lunedì 23 settembre 2024

Comandante (E. De Angelis - S. Veronesi)

 

 

Ho comprato questo libro per mia madre che ama le storie vere ma non sono certa che l'abbia apprezzato tanto quanto l'ho apprezzato io. Che non l'ho letto. L'ho ascoltato.

Dico questo non perché la storia non meriti quanto perché ci sono pagine scritte in dialetto e credo che ascoltare faccia tutto un altro effetto che non leggere. E lei è per le cose semplici, lineari...

Io ho ascoltato l'audiolibro, pur avendo il cartaceo, perchè negli ultimi tempi ho iniziato ad avere qualche problema con la vista e non ho voluto affaticarmi troppo. Credo di aver fatto la scelta giusta perché l'audiolibro arriva in modo diverso da come potrebbe arrivare la lettura. Credo.

Innanzitutto, la storia è quella di Salvatore Todaro e del suo equipaggio, quegli uomini che all’alba del 28 settembre 1940 si imbarcano sul sommergibile Cappellini per andare, con lui, in guerra. 

In guerra da uomini di mare. 

Quel sottomarino era una delle 11 unità della classe Marcello, che rappresentava allora il meglio di cui disponesse la flotta sommergibili della Regia Marina: lungo 73 metri, e 1.060 tonnellate di dislocamento in emersione, armato con due cannoni da 100 mm in coperta, due impianti binati di mitragliatrici antiaeree Breda da 13,2 mm e otto tubi lanciasiluri da 533 mm, con una dotazione di 16 siluri. Uno strumento di guerra.

Lui messinese, classe 1908, è un eroe dimenticato che è tornato agli onori della cronaca per via del film di Edoardo De Angelis che ha raccontato la sua storia. Film che non ho visto e di cui non sapevo nulla prima di fare questa esperienza di ascolto.

Un eroe. Un uomo. Un uomo di mare. 

Prima di tutto un uomo. Un uomo che rispettava il mare ma anche la vita. Perché se è vero come è vero che abbatteva imbarcazioni nemiche, questa è la guerra, è anche vero che non abbandonava i nemici al loro destino. Questo è quello che ha fatto il 18 ottobre di quello stesso anno quando decise di fare ciò che la coscienza gli diceva di fare: salvare i superstiti del Kabalo - incrociato a viaggiare a luci spente e sotto il cui attacco Todaro perse anche uno dei suoi uomini migliori - uomini nemici.

Ammetto che si tratta di una storia che non conoscevo. Le voci dei protagonisti sono voci autentiche, sembrano davvero loro che parlano, con i rispettivi dialetti, con le rispettive personalità ed è stata un'esperienza di ascolto molto bella e toccanti. Il libro è breve, sono 160 pagine che però pesano come se ne fossero 1600 tanto sono ricche di emozioni, di pathos e di dolore. 

Sì, di dolore, perché non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di guerra.

E' una lettura che consiglio a tutti. Anzi, un ascolto che consiglio a tutti. Io mi sono commossa e devo dare merito anche ai lettori che hanno un ruolo importantissimo nel rendere vero quel che propongono all'ascoltatori più di quanto non lo sarebbe se venisse letto su carta.  

E li voglio nominare. Sì. Voglio proprio farlo perché Giulia Greco, Rossella Ambrosini, Francesco Wolf, Elena Fiorenza, Giovanni Marra, Andrea Ferrara, Francesco Di Crescenzo, Andrea Oldani, Roberto Fedele, Riccardo Bocci, Moricca Turi, Paolo Salomone hanno prima di tutto onorato la memoria di quell'uomo (e non solo la sua) dando voce a lui e a tutti gli altri, coloro che sono stati testimoni - volenti o nolenti - della sua grandezza di uomo.

Torno a dire una volta ancora che si dovrebbero rivedere le letture da proporre ai ragazzi nelle scuole. Seriamente. Ok i classici. Ma ci sono letture come questa che lascerebbe loro molto di più di tante altre storie e, soprattutto, di tante pagine dei libri di storia che raccontano sempre e solo le stesse cose.

