Abbiamo conosciuto Luigi Garlando grazie alle storie delle Cipolline, nella serie goal. Lo abbiamo ritrovato come partner del progetto Scrittori di Classe 2. Una collana di libri frutto della collaborazione tra otto autori di libri per ragazzi - Garlando è uno di questi - e le classi che hanno vinto il concorso letterario che ha coinvolto scuole primarie e secondarie in tutta Italia.
In piedi sui pedali è un libro scritto da Garlando ispirandosi ad una storia della classe III U della Scuola Secondaria di I grado "U. Foscolo" di Rocchetta Ligure (AL).
E' la storia di una passione: quella per le due ruote. Non per i motorini, non è questo, no. E' la passione per il ciclismo. Una passione tramandata da un nonno a due nipoti che coltivano il loro amor tra le colline piemontesi dove vivono in una famiglia che si è dedicata, da sempre, alla produzione di uva.
Ferruccio e Valerio sono i due fratelli che hanno ereditato la passione di nonno Tino per il ciclismo e lo praticano con convinzione e sacrificio, arrivando fino ad alti livelli.
Non tutto, però, procede come previsto: uno dei due fratelli viene travolto da uno scandalo doping e squalificato per due anni dalle gare di ogni categoria. Un fulmine a ciel sereno su tutta la famiglia, a partire da nonno Tino che ha sempre motivato i suoi ragazzi dicendo loro che
lo sport doveva essere così: un confronto tra cavalieri, tra uomini di valore, leali e rispettosi delle regole.
Una grande delusione, un gran dolore per tutta la famiglia. Uccio (al secolo Ferruccio): è lui ad aver fatto uso di sostanze proibite e ad aver deluso tutti, a partire da se stesso.
Riuscirà la famiglia a superare una così grande delusione?
Riuscirà Valerio a perdonare quel fratellone di cinque anni più grande di lui, sua guida e suo esempio?
Riuscirà Uccio a perdonare se stesso e a capire di aver sbagliato?
Avrà il coraggio di chiedere scusa a tutti coloro che ha deluso così profondamente?
Che ruolo avrà l'amore sconfinato per il ciclismo in tutto questo?
Ho letto questo libro per cercare di capire come fosse stato sviluppato l'argomento e se fosse adatto per essere letto dai miei figli.
A d a t t i s s i m o!
Scrittura chiara e scorrevole, riferimenti ad icone del ciclismo, a termini tecnici anche, ma senza che questo renda farraginosa la lettura.
Ci sono parecchi riferimenti alla zona in cui vivono i bambini della classe che ha ispirato la storia e il protagonista - che è Valerio più che Ferruccio - è un esempio di come la convinzione, il coraggio, la voglia di dare il massimo nonostante tutto possano fare la differenza.
E' un esempio positivo. Anche Uccio alla fine lo diventa, a dire il vero, pur avendo commesso un grave errore, il peggior errore che possa commettere uno sportivo.
Ps. un solo piccolo, piccolissimo appunto (chiedo scusa ma ogni tanto la mia pignoleria in fatto di libri stupisce anche me).
...agganciai la ruota dello sprinter veneziano al momento giusto, infila il corridoio buono accanto alle transenne, prendendomi qualche rischio, e beffai i due avversari
Al posto di prendere un rischio mi suona molto meglio assumere un rischio. Ma è un'inezia, niente di che.
Con questo libro partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.Per la seconda tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 5: un libro sulla cui cover sia raffigurato un mezzo di trasporto. In questo caso, non poteva essere altrimenti, c'è una bici!
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RispondiEliminaPorco diooooo
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