrà restituire loro le persone perdute ma tutti possono avere accesso al miracolo dell'amore, soprattutto quando non lo si cerca.

La storia di Yui e Takeshi è una storia di perdita e ritrovamenti, di piccoli miracoli inaspettati, di fiducia ma anche di fragilità, di paura, di senso di inadeguatezza. I personaggi sono così umani che sembra di sentire i battiti dei loro cuori e la prosa così delicata e soave che tocca l'anima. 

E' stato doloroso, per me, leggere un libro di questo tipo - sono reduce anche da un'altra lettura, quella recensita ieri, in cui si parlava di perdita, di morte, di allontanamenti - perchè ha riportato alla memoria una delle più grande tragedie legate agli eventi naturali degli ultimi anni ma anche perchè mi ha toccata nel profondo facendomi pensare alle cose non dette alle persone care che ho perduto, alla loro mancanza, al dolore che essa provoca ancora oggi in me.

E' un libro che consiglio a chi sappia leggere con positività una storia dolorosa ma anche carica di speranza, a chi sia disposto a lasciarsi frugare nell'anima da personaggi che sembra vogliano guardarti dentro con occhi carichi di stupore e meraviglia. Lo consiglio a chi ama la cultura giapponese ma anche a chi, come me, la teme un po'.
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Quel che affidiamo al vento
Laura Imai Messina
Piemme
256 pagine
17.50 euro copertina rigida, 9.99 Kindle

venerdì 23 ottobre 2020

Una grande storia d'amore (S. Tamaro)

Quali caratteristiche deve avere una storia d’amore per essere considerata “una grande storia d’amore”? Chi può dirlo?

Nel libro Una grande storia d'amore (che ho letto in collaborazione con Thrillernord) Susanna Tamaro propone una storia che in alcuni punti fa vacillare la certezza che sia, davvero, una grande storia d’amore se non fosse per la tenerezza con cui la voce narrante, quella di Andrea, ne racconta le tappe salienti.

Lui è un uomo di mare: un uomo molto rigoroso, con un fidanzamento in corso da trasformare a breve in un solido e sereno matrimonio. Ma non è questa la “grande storia d’amore”.

E’ Edith che arriva a scombussolare le carte di un’esistenza che sembrava fin troppo ordinata. Lei è sfuggente, dal carattere pungente, particolare, quasi inafferrabile eppure dal primo momento in cui i loro occhi si incrociano per Andrea la vita è cambiata. E, volente o nolente, anche per lei.

Ora che Andrea si trova solo, improvvisamente solo, ripercorre ad alta voce le tappe che hanno reso la loro una grande storia d’amore.

Andrea è la voce narrante che si rivolge al lettore parlando con lei, con Edith. Si rivolge alla donna della sua vita con delicatezza, come se volesse riconsegnarle ricordi preziosi che vanno maneggiati con cura.

L’autrice scrive in modo delicato situazioni anche forti come possono essere il rifiuto, l’allontanamento, la negazione, l’abbandono… mette in bocca ad Andrea parole cariche di poesia ma mai melense, mai scontate.

Lo stile mi è sembrato molto particolare. Andrea racconta la sua storia e quella di Edith alternando ricordi con il presente, un presente fatto di solitudine ma anche di speranza. In alcuni momenti – qui ho trovato la particolarità – Andrea parla con Edith di persone di cui il lettore non sa ancora nulla. Pian piano vengono svelati i retroscena delle situazioni che, con tanta naturalezza, Andrea vuole fissare nella memoria perché ciò che distingue la nostra vita di persone da quella dei nostri amati amici animali è proprio la memoria. E’ con la memoria che scolpiamo il tempo, è la memoria che ci permette di avere una radice. Più c’è radice, più è difficile smarrirsi nel corso della vita”.

