giovedì 5 giugno 2014

Quando volano le farfalle (F. Alessi) - Non chiamatelo libro, vi prego...

Appena ho letto le prime righe di Quando volano le farfalle mi sono resa subito conto di essere incappata in una grandissima fregatura, mascherata da “occasione” a meno di un euro.

La storia prende avvio con questa frase:

C’era una volta, una bella e dolce fanciulla, dai lunghi capelli d’orati, innamorata delle fiabe, dei principi che popolavano tra le righe.

D’orati? Ma stiamo scherzando!!?? Non so perché ma ho subito capito che non era un errore di battuta ma qualche cosa di molto peggio.

Sono sincera: sulle prime mi sono innervosita, arrabbiata… poi ho continuato a leggere divertita per capire fino a che punto si sarebbe arrivati… Bhè… non credo di esagerare nel dire che mia figlia, che sta per concludere la terza elementare, è capace di scrivere meglio. Anzi… sono sicura che se le mettessi in mano un testo così inizierebbe a sottolineare gli errori in rosso come le hanno insegnato a fare a scuola, negli esercizi di grammatica. Ma è possibile che si abbia l’ambizione di scrivere un libro, metterlo pure in vendita su una piattaforma come Amazon e non avere nessuno, proprio nessuno, che dia una letta a ciò che si è scritto per poter apportare le correzioni del caso?
Non sto scherzando… di solito non sono acida nelle recensioni ma questa volta credo proprio di essermi imbattuta in una vera e propria presa in giro per ogni lettore che possa chiamarsi tale. Non dico altro. Ho talmente tante cose in mente che rischierei di esagerare. Vi lascio qualche chicca, giusto qualche esempio… ma se ne trovano tanti altri, credetemi! E poi ditemi voi se sono io che sono acida o se il problema è altrove.

Prima della dimostrazione pratica mi vien da dire che per scrivere un libro se non altro bisogna conoscere le regole di base della grammatica.
Bisogna sapere che si scrive “le arachidi” e non “gli arachidi”… e non è un errore di battuta visto che è ripetuto più volte.
Bisogna sapere che non si scrive “quel pseudonimo” ma “quello pseudonimo”.
Bisogna sapere che le frasi si reggono quando hanno un soggetto e un predicato, almeno.
Ed ancora… le virgole non sono state inventate per essere inserite a casaccio nelle frasi. Hanno una funzione ben precisa.

Ma veniamo al dunque:

  • Eccola, nessuno è mai stato più bella di così, sprigiona una certa bellezza.
  • Si stacca osservandomi a lungo, tutto goduto per il risultato ottenuto. (...tutto goduto??? Ma no, dai… e poi lo ripete anche in un’altra frase… è proprio convinta che goduto sia un aggettivo e non un verbo…)
  • So già dove mi porterà, o meglio dove ci, creeremo un disastro ambientale di condizioni apocalittiche.
  • Dietro il bancone James, serve da bere a clienti fissi e a quelli di passaggio, presenti per via della festa, che si concluderà in serata. Al bancone invece Lucas, rosso, di rabbia e brillo. (...ma le virgole… non si mettono mica a casaccio…. Suvvia!)
  • Mi volto verso Beth, per non sembrare troppo sognante, cercando d’evitare ogni commento sarcastico che potrebbe propinarmi, ma i suoi occhi sono fissi su di lui, come ho fatto a non accorgermi prima, quando lo guarda il suo viso si illumina proprio come l’insegna del suo bar, James,ha una cotta per James.
  • Da sotto il tavolo le stringo la mano, che per poco non la stritola.
  • Ragazzi, ma gli si è bevuto il cervello? (Gli si è bevuto il cervello!! No, dai… non ci credo!!!)
  • Giustamente deve tenere le parti per solidarietà a chi come lei hanno lasciato qualcuno.
  • In questo momento è come se mi trovassi sdraiato al sole sulla spiaggia in una calda giornata di sole su un’isola deserta. (...magari manca un po’ di sole.. perché non lo aggiungiamo un’altra volta?!!??!)
  • La madre di Alex è di una gentilezza, come sempre che fa spavento, mi domando se è veramente così o è solo apparenza.
  • Sembra un fresco dipinto, di cui il pittore ritocca ogni tanto. (che cosa????)
  • Quel di più di cui ho sempre avuto paura d’affrontare, ma lei ha intrapreso il mio cammino senza darmi alcun preavviso, si è buttata come un treno in corsa ad alta velocità. (...ragazzi… ma stiamo scherzando? Ma che vuol dire???)
  • Resto in silenzio, senza ribattere sperando che Emma capta tutto.
  • A stentoni (...a stentoni? Ma un vocabolario della lingua italiana a portata di mano no? Sarà un incrocio tra a stento e tentoni... ma non esiste mica!!!) mi infilo un pantaloncino e corro a piedi scalzi in cerca di Beth.
  • E’ una donna e per quanto si dimostri dura, era fragile proprio come un paio d’ali di farfalla. (tempo presente accordato con l'imperfetto... se ci aggiungiamo anche un futuro la frase risulta più ricca e d'effetto senza dubbio!!!)
  • Ha pettinato e sistemato i capelli, che sotto i raggi del sole primaverili gli danno sfumature ramate, si è lasciato un lieve accenno di barba, che a me piace tantissimo, non glielo mai detto, ma credo lo sappia. (...ora che ci penso anche io non GLIELO mai detto a mio marito che mi piace la barba lievemente accennata... mamma mia!)
  • La luna quella sera rifletteva sull’oceano era di un bianco carta da zucchero, splendida, uno spettacolo di bioluminescenza segnavano rivoli di file nell’acqua. (Ne vogliamo parlare? Per non parlare del bianco carta da zucchero che proprio non ho mai visto!!)
  • Mi domando ancora quale beneficio ne avrei ritratto.
Potrei continuare ma meglio che mi fermi qui... Credo di aver reso l'idea.
Mi permetto di aggiungere che probabilmente l’aggettivo “torvo” piace molto all’autrice visto che lo usa con una frequenza impressionante come se non esistesse nessun altro termine capace di esprimere lo stesso concetto. Così come queste farfalle che svolazzano, continuamente… Suvvia! Ok ok... abbiamo capito... quel tipo ti piace ma ora basta con queste farfalle...

