Credo di poter dire che Un tè tra le stelle sia il libro più bello che abbia letto, fino ad ora, nel 2018.
Originale la storia.
Molto credibili i personaggi, capaci di emozionare, di strappare un sorriso, di scaldare il cuore, di far arrabbiare. Personaggi che restano nel cuore con le loro debolezze, la loro spontaneità, i loro errori ma anche con il loro coraggio e la loro genuinità.
Stile narrativo curato ma non pesante, scorrevole e non superficiale.
Bel libro davvero.
Bel libro davvero.
Thomas è il primo uomo ad andare su Marte. Il suo sarà un lungo soggiorno su una navicella spaziale allo scopo di creare le condizioni per aprire le porte all'arrivo di altri esseri umani su Marte, in futuro. Un soggiorno lungo, lunghissimo, forse anche l'ultimo per lui.
Thomas è un uomo solo.
Ha scelto la solitudine convinto com'era di non avere più nessun per cui valesse la pena di continuare a vivere sulla terra. E' solo e contento di esserlo. Almeno questo è quello che pensa fino a che, grazie ad una serie di situazioni fortuite, entra in contatto con una singolare famiglia via telefono: Thomas conoscerà, così, una nonnina un po' sciroccata che risponde al nome di Gladys ed ha 71 anni, una ragazzina di diciassette anni che si chiama Ellie ed un ragazzino, suo fratello, di dieci anni che si chiama James. Una famiglia molto particolare, la loro, che si trova a vivere in un equilibrio delicato e precario, pronto a spezzarsi da un momento all'altro.
Thomas è un uomo solo.
Ha scelto la solitudine convinto com'era di non avere più nessun per cui valesse la pena di continuare a vivere sulla terra. E' solo e contento di esserlo. Almeno questo è quello che pensa fino a che, grazie ad una serie di situazioni fortuite, entra in contatto con una singolare famiglia via telefono: Thomas conoscerà, così, una nonnina un po' sciroccata che risponde al nome di Gladys ed ha 71 anni, una ragazzina di diciassette anni che si chiama Ellie ed un ragazzino, suo fratello, di dieci anni che si chiama James. Una famiglia molto particolare, la loro, che si trova a vivere in un equilibrio delicato e precario, pronto a spezzarsi da un momento all'altro.
E' Ellie che si fa carico del peso di badare ad una nonna che inizia a perdere colpi e ad un fratellino molto intelligente ma che viene continuamento preso di mira da un gruppetto di bulli a scuola. Oltre che, ovviamente, farsi carico della sua carriera scolastica e dei tanti lavori che svolge per poter racimolare di che vivere. E' un'adolescente che, per causa di forza maggiore, è dovuta crescere in fretta. Troppo in fretta.
Thomas non è sempre stato così scontroso e solitario e nelle more del racconto il lettore ha modo di conoscere a fondo la sua storia. E' un uomo segnato da vicende che, seppur lontane, hanno lasciato delle profonde cicatrici. Una zavorra, quella che ancora sente addosso, di cui fa fatica a liberarsi anche ora che è lontano da tutti.
James ed Ellie, da parte loro, sono due ragazzini che fanno i conti con una difficile realtà. Temono che i servizi sociali scoprano, prima o poi, che la loro tutrice inizia davvero a perdere colpi ed Ellie, che è di fatto la capofamiglia, cerca di fare di tutto per evitare che ciò avvenga. In questo modo, però, non vive una vita da adolescente: è una ragazzina forte, coraggiosa, intelligente, pronta a tutto pur di difendere la propria famiglia o ciò che ne resta.
Major Tom, così la famigliola chiama Thomas, è un personaggio che fa i conti con se stesso e comprende, a sue spese, che nessuno è un'isola grazie a quelle persone che sono entrate in modo così improvviso nella sua vita.
Thomas vuole fare il duro - e in parte ci riesce anche - ma si trova a fare i conti con un lato della sua personalità che gli era quasi sconosciuto. Secondo me è un personaggio che incarna la voglia di lasciarsi tutto alle spalle che è tanto comune in chi vive una vita che non lo soddisfa, senza legami, senza affetti. Quella voglia di tagliare i ponti con tutti e non doversi preoccupare di niente e di nessuno: quanto spesso si sente dire "...quanto vorrei poter lasciare tutto e tutti e vivere lontano, in solitudine!". Ecco, è quello che realmente fa lui.
La figura della nonna è simpaticissima e molto tenera. Gladys si rende perfettamente conto di avere qualche problema - i segni della demenza senile le sono piuttosto chiari e si rende conto di ciò che le sta capitando - ma questo non le impedisce di fare la sua parte per difendere la famiglia. Non sempre i risultati sono quelli sperati ma lei, che ogni tanto crede di avere ancora accanto il suo defunto marito, non si tira indietro. Secondo me si tratta di un personaggio chiave della storia: una vecchina da proteggere ma anche un pilastro attorno al quale ruota la famiglia, una donna forte e fragile al tempo stesso, una nonnina saggia ma anche sconsiderata quanto basta... Adorabile, semplicemente adorabile. Gladys mi ha fatto un po' pensare alla mia nonnina e, come ogni volta che ci sono nonnine di mezzo, mi intenerisco già alla sola idea di una testolina bianca.
