martedì 10 luglio 2018

Il miniaturista (J. Burton)

Petronella Oortman ha da poco compiuto 18 anni quando arriva ad Amsterdam in qualità di moglie di uno dei mercanti più famosi e rispettati della zona, Johannes Brandt. 
La ragazza viene accolta dalla sorella di lui, Marin, e da due servitori: Otto, un uomo di colore, e Cornelia, una ragazza che sembra avere più o meno la sua stessa età. Johanne è fuori per un viaggio d'affari ma anche al suo ritorno è assente, lontano, tanto che non condivide la camera, tantomeno il letto, con la sua giovanissima moglie. Strano. Molto strano. Non era questa l'accoglienza che si aspettava le neo sposa. Non ha problemi a dare tempo a suo marito ed aspetta con una certa tensione il momento in cui il suo matrimonio sarà onorato. Momento che, però, tarda ad arrivare.
Arriva, invece, una miniatura della casa in cui Nella (questo il suo diminutivo) ora si trova ad abitare: uno stipetto acquistato da suo marito come dono di nozze. Strano, molto strano anche questo.
Quando la ragazza decide di affidarsi alle abili mani di un miniaturista che conosce per via di un'inserzione, per arredare quella che considera una casa di bambola, le stranezze diventano un vero e proprio mistero. Ogni pezzo che le viene consegnato racconta una storia in modo fin troppo fedele alla realtà: è la storia di casa Brandt, sono gli amori, i tradimenti, le ossessioni, le vendette, le passioni che hanno i Brandt come protagonisti.
Il miniaturista è un romanzo che racconta l'Olanda del XVII secolo, dove gli uomini sono considerati gli artefici del mondo ma dove il peccato viene punito con la morte, donna o uomo che sia a commetterlo. Soprattutto un certo tipo di peccato.
E quando è proprio il peccato a diventare motivo di scandalo per l'intera famiglia saranno le donne a prendere le redini della situazione, quelle stesse che la società mette in secondo piano e vorrebbe succubi del potere maschile.
I personaggi femminili sono personaggi molto forti e a loro va la mia simpatia.

Nella è un personaggio che cresce nell'arco di poco tempo. Non di età - visto che lo spazio temporale del racconto non è poi così ampio - ma dal punto di vista della propria personalità. Arrivata nella nuova abitazione con il timore reverenziale che è proprio di ogni giovane donna che si trova al cospetto della famiglia del potente marito, ben presto si rende conto di aver immaginato qualche cosa di diverso da ciò che la realtà le riserva. 

Da ragazzina sognatrice, pronta a dare un figlio ad un uomo che conosce appena, si trova a vivere da sola in una grande casa - sola, perché pur avendo persone attorno è fondamentalmente sola - che impara a conoscere anche grazie alla misteriosa figura del miniaturista che si insinua, con i suoi minuscoli manufatti, nella sua mente e nella sua anima.

Era convinta di aver sposato un uomo ma si rende conto di aver spostato un mondo intero: argentieri, una cognata, strane conoscenze, una casa in cui si sente persa, un'altra più piccola che la spaventa. All'apparenza le viene offerto molto, ma Nella ha la sensazione che in realtà le venga tolto qualcosa.

Marin è un'altra figura femminile molto forte, che mi è piaciuta ancor più della protagonista: è una donna di polso, colei che è pronta a salvare le apparenze sempre e comunque e senza la quale suo fratello, l'uomo di casa, non prenderebbe alcuna decisione. E' colei che riesce a nascondere realtà tanto importanti quanto scandalose con eleganza ed austerità. E' una figura ambigua a tratti, dalla personalità difficile da definire, enigmatica ma potente. Una donna che sembra non avere bisogno di nessuno anche se, a ben guardare, non è proprio così. 
Johannes è un personaggio importante - uomo sagace, astuto e originale - ma che si defila parecchio rispetto ai personaggi femminili. E' importante per il ruolo che ha nella vicenda - tutto ruota attorno a lui - ma resta in secondo piano rispetto alle donne di casa. Sarà lui la pietra dello scandalo e Nella avrà, all'improvviso, le risposte che cercava.
Molto curiosa la figura del miniaturista. Una figura che, ad un certo punto, si perde nei meandri del racconto delle vicissitudini della famiglia Brandt e che, questo sì, avrei voluto vedere maggiormente sviluppata, più presente, meno in ombra. La sua assenza, il suo essere personaggio schivo e riservato, sempre nell'ombra appunto, è un elemento importante del racconto ma mi aspettavo qualche cosa di diverso da questo abile artigiano. Avrei preferito approfondire maggiormente la sua figura.
E' un bel romanzo, avvincente, particolare, che mi ha catturata anche se la lettura ha richiesto più tempo del previsto. Tante le informazioni che vengono date, tanti i particolari, impossibile andare di fretta tra quelle pagine. In genere se devo scegliere una nuova lettura non prediligo romanzi storici perché temo sempre che siano pesanti, impegnativi. In questo caso la narrazione cattura anche se in alcuni punti ho trovato delle frasi un po' farraginose, magari per via della traduzione, non so. Soprattutto su alcuni dialoghi ho avuto l'impressione che mancasse qualche cosa ma per il resto c'è molto, sia nelle descrizioni che nello svolgimento delle situazioni. Bel libro!
Con questa lettura partecipo alla Challenge Di che colore sei? per lo spicchio verde, obiettivo 1 romanzo storico. Partecipo anche alla Visual Challenge in quanto in copertina compare un uccello ed alla Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Dissennatori, libri il cui titolo sia formato da una sola parola.

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