La storia? Assurda.
Lei che è un avvocato in carriera e che non crede nell’amore ma è una da “una botta è via” che si fa incastrare – per vendetta nei confronti del padre (ma vendetta di cosa? Ma daiiii) – da un dongiovanni che le chiede di sposarsi per interesse. Sottoscrivono un contratto (molto originale come idea, no? …fritta e rifritta in mille salse) per un’eredità ma… i due si amano davvero senza avere il coraggio di dirselo… fino a che… guardate, sono arrivata alla fine con un gran mal di testa, con personaggi privi di qualsivoglia spessore, con regole grammaticali bistrattate e probabilmente sconosciute (altrimenti non si spiega!) e con un gran nervoso addosso. Ma come si può pubblicare una cosa del genere? 

Al termine del calvario, tra i ringraziamenti, l'autrice dice che le critiche sono ben accette. Guarda, lo dico per il tuo bene.... lo dico per te: trova qualcuno che ti aiuti a correggere almeno gli errori grammaticali. Sulla trama non dico niente, ognuno ha i suoi gusti... ma i capelli d'orati no, dai!

A questo punto mi piacerebbe aprire un confronto con chi passa di qui: ma vi sembra possibile? Il fatto che vadano di moda gli e-book autorizza chiunque a mettere in giro questa roba? Io, da lettrice, l'ho trovato in vendita e l'ho comprato, seppur a poco, spinta dalla curiosità e da non so cos'altro. Ma dove arriveremo di questo passo? Sarà mica che faccio bene a diffidare dagli e-book?

Ps. Bellina la copertina, però!

15 commenti:

  1. D'orati... .__, non ho parole. Veramente, sono basita. Di strafalcioni ne ho letti tanti negli ebook autopubblicati, ma questo li batte tutti.
    Io sopporto tutto nei libri, perfino le trame inconsistenti e i personaggi insulsi, ma gli errori di grammatica non li tollero, e infatti nelle mie recensioni stronco gli autori che non sanno scrivere in italiano corretto.
    Sai cos'è che mi dà più fastidio, anzi diciamo pure che mi fa imbestialire? È il fatto che io parto dal presupposto che chi decide di scrivere un libro sia probabilmente a sua volta un lettore, magari di quelli "forti", che leggono tanti libri e che quindi si suppone abbiano una conoscenza buona della lingua e della grammatica italiana. Senza contare poi che, in teoria, dovrebbero essere persone che hanno frequentato o stanno frequentando almeno le scuole superiori, pertanto questa ignoranza è ingiustificata (certo è anche vero al giorno d'oggi i ragazzi vanno a scuola per fare di tutto tranne che studiare, per forza poi escono degli ignoranti patentati... ma sorvoliamo su questo discorso)
    Resta il fatto che, per chi scrive, non conoscere la grammatica è un delitto.

    Il problema non sono gli ebook in sè, il problema è che con l'avvento dell'autopubblicazione tutti si sentono in diritto di pubblicare qualunque schifezza senza controllo. Tra le tante porcherie a volte si trovano delle perle, ma sono davvero rare.

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    1. Io dico che ognuno dovrebbe fare ciò che sa fare... E per scrivere bisogna... saperlo fare... regola che vale per ogni mestiere ;-)

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  2. Ah ah ah ah XD come si può avere il coraggio di pubblicare un libro così o.o l'auto pubblicazione non è sempre una cosa positiva :3

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    1. ...credimi... ad un certo punto ho pensato con tenerezza all'autrice... possibile che non si sia fatta aiutare da nessuno? Avrebbe evitato una figura come quella che ha fatto!!!