Opinione personale, ovviamente.
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Comandante
Edoardo De Angelis - Sandro Veronesi
Bompiani Editore (libro), Giunti Editore (audiolibro)
16.00 euro copertina flessibile

martedì 27 agosto 2024

Indaga, detective. Autori vari

 

Stavamo venendo fuori dal periodo dell’isolamento dovuto al Covid 19. E Suzzara, luogo in cui si svolgeva il festival Nebbia Gialla, si trova a pochi chilometri da casa di una mia cara amica. Vuoi la voglia di assaporare un po’ di libertà, vuoi l’amore per la lettura e – in particolare – per il genere giallo, vuoi per la nostalgia della mia amia, ricordo di aver preso l’occasione al volo: proprio durante il festival Nebbia Gialla, tre le tante presentazioni di libri, ho saputo della pubblicazione della raccolta Indaga, detective (Piemme, 2022) scritta da 12 grandi firme del panorama crime italiano. Diversi di loro erano lì, davanti a me, compreso Paolo Roversi da cui è nata l’idea di fare, tra l’altro, del bene visto che i proventi della vendita del volume vanno interamente alla Croce Rossa Italiana.

Già dalla prima pagina, la prefazione, mi sono trovata a casa mia con quel Commissario Ricciardi che tanto bene conosco e che, nel presentare il lavoro, ha raccontato come fossero i vari personaggi (quelli che noi definiamo seriale) a chiedere, spesso, che si parli nuovamente di loro.

Dodici racconti, dodici autori, dodici personaggi seriali.

Come dico spesso, anche stavolta alla fine di ognuno ho avuto la sensazione di avere tra le mani qualche cosa di incompiuto. I racconti mi piacciono poco, questa è la verità… e seppur proposti in punta di penna, ognuno con il proprio stile narrativo, sono rimasta con l’amaro in bocca.

Diciamo subito che dei 12 personaggi proposti non ne conoscevo nessuno, fatta eccezione per Ricciardi in prefazione oltre che per Iole e Libera di Rosa Teruzzi. Con tutti gli altri per me è stato il primo incontro in assoluto: quello che mi è rimasto più impresso è il personaggio di Laura Damiani perché conosco una persona che porta questo nome e questo cognome.

Lasciando ad ognuno il gusto della lettura delle 12 storie mi permetto di fare qualche osservazione generale. I personaggi seriali non sono sempre i protagonisti, ma comunque compaiono. Elemento comune è la pandemia di cui ognuno, in modo più o meno marcato, parla. Per qualcuno è un riferimento più marcato, per altri vengono indicati elementi che permettono di identificare senza fatica quel preciso momento storico.

Consiglio la lettura di questa antologia agli amanti dei racconti e, nello specifico, agli amanti dei racconti gialli, ai nostalgici dei vari personaggi citati ma anche a chi quei personaggi non li conosce ancora e vorrebbe un piccolo assaggio per poi, eventualmente, decidere di recuperare tutto il resto. Ma consiglio la lettura anche a chi volesse fare del bene a prescindere da tutto il resto, viste le finalità della vendita dei diritti d'autore del volume.
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Indaga, detective
Autori vari
pag. 302
Rizzoli editore

martedì 23 luglio 2024

Ritratti di donne 2. A cura di Sara Rattaro. Autrici varie

 

Donne che scrivono di donne.

Nel libro Ritratti di donne 2, edito da Morellini Editore, sono raccolte brevi biografie di 27 donne che hanno lasciato, in qualche modo, un segno.

Alcune mi sono più familiari di altre ma tutte hanno avuto qualche cosa da dire.

La raccolta – che fa seguito ad un precedente volume analogo che io, però, non ho letto - è frutto di un percorso di scrittura condiviso tra le 27 autrici che si sono messe in gioco, sotto la guida di Sara Rattaro, per raccontare storie di donne straordinarie che hanno avuto un ruolo importante nella storia, in diversi periodi storici e diversi contesti.

Ogni racconto avrebbe potuto essere l’oggetto di un libro a sé stante (a dire il vero alcune delle figure proposte sono state protagoniste di libri a loro dedicate, come ad esempio Marie Curie di cui ho letto e parlato non molto tempo fa): pur essendo racconti brevi sono comunque degli interessanti spaccati su vicende focali della vita delle protagoniste.

