mercoledì 24 aprile 2019

Km 123 (A. Camilleri)

Non ero del tutto convinta dell'ultimo acquisto fatto prima di Pasqua con il libro Km 123 di Camilleri. E non ero molto convinta perchè sfogliando il volumetto, appena 154 pagine, ho avuto subito l'impressione che fosse qualche cosa di diverso da ciò a cui il Maestro mi ha abituata.

A lettura ultimata posso dire che la prima impressione non è stata sbagliata: è un libro diverso da ciò a cui Camilleri mi ha abituata ma quello che ho sbagliato è il pensiero che ciò potesse essere declinato in senso negativo.

Non c'è un narratore, una voce narrante. Ci sono dialoghi, scambi di messaggi, articoli di giornale, interrogatori, botta e risposta tra i vari personaggi: il tutto imbastisce una storia che si racconta da sola, senza qaualcuno che descriva ciò che accade, che dia dei detttagli, che trasmetta emozioni.
I personaggi, con i loro dialoghi, i loro pensieri, le loro considerazioni fanno tutto da soli. 
E' un modo molto particolare di raccontare una storia, di imbastire un giallo che non risparmia qualche colpo di scena. I personaggi sono convinti di essere tutti sulla strada giusta e di essere gli unici depositari della verità salvo rendersi conto, poi, che non è proprio così.

La storia ha inizio con un incidente stradale che riduce un uomo - Giulio - in ospedale per le conseguenze dell'impatto. Il di lui celllulare - tanto per usare un'espressione che piace tanto a Camilleri - viene consegnato alla moglie con gli altri effetti personali del paziente. Quando, però, l'amante di Giulio inizia con insistenza a mandargli dei messaggini che vengono letti dalla moglie allora può succedere qualche cosa di imprevisto e che può avere i tratti del giallo. Un giallo intenso.

Incidente o tentato omicidio? E ciò che accade dopo, a ruota, può essere ricongiunto a Giulio? C'è un'unica mente, un'unica mano dietro tutto?

Camilleri semina con abilità tanti indizi che inducono il lettore in molteplici direzioni senza svelare troppo. E lo fa, questa volta, con un inusuale tecnica che esula - come accennavo all'inizio - dalla tradizionale narrazione.

Questo suo modo di fare mi è piaciuto molto. 
Finalmente qualche cosa di diverso dal solito, mi sono detta. 
E ammetto di aver letto anche con una diversa attenzione ogni dialogo, ogni scambio di informazioni, ogni botta e risposta proprio per via di uno stile così particolare, diverso, nuovo per me. Non so se Camilleri abbia usato questa tecnica in altri libri. Tra quelli che ho avuto modo di leggere fino ad ora non ho trovato nulla del genere.

Su tutti c'è un personaggio che, onestamente, avrei preso volentieri a schiaffi ed è proprio Giulio. Lui che crede di essere il più furbo di tutti e invece... Non posso dire che sia un personaggio che mi è piaciuto, che mi abbia fatto un'impressione positiva, ma che ha alimentato delle emozioni in me (mi ha fatto pena all'inizio poi mi ha fatto arrabbiare, innervosire...) e quando un personaggio non resta indifferente al lettore secondo me la storia funziona.

E' una lettura scorrevole, piacevole proprio per via di questa particolare tecnica scelta da Camilleri. Il finale è del tutto inaspettato anche se, a ben guardare, elementi che deponessero per quella certa soluzione ce n'erano.

Con questa lettura partecipo alla Challenge Dalle tre Ciambelle in quanto libro con sangue in copertina.
***
Km 123
Andrea Camilleri
Mondadori
154 pagine
15.00 euro

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