Tra le righe ho letto una riflessione sul senso della vita e sui controsensi che la vita mette davanti agli occhi di ognuno. Ho letto una riflessione sui rapporti familiari, sull’amore inteso come libertà, sulla fragilità umana che spesso si manifesta in modo palese ma, altrettanto spesso, resta sopita per anni, celata dietro una maschera di apparente serenità o in una, al contrario, di palese ribellione. Ho letto una riflessione sul mancarsi, sul vuoto che resta nel momento in cui una persona cara non c’è più ma, allo stesso tempo, su quanto siano preziosi i ricordi che permettono di mantenere in vita chi non c’è più.

Ed ho letto un invito a vivere appieno la propria esistenza, a non rimandare a domani, a non lesinare sorrisi ed abbracci, a non rimettere nell’armadio il vestito buono in attesa di una festa che potrebbe non arrivare mai.

E’ una storia d’amore. Una grande storia d’amore. Ne ha tutte le caratteristiche anche se, lo ammetto, non so dire di preciso quali debbano essere in assoluto queste caratteristiche.

Perché ogni storia d’amore è una storia a sé.

E questa, senza dubbio, grande lo è.

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Una grande storia d'amore
Susanna Tamaro
Solferino editore
288 pagine
17.00 euro copertina flessibile - 9.99 kindle

giovedì 22 ottobre 2020

Molto molto orso (G. Risari - L. Orsolini)

E' una tenera storia d'amicizia quella che viene raccontata da Guia Risari nel suo ultimo racconto - illustrato da Laura Orsolini - ed edito dalla casa editrice Bohem.

Molto molto orso è la storia di un'amicizia tra un orsetto ed un bambino, Gicaomo. Un'amiciza tenera e profonda che arriva ad un punto di svolta: Giacomo vorrebbe avere più giocattoli, più compagni di giochi e Orso, forte del profondo affetto che li lega, cera di fare di tutto per accontentarlo.

Tanti i tentativi, tante le idee che mette in campo per cercare di porsi in modo diverso e accattivanete nei confronti del suo amico ma, alla fine, scoprono entrambi che la ricchezza stà nell'essere ciò che si è, valorizzando la parte migliore di noi.

E' una storia semplice, scritta in caratteri grandi per i lettori in erba ma adattissimo per essere letto ad alta voce anche a bambini più piccoli, a partire dai 3 anni.

Il messaggio lanciato è chiaro e di immediata comprensione, arricchito da illustrazioni che rendono ancora più dolce ed autentica quell'amicizia, in un formato quadrato cartonato semplice da maneggiare anche dalle manine più piccine.

Chi non vorrebbe avere un amico come Orso, pronto a fare di tutto per accontentare un amico? E, a ben guardare, chi di noi - anche noi adulti, intendo - può dire di non avere un amico Orso? Basta saper guardare a fondo nell'animo di chi abbiamo attorno per scoprirci più ricchi che mai!

Io amo leggere a voce alta e vado spesso, con un'Associazione di Genitori, a leggere nelle scuole così come organizzo laboratori di lettura e lavori manuali a tema per bambini e famiglie. Ora, a seguito del lock down e delle restrizioni che ne sono seguite, ci siamo fermati ma sono certa che ci sarà occasione di proporre questa storia ai più piccini e, perchè no, aprire una riflessione sull'amicizia e sulle tante facce che ha così come sul valore del gioco.

Con il Natale che si avvicina a grandi passi credo che possa essere anche un'ottima idea regalo, un bel pacchettino da mettere sotto l'albero. 

L'amicizia non passa mai di moda ed è preziosa ad ogni età!
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Molto molto ORSO
Guia Risari - Laura Orsolini
Bohem
15.50 euro copertina rigida

domenica 18 ottobre 2020

Winter. Cronache lunari vol. 4 (M. Meyer)

E siamo arrivati alla fine! Winter è il quarto ed ultimo capitolo della serie Cronache lunari che non avrei mai immaginato di leggere con tanta voracità!

Come ben sa chi ha letto le mie altre recensioni dei precedenti volumi - Cinder, Scarlet, Cress - si tratta di retelling, reinterpretazioni di storie che ci hanno raccontato fin da bambini come Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e, nell'ultimo capitolo, Biancaneve. Diversi i nomi, diverse le storie ma caratteristiche comuni.

Non avrei immaginato che potessero piacermi storie di questo tipo. E mi sono dovuta ricredere!

