mercoledì 28 ottobre 2020

Incontro d'estate (T. Capote)

 

La prima stesura di Incontro d’estate è stata realizzata in base ad un manoscritto di Truman Capote, ritrovato dopo la sua morte nella sua vecchia casa di Brooklyn, tra lettere e carte abbandonate.

La versione definitiva, quella che è arrivata ai lettori (nel mio caso in un’edizione del maggio 2006 che ho reperito in biblioteca) è frutto del lavoro dei curatori che hanno chiarito alcuni passaggi poco chiari avendo cura di riproporre, fedelmente, il manoscritto dell’autore. Le correzioni inserite – così viene precisato tra le note finali del libro – sono state inserite solo per rendere chiaro ciò che nel manoscritto non lo era.

Protagonista del breve libro Incontri d’estate è la diciassettenne Grady McLain. Figlia di un noto finanziere, giovane ribelle ed anticonformista già in famiglie (porta un nome da maschio perché era un maschio che sua madre desiderava al posto suo), riesce a convincere i suoi a restare a casa durante l’estate, mentre loro vanno in crociera.

Un’estate a New York sembra una scelta strana, controcorrente, ma Grady non ha dubbi: è una delle sue scelte dettate da un capriccio ma che ha, alla base, la voglia di vivere la sua grande storia d’amore con Clyde, un giovane veterano di guerra di origini ebree che lavora come parcheggiatore in città.

E’ il fuoco di un’estate quello che lega i due ragazzi, o qualche cosa di più?

Se, da una parte, Grady ha accanto un amico d’infanzia – Peter – che è segretamente innamorato di lei, dall’altra la ragazza intende vivere appieno la sua storia d’amore estiva con quel ragazzo è così lontano da lei per origini ed estrazione sociale da attrarla maledettamente.

L’estate di New York viene vissuta dai due protagonisti con una famelica volontà di cogliere ogni attimo e non lasciare cadere nessuna occasione ma anche con dei continui controsensi che si materializzano con allontanamenti e riavvicinamenti, indifferenza e passione, gelosia e complicità.

Ho avuto l’impressione che i ritmi fossero altissimi: la narrazione è così serrata come se si volesse far perdere la cognizione del tempo così come – questa è stata la mia impressione – si è persa traccia della famiglia in crociera.

Sono due giovani irrequieti che vivono una storia strana, fatta di scelte estreme che si alternano a momenti lasciati al caso. Così come sembra lasciato al caso anche il finale.

Proclamato da più parti come il primo, grande capolavoro di Capote, io proprio non sono riuscita a trovare empatica con nessuno dei protagonisti. Mi sono persa nella velocità con cui si sono susseguiti gli eventi ed ho avuto la voglia di saltare pagine su pagine. Cosa, questa, che non ho fatto perché tutto sommato di pagine da leggere ne sono davvero poco.

Sono pagine dense di vita, questo sì. Sono pagine dense di fragilità e di sentimenti. Anche questo.

Ma io non sono riuscita a vedere tra queste pagine quel capolavoro di cui tanti parlano. Un mio limite, evidentemente, ma so già – ed ho finito ieri sera di leggere il libro – che è una di quelle storie che dimenticherò in fretta e che mi lascia, tuttora, con tanti punti interrogativi a cui non sono capace di dare risposta.
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Incontro d'estate
Truman Capote
Garzanti
132 pagine
13.50 euro copertina flessibile

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