martedì 24 agosto 2021

La festa dei limoni (M. Braico)

 Una storia raccontata con il cuore e con quell'ironia che rende più leggero un fardello per sua natura molto pesante.

È quella raccontata da Marco Braico nel libro La festa dei limoni. Una storia, la sua storia, che vede un uomo combattere con un mostro arrivato all'improvviso a sconvolgere i suoi piani e a consumarlo, giorno dopo giorno, senza alcuna clemenza. Quel mostro ha un nome ben preciso: Leucemia, con la lettera maiuscola, come lo stesso autore precisa, per rispetto nei suoi confronti. Un rispetto che non diventa mai, però, sottomissione. No, perché il protagonista, il professor Longo (professore di matematica e fisica al liceo) lotta con tutte le sue forze, per sè e per la sua famiglia, per quel figlio che lo segue da casa tenendo i conti dei suoi valori del sangue e quella moglie che si trova improvvisamente senza il suo compagno di vita con il quale sa di non poter combattere.

A motivare l'autore un doppio obiettivo, per sua stessa ammissione: cercare di raccogliere fondi con la vendita del libro per poter comprare attrezzature per l'ospedale in cui è stato curato ma anche dare una testimonianza di come ha vissuto la malattia in ospedale e lanciare un messaggio di speranza per l'epilogo che la malattia ha avuto.

Una prima osservazione: dalla copertina non si riesce a risalire in nessun modo al tipo di storia narrato. 

Accanto all'immagine si legge:

Un padre, un figlio. Ci sono legami che possono salvarti la vita.

Ammetto di aver pensato ad una storia diversa da quella che ho trovato tra le pagine. Non che mi sia dispiaciuto ciò che ho letto. No. Ma mi aspettavo una storia del tutto incentrata sul rapporto tra padre e figlio mentre a farla da padrone è il rapporto tra il protagonista e la malattia. In questo contesto si inserisce l'intuizione di suo figlio - dieci anni - che dimostra un grande spirito di osservazione ed una gran perspicacia nel suggerire delle considerazioni che saranno utili ai medici per comprendere qualche cosa in più in merito alla vicenda del professor Gabriele Longo.

Lo stile narrativo è molto scorrevole e capace di coinvolgere il lettore anche grazie a quella capacità di sdrammatizzare che il protagonista dimostra nel suo quotidiano. Pur essendo scritto da una mente matematica, il risultato raggiunge l'obiettivo: arrivare al lettore in modo semplice e diretto, senza eccessive pretese.

Gabriele è un uomo forte che non teme di mostrare, però, anche i suoi momenti di smarrimento, le sue debolezze, le sue paure. Perché nella lotta con la malattia non è possibile non avere paura: quello che può cambiare è l'atteggiamento con il quale si affronta la lotta e il nostro professore sa il fatto suo.

Tutti gli altri personaggi restano in secondo piano davanti alla lotta del professore con la malattia e all'ambiente ospedaliero. Resta in secondo piano sua moglie così come suo figlio che, pur avendo un ruolo importante nella vicenda, lascia spazio al vero protagonista della storia senza reclamare in alcun modo la luce dei riflettori. Entrambi, assieme all'ambiente scolastico e ai suoi studenti, sono la vera forza motrice che sta alla base dell'atteggiamento del professore: lotta per loro, prima che per sè stesso, senza tregua!

Mi sono piaciuti i richiami agli studenti, gli stralci delle loro lettere, dei loro pensieri, ulteriori motivi per amare la vita, quella che Gabriele vuole tenersi stretta.
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La festa dei limoni
Marco Braico
Piemme editore
210 pagine
18.00 euro copertina flessibile - 8.99 ebook (dal sito della casa editrice)

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