venerdì 5 aprile 2019

Le parole di Sara (M. De Giovanni) - Venerdì del libro

Sara va a caccia dei colpevoli e cerca giustizia.
A modo suo, però.
Sara non è una poliziotta. E' una giustiziera.
E' una donna invisibile. 
Sa come passare inosservata e non avrebbe alcun interesse per la vita se non fosse per il piccolo Massimiliano che, da poco, è entrato a far parte della sua esistenza.
Sara è una nonna e quel piccolo batuffolo di tenerezza le restituisce un po' di quel calore che ha perso nel tempo. 
Calore che ha perso quando ha abbandonato suo figlio Giorgio, da bambino, per seguire il suo amore.
Calore che ha perso quando è morto Massimiliano, il suo compagno.


Sara è un personaggio creato dalla penna di Maurizio De Giovanni e che, anche contro le aspettative dello stesso autore (così ha detto) ha ottenuto un ottimo successo tra i lettori diventando la protagonista di una storia forte, potente, intensa.

Le parole di Sara è il secondo volume della serie che ha questa donna con i capelli grigi come protagonista. Conosciuta nel precedente Sara al tramonto, ho ritrovato un personaggio familiare che aspettavo da tempo e che non ha deluso le mie aspettative.

Questa seconda avventura è completata da un racconto che l'autore inserisce alla fine del libro ma che lui stesso, nelle primissime pagine, invita a leggere da parte di tutti coloro che volessero conoscere l'inizio della storia di Sara, già pubblicato nell'antologia Sbirre (raccolta di racconti che hanno donne molto particolari per protagoniste).
Io ho seguito il suo consiglio ed ho avuto modo di conoscere meglio Sara ed i suoi fantasmi, quell'inizio che nel primo libro manca e nel quale si davano parecchie situazioni come scontate ma che non erano state approfondite. Trovo che l'idea di dare l'occasione di tornare indietro nel tempo con un racconto di questo tipo sia stata buona cosa.

Nel racconto emerge anche l'amicizia tra la Bionda e la Mora, Teresa e Sara che, lasciatesi 30 anni prima, ora (nel nuovo libro) si trovano a leggere l'una negli occhi dell'altra la rispettiva solitudine e la rispettiva disperazione. Ma, mentre Sara tenta di dare uno scopo alla sua vita grazie al piccolo Massimiliano - suo nipote - Teresa è alle prese con una grande sofferenza legata ad un errore compiuto quasi senza accorgersene, con una superficialità che poco si addice ad una donna come lei.

Un giovane ricercatore è scomparso. Teresa è toccata in prima persona da questa faccenda visto che è stata l'ultima a vederlo, dopo averlo salutato sul portone di casa dopo una notte d'amore. Teresa non intende percorrere le abituali vie per ritrovarlo ma chiede aiuto a Sara affinchè la aiuti in nome di una vecchia amicizia ma anche alla luce di una indiscussa professionalità nel suo campo. 

Tra vecchi ricordi che tornano a galla, tra i fantasmi dei suoi due uomini perduti e la ritrovata speranza per il futuro, Sara si trova a fare i conti con una situazione che sembra non presentare falle. Quel castello fatto di soprusi, di violenza, di denaro, di sfruttamento e di invalicabile protezione che emerge sembra un ostacolo troppo grande per arrivare ad avere giustizia.
Sarà davvero così?  

I personaggi vengono approfonditi come De Giovanni sa fare: Sara emerge con sempre maggiore forza. E' una donna di carattere nonostante la sua sofferenza interiore. E' una donna di poche parole ma quelle poche parole che pronuncia sono capaci di scavare nel profondo chi le ascolta, sia esso un sospettato, un amico, un collaboratore. Non parla mai a vanvera, Sara. E questo aspetto del suo carattere mi era piaciuto all'epoca della precedente lettura e mi piace ancor di più oggi. 

Un personaggio che ho adorato è stato Davide Pardo. Quell'ispettore un po' impacciato, che ronza attorno alla giovane Viola senza riuscire a dare un nome a ciò che lo lega a lei, mi ha intenerita. Me lo immagino grande e grosso alle prese con un sentimento che ancora non riesce ad identificare ma che agli occhi del lettore è molto chiaro. Mi ha divertita durante le passeggiate con il suo enorme cane, mi ha intenerita con Massimiliano in braccio, ma ha fatta innervosire quando ha compiuto dei passi falsi che hanno avuto il sapore della mancanza di rispetto ma che andavano invece tradotti come altro.

Un altro personaggio che mi ha colpita, pur essendo praticamente assente, è la mamma di Viola: la Forza Oscura, come la chiama lei, compare solo nei racconti di sua figlia e sembra davvero un'entità dalla quale fuggire a gambe levate. Eppure lei, quella giovane donna rimasta sola con suo piccolo Massimiliano, riesce a schermarsi dall'influenza negativa di sua madre con serenità, anche se i continui attacchi di lei non la lasciano indifferente.

Sara, secondo il mio parere, non ha rivali. Nessun personaggio - nemmeno Teresa che, pure, è un personaggio forte - riesce a metterla in ombra. E' la protagonista indiscussa anche quando al centro del racconto non c'è lei. 

Ho molto apprezzato l'alternarsi del racconto con i ricordi di una vita oramai passata ma che, letta con una chiave di lettura nuova, ha lasciato dei sassolini come Pollicino ha fatto per trovare la via di casa. Molti sassolini sono stati lasciati proprio da Massimiliano ed ora Sara se ne rende conto.

De Giovanni ha fatto centro un'altra volta con uno stile impeccabile, secondo il mio parere, e offrendo ai lettori personaggi che lasciano il segno, in un modo o nell'altro.

Mi sia concesso un piccolissimo appunto. Non che voglia criticare la scrittura di De Giovanni, assolutamente, ma non posso non dare conto di una stonatura (almeno a me è parsa così). 
...quell'atteggiamento poteva essere giustificato da molteplici ragioni, che non dovevano c'entrare per forza con Minucci... 
Quel c'entrare proprio... Avrei sostituito con che non dovevano avere per forza a che fare con... tutto qui. Sono pignola, lo so, ma mi è saltato agli occhi. Che ci posso fare?

Con questo libro partecipo alla Challenge Dalle tre Ciambelle in quanto libro di Maurizio De Giovanni e lo consiglio caldamente per il Venerdì del libro di oggi. Si tratta di una storia autoconclusiva, che si regge perfettamente anche senza il libro precedente ma consiglio di conoscere Sara fin dall'inizio, partendo dal primo libro che la vede come protagonista. In questo modo si avranno tutti gli elementi necessari per decidere se entrare in sintonia con lei oppure no. Restano delle situazioni un pochino sospese che potrebbero essere l'aggancio giusto per un sequel. Lo spero.

Sara un personaggio che, per le sue caratteristiche, può anche non piacere. A me piace.
***
Le parole di Sara
Maurizio De Giovanni
Rizzoli Editore
348 pagine
19.00 euro

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