Nell'ultimo capitolo della serie arriva un nuovo personaggio a rallegrare la compagnia. Si tratta della figliastra della regina lunare Levana. E' Winter, una lunare che ha deciso di non usare il dono della manipolazioni delle menti e che, per questo, ha qualche squilibrio psicologico. E' la principessa pazzerella, capace di ammaliare chiunque con il suo bel viso (anche se deturpato da una cicatrice che la stessa Levana l'ha costretta a infliggersi da sola) ed i suoi modi gentili, amata da tutti e, per questo, altra minaccia per la regina lunare.

Non solo Cinder, dunque. Anche Winter è una principessa che in un modo o nell'altro minaccia la regina. Un altro problema da risolvere, a modo suo ovviamente.

In questo capitolo conclusivo le protagoniste femminili sono ancora più battagliere, più impavide e sempe più convinte di poter fare la differenza solo se mettono in campo un gran gioco di squadra al termine del quale togliere dal trono Levana, l'usurpatrice, per porvi la vera regina lunare legittima, la principessa Selene.

Levana è impegnata a consolidare il suo rapporto con la terra stringendo una accordo matrimoniale con l'imperatore: Cinder e la sua squadra è impegnata a romperle le uova nel paniere. Gran bell'avventua quella che si prospetta agli occhi di Cinder, Scarlet e tutti gli altri. Serve tanta determinazione per portare a termine un piano pericoloso e che costerà (ne sono tutti consapevoli) parecchie vite.

In effetti la rivoluzione a capo della quale si pone Cinder provocherà fiumi di sangue. E' senza ombra di dubbio il capitolo più violento dei quattro ed era facilmente immaginabile visto che si arriva, dopo tanti tentativi, allo scontro.

E' un epilogo avvincente. Quando si ha l'impressione di essere arrivati allo scontro finale e ci si rende conto che si hanno ancora 300 pagine da leggere si realizza che, di certo, c'è qualche sorpresa alle porte. Ed è così. Continui capovolgimenti di fronte non rendono niente come scontato ed è difficile stabilire, a priori, se... vissero davvero tutti felici e contenti!

E' una serie che consiglio senza riserve. Un fantasy appassionante, un genere che cattura grazie all'abilità dell'autrice, a personaggi ben delineati e - me lo concedo - a personaggi femminili che sono capaci di tenere testa a tutti gli altri (non me ne vogliano gli uomini ma già dall'idea dei titoli dei vari volumi ci si rende conto di questa cosa). Molto ben strutturati anche gli uomini che, fatti due conti, permettono di creare delle bellissime coppie... da favola!

Ps. è una delle poche serie che ho letto completamente in e-book e che comprerei in cartaceo per il gusto di averla sottomano!
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Winter
Marissa Meyer
Mondadori
655 pagine
20.00 euro copertina rigida - 6.99 Kindle

venerdì 16 ottobre 2020

Il romanzo di Alessandro (V. M. Manfredi)

Evidentemente era arrivato il momento giusto. 

Non ho mai amato i romanzi storici e Il romanzo di Alessandro mi attirava e spaventava al tempo stesso. Valerio Massimo Manfredi mi ha offerto l'occasione di vivere un'avventura a 360 gradi tra aspirazioni, ambizioni, gioie, dolori, morte, conquiste, debolezze... E devo proprio dargli il merito di avermi fatta ricredere.

Ho conosciuto da vicino un giovane uomo che è riuscito a superare quella che era la sua paura più grande: restare nell'oblio. Non solo non è restato nell'oblio ma è ricordato come il personaggio più famoso di tutta l'antichità, al quale vennero attribuite imprese inimmaginabili, viaggi in cielo e in terra, conquiste smisurate. 

Molto di quanto gli è stato attribuito è probabilmente frutto di racconti popolari ma resta il fatto che la sua è una figura reale, capace di compiere imprese militari e politiche che hanno segnato la storia.

