Capitano situazioni, a volte, che cambiano la vita.
Può succedere che una donna pronta a lasciare un marito che non ama più si trovi davanti all’improvvisa morte di lui e restare in quella casa in cui aveva deciso di non voler più vivere.
Può succedere ad un lanciatore di successo di non riuscire più a fare ciò che lo ha reso famoso e a doversene fare una ragione.
Lei è Evvie. Lui è Dean. Quando le loro esistenze si incontrano – lui va a vivere in affitto in casa di Evvie – scatta qualche cosa. E' la loro storia quella che viene raccontata nel libro Non c'e niente di male a essere felici che ho letto in collaborazione con Thrillernord.Non è il classico colpo di fulmine, la classica storia d’amore tra due solitudini che si incontrano e si trovano. Quella raccontata dall’autrice è una storia fatta di sensi di colpa, di silenzi, di quei “non detto” che prima o poi emergono con la forza di un uragano rischiando di portare via tutto. Ma è anche una storia di complicità, di comprensione, di voglia di essere d’aiuto a qualcuno quasi come se ciò fosse, a sua volta, una richiesta d’aiuto per se stessi seppur inconsapevole.
Devo ammettere che nella prima parte della storia mi sono trovata un po’ spiazzata perché non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare. Due persone che si incontrano e sembrano essere amiche da sempre… mi è sembrata una forzatura. Poi, però, andando avanti, mi sono resa conto di quanto quell’apparente serenità fosse il preludio di un incontro più turbolento tra due esistenze, lo scontro di due diversi modo di soffrire, due diversi modi di affrontare il presente.
Inizia, così, il percorso che porterà i due protagonisti verso un futuro fatto non necessariamente di successi e di momenti di svolta. No, il bello sta proprio qui. Non è un romanzetto rosa che porta il lettore su una nuvoletta: è una storia in cui la sofferenza scava a fondo nella personalità dei due protagonisti e viene diversamente elaborata fino ad arrivare alla consapevolezza che anche il senso di colpa, anche un dolore grande, una grande delusione possono essere un terreno fertile per qualche cosa di positivo. I momenti di incontro tra i due protagonisti sono carichi di sensualità senza mai scadere nel volgare e questo l’ho apprezzato molto. Un semplice scambio di sguardi del tutto innocente tra i due riscalda il cuore… e fa bene all’anima di chi legge.
Questa storia è un invito a perdonarsi (almeno così l’ho interpretata io) a lasciare da parte quella severità che ognuno di noi tende a riservare a se stesso nei momenti difficili, un invito a prendere il coraggio a quattro mani per confrontarsi con le persone che ci vogliono bene e che ci sono accanto senza il timore di essere giudicati.
Una lettura che fa bene a chi crede di non avere un’opportunità, a chi crede di non meritarsi un’opportunità.
Una lettura che fa bene.***
Non c'è niente di male a essere felici
Linda Holmes
Sperling & Kupfer
307 pagine
17.90 euro copertina rigida - 9.90 Kindle
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