Mi aspettavo Montalbano che uscisse da un momento all'altro
ed iniziasse ad indagare.
E invece no.
Camilleri
mi ha ingannata con quell'uso così disinvolto del dialetto che oramai abbino
inevitabilmente proprio alla serie di Montalbano. Ovviamente sapevo che non si trattava di un libro di quella serie ma l'uso del dialetto nella narrazione mi ha riportata inevitabilmente al commissario.
Un dialetto che poi dialetto non è ma che, così almeno la
considero io, è la lingua di Camilleri, quella che usa per raccontare in modo
efficace le storie che nascono dalla sua penna.
Nel libro Il tailleur grigio Camilleri racconta una
storia come tante: un uomo di successo, impiegato di banca, va in pensione. Uomo ricco, con una bella moglie, una bella casa...
Ed
ora? Come occupare il tempo? Come dire al corpo ed alla mente che la routine
ora cambierà del tutto? Come saranno quelle giornate che in precedenza erano
sempre piene e che sembravano non finire mai?
La trama non riserva particolari sorprese ma è il modo in
cui Camilleri racconta la storia a renderla unica e piacevole.
Da un lato c'è l'uso di una lingua così particolare che
rende la narrazione unica. A me piace. All'inizio, con i primi libri di questo
autore avuti tra le mani, mi sono trovata un po' spiazzata ma ora mi trovo
perfettamente a mio agio.
Dall'altro c'è la capacità di Camilleri di descrivere le
persone.
Perché è qui, secondo me, che si trova il punto forte si questo libro.
Lui è un uomo che improvvisamente si sente smarrito e perde
pian piano tutte le sue sicurezze. La prima è proprio quella che riguarda sua
moglie.
Adele: donna bellissima, appassionata, seducente,
elegantissima e con i suoi rituali quotidiani che comprendono anche - lui se ne
rende conto - delle... distrazioni.
Sta qui l'abilità dell'autore: rende alla perfezione lo
smarrimento di un uomo che vede crollare tutte le sue certezze ed anche se non
si lascia abbattere più di tanto, soprattutto dal lato sentimentale, accade
qualche cosa che lo stravolge....
Lei è una donna che cambia atteggiamento nei confronti di
suo marito, strada facendo. Io ammetto di non aver creduto affatto alla sua
sincerità. Mi è sembrata falsa fino alla fine. Tanto falsa lei quanto
accondiscendete ed accomodante lui.
Camilleri mi piace. Mi piace il suo modo di proporre
personaggi così reali e concreti anche quando Montalbano non c'è!
Con questa lettura partecipo al Venerdì del libro di oggi ed
alla Visual
Challenge visto che in copertina compare un bracciale al polso della donna
che si vede di spalle, bracciale utile per questo penultimo mese di gara.
Ahahahah! Anche io sono stata ingannata come te dal titolo a suo tempo. In ogni caso ricordo che il romanzo non mi era affatto dispiaciuto. Ci sentiamo la prossima settimana!
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