Sibilla Aleramo, Marisa Belisario, Nellie Bly, Anna Bolena, Antonia Louise Brico, Claude Cahun, Rachel Carson, Maria Costa, Alba de Céspedes, Isabella di Brienne, Margherita Di Savoia, Amelia Mary Eahart, Oriana Fallaci, Anna Freud, Jane Goodall, Margherita Hack, Rosemary Kennedy, Anna Magnani, Maryam Mirzakhani, Dolores O’ Riordan, Rosa Parks, Beatrix Potter, Jill Robinson, Ruth Handler, Alfonsina Strada, Wislawa Szymborska e Tina Turner: queste le protagoniste dei racconti elencate in ordine alfabetico e non per ordine di comparsa tra le pagini. Dalla prima donna a competere in gare ciclistiche maschili a cantanti ed attrici, dalla prima aviatrice riconosciuta a livello internazionale a donne impegnate nel mondo della scienza, del giornalismo… tanti gli ambiti in cui emergono figure femminili – alcune meno note di altre ma non per questo con un ruolo meno importante nel contesto in cui vivono – che offrono un invito a puntare l’attenzione su ciò che le donne sono state e sono capaci di fare anche quando attorno a loro tutto rema contro.

Lettura piacevole, in più casi sono rimasta con la voglia di approfondire la figura femminile proposta (avrei tanto voluto saperne di più, soprattutto di quelle donne che conosco meno) strutturata in una particolare modalità: per ogni racconto si ha una breve biografia del personaggio, una nota dell’autrice che spiega il perché della sua scelta, il racconto vero e proprio per passare poi, in chiusura, alla biografia dell’autrice. Struttura interessante, particolare. Non avendo letto il primo volume non sono se è già stata usata in precedenza ma efficace.

È un libro che ho letto con piacere e alcune storie più di altre mi hanno particolarmente colpita ed emozionata. Su tutte mi ha colpita la storia di Tina Turner, di Rosemary Kennedy e quella di Rosa Parks. Sono rimasta con la voglia di approfondire le loro storie e credo che cercherò altro di più completo.
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Ritratti di donne 2
A cura di Sara Rattaro. Autrici Varie
Morellini Editore
224 pagine
19.00 euro copertina flessibile, 9.99 euro Kindle

lunedì 27 maggio 2024

Sorelle. Una storida di Sara (M. De Giovanni)

Sulla trama, stavolta, non dirò molto. La sinossi che si trova ovunque dice già molto. Mi limiterò a dire ciò che il più recente libro di De Giovanni, della serie di Sara Morozzi, mi ha trasmesso.

Innanzitutto va detto che si tratta di una delle serie nate dalla penna di De Giovanni: anche stavolta l'autore permette al lettore di conoscere meglio i personaggi, di scendere a fondo nella loro esistenza e aggiungere un ulteriore tassello al mosaico che si struttura attorno alla figura di Sara.

Lei è una donna che ha la capacità di rendersi invisibile e De Giovanni, nelle primissime pagine, fa una cosa che ho molto gradito e che gradirà, di certo, chi si trova questo libro tra le mani senza aver letto altro di lei. Racconta, in poche parole, tutto ciò che è avvenuto nei cinque precedenti libri della serie e lo fa in modo estremamente efficace. Con questo non consiglio di iniziare da qui. No, io consiglio di iniziare dal primo libro della serie e passare per tutti gli altri ma trovo che sia un ottimo modo per andare incontro anche a chi questo percorso non volesse (o non potesse) farlo.

Stavolta Sara si trova, suo malgrado, alle prese con una scomparsa. Con la scomparsa di una persona importante per lei. E si trova a fare di tutto per salvarle la vita assieme a pochi, fidatissimi, compagni d'avventura. 

Su tutti, Andrea. Il cieco. 

E' la figura che più ho amato di tutto il romanzo. Una persona fragile, verrebbe da dire. Svantaggiata. Non ci vede! Eppure...  è uno dei personaggi più forti di tutta la storia. Di tutta la serie, oserei dire. Qualcuno su cui Sara può contare, qualcuno che sa quello che fa. 

