lunedì 30 luglio 2018

Colpa delle stelle (J. Green)

Hazel e Augustus sono due adolescenti accomunati da un simile destino: sono malati, hanno una gran sofferenza alle spalle, nel passato ma anche nel loro presente. E pur nella consapevolezza di come ogni giorno vissuto sia un giorno conquistato, non smettono di sperare e, soprattutto, scelgono di non negarsi l'uno all'altra nonostante la folle paura di perdersi presto, troppo presto. 

Nel libro Colpa delle stelle l'autore, John Green, propone una storia d'amore tra due adolescenti che si trovano ad affrontare la prova più grande che un essere umano può trovarsi davanti: la malattia, lo spettro della morte.

I protagonisti sono consapevoli della loro situazione devo dire che questa loro consapevolezza, quel modo di parlare della loro condizione e del loro futuro, in alcuni passaggi mi è sembrato un po' artefatto, molto costruito e poco verosimile.

L'argomento che l'autore affronta è molto delicato: il cancro che colpisce ragazzini, giovani uomini e giovani donne alle prese con una grandissima prova. Così come affronta la morte in età giovanile. La morte di qualcuno provoca sempre un dolore grande, un vuoto incolmabile. Ma quando ad andarsene è un giovane, giovanissimo, allora il dolore raddoppia.

I due si conoscono ad un gruppo di supporto frequentato da tutte persone, molto giovani, colpite dal cancro. Il loro rapporto cresce di giorno in giorno con la consapevolezza che potrebbe essere - o meglio, che sarà -  a termine. A breve termine. Forse brevissimo.
E' proprio questa consapevolezza che sta alla base dell'intera storia,
I due si innamorano quasi a dispetto della loro volontà (di lei, a dire il vero) di non volersi innamorare per non dare un dolore all'altro nel momento dell'inevitabile distacco.

E' una storia triste, ma come potrebbe non esserlo, visti i temi trattati? Anche se i due protagonisti sono forti, sono maturi - pure troppo, secondo il mio parere - e capaci di sfidare i loro stessi limiti per il raggiungimento di un obiettivo agognato, mi è rimasta addosso una profonda tristezza che, probabilmente, anche con un finale diverso sarebbe stata inevitabile.

Tra i personaggi il più simpatico è Isaac. Anche lui provato nel fisico in maniera definitiva, è stato il meno costruito, secondo me, il più spontaneo di tutti. Questa è l'impressione che ho avuto.
Molto particolare il personaggio di Van Houten, scrittore del libro preferito di Hazel che lo diventerà anche di Augustus e che i ragazzi rintracceranno e raggiungeranno per conoscere il finale della storia che resta sospesa nel libro. Una figura particolare, irriverente ma profondamente segnata da un dolore, simbolo di come ognuno reagisca in modo diverso ad una perdita, ad un dolore profondo come può essere la morte di una persona cara.

Onestamente, dopo aver sentito tanto parlare di questo libro, mi aspettavo qualche cosa di più. Forse l'ho letto con troppe aspettative e non sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi. Non so. Certo è che non è un libro che rileggerei e che mi ha lasciato addosso una profonda tristezza. Forse non era il momento giusto... non so dire.
Non voglio sfatare il mito del grande successo letterario - dal libro è stato anche tratto un film che ha fatto impennare le richieste di prestito di questo titolo nelle biblioteche della mia zona - ma non è entrato nelle mie corde e spero di leggere qualche cosa di più allegro scritto da un autore che, comunque, mi piace come scrive ed anche per i temi che tratta.

Con questa lettura partecipo alla Challenge Diche colore sei? in quanto titolo consigliato per lo spicchio azzurro e partecipo anche alla Visual Challenge in quanto in copertina compare una mano, utile per questo periodo di gara.

1 commento:

  1. Meno male che anche tu sei rimasta un po' così… io ho avuto la tua stessa sensazione mi aspettavo qualcosina in più

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