domenica 4 giugno 2023

La vita di chi resta (M. B. Bianchi)

In questi giorni per causa di forza maggiore mi sono procurata diversi libri da ascoltare. La vita di chi resta è uno dei più belli. Credo di non sbagliare nell'affermare ciò.

 Premetto che la voce di Lino Guanciale è perfetta per leggere un libro di questo tipo e lui, al di là della voce, molto bravo nel dare intensità ad una storia che è già intensa di suo ma che con una lettura poco sentita avrebbe sicuramente perso di appeal. O forse - azzardo una considerazione che a qualcuno potrebbe non piacere - è stata proprio questa voce a dare ancora più appeal alla storia. Non so. Fatto sta che l'ho ascoltato con piacere e mi ha toccata.

L'autore racconta una dolorosa vicenda personale, un frammento di vita vissuta che lo ha toccato nel profondo: il suicidio di una persona a lui cara, di colui che per sette anni è stato il suo compagno di vita. Colui che ha deciso di tornare nella casa in cui hanno vissuto insieme per scrivere la parola fine alla sua esistenza.

E lui, la voce narrante, è colui che resta. Il sopravvissuto. Colui che sopravvive ad una tragedia di tale portata, ad una perdita così improvvisa, inaspettata, dolorosa. Colui che si interroga a lungo su cosa avrebbe potuto fare, cosa non è riuscito a capire, in che modo avrebbe potuto evitare... interrogativi, questi, che lo accomunano a tutti coloro che sopravvivono a tragedie del genere: al suicidio di una moglie, un marito, un compagno, un genitore, un figlio, un amico...

Il racconto è in prima persona: sono frammenti di vita, ricordi, attimi che riaffiorano alla mente e si mescolano all'oggi, alle immagini di quell'uomo trovato cadavere in casa, a tutto ciò che ha portato via con sé.

Parlare di suicidio non è facile così come non è facile leggerne.

Io posso dire che, da lettrice, è stato doloroso correre sul filo di quei ricordi e cercare di immaginare anche solo lontanamente cosa voglia dire trovarsi a sopravvivere. Da lettrice dico anche che il rischio di un racconto di questo tipo era quello di cercare di impietosire, di passare da vittima pur non essendo tale.

Invece no.

Il racconto (che peraltro arriva a parecchi anni di distanza da quando si è consumata la vicenda) è reso con intensità e delicatezza tanto da toccare l'anima senza, per questo, alimentare alcun senso di pietà da parte del lettore. Partecipazione, coinvolgimento, questo sì. 

Tanti gli spunti di riflessione a partire da quanto sia sottovalutata la figura di chi sopravvive, ciò che gli capita nel momento in cui da persona normale diventa - per scelta altrui - sopravvissuta.

Ho ascoltato questo libro, è vero, però sento la necessità di andare a trovare alcuni passaggi che mi sono particolarmente piaciuti, che mi hanno toccata e che farò di certo fatica a ritrovare da un audio... mi procurerò anche il cartaceo...
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La vita di chi resta
Matteo B. Bianchi
Mondadori editore
pag. 252
18.50 euro copertina rigida, 9.99 Kindle

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