Trovo che sia uno dei romanzi più intimi della serie di Sara. Uno di quelli che scava più nel profondo dei rapporti (non che non sia accaduto anche in precedenza... ma stavolta ha avuto la sensazione che questa caratteristica fosse più accentuata che mai) e che traccia nuove linee nella mappa delle relazioni tra persone. Persone, prima di tutto il resto.

Questo è quello che ho pensato per gran parte della lettura. Il finale mi ha un po' interdetta. Tutto troppo semplice, tutto così facile da sembrare davvero improbabile. Ma mi sono anche data una risposta: stavolta il finale è più che mai aperto e credo, anzi sono certa, che sia tutto calcolato per dare ancora seguito alla vita di Sara e alla sua storia.

 Il finale mi è piaciuto ed era quello che mi aspettavo ma sulla sua velocità, sulla sua semplicità mi restano dei dubbi. Spero che De Giovanni compensi questa mia interdizione con una nuova - ed ancora più intensa - storia di Sara, l'invisibile.
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Sorelle. Una storia di Sara
Maurizio De Giovanni
Rizzoli Editore
276 pagine
14.00 euro copertina flessibile, 7.99 Kindle, Audiolibro

sabato 25 maggio 2024

Il lato oscuro (L. Unger)

Due piani temporali, due punti di vista per una storia che mi ha piacevolmente colpita. Non che sia piacevole leggere di violenze su bambini o di omicidi, non intendo questo. Piacevole esperienza di lettura, questo volevo dire, per un crime che tiene alta, altissima l'attenzione e che colpisce ai fianchi il lettore che non si lasci andare a facili giudizi.

 

Il rischio è proprio questo: pensare di aver capito tutto troppo presto, come se tutto fosse già svelato e non ci sia da fare altro che seguire le indagini che porteranno a quella verità che il lettore conosce già dall'inizio.

Niente di più sbagliato... o, comunque, parzialmente esatto. Brava l'autrice a depistare, convincere e smentire tali convinzioni fino ad arrivare ad un colpo di scena che mai avrei potuto immaginare. 

La trama, in breve. 

Rain Winter è una sopravvissuta: rapita da un uomo all'età di dodici anni assieme ai suoi amici Tess ed Hank, oggi è una donna che si prende cura di sua figlia e che, per fare ciò, a consapevolmente messo da parte la sua carriera da giornalista. 

Tess, purtroppo, venne uccisa da quell'uomo.

Hank oggi è un medico che aiuta i bambini a superare i propri traumi.

Sono loro i protagonisti della storia, dall'inizio alla fine. Lo è Tess pur non essendo fisicamente presente perché uccisa anni prima ma sempre accanto ad Hank, nella sua mente disturbata.

Lo è Hank che mostra fin da subito una doppia personalità tale da alternare momenti di lucida volontà di aiutare gli altri a momenti di rabbia incontrollabile che lo porta a compiere atti che l'altro Hank non attuerebbe mai. Due Hank che convivono, giorno dopo giorno, e che - a quanto pare - si completano. Due Hank che sono venuti alla luce a seguito di quel trauma di tanti anni prima.

Rain mi è sembrata fin da subito troppo accomodante. Troppo remissiva. Troppo succube del pensiero altrui soprattutto per ciò che riguarda la sua necessità di fare la mamma, di pensare alla piccola Lily, di prendersi cura di lei rinunciando - soprattutto - al suo lavoro, alla sua passione per il giornalismo.

Hank e Rain hanno un passato in comune ma non un presente. Hanno apparentemente superato entrambi quel trauma di tanti anni prima ma a ben guardare si scopre che non è affatto così.

Quando, poi, il loro rapitore - all'epoca catturato, arrestato ma poi rilasciato - viene trovato morto, ucciso a sangue freddo, il passato torna prepotentemente a bussare alla porta di entrambi. Sarà solo dopo un secondo omicidio, molto simile al precedente, di un altro uomo ritenuto non colpevole di violenze nei confronti della propria famiglia, che Rain sente di essere più coinvolta di quanto non potesse immaginare e decide di riprendere a fare ciò che sa fare: indagare per informare.

Lui parla in prima persona. Lei in terza. Ma è uno stile che funziona. L'autrice indaga nell'animo umano, nelle contraddizioni dell'animo umano e calca la mano su questioni che fanno riflettere. 

