venerdì 16 gennaio 2015

Che ci importa del mondo (S. Lucarelli) - Venerdì del libro


Quando la mia amica Lolita mi ha telefonato per chiedermi se avessi letto Selvaggia ho fatto mente locale ed ho cercato, nella mia mente, un eventuale libro che si intitolasse così tra quelli letti... E le ho detto di no, perché  in effetti non c'era.

Solo pensandoci su a distanza di qualche ora mi sono resa conto che non intendeva affatto un libro che si intitolasse "Selvaggia" - avevo immaginato la storia di una bambina abbandonata su un'isola deserta e cresciuta con gli animali del posto ih ih!!! - ma un libro scritto da Selvaggia... Selvaggia Lucarelli.

No, non l'avevo letto e non sapevo nemmeno che l'avesse scritto a dire il vero. Non guardo molta tv ed in fatto di blog seguo quelli che parlano di libri e poco più. Non l'ho mai seguita come personaggio dello spettacolo, come opinionista, come blogger e tantomeno come scrittrice.

Ora, a libro finito (regalo di Natale della mia amica) - Che ci importa del mondo è il suo titolo - non posso che ringraziare Lolita per il suo regalo perché il libro di Selvaggia Lucarelli mi è piaciuto, mi ha fatto sorridere, mi ha fatto riflettere, mi ha fatto anche un po' sognare.

Non è un romanzo memorabile, di quelli classificabili come indimenticabili ma a me è piaciuto. Quando un autore - nel mio caso un'autrice - riesce a farmi ridere, arrabbiare, sognare ed anche un po' commuovere ha colpito nel segno anche se non ha confezionato un romanzo indimenticabile.

E' un libro parecchio autobiografico ed è stato davvero divertente avere a che fare con dei personaggi inventati ma che ricalcano le caratteristiche di noti personaggi della tv.

Lei, Viola, somiglia molto a Selvaggia: opinionista in tv, ironia fatta persona, donna dalla battuta sempre pronta, mamma single causa matrimonio naufragato.  Nel libro Viola si racconta, racconta se stessa e la sua storia fatta di vittorie e di sconfitte, di gesti di coraggio ma anche di imbarazzi e difficoltà. Racconta del suo essere madre single e, lo ammetto, i dialoghi con suo figlio mi sono davvero piaciuti molto anche se in alcuni passaggi mi è sembrato che si utilizzasse un lessico un po' troppo forbito per un bambino di soli otto anni. Un bambino maturo, certo, ma a volte un po' troppo... Come nella lettera che Viola gli scrive per gli auguri di Natale: in alcuni passaggi mi è sembrato un po' troppo difficile da capire per un bambino di quell'età.

Viola, nelle sue considerazioni, si rivolge alle donne ma anche agli uomini che, proprio dalle donne, hanno molto da imparare. E' una donna tagliente nel suo essere personaggio pubblico, una "demolitrice di uomini" ma non lo è affatto nella sua vita personale: è reduce da una brutta esperienza amorosa, successiva alla sua separazione... e volente o nolente non ne è ancora venuta fuori. 

Ha delle amiche fidate con cui condivide tutto. E si imbatte in una persona che le cambia la vita anche se, sulle prime, fa fatica ad accettarlo.
E' un romanzo che parla d'amore ma che parla, in generale, di vita... 
L'amore che lega madre e figlio ma anche l'amore tra uomo e donna, con tutte le sue sfaccettature (non sempre positive).

Ho riso di cuore in diversi passaggi e mi sono anche rivista in parecchie considerazioni. Insomma... la trama riserva qualche sorpresa e... la lettura mi è risultata piacevole.
E poi è un libro molto moderno: non mancano riferimenti a mms, twitter, WahtsApp... Ci sono anche parecchi riferimenti a dei marci (un po' di pubblicità... spesso ripetuta...) ma sono indulgente perchè il libro mi è piaciuto.

Come non essere d'accordo con Viola quando dice:
L'amore è una cosa scema, per quanto elementare. Abbiamo voglia di vederci-ci vediamo. Tutto quello che sta in mezzo è fuffa. E molta della fuffa è alimentata da cellulari, facebook, twitter, sms, mms e tutti quegli alibi di cui si servono gli uomini di oggi per rimandare fino allo sfinimento il momento in cui, se Dio vuole, la lingua la utilizzeranno per inumidire noi donne e non lo straccetto per pulire lo schermo del cellulare. Gli uomini veri hanno la spina dorsale per chiederti di uscire a cena. Gli uomini fuffa hanno la spina dell'iPhone attaccata per mandarti un messaggio su WhatsApp.
Ho letto il libro con piacere e lo segnalo per questo Venerdì del libro.

8 commenti:

  1. Confesso che la Lucarelli mi è piuttosto antipatica, ma questo non significa che non possa aver scritto un libro gradevole e quindi prendo in considerazione l'idea di leggerle questo romanzo, per un momento di relax.
    Tra l'altro mi piace molto come ne hai parlato nel post :-) e mi sono fatta una bella risata pensando a te che immaginavi un romanzo con protagonista una bimba cresciuta su un'isola deserta... :D

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  2. Seguo selvaggia in Fb e sapevo del suo libro che mi sono riproposta di leggere e tu confermi questa scelta.

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    1. Io invece ammetto di non aver mai seguito il suo blog... e non la seguo nemmeno il tv... il libro però come hai ben capito mi è piaciuto.

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  3. Non ho la tv da anni ma le Lucarelli la seguo sui social. Spesso scrive cose che condivido, altre volte per nulla, come del resto per ogni opinionista che leggo. Sarei curiosa di leggere il libro specialmente per i dialoghi col figlio di cui parli. I pezzi su di lui sono i più belli che ha scritto.

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    1. ...e poi il bambino ha un ruolo importante nella storia...

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  4. Io non ho la più pallida idea di chi sia Selvaggia Lucarelli!
    Si vede che tv e Social non li seguo abbastanza...
    Comunque il libro sembra carino e la tua recensione mi ha convinto.
    Ogni tanto un libro leggero (ma ben scritto) e' benvenuto!

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