venerdì 29 marzo 2013

Il mercante di libri maledetti (Marcello Simoni) -

Il momento che amo di più per leggere è la sera, quando tutti dormono, e posso rilassarmi con un libro in mano. No, non intendo in una vasca da bagno sommersa dalle bolle ma semplicemente in un qualsiasi angolino di casa, avvolta dal silenzio più assoluto e libera di mettermi comoda come più mi piace. Così, approfittando del silenzio di ieri sera dopo le 23, con pupi e marito a nanna, ho finito di leggere Il mercante dei libri maledetti di Marcello Simoni. Dopo aver parlato per più venerdì di libri per bambini, per questo Venerdì del Libro pre-pasquale ho scelto un libro da grandi. 
Si tratta di un libro acquistato a 5.90 euro senza pensarci troppo, qualche tempo fa. L'ho preso sulla scia di "La biblioteca dei morti", di Glenn Cooper, che avevo letto qualche tempo prima e che come genere non mi era affatto dispiaciuto. La copertina rimanda agli ambienti di un tempo, quando erano i monaci a fare e disfare di ogni cosa, nella loro vita più o meno relegata all'interno delle strutture a loro deputate. 
Siamo nel 1205 e la storia che viene narrata da Simoni è ricca di mistero, di enigmi, di ambiguità e di tanto sangue che scorre davvero a fiumi... All'epoca probabilmente era proprio così. Uccisioni (senza pensarci su più di tanto), torture, sotterfugi, segreti, misteri... 
Senza voler svelare la trama più di tanto, vorrei far notare la prima cosa che ho apprezzato del libro: i capitoli corti. Eh si, perchè quando si ha sempre poco tempo da dedicare alla lettura, avere a che fare con capitoli corti mi piace molto di più di quanto non accada con capitoli lunghi che dovrei spezzettare in momenti diversi di lettura. Con i capitoli corti mi viene voglia di leggerne un alro, poi un altro, poi un altro ancora... Con quelli lunghi spesso mi perdone e rimando al giorno dopo.
Un dettaglio che ho notato è l'uso di parole piuttosto ricercate soprattutto nella prima parte del libro. Ammetto di aver avuto bisogno di usare il vocabolario, ad esempio, per capire che il bordone era un bastone ricurvo, che il dittico era un taccuino e così via discorrendo. Non mi sono lasciata scoraggiare, però, dal fatto di trovare parole così inusuali... Credo che tutto facesse parte del disegno complessivo di un libro che, parlando del passato, usa anche termini di un tempo che vengono messi nel punto giusto, nel momento giusto. A naso sono arrivata a capire cosa fosse il proietto di un mangano... e più andavo avanti con la lettura mi piaceva l'idea di dovermi sforzare per dare un significato a quelle parole più difficili, nel contesto del discorso.

La storia è piuttosto intricata e credo che non vada minimamente accennata per non togliere il gusto della lettura. 
Qualche accenno, però, vorrei concedermelo per il protagonista: Ignazio. E' lui il mercante. Il mercante di libri maledetti e non solo di libri.
E' un uomo sprezzante del pericolo, sempre in fuga e pronto a nascondersi da chi lo bracca continuamente. A lui il compito di trovare un libro molto speciale ed ambito da molti: l'Uter Ventorum. Ignazio, questo il nome del mercante, è sulle tracce del libro ma per arrivare ad ogni sua parte deve intepretare degli enigmi... Ebbene, trovo che sia un personaggio eccessivamente artefatto soprattutto per via di quel suo saper tutto - riesce sempre a dare una risposta ad ogni domanda che gli viene posta - e per la facilità con cui risolve enigmi che tutto dovrebbero essere meno che di semplice risoluzione visto che sono usati anche come tutela del libro maledetto contro i nemici. Perchè se quel libro finisse in mani sbagliate sarebbero guai.
Nel suo cammino verso l'ignoto (non è ben chiaro quale sia il potere di quel libro, se non a grandi linee) ha accanto a se due fedeli compagni: Willalme ed il giovane Uberto. Quest'ultimo... bhè, non posso dire nulla per non rovinare il gusto della lettura.

La trama in alcuni punti è un po' troppo intrecciata, tanto da far perdere quasi il filo. Nel complesso, però, come genere mi è piaciuto e devo dire che complessivamente sono contenta di averlo comprato e letto. Soprattutto sul finale, l'intrigo si fa sempre più fitto fino ad arrivare all'epilogo che... per quanto riguarda il libro misterioso mi ha lasciato un po' d'amarezza in bocca ma che, comunque, nel complesso, non mi è dispiaciuto. 

L'autore mi era del tutto sconosciuto: dalla sua biografia ho letto che ha scritto un altro libro ma io non ne sapevo nulla.
Con questo libro partecipo alla gara di letttara Io leggo Italiano
***
Il mercante dei libri maledetti
Marcello Simoni
Newton Compton Editori - Gli insuperabili
5.90 euro.

6 commenti:

  1. Il titolo mi ha ispirato subito però poi mi sono scoraggiata dal fatto che tu abbia dovuto consultare il dizzionario :( Comunque il medioevo è un periodo che da sempre mi è piaciuto tantissimo. Mi sa che lo metto nella lista di libri da acquistare e da leggere! Magari arriverà il giorno in cui sarò pronta a leggere anche questa sorte di libri in italiano. Tantissimi auguri di una serenissima Pasqua. Un bacione.

    RispondiElimina
  2. Sembra interessante, lo terrò presente!

    RispondiElimina
  3. Trame un pò troppo complicate e ingarbugliate a volte mi scoraggiano un pò, perchè necessitano di grande concentrazione e se le spezzetti (come io sono psesso costretta a fare con le mie letture, a cuasa del poco tempo libero) rischi di perderti... Però grazie a questa tua recensione ho scoperto un nuovo autore e un libro che potrei magari leggere in futuro.
    Buona Pasqua a te e a tutta la tua famliglia!

    RispondiElimina
  4. Mi pare che sia un po' nella linea del fantasy-mistero italiano. Non è facile trovarne uno fatto bene, di solito, proprio per questo la tua recensione mi incuriosisce un bel po'.

    RispondiElimina
  5. Mi piace molto scoprire un perido lontano nel tempo attraverso la narrazione, che ne svela sempre aspetti minimi e spesso poco conosciuti. Sei bravissima a ritagliarti un angolino di tempo la sera, io per ora crollo addormentando la bimba :(

    RispondiElimina
  6. Che bello vederti concentrata nella lettura, corro tutto il giorno aspettando quel magico momento che descrivi quando tutto tace e posso immergerci nel libro del momento, ma zac, dopo 2 righe mi calano le palpebre!:-) Anche io amo i capitoli brevi che fanno effetto ciliegia, uno tira l'altro, mentre quando ci sono quelli interminabili o peggio senza capitoli mi scoraggio un po' in partenza - cose da lettori con poco tempo!_
    con ritardo estremo, avevo perso un venerdì!:-)

    RispondiElimina