E poi James. E' un ragazzino curioso, dalle grandi potenzialità, ingenuo come ogni suo coetaneo ma anche maturo per la sua età avendo dovuto fare i conti con una vita che non gli ha certo fatto sconti. E' spontaneo e diretto e con Thomas crea un legame che nessuno dei due avrebbe mai immaginato che si potesse concretizzare.
E' vittima di bullismo e avrei davvero voluto poter fare qualche cosa per lui. Subisce in silenzio perchè, pur volendo, non può ribellarsi per le conseguenze che questo provocherebbe agli occhi di chi ha il potere di intervenire sulla sua famiglia. Il fenomeno del bullismo viene reso alla perfezione: traspare la cattiveria di certi atteggiamenti, la voglia di fare male anche solo con parole taglienti se non quando con gesti palesi ma che sembrano sempre passare inosservati. Mi è piaciuto il modo in cui l'autore ha reso l'idea: senza calcare troppo la mano ma dando la perfetta misura di ciò che capita, purtroppo troppo spesso, a bambini considerati più deboli, indifesi, facili mire dei bulletti di turno.
Ellie... l'ho ammirata, lo ammetto. Ce ne fossero di ragazzine così!
Secondo me è una storia che merita di essere letta, assaporata una pagine dopo l'altra. A ciò che accade al presente si alternano ricordi che non rubano la scena al momento attuale ma la completano. Ottima scelta, ottima capacità dell'autore di offrire emozioni ben dosate.
Ho scoperto questo libro partecipando alla Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle e ne sono proprio contenta. Propongo questo libro per il Venerdì del libro di oggi.
Ero convinto di poter vivere senza le altre persone - ammette - invece mi sbagliavo. Abbiamo bisogno degli altri, noi. Abbiamo tutti bisogno del prossimo.Onestamente non sono in grado di dire quale sia il mio personaggio preferito perchè mi sono piaciuti tutti, ognuno per un motivo diverso.
Thomas vuole fare il duro - e in parte ci riesce anche - ma si trova a fare i conti con un lato della sua personalità che gli era quasi sconosciuto. Secondo me è un personaggio che incarna la voglia di lasciarsi tutto alle spalle che è tanto comune in chi vive una vita che non lo soddisfa, senza legami, senza affetti. Quella voglia di tagliare i ponti con tutti e non doversi preoccupare di niente e di nessuno: quanto spesso si sente dire "...quanto vorrei poter lasciare tutto e tutti e vivere lontano, in solitudine!". Ecco, è quello che realmente fa lui.
La figura della nonna è simpaticissima e molto tenera. Gladys si rende perfettamente conto di avere qualche problema - i segni della demenza senile le sono piuttosto chiari e si rende conto di ciò che le sta capitando - ma questo non le impedisce di fare la sua parte per difendere la famiglia. Non sempre i risultati sono quelli sperati ma lei, che ogni tanto crede di avere ancora accanto il suo defunto marito, non si tira indietro. Secondo me si tratta di un personaggio chiave della storia: una vecchina da proteggere ma anche un pilastro attorno al quale ruota la famiglia, una donna forte e fragile al tempo stesso, una nonnina saggia ma anche sconsiderata quanto basta... Adorabile, semplicemente adorabile. Gladys mi ha fatto un po' pensare alla mia nonnina e, come ogni volta che ci sono nonnine di mezzo, mi intenerisco già alla sola idea di una testolina bianca.
E poi James. E' un ragazzino curioso, dalle grandi potenzialità, ingenuo come ogni suo coetaneo ma anche maturo per la sua età avendo dovuto fare i conti con una vita che non gli ha certo fatto sconti. E' spontaneo e diretto e con Thomas crea un legame che nessuno dei due avrebbe mai immaginato che si potesse concretizzare.
E' vittima di bullismo e avrei davvero voluto poter fare qualche cosa per lui. Subisce in silenzio perchè, pur volendo, non può ribellarsi per le conseguenze che questo provocherebbe agli occhi di chi ha il potere di intervenire sulla sua famiglia. Il fenomeno del bullismo viene reso alla perfezione: traspare la cattiveria di certi atteggiamenti, la voglia di fare male anche solo con parole taglienti se non quando con gesti palesi ma che sembrano sempre passare inosservati. Mi è piaciuto il modo in cui l'autore ha reso l'idea: senza calcare troppo la mano ma dando la perfetta misura di ciò che capita, purtroppo troppo spesso, a bambini considerati più deboli, indifesi, facili mire dei bulletti di turno.
Ellie... l'ho ammirata, lo ammetto. Ce ne fossero di ragazzine così!
Secondo me è una storia che merita di essere letta, assaporata una pagine dopo l'altra. A ciò che accade al presente si alternano ricordi che non rubano la scena al momento attuale ma la completano. Ottima scelta, ottima capacità dell'autore di offrire emozioni ben dosate.
Ho scoperto questo libro partecipando alla Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle e ne sono proprio contenta. Propongo questo libro per il Venerdì del libro di oggi.
Che bel libro, si sente che ti è piaciuto molto! Mi hai fatto venire una gran voglia di leggerlo ;)
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