Chissà dove sarebbe arrivato se avesse avuto a disposizione qualche anno di vita in più? In brevissimo tempo ha realizzato ciò che nessuno mai avrebbe potuto immaginare conquistando tutta la parte orientale del mondo conosciuto. Morto a soli 32 anni, dove sarebbe arrivato Alessandro, se avesse avuto più tempo? Me lo sono chiesta una volta arrivata all'ultima pagina.

Re di Macedonia a 20 anni non ancora compiuti, capo della lega di tutti gli stati greci, re dell'Asia Minore, faraone d'Egitto, Gran Re dell'impero persiano e Rajah della parte nord-occidentale dell'India. Fin da giovanissimo aveva in mente un sogno: dare vita ad un regno senza vincitori né vinti, sena più greci né barbari. Non ci riuscì del tutto ma ci arrivò vicino. 

Impetuoso ed aggressivo come il padre, che vide morire accoltellato tra le sue braccia da ragazzino, curioso e interessato al mistero come la madre che mai, anche se lontana, lo ha abbandonato.

Manfredi mi ha appassionata alla sua storia. Ovviamente ne conoscevo le imprese, quelle che vengono trasmesse dai libri di storia, ma ho sentito addosso a me molto di più di ciò che può essere attribuito ad Alessandro il conquistatore.

Ho sentito il peso della responsabilità che gli è piombato addosso, appena ragazzino, alla morte del padre, Re Filippo.

Ho sentito il dolore nel dover lasciare sua madre.

Ho sentito l'amore che lo legava al suo fido cane Peritas e al suo cavallo Bucefalo, amici fedeli fino alla fine. Così come fedeli fino alla fine sono stati i suoi amici, quei ragazzini con i quali da piccolo imparava a tirare di spada e che ha avuto accanto in ogni battaglia, con i quali ha condiviso ogni successo, ogni conquista.

Ho sentito la passione che lo consumava per una donna che non aveva ancora spazio per lui nel suo cuore. Ma ancor di più la passione per quello che è stato il suo vero amore, pur avendo accanto più donne, come era concesso all'epoca, tanto più ad un sovrano.

Ho sentito il dolore che ha provato nel perdere le persone accanto alle quali è cresciuto ma anche la delusione che le ha punto l'anima per un tradimento. 

Il libro è strutturato in tre parti: è la raccolta di tre singoli romanzi. Si tratta della trilogia di Aléxandros composta dalla prima parte in cui si parla della sua fanciullezza (Il figlio del sogno), dalla seconda in cui Alessandro inizia il suo cammino (Le sabbie di Amon) per arrivare all'epilogo della sua storia (Il confine del mondo).

La prima cosa che mi ha colpita è l'assenza di date. Non ci sono riferimenti temporali in un libro che attraversa un periodo storico di fondamentale importanza per tantissimi territori (se ne ha un'idea nel dar uno sguardo alle piantine che vengono riportare in calce al libro e che riportano i luoghi delle conquiste di Alessandro) così come mi ha colpita la normalità con cui si pensava, all'epoca, alla guerra che era un'occupazione quotidiana. Tanti, tantissimi i morti... fiumi di sangue in dieci anni di guerra quasi ininterrotta... un territorio dopo l'altro senza sosta, collegamenti difficili, comunicazioni difficili. Il tutto come se fosse normale. Quando, ad un certo punto, anche gli uomini più fedeli hanno iniziato ad essere stanchi, nel corpo e nell'anima, quando non vedevano più la fine a fronte delle ambizioni di un uomo che non si sarebbe fermato fino a che non avesse conquistato il mondo intero, mi è sembrato di sentire il loro smarrimento, i loro dubbi, la loro disperazione così come mi è sembrato di sentire, però, le vibrazioni della loro fedeltà ad un uomo che avevano giurato di non abbandonare mai.

E' un romanzo intenso, ricco di emozioni con un protagonista indiscusso attorno al quale gravitano tanti personaggi - all'inizio ho pensato di prendere nota dei vari nomi per non perdermi ma alla fine ho lasciato stare... - e rispetto al quale non ho gli strumenti per una valutazione circa l'effettiva aderenza alle vicende storiche. Non sono proprio la persona più adatta. L'ho letto come un romanzo. Uno dei più intensi che abbia fino ad ora letto, soprattutto tenendo conto che gran parte di coloro che gli danno vita sono esistiti realmente ed hanno avuto tutti un ruolo, più o meno di rilievo, nel disegnare la storia di un regno immenso.