Quando la giustizia non è giusta, cosa accade?

Qual è il limite tra fare giustizia e commettere un crimine? 

Quali e quante sono le cicatrici che restano addosso a chi vive un trauma infantile? 

Chi possiamo dire di conoscere davvero?  Conosciamo davvero noi stessi, tanto per cominciare?

Il dolore, prima o poi, finisce? A che prezzo?

Ho particolarmente apprezzato lo stile dell'autrice che propone una storia ben strutturata ed imprevedibile. Sarò contro corrente ma a ma è piaciuto molto il personaggio di Hank, con tutte le sue contraddizioni e i suoi lati oscuri. Strano, mi vien da dire, ma è così.
Ho empatizzato meno con lei, con la giornalista, che mi è sembrata troppo forzata, troppo impostata, troppo finta. Una mia sensazione o cartina al tornasole di qualche cosa di diverso dall'apparenza?

Lo consiglio. Si era capito che mi è piaciuto?
***
Il lato oscuro
Lisa Unger
Time Crime editore
324 pag.
12.90 Euro copertina rigida, Kindel Unlimited, Audiolibro

martedì 21 maggio 2024

Le libere donne di Magliano (M. Tobino)

Scelto quasi per caso, il libro di Mario Tobino mi ha imposto una riflessione molto profonda sul mondo di coloro che siamo abituati comunemente a chiamare matti

Non sapevo cosa aspettarmi avendo scelto il libro perché attirata esclusivamente dalla copertina: non ho letto sinossi, non ho cercato recensioni. Niente di niente. Così come non sapevo di aver scelto un libro scritto nel 1953 e rieditato nel marzo 2023 con un'appendice che ho letto - per la prima volta in vita mia - con lo stesso interesse con cui ho letto tutto il resto. Eh sì, perché il protagonista (si tratta di un romanzo autobiografico trattandosi realmente di un medico che ha lavorato nei manicomi) a distanza di anni tira le somme dei progressi fatti sul fronte della cura della malattia di coloro che sono poveri di mente soprattutto sul fronte dell'umanizzazione di tutto ciò che li riguarda. Dà conto di 25 anni di vita spesi accanto ai matti e lo fa con schiettezza e lucidità prendendo per mano il lettore fino all'ultima parola dell'ultima riga.

Nel racconto Todino parla delle ospiti di un manicomio di Lucca, salvo poi spiegare che nessun personaggio è da ricercare in malati realmente esistiti ma che le loro caratteristiche sono la somma di tutto quello che, negli anni, ha avuto attorno, ha visto e curato.

Mi sono trovata tra le mani un racconto fatto in prima persona da un medico, da un osservatore piuttosto attento di ciò che gli capita accanto in un mondo fatto di deliri, di ossessioni, di pianto e disperazione ma anche di slanci di affetto, amplificazione dei sensi, emozioni. Molto indicativo, tanto per fare un esempio delle situazioni di cui parliamo, il fatto che il dottore parli di celle e non di camere nel parlare dei luoghi in cui i pazienti erano ospitati all'interno della struttura in cui il dottore lavorava...

L'autore conduce il lettore nei meandri del mistero della pazzia: raccontando delle ospiti della struttura in cui lavora alterna descrizioni a riflessioni sue personali. Entrambe, siano esse descrizioni che riflessioni, mi hanno colpita e mi hanno fatto riflettere. Su quando spesso si pensi che i matti non provino sentimenti, su quanto spesso matti, alla fine, ci si diventi per via delle circostanze della vita... e poi, cosa vuol dire essere matto? Cosa vuol dire essere matto? E' il non vivere secondo le regole comuni che fa di una persona un matto? 

Tanti interrogativi che si insinuano nella mente del lettore che non può restare indifferente. Così, almeno, è capitato a me.
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Le libere donne di Magliano
Mario Todino
Mondadori Editorie
pag. 168
13.50 copertina flessibile, 6.99 Kindle, Audiolibro

sabato 18 maggio 2024

Le notti senza sonno (G. A. Cerone)

Libro corposo, doppio caso attorno al quale si snodano le indagini dei personaggi nati da Gian Andrea Cerone, autore al suo esordio che è capace di imbastire una trama complessa, ricca, accattivante.

