Non ho mai amato le storie di fantasmi, le case infestate e tutto il resto. Questo libro, però, mi ha attirata, non ho ben capito perché. E sono contenta di averlo letto.
È un libro che cattura il lettore dalla prima pagina all’ultima. Ben scritto, storia ben strutturata, personaggi ben resi e, nel mio caso, lettori molto bravi. Eh sì, perché ho ascoltato questo libro, non l’ho letto. Doriana Costanzo è bravissima e perfetta per dare alla storia quella suspense che merita. Bravo anche Ivan Olivieri che offre il punto di vista della protagonista, a cui invece dà voce Doriana.
Baneberry Hall è una residenza che, nel tempo ha fatto parlare di sé. Tutti, oramai, la conoscono con l’appellativo di “casa infestata” e Maggie Holt lo sa bene. Perché lei ci ha abitato in quella casa, da bambina, assieme ai suoi genitori. Assieme a suo padre che, poi, è diventato l’autore di un libro nel quale ha raccontato proprio la storia di quella casa: una storia di fantasmi.
Abitarono in quella casa per soli venti giorni poi successe qualcosa che li ha fatti letteralmente scappare: lei, a 25 anni di distanza, non ricorda nulla di autentico che non sia contaminato dal racconto letto tra le pagine del libro scritto da suo padre.
“La casa degli orrori”: quel libro ha rovinato la vita a quella che oggi è una giovane che si ritrova unica proprietaria di quel posto, dopo la morte del padre e l’allontanamento di sua madre che non ne ha voluto più sapere nulla.
Di quella casa non si è mai potuto parlare. Di quel libro non si è mai potuto parlare. Entrambi, però, hanno segnato la vita di Maggie che ora torna tra quelle mura per ristrutturare l’immobile e venderlo ma, prima ancora, per trovare risposte che cerca da sempre.
Tornare in quella casa vuol dire correre dei pericoli: suo padre è stato chiaro sul letto di morte. Ma lei ha bisogno di fare chiarezza e di togliersi di dosso quella patina opaca che il non sapere le ha gettato addosso.
Il suo ritorno sarà tutt’altro che tranquillo tanto che la ragazza inizia a chiedersi dove arrivi la finzione e dove, invece, la verità. Perché in quella casa c’è davvero qualche cosa di strano e succede qualche cosa di terribile.
L’unica cosa che mi sono sentita di criticare è stata la scelta della ragazza di tornare tra quelle mura da sola. Di dormire in quella casa da sola. Di affrontare il silenzio da sola, anche quando ha iniziato a riempirsi di suoni. Di affrontare il buio da sola, anche quando era chiaro che quel buio non voleva dire “vuoto”.
La storia raccontata da suo padre era davvero un’invenzione come lui e suo padre le hanno sempre detto? O c’era – e c’è tuttora – qualcosa di vero?
Ho ascoltato questo libro con la sensazione di essere tesa come una corda di violino. È un racconto davvero efficace ed una storia appassionante che consiglio a tutti di leggere. Anche ai più paurosi. Perché, se è vero che andrò a chiudere bene l’armadio in camera da letto questa sera, è anche vero che ci sono eventi che, prima o poi, arrivano a compimento. Che lo si voglia o no.
Consigliato anche a giovani lettori appassionati di storie di questo tipo.
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A casa prima di sera
di Riley Sager
pag. 360
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