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Il romanzo di Alessandro
Valerio Massimo Manfredi
Mondadori
657 pagine
18.00 euro copertina rigida (edizione del 2005)

mercoledì 14 ottobre 2020

Non c'è niente di male a essere felici (L. Holmes)

Capitano situazioni, a volte, che cambiano la vita.

Può succedere che una donna pronta a lasciare un marito che non ama più si trovi davanti all’improvvisa morte di lui e restare in quella casa in cui aveva deciso di non voler più vivere.

Può succedere ad un lanciatore di successo di non riuscire più a fare ciò che lo ha reso famoso e a doversene fare una ragione.

Lei è Evvie. Lui è Dean. Quando le loro esistenze si incontrano – lui va a vivere in affitto in casa di Evvie – scatta qualche cosa. E' la loro storia quella che viene raccontata nel libro Non c'e niente di male a essere felici che ho letto in collaborazione con Thrillernord.

Non è il classico colpo di fulmine, la classica storia d’amore tra due solitudini che si incontrano e  si trovano. Quella raccontata dall’autrice è una storia fatta di sensi di colpa, di silenzi, di quei “non detto” che prima o poi emergono con la forza di un uragano rischiando di portare via tutto. Ma è anche una storia di complicità, di comprensione, di voglia di essere d’aiuto a qualcuno quasi come se ciò fosse, a sua volta, una richiesta d’aiuto per se stessi seppur inconsapevole.

Devo ammettere che nella prima parte della storia mi sono trovata un po’ spiazzata perché non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare. Due persone che si incontrano e sembrano essere amiche da sempre… mi è sembrata una forzatura. Poi, però, andando avanti, mi sono resa conto di quanto quell’apparente serenità fosse il preludio di un incontro più turbolento tra due esistenze, lo scontro di due diversi modo di soffrire, due diversi modi di affrontare il presente.

Inizia, così, il percorso che porterà i due protagonisti verso un futuro fatto non necessariamente di successi e di momenti di svolta. No, il bello sta proprio qui. Non è un romanzetto rosa che porta il lettore su una nuvoletta: è una storia in cui la sofferenza scava a fondo nella personalità dei due protagonisti e viene diversamente elaborata fino ad arrivare alla consapevolezza che anche il senso di colpa, anche un dolore grande, una grande delusione possono essere un terreno fertile per qualche cosa di positivo. I momenti di incontro tra i due protagonisti sono carichi di sensualità senza mai scadere nel volgare e questo l’ho apprezzato molto. Un semplice scambio di sguardi del tutto innocente tra i due riscalda il cuore… e fa bene all’anima di chi legge.

Questa storia è un invito a perdonarsi (almeno così l’ho interpretata io) a lasciare da parte quella severità che ognuno di noi tende a riservare a se stesso nei momenti difficili, un invito a prendere il coraggio a quattro mani per confrontarsi con le persone che ci vogliono bene e che ci sono accanto senza il timore di essere giudicati.

Una lettura che fa bene a chi crede di non avere un’opportunità, a chi crede di non meritarsi un’opportunità.

Una lettura che fa bene.
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Non c'è niente di male a essere felici
Linda Holmes
Sperling & Kupfer
307 pagine
17.90 euro copertina rigida - 9.90 Kindle  

sabato 3 ottobre 2020

Cress. Cronache lunari vol. 3 (M. Meyer)

Fermare la regina lunare Levana e impedirle di prendere il dominio della terra. Questo è l'obiettivo che ha davanti ai suoi occhi Cinder, ragazza cyborg che ha incontrato lungo il suo cammino degli inaspettati alleati. L'ultimo arrivo risponde al nome di Scarlet, ragazza che ha scoperto informazioni sconvolgenti su sua nonna e non solo. 