Un buon mix tra un giallo, un noir ed un thriller. 

Tutto questo è il libro che offre ai lettori una squadra alle prese con due indagini che corrono in parallelo e che si posizionano in un momento storico a noi molto vicino visto che ci si affaccia sull'emergenza Covid, in una Milano del 2020 che inizia a fare i conti con qualche cosa di nuovo e di cui ancora non si conoscono le conseguenze.

Dico subito che quando ho letto Covid ho avuto la tentazione di chiudere tutto e abbandonare perché non mi piace leggere storiche richiamano quel periodo. Devo anche ammettere, però, di aver fatto bene a non cedere a tale tentazione.

Il commissario Mario Mandelli e l'ispettore Antonio Casalegno sono le due figure portanti dell'intera storia: complementari l'uno all'altro, tirano le fila di indagini per niente facili e condotte con una squadra che a mio parere ha tutte le carte in regola per diventare protagonista di altre storie in futuro.

Cinquantenne il primo, persona posata e con una moglie che ama e nei confronti della quale sembra perennemente in debito; l'esatto contrario l'altro: meno tranquillo e con i segni di sofferenze vissute nel passato con le quali dimostra, però, di aver raggiunto un buon equilibrio. Sono due persone che si completano, si sostengono, si bilanciano: di fatto danno l'idea di dare vita ad un unico investigatore pur essendo due persone, Mandelli e Casalegno.

Poi c'è Milano, altra grande protagonista: una città in continuo cambiamento, teatro di violenze che quotidianamente arrivano agli onori della cronaca.

Una città dalle molteplici anime, dai tanti odori, da tanti colori anche nella sua anima oscura. Un'anima che esiste, non è del tutto un'invenzione. Le storie sono inventate, è vero, ma l'ambientazione non è poi così lontana da ciò che realmente Milano è. E lo ammette lo stesso autore in una recente intervista, nel presentare il suo romanzo. Lo dice lui, non io... che sono piuttosto lontana da Milano e ci sono stata giusto un paio di volte...

La storia. Il primo capitolo è molto intimo e propone un momento di vita quotidiana di Mario Mandelli che lascia già immaginare alcune caratteristiche di quel commissario che sarà la colonna portante di tutto il resto. La narrazione crea una certa ansia nel lettore ed io devo ammettere che, davanti al male che dilaga, pagina dopo pagina, ho dimenticato la minaccia del Covid ed ho avuto la prova che ciò che aleggia nell'aria non diventa mai qualche cosa di troppo lasciando spazio a tutto il resto. Meglio così.

I due casi: il ritrovamento in un cassonetto dell'immondizia di una mano colorata di blu, un nastrino blu che lega delle rose blu e due bulbi oculari; una rapina ad una gioielleria finita con un omicidio e la scomparsa di gioielli di grandissimo valore. Si aprono due strade d'investigazione diverse che, in particolare nel caso del ritrovamento dei resti umani, si sviluppa con una tensione crescente.

Due casi, due indagini parallele che si snodano tra le pagine e che procedono su binari diversi entrambe attorno a diverse declinazioni del male, che assumono toni più o meno oscuri ma che, comunque, sono facce della stessa medaglia.

Ottima la costruzione narrativa. Unico neo, secondo il mio punto di vista, i tanti personaggi che entrano in gioco, i tanti nomi e le tante situazioni che richiedono particolare attenzione da parte del lettore (anche per via di descrizioni molto lunghe e meticolose... e che non sempre sono necessarie) che, altrimenti, rischia di perdersi dei passaggi importanti.

Volutamente non amo scendere troppo nei dettagli per quanto concerne l'analisi di situazioni specifiche: in fatto di armi, di medicina, di dinamiche particolari... è una storia di fantasia che mira ad intrattenere gli amanti del genere e mi basta così.

Concludo dicendo che leggerei volentieri altre indagini di Mandelli e Casalegno
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Le notti senza sogno
Gian Andrea Cerone
Guanda editore
pag. 576
14.00 Euro copertina flessibile, Audible, 9.99 Kindle