venerdì 15 gennaio 2021

Troppo freddo per Settembre (M. De Giovanni)

La sua vita non è stata semplice. Ne ha commessi di errori ed ha anche dovuto cambiare pelle, nel tempo. Mina, però, ha una capacità che non è comune: sa ascoltare la gente ed è pronta a fare la sua parte - senza paura di affrontare pericoli - per aiutare chi ha bisogno.

Mina Settembre è la protagonista del libro Troppo freddo per Settembre: secondo capitolo di una serie che presto arriverà in Tv, nata dalla penna di Maurizio De Giovanni.

Mina fa l'assistente sociale nel Rione Sanità di Napoli. Un quartiere difficile, dove si incontrano e si scontrano esistenze complicate, dove anche i muri hanno le orecchie e gli occhi, soprattutto quando le esistenze in ballo sono quelle di famiglie di un certo tipo.

Porta addosso i segni di un matrimonio fallito (è stata lei a scrivere la parola fine) ma anche quelli della presenza di una madre invadente e tutt'altro che amorevole con la quale ora, a matrimonio finito, si trova nuovamente a vivere. Ha tre amiche fidate dalla sua parte, però, e sa che su di loro può sempre contare.

Nel Rione Sanità sono tante le persone che vivono situazioni di disagio e quando arrivano a bussare alla sua porta trovano una giovane donna testarda che cerca di fare quello che può per dare una sistemata alla vita degli altri. 

A dire il vero anche la sua, di vita,  sarebbe da sistemare. Il suo ex marito è un magistrato con il quale si trova ancora ad avere a che fare - non per motivi personali - e che spesso la aiuta in situazioni pericolose. Lei non lo vorrebbe avere più attorno ma, a quanto pare, non è possibile, soprattutto se viene ancora accolto a braccia aperte da sua madre quando, di tanto in tanto, decide di andarla a trovare. E lei, sua madre, non ci pensa due volte a sottolineare, ogni volta, quanto Mina sia stata stupida a lasciar andare quel buon partito.

Accanto al suo studio lavora un ginecologo che è come una visione quotidiana per tantissime donne che avvertono pruriti di ogni genere pur di finire nel suo ambulatorio e farsi visitare: Mina ne è attratta ma non intente ammetterlo con sé stessa prima che con lui. Mai e poi mai si metterà al livello di quelle donne alquanto ridicole. Anzi, lo maltratta e lo allontana, pur avendolo sempre accanto in quelli che diventano dei veri e propri casi da seguire anche fuori dal consultorio.

In questa seconda avventura della serie a bussare alla sua porta è una donna anziana, la madre di un giovane appena uscito dal carcere e che si porta dietro un cognome importante, un cognome che lo vincola ad un certo tipo di vita... e di reati. 

"Mio figlio è innocente, mi aiuti. Lo aiuti, lui e il suo bambino meritano un futuro". Questo, in sintesi, ciò che le dice la donna. Prende avvio, in questo modo, un'indagine parallela a quella che sta portando avanti anche la magistratura con le forze dell'ordine che intendono vederci chiaro in merito alla morte di un anziano professore.

La penna di De Giovanni mi piace. Chi mi segue oramai lo sa. Riesce a raccontare storie intense con uno stile scorrevole e mai banale, sempre rispettoso del lettore anche nelle situazioni più crude, mai sopra le righe, delicato quando serve ma sempre potente nel trasmettere emozioni.

Mina è un personaggio che incanta per il suo modo di fare. Incasinata, incasinatissima nella sua vita privata, cerca di fare ordine nelle esistenze altrui sfidando anche gli avversari più pericolosi e ignara, a volte, di quanto possa arrivare vicino al pericolo quello vero. E poi è bella, ben dotata ma più interessata alla sostanza che alla forma e, di conseguenza, non esalta il suo aspetto ma tenta sempre di minimizzare.

Ciò che meno mi è piaciuto, questa volta è il continuo intercalare inserito dall'autore dando voce ai pensieri di Mina che paragona il ginecologo a personaggi della tv, per far capire quanto sia affascinante. Detto una volta può bastare, no? Fa sorridere questa cosa e rende l'idea, è vero, ma quando il concetto viene ripetuto troppo spesso alla fine stanca.

La storia di Mina è un sorta di commedia sommata anche a situazioni drammatiche e particolarmente attuali: non manca quel pizzico di ironia che fa sorridere ma ciò non toglie la drammaticità delle situazioni in cui i protagonisti vengono a trovarsi. E sono storie che fanno riflettere, nella loro triste realtà.

Il personaggio che mi ha dato più sui nervi è il ginecologo Domenico chiamamimmo. Mi ha dato l'imperessione di essere un po' tonto e spero che da qui in avanti (perché confido in un seguito) si dia una svegliata. E lei, per contro, una calmata nei suoi confronti.

De Giovanni offre ai lettori un personaggio senza ombra di dubbio diverso da altri di serie di maggior successo. Diverso da Lojacono dei Bastardi di Pizzofalcone, da Ricciardi. Diverso anche da Sara.

E poi, dico, perché dobbiamo fare sempre confronti con altri personaggi di altri libri di uno stesso autore? Ogni storia è una storia diversa. E a me sta bene così.
***
Troppo freddo per Settembre
Maurizio De Giovanni
Einaudi editore
255 pagine
18.50 copertina flessibile - 10.99 Kindle

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