venerdì 8 giugno 2018

Il nonno bugiardo (A. Zei) - Venerdì del libro

Un nonno che racconta tante storie e tante avventure ricche di dettagli a volte incredibili sarà davvero un nonno bugiardo o solo un concentrato di esperienze che, pian piano, vengono a galla in un modo un po' particolare? 

Andonis - protagonista del libro Il nonno bugiardo - se lo chiede spesso, ogni volta che il nonno gli racconta qualche cosa, qualsiasi cosa. Dai suoi amori passati alla sua vita quotidiana: è sempre tutto così scenografico, così teatrale che vien da pensare che sia un nonno bugiardo, bravo ad inventare e a mettere in scena quelle avventure che narra ma che, probabilmente, ha solo vissuto nella mente. Trova sempre una spiegazione per i suoi ritardi o per le sue piccole mancanze: è un ex attore di teatro e suo nipote è propenso a credere che continui a recitare anche nel quotidiano, pur avendo da tempo smesso con i palcoscenici.

Eppure, quel nonno bugiardo ha così tanto da raccontare ed è così convinto di ciò che dice!
Sono così tante le esperienze che vuole condividere, così ricca la sua conoscenza tanto da renderne partecipe il suo nipotino. Quel nipotino che, però, tra tante storie, ne cerca una alla quale il nonno non accenna mai: quella della nonna.
Perchè non c'è una nonna nel presente ma, a quanto pare, non c'è nemmeno stata nel passato, del nonno? Può essere possibile? Cosa può essere successo? Eppure ci deve essere stata una donna che ha dato vita al padre di Andonis... non può essere altrimenti.
Se lo chiede e tenta anche di chiederlo a suo nonno. Sulle prime capisce che dev'essere una storia particolare visto che nessuno pare aver voglia di parlarne ma, alla fine, la sua curiosità ha la meglio.

Quella del nonno è una figura affascinante ed a tratti misteriosa: parla di un vecchio amore con il calore di un giovanotto in attesa, racconta storie importanti con una leggerezza tale da non sembrare credibile, non si lascia mai prendere dallo sconforto.

E' un uomo positivo anche se particolare: i genitori di Andonis sono entrambi in secondo piano, viene narrato un rapporto quasi esclusivo tra nonno e nipote ed è un bel racconto.
E' una figura che mi è molto piaciuta: il bambino in alcuni passaggi, soprattutto quando usa l'appellativo bugiardo parlando di suo nonno, non mi è piaciuto molto poi, però, a lettura terminata mi sono resa conto che era un appellativo affettuoso tanto che mai, in nessun momento, quel nonno ha mostrato di esserne offeso o dispiaciuto.
Lui sì che mi è piaciuto! Quell'anziano signore dai toni pacati, mai sopra le righe, pronto a dispensare consigli ed insegnamenti di vita importanti - si parla anche di pregidizi, di razzismo e di amore oltre ogni frontiera - quell'artista che ancora ha degli allievi che lo rispettano e lo attendono quotidianamente, mi è piaciuto tanto, mi ha trasmesso tanta dolcezza ed avrei voluto correre ad abbracciarlo in alcuni punti. 

La loro storia mi ha anche fatto pensare a quanto poco, a volte, si dialoghi con gli anziani: spesso non si ha voglia di starli a sentire, non si dimosta interesse per quello che raccontano, magari perchè sono storie farcite di dettagli superflui per chi ascolta ma importanti per chi racconta. Ecco, ho letto in questa storia un invito ad aprire maggiormente il cuore alle persone anziane anche quando danno l'impressione di raccontare bugie. Andonis lo fa, ascolta suo nonno e si confronta con lui anche se dimostra - questa è stata la mia impressione - di essere più vecchio di lui con certi ragionamenti!
Trattandosi di una storia scritta da un'autrice greca per ragazzi (nomi di persone e luoghi sono, ovviamente, grechi), tradotta per i lettori italiani, ho avuto l'impressione che qualche passaggio - reso in italiano - fosse un po' forzato ma ci può stare. 
L'aspetto emotivo non ne soffre affatto e suggerisco questa storia per il Venerdì del libro di oggi.

I volume è di un formato comodo da tenere in borsa, ad alta leggibilità con caratteri non troppo piccoli ed arricchito anche da illustrazioni in bianco e nero che danno forma ai pensieri... 
L'immagine più bella e significativa di tutte è quella che poi è riportata, a colori, in copertina.
Se me ne vado... e vedi un uccello volare, potrebbe essere la mia anima...
Emerge anche la figura di una mamma particolarmente assente. E' il lavoro che la porta lontano da suo figlio. Fa l'archeologa ed è spesso fuori per lavoro. Suo figlio si chiede come mai la mamma ami più gli scavi di quanto non ami il suo bambino ma si tratta di un interrogativo destinato a restare nella sua mente, senza un riscontro in quanto la mamma non compare se non come un'ombra nell'esistenza di un ragazzino che non riesce a comprendere le esigenze lavorative di una donna che vorrebbe avere maggiormente accanto. Altro punto di riflessione, questo, sulla figura della mamma lavoratrice.

Lettura che consiglio, pensata per i più giovani, essendo un libro per ragazzi, ma è una storia che non farebbe male nemmeno ad un adulto.

Con questo libro partecipo alla Challenge Di che colore sei? in quanto titolo adatto per lo spicchio azzurro, pubblicato nel 2018.

 
Inoltre partecipo alla Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Piton in quanto libro dalla copertina blu.
 

2 commenti:

  1. Che libro tenero! Io ho avuto un bellissimo rapporto con mio nonno e vorrei tanto che per i miei figli fosse lo stesso. Credo che lo leggerò Grazie mille per il suggerimento.

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    1. Io adoro le storie con i nonni ed anche io porto nel cuore dei nonni fantastici. Spero che piaccia anche a te.

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