Assenza da giustificare è il libro di esordio di un’autrice che mi ha piacevolmente colpita.
Si tratta della prima indagine (per cui ci si aspetta che ne arriveranno altre da quello che è destinato a diventare un personaggio seriale) di Alina Mari.
Cresciuta in un orfanotrofio, Alina vive in un camper senza legami – così come è stata abituata a crescere – al di fuori di quello con Tito, suo compagno di sventura in orfanotrofio ed ora il suo più grande amico.
Alina vive in un camper, fa quotidianamente i conti con un passato che sembra sempre pronto a chiedere il conto e con il ricordo di Adriano, quel poliziotto che – finito in carcere – l’ha presa sotto la sua ala protettrice ma che ora, per causa di forza maggiore, è lontano. È ciò che più si avvicina, per lei, all’idea di quel padre che non ha mai avuto e il suo ricordo è vivo e pulsante, ogni giorno di più.
Alina ha una personalità spigolosa, piuttosto complessa. Non si cura molto di dover mangiare, tanto per iniziare (sarà forse un retaggio della sua vita passata in orfanotrofio?) e non sopporta essere toccata (…che non sia lo stesso?) per cui desidera avere un figlio ma non un rapporto sessuale con un uomo. Nessun rapporto fisico con un uomo, a dire il vero, che sia anche solo un bacio o un abbraccio. Eppure quel figlio lo desidera…
È in questa fase della sua vita che arriva, per lei, la prima indagine importante: una donna è stata trovata morta all’interno di un parco. Il suo cadavere ha un segno particolare: un dito amputato. Ed anche un cane, il suo fedele Dirac, a sorvegliarlo. Elena Cantini, questo era il suo nome, era una donna di 50 anni, insegnante di mestiere, vita tranquilla e nessuna frequentazione strana. In questa esistenza tranquilla Alina si trova ad indagare per cercare di venire a capo del caso.
Un giallo ben costruito e una storia declinata al femminile.
Un giallo classico, dove a indagare è una ispettrice di polizia,
complessata, ma piena di voglia di vivere e di superare tutte le sofferenze.
Dotata di un fiuto eccezionale, Alina è il personaggio cardine di un romanzo di
genere, a cui si affeziona immediatamente, e riscuote consensi per la sua
sensibilità rara nel trattare con le persone e per il suo intuito importante.
Ne consegue una lettura intrigante e divertente, per gli amanti del genere
giallo. Non solo: il romanzo poggia i suoi pilastri in un linguaggio preciso e
fluido, in una trama ben congegnata, e nella trattazione precisa dei personaggi
e delle caratteristiche che li distinguono.
Buona lettura.
***
Assenza da giustificare
Alessandra Acciai
Piemme editore
384 pagine
19.90 copertina flessibile, 10,99 Kindle
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