Non è un genere che fa per me. "L'anno luce" di Giuseppe Genna non è un libro che ho amato pur avendolo letto con una certa bramosia... Più che altro perchè non vedevo l'ora di togliermelo di torno, non me ne voglia l'autore. Non si può pensare che tutto piaccia a tutti...
Ho acquistato questo libro tra i "remainder" in una libreria on line in cui faccio spesso compere. Mi era piaciuta la copertina e mi sono lasciata cattuare senza pensarci troppo. Una bella coppia d'altri tempi, su un'auto d'altri tempi e con una cartina in mano... anche questo apparteneva ad altri tempi visto che ora si va in giro con il navigatore a portata di mano. Mi aspettavo una storia d'amore, un intrigo di fondo, qualche cosa di misterioso... e a dire il vero, a pensarci bene, ho trovato tutto ciò anche se lo stile non mi appartiene proprio.
Non so nulla di questo autore, per me è uno sconosciuto per cui non ho termini di paragone con altri suoi libri non avendo letto altro di suo. Mi limito, dunque, ad esprimere un mero giudizio dovuto alla lettura del libro punto e basta.
La storia non sarebbe nemmeno tanto male... ma la scrittura mi ha irritata, indispettita e mi ha indotta a saltare parecchie pagine nelle quali, secondo me, l'autore si è lasciato andare a delle digressioni di cui avrebbe potuto fare sicuramente a meno, del tutto superflue ai fini della storia.
Nell'ultima di copertina leggo "Il romanzo duro e crepuscolare di uno scrittore giunto a una svolta importante", ed ancora "Genna scrive con un'ergia prodigiosa che agghiaccia il lettore"... Che vi devo dire, forse sono io una lettrice strana ma... non sono riuscita ad apprezzare il libro.
Da dove inizio? La trama? Mi limito a dire che tutto ruota attorno alla figura di una donna, Maura, che si trova a vivere uno shock che nessuno (o quasi) sa ricondurre alla causa: cade in uno stato catatonico ed incosciente e nessuno (o quasi) sa il perchè. Il perchè verrà a galla e attorno a lei ruotano diversi personaggi le cui storie si intrecciano a doppio filo.
Ciò che mi ha irritata maggiormente è stato lo stile di scrittura che proprio non è nelle mie corde. Preferisco qualche cosa di meno "crepuscolare", lo ammetto... qualche cosa che non mi provochi il mal di testa come è accaduto con questo libro.
Un esempio?
Questo è il preciso momento in cui altrove.
Altrove è questo momento di sospensione in cui il Mente sta per urlare in faccia la Profeta la verità, e quindi pensa di porre fine alla storia.
Altrove è Maura: piange al giardino della Guastalla... (e la frase continua... ma evito per non svelare passaggi che potrebbero togliere il gusto della lettura a chi volesse osare...)
Altrove è il Faccendiere.... (idem come sopra).
Ovunque esplodono, puntinati, i momenti veri. Verità più vere delle verità assalgono i protagonisti della nostra storia, i protagonisti delle storie...
Io alla fine di periodi così ho il mal di testa... Probabilmente il problema è mio, non sono tagliata per questo tipo di scrittura... Pazienza!
Altro esempio?
La sua comparsa nella vicenda del Mente ha un prologo: inaspettatamente nel Sudafrica, ai margini di un'immensa assolata prateria arancione, che va a fondersi con una foresta sconvolgente e conturbante bellezza, le cui dimensioni e la cui intima vita sono totalmente aliene da quanto concepisce essere vita qualunque personaggio finora apparso nel racconto.
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Sono tutti nel buco nero, di cui niente si sa, ma in cui continua a essere qualcosa che sa di essere e si dimentica...
Non ci riesco... io sono per le frasi semplici e lineari... non posso farci niente!
Da quel che ho capito questo libro è stato anche proposto come trasposizione cinematografica ma... io non ne sapevo nulla, nemmeno di questo. Non so come sia stato reso il racconto... Quello che viene definito "il primo romanzo neoborghese italiano" probablmente ad altri è noto anche come fiml... non a me...
Tra me e il libro non c'è stato feeling... Magari ce ne potrebbe essere con il film... chissà!
Qualcuno l'ha letto ed ha avuto una reazione diversa dalla mia? Mi piacerebbe tanto confrontarmi con chi, magari, non la pensa come me...
Aggiungo questa lettura alla gara Io leggo italiano... anche se non mi è piaciuta un granchè!
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L'anno luce
Giuseppe Genna
Gruppo Editoriale Il Saggiatore
prezzo di copertina € 8.00
Oh my God......ma altro che mal di testa!Frasi così mi sembrano anche scorrette dal punto di vista della sintassi, no?apprezzo il fatto che tu abbia parlato di un libro che non ti è piaciuto, perchè capita!Anche io faccio come te, passo veloce o se proprio non riesco ad andare avanti lo mollo a metà perchè mi sembra di perdere tempo con tutti i libri belli che ancora non ho letto e che mi aspettano!:-)
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