martedì 5 febbraio 2019

9 Novembre (C. Hoover)


Fallon è una ragazza di diciotto anni che ha un rapporto difficile con suo padre da quando, anni prima, un incendio le ha lasciato segni evidenti su gran parte del corpo.
Fallon attribuisce a suo padre la colpa di quanto è successo e da allora, da due anni prima, le cose tra di loro sono cambiate.
Anche quando tenta di comunicargli in modo civile, in occasione di una cena che cade proprio nel giorno dell'anniversario di quel terribile avvenimento - il 9 di novembre - la sua scelta di trasferirsi a New York per cercare di riprendere la carriera da attrice che all'epoca venne interrotta, le cose non vanno come dovrebbero.
Solo l'intervento di un ragazzo suo coetaneo, Ben, fino a pochi attimi prima uno sconosciuto per lei, risolleva la serata e traccia un netto segno rosso nella vita di Fallon. 
Da quella sera il 9 novembre non è più solo l'anniversario dell'incidente ma anche quello del loro incontro.

Fin da subito tra i due giovani accade qualche cosa di importante ma Fallon sta per partire per rincorrere un sogno, per crearsi un futuro e, anche sulla scorta delle parole di sua madre secondo cui una ragazza dovrebbe decidere di impegnarsi con qualcuno non prima dei 23 anni, i due decidono di rivedersi l'anno dopo, e l'anno dopo ancora, sempre il 9 di novembre, senza avere mai contatti di altro tipo. 
Nessun numero di telefono, nessuna email, niente di niente.

Quante cose possono accadere in un anno? Quante parole non dette, quanti sguardi non scambiati ma, soprattutto, quanta vita vissuta l'uno lontano dall'altra?
Magari la mamma di Fallon avrà avuto le sue motivazioni per consigliare a sua figlia di non creare legami fino ai 23 anni (mi chiedo, si può mettere un timer all'amore?) ma la scelta dei due ragazzi di non tenersi in nessun modo in contatto per vedersi una volta l'anno, per cinque anni consecutivi mi è sembrata un'assurdità.
Non ci sono riferimenti temporali particolari per cui nulla mi ha fatto pensare che si trattasse di un'epoca lontana dalla nosrta: ai tempi di internet, dei social, della condivisione assoluta di messaggi, video, documenti e pezzetti di vita mi è sembrato davvero assurdo che due diciottenni potessero comportarsi in quel modo.

Questa è stata la mia prima sensazione, a pelle, fin dai primi capitoli.

I due - pur essendosi lasciati liberi di fare la propria vita e seguire ognuno le proprie aspirazioni - di anno in anno vedono crescere un sentimento che, nella normalità dei casi, non potrebbe essere vissuto nel modo in cui lo vivono loro. Eppure, Fallon e Ben hanno continuato a non vedersi ne' sentirsi se non per un giorno all'anno, per diversi anni.

I personaggi? 
Benton James Kessler. Ben, così lo chiamano tutti, mi è sembrato... troppo! Troppo bravo ragazzo, troppo dolce, troppo intelligente, troppo profondo, troppo rispettoso, troppo onesto. Troppo tutto per essere vero e per essere capitato, in modo apparentemente casuale, nella vita di una ragazza che proprio di un ragazzo come lui aveva bisogno.
E invece... Porta sulle sue spalle il peso di un grande segreto che avrà una indubbia influenza sul suo rapporto con Fallon.
Lei, Fallon (nome che non mi è piaciuto affatto) è una ragazza forte soprattutto alla luce di quanto le è successo ma sotto il suo modo di prendere di petto le situazioni nasconde un profondo bisogno di punti fermi, nasconde l'insicurezza legata alle sue cicatrici, nasconde le debolezze che possono essere rimaste sotto la superficie di una giovane donna che, nell'età della tarda adolescenza, ha dovuto fare i conti con una prova importante. 

La storia evolve tra colpi di scena e scelte discutibili da parte dell'uno e dell'altra e la trama in alcuni punti mi è sembrata un po' troppo forzata. 
Quello che, però, ho amato più di tutti in assoluto, più della storia stessa, è stato lo stile dell'autrice. Uno stile accattivante, delicato ma intenso al tempo stesso, soprattutto nel delineare la figura di Ben, ragazzo che si fa amare ma che riserva qualche sorpresa.
Nel complesso la storia - seppur con le sue forzature ed assurdità - mi è piaciuta. L'autrice somma una buona dose di tragicità con un'altrettanta buona dose di romanticismo. Il tutto, scritto in modo accattivante. 
Ho amato le lettere scritte da Ben a Fallon, i suoi discorsi, le sue argomentazioni, il suo modo di strappare una risata, di dimostrare il suo affetto, la sua passione. Ed il merito va all'autrice che, lo ammetto, non conoscevo. E' lui il personaggio che mi è piaciuto di più anche se, come ho detto, mi è sembrato tutto troppo bello per essere vero. Mi è piaciuto, comunque, più di Fallon che, in alcuni punti, avrei preso letteralmente a schiaffi!

Una sorpresa è stata la figura della mamma di Ben che non sembrava dovesse avere un ruolo importante nella storia. Invece...

Con questa lettura partecipo alla Challenge Dalle tre Ciambelle in quanto lettura libera.
***
9 Novembre
Colleen Hoover 
Leggereditore
pagine 308
letto nell'ambito dell'abbonamento Kindle Unlimited

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