Ce l'ho messa tutta. Ho fatto delle pause di riflessione, l'ho portato con me al mare, l'ho ripreso in mano a casa ma l'idea che mi resta in mente del libro La nona casa è quella di una gran confusione di fondo nella quale non sono stata capace di districarmi.
Sicuramente è un mio limite.
Probabilmente non l'ho letto nel momento giusto... non so.
Fatto sta che ho fatto una gran fatica a portare a termine la lettura anche quando, arrivata a metà, ho avuto l'impressione di essere finalmente fuori dal tunnel quando ho intravisto maggiore linearità e maggiore chiarezza da un capitolo all'altro.
Innanzitutto si tratta di un libro con una copertina d'impatto che farebbe la sua bella figura anche senza sovracopertina.
Però è pesante, proprio dal punto di vista fisico. E' un libro di gran formato, pesante e scomodo da tenere in borsa per chi, come me, è abituato ad avere sempre una lettura al seguito, anche per riempire pochi minuti d'attesa. Non ce l'ho fatta a portarlo in giro con me (considerato il periodo e le ferie al mare...) per cui l'ho dovuto alternare con altre letture fisicamente più leggere e meno ingombranti e forse questo mi ha distratta un po', non so.
So che, a parte il discorso dell'ingombro, ho fatto fatica ad entrare nella storia: ho fatto fatica a districarmi tra continui salti temporali, personaggi che compaiono e scompaiono, tanti nomi che ho fatto fatica a memorizzare, situazioni non semplici da mettere a fuoco.
Probabilmente è per via del fatto che il genere - un paranormal con tratti thriller e horror - non è propriamente nelle mie corde... o forse non l'ho letto con la dovuta attenzione. Non so.
Per tutti questi motivi la mia opinione va presa con le pinze perchè non sono un'esperta del genere e questo influenza il mio giudizio. Che, comunque, resta un'opinione personale.
Alex Galaxy Stern è una ragazza un po' strana, decisamente particolare. E' una matricola a Yale ma ha un passato piuttosto oscuro che rende quasi inspiegabile il fatto che le sia stata data una seconda possibilità.
Unica superstite di una strana situazione di morte non ancora risolta, le viene assegnata una borsa di studio per Yale.
Che si sia trattato di un errore? Omonimia?
Non può essere che una come lei sia stata scelta per un riconoscimento tanto importante. E' lei la prima a farsi qualche domanda in merito.
Non può essere che una come lei sia stata scelta per un riconoscimento tanto importante. E' lei la prima a farsi qualche domanda in merito.
Non è certo per magnanimità che viene contattata: Alex ha un incarico ben preciso da portare a termine ed è legato alla presenza di una sorta di "sette massoniche" che utilizzano la magia per scopi tutt'altro che benevoli e, grazie a ciò, hanno un gran potere tra le mani.
Sarà all'altezza dell'incarico che le viene assegnato? Sarà pericoloso? Riuscirà a far fronte alle tanti insidie che si nascondono dietro una realtà apparentemente simile a tante altre realtà universitarie?
E le persone che le gravitano attorno... sono davvero quello che sembrano oppure...?
Oppure, dico io!
Niente è come sembra o come può apparire anche ad uno sguardo attento.
Alex si troverà a fare i conti con poteri oscuri ma anche a dare dimostrazione di avere lei qualche cosa di particolare da mettere sul piatto.
Davanti ad una scomparsa e ad una morte, la ragazza scenderà in campo con decisione e dimostrerà di avere prima di tutto carattere. Ma anche di avere qualche cosa da nascondere.
La storia mi è sembrata molto ingarbugliata, non posso dire di no.
Il personaggio di Alex, però, è ben costruito e cattura. Non è una ragazza acqua e sapone, non è una ragazza cattiva ma nemmeno una ragazza buona. Insomma, convivono in lei, in un equilibrio che a volte tende ad incrinarsi, due personalità che danno vita ad un unico, particolarissimo personaggio. E nelle costruzione del personaggio devo dare merito all'autrice di essere stata molto efficace.
Le figure femminili, secondo il mio parere, hanno un ruolo determinante sotto diversi aspetti e questo mi è piaciuto, tanto più nel pensare all'ambiente in cui si muovono.
Detto questo, sono arrivata a fatica a metà lettura, lottando con la voglia di lasciare perdere. Dall'altra parte la parte di me che confida sempre in un capovolgimento di fronte ha avuto la meglio e sono andata avanti: devo ammettere che la storia si chiarisce un pochino dopo la metà ma non troppo, almeno per me. E la parte che ho apprezzato più di tutte in assoluto è stato il finale.
Un finale aperto, peraltro, che se scrive la parola fine su una delle vicende proposte ne lascia aperta un'altra piuttosto interessante, ottimo viatico per il volume successivo.
Io non so se me la sentirò di leggere il seguito, sono onesta. Pur non avendo capito appieno tutti i dettagli della storia che mi vorticano ancora in mente con una certa confusione sono rimasta con una certa curiosità addosso in relazione ad un personaggio di cui avrei voluto sapere di più fin dall'inizio della storia. Anche in questo l'autrice è stata brava: nel dare un motivo al lettore per aspettare il seguito. Se solo avesse reso la storia un po' più alla portata di tutti, e non solo di cultori del genere, sarebbe stato meglio.
***
La nona casa
Leigh Bardugo
Mondadori Editore
420 pagine
19.90 euro copertina rigida
9.99 Kindle
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