venerdì 13 luglio 2018

Il Signore delle Mosche (W. Golding)

In biblioteca ho preso in prestito un'edizione speciale del libro Il Signore delle Mosche di William Golding. Si tratta di un volume che fa parte della collana La biblioteca di Repubblica, appunto allegata a vecchie uscite del quotidiano Repubblica.
Un volume agevole, comodo da tenere in borsa e che ho potuto portare con me in spiaggia in questi giorni potendo così leggere una storia che mi ha presa in contropiede.
Non conoscevo questo libro, l'ho letto perchè suggerito nell'ambito della Challenge Di che colore sei? alla quale sto partecipando e l'ho preso in biblioteca senza pensarci troppo. Era disponibile ed ho voluto approfittare.
L'autore racconta la storia di un gruppo di bambini/ragazzini dispersi su un'isola del Pacifico e che si trovano ad affrontare, completamente da soli, la propria sopravvivenza in attesa che qualcuno venga a salvarli.
Vengono raccontate le dinamiche di un gruppo che, ben presto, inizia a soffrire per l'assenza di regole: non ci sono adulti, sono loro stessi che si danno delle regole ma, a ben guardare, il sistema non riesce a reggere fino alla fine. Qualche cosa non funziona e quel gruppo inizialmente affiatato si spacca al punto da far trovare gli uni contro gli altri.

Ciò che più mi è piaciuto del libro sono state le descrizioni sia dei personaggi che delle ambientazioni che l'autore offre. Quanto alla storia, si assiste ad un progressivo sgretolamento di quell'equilibrio che sembra essere raggiunto all'inizio, attorno ad un capo e con delle regole che, inizialmente, vengono rispettate da tutti. Un fuoco da alimentare costantemente, cibo da cercare, rapporti interpersonali da regolare: tutto ruota attorno ad un equilibrio piuttosto precario che, ben presto, viene messo in discussione.

Lasciati a loro stessi, quei bambini e quei ragazzini (ce ne sono di più piccoli ma anche di più grandi, che se non ho capito male arrivato ai 13/14 anni) tornano allo stato selvaggio, per causa di forza maggiore. Onestamente, non avrebbe potuto essere altrimenti.
Già il fatto che bambini di questa età affrontino una situazione del genere come fossero degli adulti mi è sembrata un'esagerazione: penso ai miei figli, vedo i loro occhi pieni di lacrime se solo fanno un brutto sogno o se hanno la sensazione di essersi persi... immagino cosa potrebbe accadere in una situazione del genere.
No, i protagonisti non si comportano come dei bambini - secondo il mio parere - ed affrontano la situazione senza farsi troppe domande e con spirito avventuriero degenerando, però, pian piano, verso comportamenti aggressivi, violenti, sconsiderati.

Il personaggio che più mi è piaciuto è stato Piggy. E' uno dei primi che compare ed ha subito catturato la mia simpatia. Il più equilibrato, il più saggio, il più preso in giro. E' quello che più si è avvicinato, durante la storia, ad un bambinone reale. Gli altri hanno tenuto tutti comportamenti che poco rinvengo in ragazzini di quell'età. E' vero, la situazione è estrema ed estrema è anche la loro reazioni ma a volto l'ho trovata davvero esagerata e fuori dalla norma.

E' un libro che si legge bene perchè ben scritto ed io, onestamente, non mi sento di fare analisi chissà quanto profonde del messaggio che l'autore vorrebbe lanciare. Ho letto la storia di ragazzini che si trovano ad affrontare - a modo loro - la sopravvivenza su un'isola che a me mette paura al solo pensiero. Piccoli supereroi, con i loro pregi ed i loro difetti. Poco bambini, secondo me, nonostante la loro età.

Segnalo questa lettura per il Venerdì del libro di oggi e mi farebbe piacere confrontarmi con chi avesse un'opinione diversa dalla mia in merito.

1 commento:

  1. Adorato! E pensare che prima di leggerlo pensavo che fosse un classico pensantissimo. Invece l'ho trovato godibile come i moderni young adult ma ovviamente mille volte migliore!!

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