venerdì 22 febbraio 2019

Avrò cura di te (M. Gramellini, C. Gamberale)

Lasciata dal marito (che lei ha tradito), Gioconda, detta Giò, si sente smarrita, abbandonata, rifiutata, inutile senza di lui.
Nella casa dei suoi nonni, nella quale si trova a vivere dopo la loro morte avvenuta a distanza di sei mesi l'uno dall'altra, trova un biglietto che sua nonna scrisse ad un Angelo Custode.
Un biglietto curioso che la spinge a fare la stessa cosa. Scrive anche lei un bigliettino al suo, di Angelo Custode. Da qui ha inizio una corrispondenza con Filèmone che si prende l'incarico di avere cura di lei.
Giò si racconta, si mette a nudo, gli offre la sua debolezza e la sua sofferenza su un piatto d'argento. Quale sarà la reazione dell'Angelo? In che modo le sarà accanto? Come farà a prendersi cura di lei?

Inutile dire che le parti di Giò nel libro Avrò cura di te siano state scritte dalla Gamberale e quelle dell'Angelo Custode da Gramellini. 

Da un lato Giò solleva dubbi, uno dopo l'altro, uno sull'altro. 
Dall'altro lato c'è Filèmone che ha una risposta a tutto e che trova sempre il modo di far riflettere una donna che mi è sembrata decisamente pesante, ridondante, noiosa. 
Mi spiace, ma non ho trovato alcun feeling con Gioconda (che era sposata, guarda un po', con Leonardo) ed ho trovato i suoi sfoghi ripetitivi e... pesanti.

L'Angelo Custode, da parte sua, è prodigo di frasi ad effetto che inducono a cercare una penna per appuntarle da qualche parte - sono le classiche citazioni che spuntano dai libri - distribuite a man bassa anche quando i contenuti diventano difficili da digerire per la protetta. Perchè, in estrema sintesi, la storia parla di una lei protetta dal suo Angelo Custode che sta portando avanti un compito ben preciso per potersi elevare, alla fine, al livello superiore.

E' una favola che prende le mosse da una storia che potrebbe essere comune a molte donne, mogli che hanno avuto una debolezza e che hanno bruciato, così, anni di felicità. La storia di Gioconda è molto concreta, molto attuale, molto circostanziata. La favola arriva con la figura di un Angelo Custode che parla alla sua protetta scrivendole. Le scrive realmente, prende carta e penna in mano e non nega la sua identità raccontandole anche la sua storia. Sul finale si arriva ad una sorpresa che svela anche un legame tra i due.

Ciò che ho apprezzato di più di questo libro sono proprio le frasi ad effetto, devo ammetterlo.
Per il resto devo dire che non mi è sembrato nulla di eccezionale. Oltre ad aver provato antipatia per Giò, non mi è piaciuto nemmeno il suo modo di esprimersi. E pur non avendo un grosso feeling con Gramellini, il suo modo di fare - nelle vesti dell'Angelo Custode - mi è piaciuto più di quanto non mi sia piaciuta lei, nonostante alcuni passaggi smielati e decisamente poco originali.

Ovviamente la mia è un'opinione personale. 
Magari a qualcun altro questo libro è piaciuto più di quanto non sia piaciuto a me.

Ho apprezzato la copertina ed anche il titolo che, lo ammetto, mi hanno attirata nello sceglierlo per partecipare alla Challenge Dalle tre Ciambelle in quanto libro scritto da più autori. E propongo questa lettura per il Venerdi del libro di oggi: magari qualcuno avrà tempo e voglia di convincermi che Gioconda non è poi così antipatica ed indisponente come è sembrata a me!

Al di là dei personaggi, pensando nel complesso al rapporto epistolare tra Giò e Filèmone mi sono detta che sarebbe bello poter dialogare con il proprio Angelo Custode. 
Sarebbe bello avere la certezza di averne uno che si prende cura di noi. Aiuterebbe un bel po' come ha aiutato la protagonista che, lei stessa lo ammette, alle fine ha aperto gli occhi ed ha in qualche modo messo in discussione alcuni suoi punti fermi che, a ben guardare, così fermi non lo erano più di tanto.

Chiudo con una citazione, concedetemelo (ne ho trascritte tante!) che viene riportata anche nell'ultima di copertina.
Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe.
***
Avrò cura di te
Massimo Gramellini, Chiara Gamberale
Longanesi Editore
187 pagine
€ 16.00

4 commenti:

  1. Ho letto questo libro qualche anno fa e mi ha lasciato solo la sensazione, come dici tu, di tanti aforismi messi lì a bella posta. Sia Gramellini che la Gamberale, da soli, hanno scritto libri che ho apprezzato. Questo l'ho trovato indigesto, uno spreco di tempo.

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    1. ...avevo avuto una buona impressione. Segno di quanto una bella copertina possa essere il gancio giusto per indurre alla lettura per poi, però, lasciare tanta amarezza.

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  2. Stefania, pensa che l’avevo letto e... ho il vuoto :-/

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    1. Ciao cara. Che bello ritrovarti! In effetti, anche a me, a distanza di pochi giorni dalla lettura, non resta molto a parte le citazioni che ho annotato a penna su qualche foglietto! Un saluto alla tua cucciola.

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