Ho iniziato la lettura del libro Nessun giorno della settimana il giorno di San Valentino e gli ho dedicato una foto a tema. Mi ispirava, la copertina mi aveva fatto pensare ad una storia romantica così l'ho immortalato in quell'occasione.
Impressione sbagliata.
Di romantico non ho trovato nulla. Di incoerente, tutto!
Sono arrivata a leggere fino all'ultima pagina solo perchè questo libro mi è utile per la Visual Challenge Upgrade a cui sto partecipando. Non fosse stato per questo, avrei abbandonato prima della metà.
Intanto il titolo: non ho capito proprio cosa abbia a che fare con la storia. Magari mi è sfuggito ma, secondo il mio parere, non c'entra per niente.
E poi il resto.
La protagonista è Sofía, una donna di 42 anni che vive a Madrid con i due figli adottivi.
Si presenta così. E a me non è piaciuta affatto.Mi chiamo Sofía Miranda e non mi pettino, ho una calligrafia orribile, dico un sacco di parolacce, odio cucinare, guardo film spazzatura e ho le braccia flaccide. Mi capita di dimenticarmi di fare la ceretta e a volte mi mangio le unghie. Ah, accumulo un sacco di piatti sporchi perché detesto svuotare la lavastoviglie.
E' una mamma single che si rende conto di avere una vita che non la rende felice. Sente il bisogno di dare una svolta. Riesce a trovare una propria dimensione nella scrittura e sarà proprio la scrittura ad offrirle un'occasione.
Non scendo in maggiori dettagli sulla trama perchè, magari è un mio limite, mi è sembrata una tantino confusa e rischierei di dire qualche stupidaggine. Ho anche fatto confusione, non per colpa mia, però, sulla figura del marito che una volta viene chiamato ex-marito, una volta mio migliore amico come se fossero due figure diverse. Che confusione! Magari è un mio limite però in alcuni passaggi mi sono letteralmente persa.
Quello che mi ha subito colpita è il suo modo di concepire la maternità. Parla dei suoi due figli solo di passaggio, per dire che li lascia dai nonni o da un'amica quando deve uscire per serate che vanno sempre a finire con un'ubriacatura - più o meno marcata a seconda dei casi - e nel letto di qualcuno.
Fin dalle prime pagine l'autrice rende il suo personaggio piuttosto scurrile: magari potrà essere un modo per renderlo simpatico alle lettrici che, superati i 40, si sentono ancora delle ragazzine e inneggiano alla libertà assoluta. A me, sono sincera, questo modo di essere ha dato sui nervi fin dall'inizio.
L'incoerenza più assoluta arriva quando parla dei figli. Dice di amare da morire i suoi figli ma li lascia a destra e a manca - per un mese intero con i nonni sarebbe il minimo... è tutto il resto che mi ha dato sui nervi - e non parla mai di loro se non per spot, giusto per ricordare ai lettori (o a se stessa) che è una madre ed ha delle responsabilità. Eppure, dice chiaramente che la sua idea di libertà è legata all'assenza assoluta di responsabilità nei confronti di chiunque. Allora, se hai dei figli che peraltro hai scelto tu di adottare, come la mettiamo? Insegui la libertà o ti senti responsabile per loro? A giudicare dalla storia che viene raccontata direi la prima ipotesi, anche se poi - come accennavo - ogni tanto fa una dichiarazione d'amore verso i suoi figli che non è per niente coerente con i suoi comportamenti.
Sofía cerca un nuovo equilibrio ma, onestamente, non ho ben capito se l'ha trovato o no. La protagonista delle ultime pagine è diversa da quella delle prime, non lo nego. Ma questo non è bastato a rendermela simpatica nemmeno un po', anche quando cerca di essere ironica - e lo fa spesso - o di sdrammatizzare.
Ad un certo punto dice che uno dei suoi figli le fa capire che sta bene con i nonni, anche senza di lei. Non sono mica stupidi i ragazzini!!! Se ne rende conto pure lei...
Il personaggio che mi è piaciuto di più tra i tanti che vivono attorno alla protagonista è quello di Marina. Il suo modo di non dare troppo peso a ciò che le accade, di vivere normalmente alienata da tutto il resto me l'ha resa gradevole.
Peccato. Mi ero aspettata qualche cosa di diverso. Mi ero imbattuta in recensioni a dir poco entusiasmanti di questo romanzo: mi tocca fare la voce fuori dal coro, ma che ci posso fare? Non tutto piace a tutti...
***
Nessun giorno della settimana
Sol Aguirre
Newton Compton Editori
271 pagine (che mi sono sembrate 10.500... non finivano mai!)
1.99 euro formato Kindle
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