Gli appuntamenti mensili in biblioteca, con le letture ed i laboratori manuali, ci piacciono tanto. Eh si... anche quando sono pensati per bambini fino agli otto anni noi andiamo comunque: l'ometto di casa è ancora sotto la soglia degli otto ma la principessa l'ha superata da poco più di un anno. Non è un limite, però, perchè le storie ci piacciono tanto così come i lavori manuali che ci vengono proposti nella seconda parte del pomeriggio.
Così, anche sabato scorso siamo stati in biblioteca e la prima lettura proposta è stata La città e il drago di Gek Tessaro.
Già a guardare la copertina il drago risulta il personaggio più simpatico, no? Due occhietti simpatici... un musetto altrettanto simpatico.... come può essere così terrificante un esserino (si fa per dire, perchè poi le dimensioni sono quelle che sono) di siffatte sembianze? In effetti il drago che si trova sulla montagna accanto a quella in cui sorge la città è grande, è vero, ma è del tutto inoffensivo. Non ha nessuna intenzione di sputare fuoco sulle case e sulle piazze. Sta bene come sta.
Eppure, gli uomini della città al solo pensiero di avere un drago per vicino decidono che sia il caso di fargli guerra così, armati di tutto punto, decidono di partire all'attacco. Il problema, però, come spesso accade, si manifestò subito: chi avrebbe dovuto attaccare per primo? Ecco, dunque, che per prendere una decisione iniziano a litigare e a litigare al punto che... bhè, il drago se ne va via indisturbato e loro continuano a litigare senza sosta. Quel litigio per chi avrebbe dovuto attaccare per primo si trasforma ben presto in una luuuuunga guerra... fino a che il drago, in un momento di noia, fa uno sbadiglio che provoca una fiammata dalla sua bocca e... tutti gli uomini vengono abbrustoliti, seppur involontariamente. Tanto basta per far fermare la guerra!
Una storia, quella della città e del drago, che fa emergere i pregiudizi del genere umano (un drago deve per forza essere pericoloso per cui va combattuto anche se non fa nulla per meritarsi tale trattamento) ed anche la stupidità degli uomini che si fanno guerra l'un l'altro per motivi tanto stupidi.
La copertina è, di per se, accattivante visto che presenta una finestra centrale, in alto, rettangolare, da cui si vede il viso del drago: si tratta di un buco rettangolare da cui si vede l'immagine che è stampata sulla seconda pagina. Carino, no? Bhè, ai bambini piace.
I bambini sono rimasti a bocca aperta quando è stato detto loro che il drago è stato illustrato usando la tecnica del collage e si sono mostrati molto incuriositi da questa cosa.
Dopo aver letto la storia del drago - che alla fine è risultato (almeno secondo il nostro punto di vista) ancor più simpatico di quanto non lo fosse all'inizio, siamo passati al laboratorio manuale.
Abbiamo realizzato un... gioco del drago! Una rivisitazione del gioco dell'oca con le sembianze di un dago. Abbiamo tagliato, colorato, appiccicato.
Carino, no? Quello che segue è il prototipo che è stato mostrato ai bambini poi ognuno di loro ha potuto dare sfogo alla propria fantasia.
E questo qui sotto è il nostro, frutto della fantasia della principessa di casa.E' un coccodrillo alquanto allegro e romantico... un po' come lei! Ha la testa al posto della coda, rispetto al prototipo ma... che importa?
Molto grazioso.
RispondiEliminaQuella di sfruttare la tecnica del collage è un ' idea che mi frulla da un po ', ma le mie sono ancora piccoline e attendevo un altro po' prima di provare.
Di Gek Tessaro abbiamo preso ora Il cuore di Chishotte. È bellissimo, ma non proprio per bambini...