martedì 29 marzo 2016

Il cane di terracotta (A. Camilleri)

Il commissario Salvo Montalbano mi ha tenuta compagnia il giorno di Pasquetta trascorso, come i precedenti, a casa di parenti. Un'abitazione isolata dal resto del mondo, una giornata un tantino uggiosa, un libro in mano. Le 273 pagine in cui Montalbano è alle prese con una delle sue avventure sono scivolate via senza fretta e con piacere.

Avendo letto altri due libri che lo hanno come protagonista, sapevo a che tipo di narrazione andavo incontro nello scegliere un'avventura di Montalbano. Il dialetto siciliano mi ha fatto perdere qualche breve passaggio per via dell'uso di termini a me del tutto sconosciuti ma si arriva comunque al senso del discorso per cui la lettura è risultata comunque scorrevole. 

Montalbano è un personaggio che richiama inevitabilmente l'immagine del personaggio televisivo ma questo non inficia affatto la narrazione. Io ammetto di non aver mai visto una puntata della serie pertanto per me ogni storia è una storia nuova. So che ad interpretarlo, come personaggio televisivo, è Zingaretti ma nulla più.

Montalbano è alle prese con un doppio mistero: uno dei giorni d'oggi e, un altro, che ha radici nel passato. Saranno le sue intuizioni, la sua ironia, il suo modo di fare luce sui dettagli che lo aiuteranno a portare avanti un'indagine che non è affatto semplice. 
Un misterioso sequestro di merci, un ritrovamenti straordinario: un doppio ritrovamento, a dire il vero, di un deposito d'armi ma anche di due cadaveri la cui morte risale ad almeno 50 anni prima. Ed un mistero che va letto con una chiave del tutto particolare visto che la posizione in cui i cadaveri vengono rinvenuti e la presenza di alcuni particolari oggetti lascia pensare ad una sistemazione rituale non certo realizzata a caso. Attorno a tutto ciò si snoda l'avventura e non mancheranno sorprese.

Camilleri fornisce ulteriori elementi che permettono al lettore di meglio conoscere il protagonista: il suo rapporto con Livia, la sua donna e poi il suo amore per la buona tavola, le sue emozioni che spesso non riesce a controllare lo rendono un commissario molto umano. Non uno di quei supereroi che arrivano dai thriller stranieri dove sembrano essere fatti d'acciaio. No. Salvo è uno come tanti. Uno che quando cade si fa male, che quando si becca una pallottola va a finire in ospedale e viene messo a riposo per un po'.

Sarà proprio in questo periodi di riposo che le sue indagini subiranno una importante svolta. E' un uomo deduttivo, molto acuto e dai metodi alquanto particolari. Accanto a lui gravitano dei personaggi che sono noti a chi ne segue le avventure ed anch'essi rivelano qualche cosa in più del proprio carattere, del proprio modo di essere.

Anche stavolta l'edizione che ho avuto tra le mani, come per gli altri due letti, è la Sellerio: un formato maneggevole ma caratteri piccini.

Mi è piaciuto ed intendo continuare a leggere le avventure di Montalbano: mi diverte con la sua ironia, con le sue battute, con il suo modo di fare. Mi intrigano le sue indagini ed è un personaggio simpatico. I morti non mancano ma non c'è quell'accanimento descrittivo che spesso si ha con altri autori ed anche questo mi piace.

Ps. a prosito di Livia. Continua ad arrabbiarsi ogni volta che Salvo le dà buca per via delle sue indagini e mi auguro che prima o poi si abitui a questa cosa. Mi spiace per lei, questo va detto, che vede spesso cambiare i suoi programmi per via degli impegni del suo uomo, legati al suo lavoro. Non credo, però, che questa cosa possa mai cambiare!
Livia, cara, se ami quest'uomo dovrai accettarlo così com'è ;-)

Con questa lettura partecipo alla Challenge Le Lgs sfidano i lettori.
Per la seconda tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 2: un libro di un autore che abbia più di 60 anni. Andrea Camilleri ne ha più di 60.

Nessun commento:

Posta un commento