lunedì 18 gennaio 2021

La fioraia del Giabellino (R. Teruzzi)

Vittoria è la poliziotta, un tipo tosto e un tantino schivo.

Libera, 46 anni, è sua madre. Fa la fioraia di mestiere, confeziona bouquet da sposa. Donna curiosa ed alquanto intraprendente. Vedova di un poliziotto morto per mano misteriosa anni prima.

Iole, 70 anni, è la nonna di Vittoria: paladina dell'amore libero, ha una schiera di amici che non nasconde di frequentare. Eccentrica insegnante di yoga, femminista ed alquanto originale. 

Sono le protagoniste della serie nata dalla penna di Rosa Teruzzi di cui ho letto il secondo volume, La fioraia del Giambellino, dopo aver letto La sposa scomparsa qualche tempo fa.

Anche stavolta le nostre protagoniste si trovano a fare i conti con un mistero che vedrà Libera e Iole scendere in campo nelle vesti di investigatrici dilettanti

Manuela è una giovane donna prossima al matrimonio. Non ha mai conosciuto suo padre e vorrebbe rintracciarlo, nonostante la decisa avversione di sua madre che è sempre stata intransigente in merito: mai avrebbe svelato a sua figlia chi fosse il padre. Scambiata per testardaggine, Manuela si dice pronta ad accettare qualsiasi verità pur di fare luce sul suo passato e, sulla scia dell'avventura precedente che vide Libera finire sui giornali, decide di affidarsi a lei.

Contemporaneamente per Libera si riapre un fronte doloroso: quello della morte di suo marito, più di venti anni prima. 

Libera e Iole -  Vittoria è decisamente contraria - si fanno prendere la mano dal caso di Manuela e cercano di arrivare ad una verità che io, devo ammetterlo, ho intuito a metà strada. Questo, però, non ha inficiato il gusto della lettura soprattutto perché ero curiosa di conoscere il percorso che le due donne avrebbero portato avanti per dare delle risposte a quella giovane donna.

Il fronte più doloroso per Libera, dicevo sopra, è quello relativo alla riapertura delle indagini relative alla morte di suo marito. Nuovi elementi emergono in modo quasi casuale e sua figlia Vittoria, che da sempre è votata alla ricerca del o dei colpevoli della morte di suo padre, è impegnata su questo caso assieme al suo capo. Un  uomo, Gabriele, che da migliore amico di suo padre è diventato un pilastro su cui la stessa Libera ha sempre potuto contare e rispetto al quel prova dei sentimenti ai quali, però, fa fatica a dare concretezza. Nel frattempo Libera viene corteggiata da Furio, un uomo dal carattere molto diverso da quello di Gabriele e che le dona quella spensieratezza che le manca. 

L'aspetto che mi è piaciuto meno in questo volume è stato proprio quello sentimentale con una Gabriele che resta ai margini, un Furio che palesa chiaramente i suoi sentimenti ed una Libera che non sa cosa fare. O meglio, saprebbe in che direzione andare ma non riesce a fare alcuna mossa concreta. Ecco, questo un po' ha rallentato la narrazione secondo il mio punto di vista, arenando i personaggi in una storia che non diventa mai tale, che resta sospesa e che mi auguro abbia una svolta da qui in avanti.

Il personaggio che più mi è piaciuto anche stavolta è Iole, con il suo particolare modo di fare, la sua verve e la sua stravaganza. 

In secondo piano Vittoria. Libera tra le due.

Chiuso il caso di Manuela, resta aperto il fronte relativo alla morte di suo marito. Non resta che leggere il seguito che mi sono già procurata.
***
La fioraia del Giambellino
Rosa Teruzzi
Sonzogno editore
169 pagine
14.00 euro copertina flessibile - 6.99 Kindle

2 commenti:

  1. anche per me Iole è il personaggio migliore. Libera purtroppo non è mai riuscita a conquistarmi, nonostante ciò i libri della Teruzzi mi piacciono molto

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    1. Già... l'ho vista un po' troppo confusa... ho letto il libro in più tempo di quanto non avevo immaginato... Eppure non sono molte pagine...

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