Ragazza il cui destino si è incrociato con quello di Cinder così come dell'eterogenea compagnia con cui Cinder ha a che fare.

A questo punto della storia l'imperatore Kai, dopo aver deciso di sposare Levana per fermare il massacro che i lunari hanno posto in atto sulla terra, per volere di lei, è sulle soglie di un matrimonio che non solo non avrebbe mai voluto ma che, soprattutto, sa essere il punto di partenza per l'accentramento di ogni potere tra le mani di Levana che, come teme Cinder da tempo, ha anche intenzione di eliminare il suo fresco sposo dopo aver ottenuto il titolo di imperatrice.

Cinder, Scarlet e i loro compagni d'avventura - il galeotto e fascinoso Carswell Thorne - ed il misterioso Wolf, si imbattono in una ragazza isolata da sempe su un satellite. Si tratta di Cress, un hacker che non ha mai messo piede sulla terra e che è abituata a vivere nello spazio senza contatti che non siano quelli della sua padrona Sybil (che periodicamente le fa visita per dei prelievi di sangue) ed il suo accompagnatore, una impassibile guardia lunare.

Cress non è una guerriera. E' una ragazza romantica, una donzella in difficoltà che aspetta il suo principe, il suo salvatore. Si rifugia in un mondo immaginario e, per ammazzare il tempo, usa le tecnologie non solo per servire la regina (questo è quello che, da sempre, le è stato insegnato) ma anche per assumere informazioni su personaggi di punta come possono essere, in quel periodo storico, proprio Cinder e i suoi. Li conosce alla perfezione, più di chiunque altro, pur non avendoli mai incontrati.

Nel momento in cui le arriva una richiesta d'aiuto da parte della Rampion, la nave spaziale del Capitano Thorne su cui viaggia assieme a Cinder e gli altri, si apre per lei lo spiraglio di una nuova vita. Prima mossa per la Rampion: salvare Cress per poi portare a termine un piano ben preciso.

Non tutto va per il verso giusto, però, e i nostri eroi si trovano ad affrontare separati la minaccia rappresentata dalla regina Levana: Thorne e Cress finiscono sulla terra, Scarlet viene rapita dai cattivi, Cinder e Wolf si trovano a vivere una situazione molto particolare...

Riusciranno a ritrovarsi e lottare, insieme, per salvare Kai e la terra dalla grinfie di Levana?

L'avventura si fa sempe più coinvolgente, i personaggi mostrano lati sconosciuti a chi li ha incontrati nelle avventure precedente e arriva una nuova eroina, un nuovo personaggio femminili di gran peso, che impara a tirare fuori le unghie e non solo per limarle!!!

Cress. Su di lei si focalizzano le attenzioni anche se vengono proposti diversi punti di vista che coinvolgono anche tutti gli altri protagonisti. E' lei che porta novità. Un altro personaggio femminile ben strutturato, ben caratterizzato e che è accompagnato dalla figura del Capitano Thorne che è più simpatico ed affascinante che mai ma anche in difficoltà per via delle conseguenze di un'aggressione.

Cronache lunari, giunta al suo terzo episodio, è una serie che non stanca ma che, anzi, evolve proponendo avventura, azione, sentimenti... Non avrei mai immaginato di appassionarmi in questo modo. Ho già preso in prestito dalla biblioteca del sistema Mlol della mia Regione, il volume successivo e... l'ho anche iniziato!

E' una serie che suggerisco - partendo ovviamente dal primo volume - a chi amasse l'azione, il fantasy, l'avventura. Perfetto per giovani lettori e giovani lettrici, ottimo anche per chi ama lasciarsi andare sulle ali della fantasia con una lettura di intrattenimento che magari non avrà grosse pretese ma... funziona!

Ps. se Cinder ci fa pensare a Cenerentola e Scarlet a Cappuccetto Rosso... chi richiamerà mai Cress... la piccola Luna Crescente, con una lunghissima trecchia e abbandonata all'interno di (una torre) un satellite?

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Cress. Cronache lunari vol. 3
Marissa Meyer
Mondadori Editore
446 pagine
19.00 euro copertina rigida - 6.90 kindle