mercoledì 31 ottobre 2018

Zucchero filato (D. Visser)

Ha aspettato tanto il ritorno di suo padre e quando lui torna a casa la loro vita non è  più la stessa. Non è più lontano, è vero, ma non è  più lui. Ezra se ne rende conto subito. Ha dodici anni, oramai... certe cose le capisce. Non come sua sorella che di ani ne ha otto ed ancora  gioca con le Barbie! 
Si rende conto che qualche cosa non va in quell'uomo scosso, così facilmente irritabile ed impressionabile. Non era così il suo papà. Il papà di prima. 

Lei capisce che qualche cosa si è spezzato in lui e sa bene che ciò avrà delle conseguenze.

Zucchero filato racconta i segni profondi che la guerra può lasciare in chi torna. Racconta come gli equilibri familiari vengano meno da un momento all'altro. Racconta la voglia di tornare ad essere una famiglia anche nei momenti più difficili.

La mamma di Ezra e di Zoe, la sua sorellina minore, è una figura chiave del racconto secondo il mio punto di vista. È una donna che tenta di nascondere l'evidenza, sulle prime, ma che comprende quale sia l'unico modo per aiutare suo marito e per dare una seconda opportunità alla loro famiglia.

Non è una posizione semplice, la sua. Si trova a fare scelte inevitabili e che anche lei ha cercato di scartare, all'inizio. 

Ezra non condivide la scelta della madre ma ben presto si troverà a fare i conti con la realtà. 

Il libro, di piccolo formato e molto comodo da tenere in borsa, è proposto con caratteri ad alta leggibilità e fa parte della collana "Gli arcobaleni" di Camelozampa editore. 
Propone un argomento non semplice per un giovane lettore ed introduce temi importanti come le conseguenze psicologiche della guerra sui reduci, le violenze in famiglia, la presenza di personale dei servizi sociali accanto a famiglie in difficoltà. Non sono concetti semplici per un giovane lettore.

Ezra ė una ragazzina coraggiosa, pronta a tutto pur di difendere le persone che ama. La figura del padre, contrariamente a quello che si potrebbe pensare,  è marginale. Una figura discreta pur essendo lui stesso il punto centrale della storia.

Il titolo porta un po' fuori strada. Se non si legge la trama, titolo e copertina secondo il mio parere fanno pensare a qualcosa di diverso anche se il richiamo allo zucchero filato, nella storia, non è casuale e ce se ne rende conto andando avanti con la lettura.

Con questo libro partecipo alla Visual Challenge in quanto in copertina compare un prato, utile per questo mese di gara che va verso la conclusione.

2 commenti:

  1. Ma, è un libro che fa parte di una serie? Non l'ho capito leggendo la tua recensione. Comunque sono davvero temi forti per dei giovani lettori. È anche vero, tuttavia, che spesso vengono taciuti anche tra gli adulti e questo crea danni a lungo termine a famiglie intere ed alla società in generale. In fondo, è solo da pochi anni che si parla apertamente di sindrome da stress post traumatico per i reduci di guerra, prima era quasi un rigo,entro tabù.

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    1. Ciao... No, è una storia autoconclusiva che fa parte di una specifica collana di narrativa per giovani lettori, a partire dagli undici anni.

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