venerdì 29 agosto 2014

Racconti di Natale (C. Dickens) - Venerdì del libro

Qualche tempo fa ho avuto modo di parlare di una raccolta di libri che venivano venduti in abbinamento con un quotidiano locale e a quell'epoca - era nel mese di maggio - non avevo ancora letto nessuno di quei volumi.
Ad inizio agosto ho preso tra le mani il volume numero 9, i Racconti di Natale di Dickens. Lo so, li ho letti decisamente fuori stagione ma è stato un piacere farlo. Ecco dunque, che propongo questo volume per il Venerdì del libro di oggi

Come accennavo in occasione del post precedente, sono dei volumi impegnativi nel senso che sono solo testi senza immagini di nessun genere se non sulla copertina (in ogni caso non sono le classiche illustrazioni che ci si aspetta in un libro per bambini), i caratteri sono piccini e fitti fitti come tutti i libri "da grandi".
In effetti, pur essendo una collana di fiabe e favole, non è per niente adatta a bambini piccoli.

Il volume che ho letto io raccoglie cinque romanzi brevi di Dickens che si aprono con il più famoso in assoluto, Un canto di Natale. Seguono Le campane, Il grillo del focolare, La battaglia della vita, Il patto col fantasma.

Scritti tra il 1843 e il 1848, sono i Cinque libri di Natale, racconti che portano i segni della loro epoca e contrappongono la celebrazione dello spirito cristiano che attua quella che si usa chiamare la solidarietà cristiana ad una realtà dolorosa e degradata. Tanti sono i particolari che lasciano ben intendere situazioni di povertà, vite vissute di stenti senza che questo, però, alimenti compassione nel lettore ma comprensione e rispetto. Dickens nei sui racconti traccia una mappa precisa del malessere, segnala con chiarezza l'altra faccia del mito del progresso che, a quell'epoca, è già in atto.
In quasi tutti i suoi brevi romanzi Dickens prendere spunto dalla realtà del tempo e ne traccia, con le parole, un ritratto molto verosimile.  

Un canto di Natale (1843) narra la storia del signor Scrooge che si trova a vivere con gli spiriti del Natale passato, presente e futuro. E' un raccolto molto noto e, lo ammetto, l'unico del volume che mi era familiare. Degli altri non avevo mai sentito parlare. La storia è molto nota: un uomo che odia il Natale, egoista ed insensibile viene raggiunto da tre spiri ti che gli fanno vedere (ovviamente senza che possa direttamente cambiare il corso delle cose) i Natali passati, quello presente e quelli che verranno. La cosa lo colpisce a tal punto che decidere di cambiare vita.

Ne Le campane (1844) Dickens parla di un poveretto che, per tirare avanti, consegna al posta da una zona all'altra della città. Toby Veck è il suo nome ma tutti lo conoscono come Trotty, nomignolo che gli è stato affibbiato per via della sua andatura. Si troverà a vivere una surreale esperienza che, solo alla fine, si renderà conto essere stato un brutto sogno.

Il grillo del focolare (1845). Anche in questo caso il protagonista è un uomo perbene, semplice ed onesto che ospita in casa sua, oltre ai membri della sua famiglia, un misterioso ospite. Si tratta di una sorta di favola domestica, una favola che parla d'amore, di rapporti interpersonali, di situazioni che sfociano in un scelte dettate dal buonsenso e dal buon cuore...

La battaglia della vita (1846) ha come protagonista del dottor Jeddler ed è ambientato in un paesaggio inglese di campagna. Jaddler è un filosofo che considera il mondo come un grande scherzo. Ma le vicende di cui si trova ad essere protagonista, in modo diretto o indiretto, sono tutt'altro che uno scherzo. Anche in questo caso si tratta di storie di rapporti familiari, di amori... 

Il patto col fantasma (1848). Il chimico  Redlaw riesce ad ottenere dal suo fantasma un regalo inimmaginabile: la possibilità di dimenticare il suo passato e farlo dimenticare a tutti quelli che incontra nel proprio cammino. Gli sembra un potere davvero fantastico ma solo usandolo, in particolare per le persone che incontra, si rende conto che gli effetti che provoca non sono affatto piacevoli soprattutto perchè vengono cancellati ricordi ed emozioni. Riuscirà a trovare un rimedio? Anche in questo caso di parla di povertà, di persone pure di cuore, di buoni sentimenti...

Sono delle storie molto toccanti. Dickens usa una tecnica narrativa che lo rende protagonista in prima persona assieme ai suoi personaggi. Il narratore parla spesso in prima persona ed interviene per fare delle considerazioni personali davvero efficaci.

I periodi sono a volto piuttosto lunghi ed articolati e il suo modo di parlare risente del peso degli anni ma senza che questo renda i racconti poco gradevoli. Tutt'altro. Ammetto di essermi anche commossa in più passaggi... Ci ho messo un bel po' di tempo a leggere tutti e non è stata una lettura veloce ma ne è valsa la pena. Io ho letto la raccolta ma credo che si trovino in giro i singoli racconti. Meritano, secondo me.

2 commenti:

  1. Proprio indicata la tua proposta e sono pienamente d'accordo quando affermi che i racconti sono un genere per tutte le età non solo per bambini.
    Anche i miei figli, ora adulti, hanno molto amato Canto di Natale ed io con loro tanto che con i miei giovani studenti ne facemmo una rappresentazione natalizia riadattando il testo con la parodia di canzoni , per i costumi , poi, tutta la fantasia e l'inventiva...ah...tempi da rammentare. ..
    Con simpatia
    Simonetta del blog Il mio mondo della lettura

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  2. Ammetto di conoscere solo il più famoso Un canto di Natale ma Dickens fa parte di quegli autori studiati a scuola e mai più ripresi ma che vale la pena rileggere senza "costrizioni". Grazie per la segnalazione e buona settimana!

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