sabato 29 settembre 2018

Più forte del buio (O. Tapia)

Non guardo la tv quasi mai. Quando mia madre mi ha chiesto di comprarle il libro autobiografico del campione di Ballando con le stelle proprio non sapevo cosa dovessi cercare tanta era la mia ignoranza in merito. Lei ama le storie vere, storie di vita... non ha feeling con i romanzi perché, come dice lei "...so che sono tutte invenzioni". Con le storie vere, invece, è tutta un'altra storia.

Oney Tapia, campione paralimpico (ed io che ero convinta che il termine corretto fosse paraolimpico!) nella disciplina lancio del disco nonché vincitore di una delle ultime edizioni di Ballando con le stelle: mai sentito nominare.

Se devo essere sincera la vita di uno sconosciuto non mi interessava più di tanto ma visto che per la Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle mi è stato chiesto di leggere una biografia, perché non chiedere in prestito a mia madre la storia di quell'atleta cieco che sa anche ballare?

Nel libro Più forte del buio è lui stesso che racconta la sua storia da quando era ragazzino al momento in cui è salito sul podio delle Paralimpiadi del 2016, cinque anni dopo aver perso la vista per via di un incidente sul lavoro. Poi, alla medaglia d'argento nel lancio del disco si è aggiunto anche il successo televisivo, altra testimonianza di come la cecità non vada vista come un ostacolo alla realizzazione personale o un limite alle proprie aspirazioni. Il ballo, come lo sport, Oney ce l'ha sempre avuto nel sangue e l'invito della Carlucci gli ha aperto le porte per una nuova possibilità, su un fronte molto lontano dal suo ma, comunque, stimolante. Un'altra occasione di riscatto, un altro motivo per guardare avanti con fiducia.

E' questo il messaggio che Oney lancia con il suo libro: non perdere mai la speranza 
...perché una luce, pure in fondo al tunnel più scuro, può sempre accendersi e illuminare il nostro cammino
Nel racconto appare evidente che il successo televisivo sia solo una esperienza marginale che si somma al grosso del risultato ottenuto nello sport: è con lo sport che Oney si realizza, lo sport è per lui una lezione di vita, l'occasione per relazionarsi con altra gente, magari cadendo per poi rialzarsi, condividendo esperienze ed errori, sentendosi parte di una squadra, di un gruppo anche quando la disciplina è individuale perché lo sport unisce, non divide. Eppure, accanto al successo alle Paralimpiadi, anche quanto accaduto davanti alle telecamere è importante per avere delle conferme di quanto i risultati, se si lavora con impegno e convinzione, prima o poi arrivino.

Nella prima parte del libro, quando parla della sua adolescenza e giovinezza, mi è rimasto impresso il suo carattere forte, deciso, anche un po' ribelle in alcuni momenti. Poi la maturità, la famiglia, l'incidente e una nuova vita che, per prima cosa, va accettata per poi lanciare sempre nuove sfide. Oney non è un perdente e non ci sta ad abbassare la testa.

Dal momento dell'incidente in avanti ho apprezzato la grinta che traspare da ogni pagina: Oney ha saputo fare tesoro della sua cecità non solo affinando gli altri sensi (con l'udito ha anche avuto qualche problema di concentrazione al momento delle gare) ma rendendosi conto - grazie anche all'influenza di sua madre - che può sempre accadere di peggio e che si ha la possibilità di reagire anche nei momenti peggiori, se solo si ha la forza e la volontà di farlo.

Le parti più noiose, per me, sono state quelle in cui la narrazione si è intrattenuta su particolari degli allenamenti, su aspetti prettamente sportivi. Probabilmente è un mio limite ma devo dire che quelle parti mi hanno proprio fatto sbadigliare. 
Ammetto anche di essermi chiesta quanto operazioni di questo tipo - scrivere libri sulla scia di un temporaneo successo - siano da accogliere con favore oppure no.

Alla fine della lettura mi sono detta che, comunque, si tratta di una testimonianza positiva, di una vita sconvolta da un incidente sul lavoro ma che non per questo è meno luminosa di quanto non lo sarebbe stata se ciò non fosse accaduto. E credo che così vada presa: una testimonianza, un messaggio di speranza e di positività, nonostante le difficoltà.

Il protagonista assoluto del libro è Oney ma attorno a lui ruotano dei personaggi minori, alcuni dei quali sono delle semplici comparse ma che, comunque, hanno un ruolo importante nella sua vita. Tra questi, ho preferito in assoluto la figura di sua madre: me la immagino modesta, non vistosa ma con un bel carattere, capace di trasmettere tanta fiducia a quel ragazzone di suo figlio e capace di affrontare le difficoltà - che lungo il cammino non sono mancate - a testa alta.
Chi si arrende perde ancora prima di cominciare.

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