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  3. Mamma mia... non riuscivo neanche a leggere gli esempi che hai riportato... sembra una traduzione di Google Translator, magari é pure un plagio di qualche pessimo libro straniero! Io normalmente compro dall'amazon inglese, e ci sono sempre tante reviews, per cui posso farmi un'idea di che libro sto comprando prima di iniziare a leggere. O, ancora meglio, spesso si possono leggere le prime pagine gratis. Quando cerco libri italiani, invece, non trovo mai recensioni e i samples, quando ci sono, sono pure a pagamento... cosí i libri italiani finisco per leggerli solo quando vado in Italia e posso sceglierli in libreria, ma é un peccato... Spero che tu abbia scritto una review, cosí da evitare la stessa brutta sorpresa ad altri!

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    1. ...nello scrivere questa recensione, sulle prime, ho pensato che magari l'autrice si sarebbe offesa e ci ho pensato su un bel po'... Poi, però, mi sono detta che scrivere recensioni non vuol dire scrivere sempre e solo opionioni positive... A me avrebbe fatto piacere leggere qualche cosa che mi avesse dato l'idea di ciò che avrei dovuto aspettarmi... Spero davvero di essere stata utile a qualcuno.... Perchè no, anche all'autrice...

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  4. Alcune espressioni mi sembrano modi di dire del linguaggio popolare riportati per iscritto ( ad ec. "tutto goduto") e sono tollerabili ma...d'orati? La consecutio temporum?Terribile!
    Vero che l'arachide è un sostantivo femminile però dalle mie parti, ad esempio, al plurale si dice comunemente "gli arachidi": è un errore comune.
    Non che ciò giustifichi!
    Meno male che non l'ho comprato!!

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    1. Qui non si tratta di tollerare dei modi di dire (che pure starebbero bene su un romanzo di un certo tipo... magari legato a tradizioni popolari ma non in questo) ma si tratta proprio della grammatica.... Anche dalle mie parti ci sono dei modo di dire un po' particolari ma non posso certo trasporre il tutto in un romanzo che ho l'ambizione di chiamare tale! A meno che, lo ripeto, non si imposti un racconto di un certo tipo ma non è questo il caso. Io mi sono proprio innervosita, indispettita nel leggere quelle cose, credimi!

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  5. No, non è possibile. È imbarazzante.
    Non è colpa del formato elettronico con cui si presenta, però: è colpa dell'autrice che ha evidentemente considerato il suo testo degno di essere pubblicato. Ci sono autori auto-pubblicati che fanno un lavoro certosino, che leggono e rileggono, che si fanno aiutare per mettere sul mercato un testo che possa andare di pari passo con quelli che pubblicano le case editrici tradizionali. E poi ci sono autori che buttano subito nel mare magnum il loro lavoro e non lo rileggono nemmeno, probabilmente, come in questo caso.

    Io dopo aver letto la prima frase l'avrei cestinato; sei stata più paziente di me.

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    1. Credimi, ho fatto una gran fatica ad arrivare alla fine ma ad un certo punto volevo davvero sapere fin dove si sarebbe arrivati ;-)

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  6. Esatto, le recensioni non devono essere rose e fiori, sempre. davanti a mancanze oggettive non c'è niente da fare: si stronca! a leggere gli esempi riportati sono rimasta inorridita (GLIELO, RITRATTO … ahhhhh)! grazie, mi hai evitato una perdita di tempo! ;-)
    ps. un plauso comunque per essere riuscita a leggere un tale … ehm … libro, romanzo, come definirlo? fino alla fine.

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    1. Dispiace sempre scrivere negativamente su di un libro... ma, come ben dici, a volte è oggettivamente impossibile fare altrimenti!

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  7. Ebbene sì, questo libro non mi ha entusiasmato! Ho insegnato per 40 anni letteratura italiana e gli errori che ho trovato, mi hanno dato decisamente fastidio. Volevo una lettura semplice e rilassante, ma il titolo mi ha ingannato... Ma vorrei dire a coloro che si lamentano perché sugli E-Book pubblicano qualsiasi cosa, perché non comprano un bel libro cartaceo, che prima dell'acquisto si può sfogliare? Io sono costretta ad acquistarli perché la mia vista mi sta tradendo sempre di più e leggo questi libri elettronici con il carattere 20, altrimenti dovrei rinunziare alla lettura come ho dovuto rinunziare a leggere un quotidiano. Questo è un sussidio meraviglioso per chi ha problemi come il mio. Dopo molto tempo ho ritrovato il piacere della lettura! Concludo: per carità non li regalate a un bambino, fategli sentire quel magnifico odore di un libro nuovo, lo stesso dico a coloro che vedono bene!!!

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    1. Chi mi conosce ed ha avuto modo di leggere i miei post, nel tempo, sa che io adoro i libri cartacei e che no posseggo (e ne ho presi in prestito) moltissimi per cui su questo sfondi una porta aperta... In ogni caso, non sono disposta a soprassedere sul fatto che ci sia chi ha l'ambizione di essere uno scrittore, tanto da scrivere un libro, senza nemmeno conoscere i rudimenti della grammatica... mi spiace ma non lo accetto nemmeno se pago meno di un euro per leggere uno scritto del genere... Infondo lo si diffonde nei canali ufficiali, tra i romanzi ed i libri "veri"... almeno la grammatica!

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